GAM b ERO DI FIUME Au STROPOT AMOBI u S P ALLIPES NELLE AREE PROTETTE DELLA R ETE N ATURA 2000 DEL T RENTINO
Monitoraggio della
presenza del gambero di
fiume Austropotamobius
pallipes nelle aree protette
della Rete Natura 2000
del Trentino
FRANCESCA C IUTTI , C RISTINA C APPELLETTIOsservare il gambero di fiume Austropota-
mobius pallipes nei corsi d’acqua o nei laghi
della nostra provincia rappresenta sempre un momento di grande emozione, per due mo- tivi: questi animali hanno abitudini notturne, si muovono cioè in cerca di cibo durante le ore di buio; oltre a ciò, negli ultimi decenni la specie ha subito una forte riduzione. Le cause sono riferibili principalmente all’inquinamen- to e all’alterazione degli habitat, oltre che alla diffusione della presenza di specie di gamberi alloctoni.
Questi ultimi competono con la specie au- toctona per l’habitat e il cibo, e favoriscono la
diffusione della peste del gambero, una pato- logia il cui agente eziologico è il fungo Apha-
nomyces astaci, che determina la decimazio-
ne delle popolazioni e per la quale i gamberi alloctoni sono portatori sani.
I gamberi sono i più grandi invertebrati viventi in acqua dolce: il gambero di fiume A. pallipes, in particolare, raggiunge i 12 cm di lunghezza, dall’apice del rostro al telson compreso. Il gambero di fiume può vivere in tipologie ambientali molto varie. Predilige piccoli corsi d’acqua ben ossigenati, ma vive anche in ac- que a lento decorso (fossi, canali, tratto sorgi- vi) e in laghi.
Nelle acque correnti vive in zone con corren- te non elevata. Generalmente si ritiene che A.
pallipes non colonizzi ambienti posti al di so-
pra dei 1400-1500 metri di quota.
Fondamentale risulta essere la disponibilità di rifugi. Questi nei corsi d’acqua sono rappre- sentati da ciottoli, massi, vegetazione acqua- tica, rive in terra, radici di alberi. In particolare massi e ciottoli stabili e non facilmente mos- si dalle piene rappresentano l’habitat eletti- vo della specie. In canali e risorgive assume importanza l’habitat di sponda e quello dato dalla vegetazione acquatica.
Per quanto riguarda le specie indigene di gamberi in Europa, è stata osservata una drastica riduzione sia nella distribuzione che nell’abbondanza, che si è tradotta in un de- cremento pari al 50-80% negli ultimi 10 anni (Souty-Grosset e Reynolds 2009 Knowledge
and Management of Aquatic Ecosystems 01:
394-395). Per A. pallipes in particolare, si è
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M ONITORAGGIO DELLA PRESENZA DEL GAM b ERO DI FIUME Au STROPOT AMOBI u S P ALLIPES NELLE AREE PROTETTE DELLA R ETE N ATURA 2000 DEL T RENTINOosservato un declino pari al 60% in Gran Bre- tagna, al 50% in Francia e al 75% in Italia negli ultimi 10 anni (Holdich et al. 2009 Knowled-
ge and Management of Aquatic Ecosystems
11:394-395).
Per i suddetti motivi, il gambero di fiume è una specie protetta secondo la Direttiva Ha- bitat 92/43/CEE, che lo inserisce tra le specie d’interesse comunitario, la cui conservazio- ne richiede la designazione di zone speciali di conservazione (allegato II) e il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbe formare oggetto di misure di gestione (alle- gato V).
IL MoNIToRAGGIo
Il Servizio Conservazione della Natura e Va- lorizzazione Ambientale della Provincia auto- noma di Trento ha dato incarico ai ricercatori della Fondazione Mach di monitorare la sua presenza, in particolare nelle aree protette del- la Rete Natura 2000. Il gambero di fiume, negli anni ’90 era infatti presente in circa 30 aree protette, ed ora si vuole aggiornare la situa- zione in questi biotopi, attraverso monitoraggi mirati.
Lo studio della distribuzione del gambero di fiume autoctono A. pallipes nelle aree protet- te è stato effettuato con l’obiettivo primario
MoniToring diSTribuTion of AuSTroPoTAMobiuS PAlliPeS CrAyfiSh in ProTeCTed AreAS wiThin The nATurA 2000 neTwork in TrenTino The white-clawed crayfish Austropotamobius pallipes has been classified as “endangered” in the IUCN Red List, and Directive 92/43/CEE describes it as a species of European community interest for which conservation areas must be set aside (Annex II) and which is subject to periodic sampling for the purpose of population management (Annex V).
In 2012 monitoring in the protected areas of the Natura 2000 network was conducted, in order to update information on its distribution. The results will support management and conservation actions.
1 Ambienti naturali dove il gambero di fiume trova idonei
habitat e zone rifugio
2 Il gambero di fiume
Austropotamobius pallipes
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FEM > CENTRO TRASFERIMENTO TECNOLOGICO > RAPPORTO 2012 > LE RELAZIONI
M ONITORAGGIO DELLA PRESENZA DEL GAM b ERO DI FIUME Au STROPOT AMOBI u S P ALLIPES NELLE AREE PROTETTE DELLA R ETE N ATURA 2000 DEL T RENTINO
di identificare le popolazioni ad oggi presen- ti, con approcci integrati di caratterizzazione genetica e di valutazione dello stato sanitario delle popolazioni, oltre che di valutazione del- la qualità degli ambienti, al fine di supportare le proposte di intervento gestionali. La ricerca di informazioni di tipo qualitativo e la varietà degli ambienti oggetto dell’indagine (risorgive, piccoli torrenti montani, torrenti di fondovalle, laghi) ha portato all’adozione di tecniche dif- ferenti, utilizzate singolarmente o in combina- zione.
• Censimento diurno a vista: si esplorano
direttamente gli habitat e i possibili rifugi, percorrendo lentamente il corso d’acqua, smuovendo i ciottoli e osservando la vege- tazione acquatica e il detrito vegetale. • Censimento notturno a vista: permette una
più agevole individuazione della presenza del gambero in quanto la specie, in parti- colare nelle ore di buio, inizia a muoversi attivamente fuori dai rifugi per la ricerca del cibo. L’ambiente è esplorato illuminando i
microhabitat con una torcia o una lampada
frontale.
• Elettropesca: l’utilizzo dell’elettrostorditore è utile in piccoli corsi d’acqua con portata non elevata e non sembra essere selettivo per le dimensioni dei gamberi.
• Operatori subacquei: nel caso di laghi, l’osservazione dei fondali da parte di ope- ratori subacquei, soprattutto durante le ore notturne, permette l’esplorazione di zone profonde o altrimenti non raggiungibili con un’osservazione diretta.
• Cattura mediante trappole: l’uso di trappo- le è una tecnica assai diffusa in piani di mo- nitoraggio, ed è particolarmente efficiente in ambienti di acque ferme (laghi) o comun- que con velocità della corrente non elevata; prevede l’utilizzo di un’esca in grado di at-
FIG. 1 3 Ambienti naturali
dove il gambero di fiume trova idonei
habitat e zone rifugio
FIG. 1 Monitoraggio del
gambero: aree protette della Rete Natura 2000
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M ONITORAGGIO DELLA PRESENZA DEL GAM b ERO DI FIUME Au STROPOT AMOBI u S P ALLIPES NELLE AREE PROTETTE DELLA R ETE N ATURA 2000 DEL T RENTINOtrarre i gamberi (fegatini, cibo per gatti). Le nasse sono state posizionate in zone ido- nee alla potenziale presenza dei gamberi e ritirate in un secondo tempo.
Una volta catturati, i gamberi sono stati iden- tificati, pesati e misurati, quindi subito rilasciati nel loro ambiente. È stato inoltre effettuato il rilievo delle principali caratteristiche ambienta- li, con particolare riferimento alle aree rifugio per la specie.
LA GESTIoNE
I risultati del monitoraggio permettono di for- nire indicazioni utili per la gestione ai fini della conservazione della specie, con particolare riferimento alla conservazione degli habitat elettivi della specie e ad eventuali programmi di reintroduzione. Il monitoraggio è stato este- so anche ad ambienti non compresi nelle aree protette, al fine di individuare popolazioni dalle quali poter prelevare esemplari da avviare ad allevamento per la produzione di giovanili da ripopolamento.
Su tutte le popolazioni è stata effettuata, in occasione di una tesi di laurea di specializza- zione di medicina veterinaria, un’indagine sullo stato sanitario, al fine di monitorare l’eventuale presenza dei principali patogeni del gambero. Fondamentale, comunque, risulterà l’indivi- duazione della unità di gestione e conser- vazione, che potrà essere definita a seguito della caratterizzazione genetica degli esem- plari: attraverso l’analisi dei marcatori mito- condriali si avranno informazioni per la de- finizione della specie e sottospecie, mentre l’analisi con marcatori nucleari (microsatelliti) potrà fornire indicazioni utili ai fini dell’indivi- duazione del grado di variabilità genetica en- tro popolazioni.
4 Nassa utilizzata per la cattura dei gamberi