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viticoltura di montagna FABIO

Z OTTELE , E TIENNE D ELA Y, D ANIELE A NDREIS , G IORGIO D E R OS , G IAM b ATTIST A T OLLER

L’interesse verso la coltivazione dei vigneti in aree di montagna e su terreni in forte penden- za sta incontrando un rinnovato interesse a li- vello europeo. Se da un lato, infatti, gli alti costi di gestione del vigneto, dovuti alla difficoltà di meccanizzazione delle pratiche agronomiche e all’elevato fabbisogno di manodopera che ha portato alla definizione di “viticoltura eroi- ca”, comportano rischi di abbandono, dall’al- tro le ricadute paesaggistiche di tali attività sono ormai da tempo riconosciute come una importante risorsa di marketing territoriale. Negli ultimi anni poi l’interesse per la coltiva- zione dei vigneti in quota è cresciuto per ef- fetto di considerazioni di carattere agronomico legate al mutamento climatico in atto (Caffar- ra et al. 2011 Austral. J. of Grape and Wine

Res. 17: 52–61). Alcune zone “storicamente

vocate” stanno infatti assistendo ad un antici- po della maturazione dell’uva e ad un maggior contenuto zuccherino degli acini. Ciò induce molti viticoltori a innalzare il limite altitudinale dei vigneti per assicurare la combinazione di caratteristiche organolettiche che viene ritro- vato con il clima di montagna. Si situano in questo quadro i progetti intrapresi da alcune realtà produttive locali per remunerare mag- giormente produzioni di uve al di sopra dei 400 m s.l.m. accoppiate a pratiche gestionali a basso impatto ambientale.

Le tematiche della viticoltura di montagna e forte pendenza sono state oggetto dell’attività degli esperti del CTT già nel 2011, quando, in collaborazione con l’Università di Limoges, è stato realizzato uno strumento GIS per l’in-

dividuazione delle zone di viticoltura eroica in base ai criteri definiti dal Centro di Ricerche di studi e valorizzazione per la Viticoltura Monta- na (CERVIM). Sulla base dei risultati ottenuti si sono proposti al mondo produttivo degli stru- menti per la valorizzazione dei vini prodotti in zone di viticoltura eroica attraverso la creazio- ne di un legame tra consumatore e territorio mediante webGIS e sistemi di consultazione di realtà aumentata (Delay et al. 2012 IX Intern.

Terroirs Congr. 1:2-13, 2-16).

I sistemi geografici (GIS) e le banche dati ge- ografiche sono strumenti molto efficaci per analizzare gli attuali equilibri produttivi e pae- saggistici delle aree di viticoltura di montagna. Tali equilibri sono però il risultato di scelte ef- fettuate in passato che non necessariamente, in un contesto in mutamento, saranno ripetute dagli operatori dei sistemi viticoli di montagna anche in futuro. A partire dal 2012 l’attenzione

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S IMULAZIONE DEI PROCESSI DI SCEL TA PER LA COMPRENSIONE DELLE DINAMICHE TERRITORIALI DELLA VITICOL TURA DI MONT AGNA

AgenT-bASed Modelling for The PreSenT And fuTure TerriToriAl dynAMiCS of ‘heroiC’ viTiCulTure

As a consequence of global warming, vineyards are slowly “climbing up” the slopes and some winemakers are looking for cooler climates to reach the quality targets for their grapes. This approach is influencing land use, the local area and the environment and will continue to do so in the future. At the same time, it could be a new opportunity for ‘heroic’ vine-growers and investors.

Because of the fragility of the mountain environment, we are developing an agent-based modelling tool to describe the behavioural dynamics and understand the effects on the economy of these areas in the medium-long term.

degli esperti del CTT si quindi è rivolta a in- dagare le possibili evoluzioni future dei sistemi viticoli di montagna in conseguenza delle op- portunità che si potranno presentare agli ope- ratori e dalle scelte effettuate. A tale scopo si è deciso di impiegare un promettente strumento di simulazione che prende il nome di agent ba-

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S IMULAZIONE DEI PROCESSI DI SCEL TA PER LA COMPRENSIONE DELLE DINAMICHE TERRITORIALI DELLA VITICOL TURA DI MONT AGNA

FEM > CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO > RAPPORTO 2012 > LE RELAZIONI

Le simulazioni che si vogliono utilizzare cer- cano di rappresentare un sistema come il ri- sultato di una molteplicità di azioni intraprese da singoli agenti operanti in esso. Seguendo la definizione di Febber (1991), un agente è un’entità:

• guidata da una serie di obiettivi quali la so- stenibilità economica e la soddisfazione, • incapace di controllare tutte le variabili

dell’ambiente al quale appartiene,

• orientata a raggiungere i propri obiettivi te- nendo conto delle proprie risorse e compe- tenze e della propria percezione del siste- ma.

Il primo passo per sviluppare questo strumen- to in riferimento al “sistema viticoltura eroica” consiste nella creazione di un territorio virtuale, caratterizzato dalle condizioni orografiche de- finite da CERVIM, ma in termini estremamen- te semplici e sintetici in maniera da esaltare concettualmente le dinamiche di scelta del vi- ticoltore (ad esempio: continuare a coltivare il proprio appezzamento viticolo, ampliare le su- perfici o abbandonare la coltivazione) alla luce dei propri obiettivi e vincoli gestionali (reddito, costi di produzione, ...).

La collaborazione con esperti del settore vi- ticolo ed economico presenti in Fondazione consentirà di impiegare nel modello parametri approssimati alla realtà. Si potrà quindi simu- lare quanto le politiche a sostegno della viti- coltura possano “conservare” o “consumare” territorio. In altri termini le simulazioni basate su ABM, possono risultare utili per compren- dere gli effetti di una “riduzione del supporto economico” in termini di resilienza territoriale: se dovesse variare la retribuzione delle uve di montagna relativamente a quelle di fondoval- le, come cambierebbe l’equilibrio territoriale e quale sarebbe la velocità e l’eventuale elasti- cità con cui il territorio ed il tessuto produttivo risponderebbero alla modifica delle forzanti economiche? I viticoltori di montagna avreb- bero la possibilità di salvaguardare le loro produzioni e di recuperare zone marginali ad attuale rischio di abbandono oppure sareb- bero i viticoltori “di fondovalle” ad approfittare di queste nuove opportunità per espandere le loro superfici produttive in zone prima consi- derate poco remunerative?

Il secondo, auspicabile passo sarà la valuta- zione geografico/economica della plausibilità dell’evoluzione del sistema attraverso l’uso di indici economici (indice di Gini) e geografici legati alla frammentazione del paesaggio e la calibrazione del modello con l’eventuale intro- duzione di nuove “forzanti”.

In sintesi, strumenti di questo tipo consento- no di valutare gli effetti del cambiamento del contesto sui paesaggi viticoli reali fornendo ai decisori simulazioni verosimili delle dinamiche territoriali e valutando gli effetti locali di forzanti economiche di larga scala o globali.

1 Simulazione delle dinamiche di aggregazione spaziale su un territorio reale utilizzando sistemi diversi di premialità a supporto della viticoltura di montagna 1

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VALUT AZIONE DI NUOVI POR TINNESTI PER VITE : ASPETTI NUTRIZIONALI

Il progetto assume ulteriore valenza alla luce delle nuove esigenze imposte dal cambia- mento climatico degli ultimi decenni frequen- temente caratterizzati da estati con periodi siccitosi e dalla crescente scarsità di acqua, anche in distretti viticoli del nord-centro Italia. LA SPERIMENTAZIoNE

Il confronto tra i diversi genotipi si sta realiz- zando in sei diverse regioni italiane (Calabria, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto) ove si stanno indagando le prestazioni di quattro portinnesti di recente costituzione (M-1, M-2, M-3 e M-4) rispetto a sei convenzionali (1103P, SO4, 110R, 140R, 41B e 420A). I nuovi della La pratica dell’innesto in viticoltura fu introdot-

ta inizialmente per superare il problema della fillossera, successivamente per adattare la varietà innestata alle differenti condizioni edafi- che e climatiche e per modularne il comporta- mento vegeto-produttivo. Il panorama dei por- tinnesti disponibili è rimasto per anni invariato. Per questo motivo, a partire dal 1985 il Di.Pro. Ve. dell’Università di Milano ha iniziata una se- lezione di nuovi portinnesti per la riduzione del vigore, per il risparmio idrico, per adeguare la viticoltura ad aree marginali più esposte a par- ticolari sollecitazioni (e.g.: salinità), nonché per migliorare l’efficienza di assorbimento di taluni nutrienti, quali potassio e magnesio.

Valutazione di nuovi