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L’esperienza triennale di applicazione del metodo

TRV in Val di Non

D ANIEL bONDESAN , C LAUDIO R IZZI , G ASTONE D ALLAGO , M ATTEO DE C ONCINI , A NDREA bRANZ

La frutticoltura rappresenta per il Trentino un settore importante dell’economia locale, gra- zie anche alle caratteristiche degli ambienti di coltivazione che consentono di realizzare produzioni di qualità, riconosciute in molti casi anche dal marchio di tutela d’origine.

Proprio per arricchire ulteriormente gli stan- dard qualitativi di tali produzioni, gli esperti del CTT, anche in collaborazione con altri partner (SARC di Tassullo, Application Technology Te- am by Syngenta, Sarc Servizi), stanno da al- cuni anni sviluppando tecniche di applicazione innovative. Con l’obiettivo di razionalizzare i volumi d’irrorazione ed i dosi di agrofarmaco in funzione delle caratteristiche di sviluppo della chioma (Crop Adapted Spraying), fin dal 2004 è stata avviata una sperimentazione plu- riennale nei meleti del Trentino (Rapporto CTT, 2010).

L’attività fin qui svolta ha permesso di stabilire

i parametri utili per l’applicazione del metodo TRV (Tree Row Volume). Infatti i recenti rinno- vi dei vecchi e vigorosi impianti, sostituiti da impianti moderni caratterizzati da portinnesti nanizzanti, richiede un nuovo approccio nella gestione fitosanitaria e nell’irrorazione. Il vo- lume fogliare di riferimento per realtà indaga- ta è di 12.000 m3, corrispondente alla dose d’etichetta prevista per un volume normale di miscela di 1.500 l/ha (Ioriatti et al., 2009; Bon- desan et al., 2010).

Le esperienze dell’ultimo triennio hanno avuto lo scopo di introdurre nella pratica di campo, in varie aziende frutticole della Val di Non, il metodo TRV che, come detto, prevede l’a- dattamento dei dosaggi alle caratteristiche di sviluppo dei frutteti durante la stagione (foto 1). Pertanto l’agricoltore può ricavare i quan- titativi di fitofarmaco da applicare in ciascuno dei propri impianti evitando sovradosaggi e/o 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 12,00

Atomizzatore con torretta Atomizzatore standard

Depositi ritrovati (ng/cm

2)/(g/ha)

Alta Media Med. est. Bassa int. Bassa est. Dep. medio

FIG. 1 Depositi medi

di tracciante rilevati su diverse zone della chioma, ottenuti trattando con differenti tipologie di irroratrice

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C A n OP y A DAPTED S PRA y Ing . L ’ESPERIENZA TRIENNALE DI APPLICAZIONE DEL METODO TR V IN V AL DI N ON

CAnoPy AdAPTed SPrAying. Three yeArS of exPerienCe in The non vAlley uSing The Trv SPrAy CAlibrATion MeThod

With the scope of rationalising spray volume and doses of crop protection products according to the characteristics of the canopy growth (crop adapted spraying), in 2004 the Experimentation Technology Transfer Centre, in collaboration with other FEM partners, began experimental activities in apple orchards in Trentino. During the last growing season, as took place similarly in the 2010-2011 period, the activities carried out in various farms in the Non valley have had the scope of introducing the TRV method, providing for the dosing of chemicals based on the development of orchards during the season, to practice in the field.

Once again in the last year, a comparison of the results obtained has not shown any substantial differences in terms of efficacy in plots treated using the standard method and TRV.

The development of an easy-to-apply methodology, based on reference tables, will allow field technicians and farmers to identify appropriate parameters for dose and spray volume for each individual growing system and stage of development, in line with protection of the crop and the environment.

1 Alcune fasi rappresentative dell’evoluzione della chioma durante la stagione vegetativa

sottodosaggi ed adottando una gestione più razionale dei trattamenti.

Il metodo TRV non prescinde dalla corretta esecuzione del trattamento, realizzabile at- traverso un’uniforme bagnatura della vege- tazione. Ciò infatti risulta possibile solo se gli atomizzatori impiegati sono opportunamente regolati (taratura in centri specializzati, corret- ta e puntuale manutenzione aziendale). Inoltre l’adozione di dispositivi che consentono di mi- gliorare il direzionamento dei flussi sulla parete vegetativa, può aumentare notevolmente la garanzia di successo nella difesa della produ- zione. Una prova eseguita a Tassullo nel corso delle attività sperimentali di questi ultimi anni, evidenzia come le nuove attrezzature dotate di torretta-convogliatore migliorino l’efficienza del trattamento (fig. 1).

Durante la stagione 2012, analogamente a quanto fatto nel biennio 2010-2011, le azien- de coinvolte hanno individuato alcuni appez- zamenti in cui hanno provveduto ad eseguire i trattamenti sulla base dei parametri risultanti dall’applicazione del metodo, variando la dose distribuita da inizio stagione alla fioritura, fino al massimo sviluppo vegetativo. Preliminarmen- te le aziende hanno sottoposto le proprie at- trezzature per l’applicazione degli agrofarmaci al controllo funzionale ed alla regolazione al banco verticale in base ai parametri operativi da loro stesse forniti (foto 2).

Anche nella scorsa annata, il confronto fra i risultati d’efficacia negli appezzamenti trattati con il metodo standard e TRV, non ha messo in evidenza differenze sostanziali.

I risultati sperimentali ottenuti applicando i vo-

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FEM > CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO > RAPPORTO 2012 > LE RELAZIONI

lumi di miscela calcolati con il metodo TRV, utilizzando irroratrici dotate di torretta ed ugelli antideriva ad inclusione d’aria, hanno messo in evidenza la robustezza del metodo che è risultato in grado di mantenere inalterata l’ef- ficacia dei trattamenti anche quando vengo- no adottati dispositivi di distribuzione a basso impatto (deriva contenuta) (Bondesan et al., 2012).

L’attività di divulgazione ed estensione fin ora svolta sembra sia stata recepita con reale inte- resse dagli operatori, ma è risultata evidente la necessità di fornire una chiave di lettura sem- plice ed immediata del metodo. Pertanto, in- tegrando i dati delle misurazioni fin qui raccolti con le nuove osservazioni dell’ultimo triennio, sarà possibile rendere disponibili delle tabelle di riferimento per i volumi di miscela da uti- lizzare nei diversi momenti della stagione, va- rietà, ambienti di coltivazione, ecc., così come

già realizzato in passato in altri areali frutticoli (Furness et al., 1998; Viret et al., 1999). In conclusione, da quanto recentemente emerso, appare chiaro come il metodo TRV possa essere considerato uno strumento utile per realizzare un uso più razionale e sostenibi- le degli agrofarmaci, salvaguardando in modo opportuno l’efficacia biologica del trattamen- to. La messa a punto di una metodologia di facile applicazione consentirà nei prossimi an- ni ai tecnici di campo e agli agricoltori di indi- viduare i parametri di dose e volume adeguati al contesto operativo, nella salvaguardia della coltura e dell’ambiente. 2 Esempio di regolazione (taratura) al banco di un’irroratrice (prova della distribuzione verticale) 3 Atomizzatore con ventilatore assiale ed ugelli disposti a raggiera 2 3 C A n OP y A DAPTED S PRA y Ing . L ’ESPERIENZA TRIENNALE DI APPLICAZIONE DEL METODO TR V IN V AL DI N ON

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DA M ETER . U N METODO NON INV ASIVO