• Non ci sono risultati.

Esperienze sperimentali e di campo per il

contenimento del bostrico

M ATTEO DE C ONCINI , A NDREA bRANZ , C RISTINA S AL VADORI

Con “bostrico del melo” ci si riferisce a una specie da sempre presente sul nostro territo- rio, che può svilupparsi in realtà su numerose specie di latifoglie arboree, dai principali frut- tiferi a essenze forestali e ornamentali. Essa prende il nome di “Anisandrus (=Xyleborus)

dispar” e appartiene al gruppo dei Coleotteri

scolitidi, famiglia dei Curculionidi. Gli scolitidi presentano un certo numero di caratteristiche comuni, sia morfologiche (piccole dimensioni, forma cilindrica, colorazioni scure), sia trofiche e comportamentali. Dal punto di vista trofico, in particolare, essi sono classificati come “xi- lofagi”, sebbene tale definizione (mangiatori di legno) non sia adeguata per tutte le specie: alcuni di essi, infatti, si nutrono di funghi che

si sviluppano degradando il legno della pianta ospite. Gli scolitidi, comunque, sono sempre in grado di penetrare, scavare gallerie e ripro- dursi più o meno in profondità nel legno delle piante. Essi normalmente scelgono alberi già stressati o debilitati e solo nel caso di eleva- te densità di popolazione attaccano anche le piante sane.

Negli ultimi anni questo coleottero, è ricom- parso in maniera preoccupante in diverse zone del Trentino, andando a complicare e aggravare il fenomeno di deperimento/moria delle piante di melo.

Per approfondire le conoscenze sulla bioeco- logia dell’insetto e valutarne la responsabilità nei casi di moria sono stati effettuati, a partire

FIG. 1 Ciclo di sviluppo

di “Anisandrus dispar” nei frutteti Volo delle femmine

Penetrazioni Ovodeposizione Larve Stadi giovanili Adulti nuova generazione P RIMA VERA MARZO - GIUGNO IN VER NO - ESTATE FIG. 1

29

E SPERIENZE SPERIMENT ALI E DI CAMPO PER IL CONTENIMENTO DEL b OSTRICO

exPeriMenTATion And exPerienCe in The field AS regArdS The ConTrol of The bArk beeTle

In the last few years, particularly in the Valle di Non and closely linked to withering/dieback of trees, it has been possible to notice an increase in the presence of bark beetles in orchards. These insects normally attack only weakened trees. They attack also healthy plants only when their populations are very large (2011). To date chemical control strategies have not provided good results. Field observations were carried out in order to improve the knowledge about the biology of the bark beetles essential information for developing alternative control tools.

Different species of bark beetles present in the orchards have been identified and a number of different types of traps have been tried out (chromotropic and mass capture). The best results were obtained with simple traps baited with ethyl alcohol instead of denatured alcohol.

dalla primavera 2011, indagini e campiona- menti periodici in alcune aree particolarmente colpite della Valle di Non. Dallo studio è emer- so come in questo complesso fenomeno sia- no coinvolte diverse specie di scolitidi in grado di attaccare il melo, anche se la più abbon- dante e diffusa è risultata sempre l’A. dispar. Accanto a esso sono stati anche riscontrati lo

Xyleborinus saxesenii, lo Scolytus rugulosus,

l’invasivo Xylosandrus germanus e qualche altra specie più rara. L’importanza di questi ritrovamenti sta nel fatto che la pianificazione di qualsiasi strategia di contenimento deve te- ner conto dell’abbondanza relativa delle varie specie e della loro fenologia (periodo di volo, numero generazioni/anno, ecc.).

Riguardo alla biologia dell’A. dispar, il volo av- viene quasi esclusivamente in primavera, da inizio marzo a fine maggio, quando le femmine escono dalle piante colpite la stagione prece- dente per colonizzarne altre. Ciascuna di esse scava all’interno della pianta una galleria in cui deporre le uova; da queste dopo pochi giorni nascono le larve, che da subito si alimenta- no del micelio di un fungo portato dalla madre all’interno della galleria. La nuova generazione si sviluppa velocemente e lo stadio adulto è raggiunto già nel mese di giugno. I nuovi adulti (maschi e femmine) rimangono all’interno della pianta fino alla primavera successiva quando, ad accoppiamento avvenuto, inizia un nuovo volo (fig. 1).

Per il contenimento delle popolazioni di A. di-

spar l’unico periodo utile è quello del volo delle

30

E SPERIENZE SPERIMENT ALI E DI CAMPO PER IL CONTENIMENTO DEL b OSTRICO

FEM > CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO > RAPPORTO 2012 > LE RELAZIONI

ze fatte negli ultimi anni si è riscontrato che la cattura massale attuata con trappole ad alco- ol etilico permette un controllo parziale della specie.

Nel corso del 2012 si è cercato di approfon- dire e migliorare l’efficacia di questo sistema, aumentando il numero di trappole per ettaro ed estendendo l’applicazione ad una zona più ampia rispetto all’anno precedente. A questo scopo è stata individuata un’area di circa 20 ettari nel comune di Nanno (zone “Plani”, “Ran- gon” e “Castello”) nella quale erano presenti numerosi frutteti con gravi problemi di scolitidi. Le trappole utilizzate hanno struttura sempli- ce e costo contenuto: esse sono costituite da una bottiglia di plastica sostenuta da un tappo (“Tap Trap”), che permette la diffusione dell’al- cool nell’aria circostante. Come attrattivo è stato inizialmente impiegato l’alcool denatura- to diluito al 70% con acqua. Le trappole sono

state dislocate nei frutteti dagli agricoltori a fi- ne febbraio dopo che per alcuni giorni le tem- perature massime erano superiori ai 14-15°C. Poiché le catture ottenute erano relativamente limitate rispetto al numero d’insetti che si ri- scontravano sulle piante deperite, per favorire l’evaporazione dell’alcool incrementandone il potere attrattivo sono stati praticati dei fori sui lati delle bottiglie. Un ulteriore e decisivo au- mento di efficacia si è poi ottenuto sostituen- do l’alcool denaturato con quello alimentare. Con quest’ultima esca le catture sono state notevolmente più elevate e costanti per tutto il periodo successivo fino all’esaurimento del volo. Nella zona interessata da questo siste- ma di controllo a fine stagione vegetativa non si sono evidenziati nuovi attacchi da parte di scolitidi e solo poche sporadiche piante sono apparse interessate dal fenomeno della moria. Nel prossimo anno ulteriori miglioramenti del sistema di contenimento del bostrico del me- lo potranno essere perseguiti estendendo la cattura massale su superfici più ampie, ma riducendo nel contempo il numero di trappo- le esposte per ettaro. Ciò che già quest’anno si è dimostrato particolarmente importante per il raggiungimento di buoni risultati è sta- to il mantenimento di una quantità di alcool sufficiente e costante durante il picco di volo, unitamente all’eliminazione di tutte le piante manifestamente attaccate.

1 Trappola “Tap Trap” impiegata per la cattura massale di “Anisandrus

dispar” nella primavera

2012

31

IL RITORNO DELLA C ERA TITIS CAPIT AT A