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Esposizioni Internazionali e Nuove Tecnologie

4.2. Mogao internazionale attraverso le industrie culturali creative

4.2.1. Esposizioni Internazionali e Nuove Tecnologie

Anche la dirigenza della DRA si è espressa auspicando una crescita delle ICC che, attraverso l’arte di Mogao, possono contraddistinguersi per creare prodotti unici e competitivi. Il Direttore della DRA (Conferenza SRDICE, settembre 2019) spera che l’arte di Mogao possa raggiungere un livello di fruizione e fama internazionale. L’obiettivo è quello di diffondere il valore delle Grotte come patrimonio mondiale e dare un riconoscimento alla storia di Mogao come matrice dell’arte buddista cinese, elevando così l’arte di Dunhuang ad arte universale. Internazionalizzare il sito vuol dire sì darle visibilità turistica ma anche sostenere la divulgazione scientifica accademica. La DRA collabora con Istituzioni museali, nazionali e all’estero, ha stretti contatti con Fondazioni e Università straniere: la Fondazione Dunhuang, Getty Institute, Friends of Dunhuang (Hong Kong), Dunhuang Foundation … sono fra alcuni delle Istituzioni coinvolte nello studio, nella ricerca e nella promozione in Occidente di mostre, eventi e conferenze nella convinzione che sia necessario ampliare la conoscenza della storia dell’arte dall’asse europea verso altre zone del mondo. Apparentemente il contrasto con l’egemonia culturale occidentale potrebbe essere letto in maniera propagandistica (in ricordo della politica coloniale europea), ma sono proprio i riferimenti e i parallelismi con l’arte occidentale a creare una diadefra arte asiatica ed europea, l’una in stretta relazione con l’altra. Questo è secondo molti esponenti della DRA un punto di forza per il successo dell’arte di Mogao fuori dai canali di fruizione cinesi: “Through Dunhuang art, they (westerners) can see the influences of Ancient Greece, of Persia in Central Asia, of India. The Chinese may not notice them, but Westerners are very interested in these aspects of familiarity” (Zhao

125 Parte del turismo domestico diretto a Dunhuang è stato ispirato dalla serie “Great Dunhuang” (大敦煌,2006) che aveva spopolato nei media cinesi. Fra i film che hanno raggiunto fama internazionale si ricorda il dramma “Hero” (2002) di cui un’ambientazione è stata girata nel deserto appena fuori dalla città di Dunhuang.

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Shengliang, Direttore DRA)126. Fuori dalla Cina, la realizzazione di eventi e mostre può essere anche un’occasione preziosa per fare crowdfunding e ricevere donazioni. Nel 2013, per esempio, venne inaugurato dalla China Institute Gallery (New York) “L’Anno di Dunhuang” una serie di eventi per attrarre l’attenzione su Mogao. Per l’occasione furono presentate due mostre: “Dunhuang = Buddhist art at the gateway of the Silk Road” con reperti provenienti da Dunhuang inseriti in ambientazioni ricreate ispirate alle Grotte, e “Inspired by Dunhuang: Re- Creation in Contemporary Chinese Art” che esplorava dipinti e sculture di artisti contemporanei, profondamente influenzati dall’arte di Dunhuang. Anche la DRA è impegnata a portare fuori dalla Cina riproduzioni e copie delle Grotte. A Los Angeles, nel 2016, insieme al partner Getty Institute, è realizzata un’esposizione intitolata “Cave Temples of Dunhuang: Buddhist Art on

China’s Silk Road” con repliche conservate nell’esposizione permanente presso l’Exhibition

Center e affreschi digitalizzati su schermi per osservare da vicino i racconti dei murali. In Italia, nel 2018, l’Università Ca’Foscari ha ospitato per la prima volta la DRA con una mostra intitolata “Jewel of the Silk Road: Buddhist Art of Dunhuang”. Nel 2019 l’Exhibition Center di Mogao è stato impegnato in una mostra monumentale, “Cultural Exchange Along the Silk Road: Masterpieces of the Tubo Period (7th-9th Century)”, esponendo una collezione di oltre 120 oggetti provenienti da ventidue Istituzioni museali nazionali e internazionali (fra i quali anche l’Hermitage, e il National Museum), oltre a importanti collezioni privati (Pritzker Collection, le Fondazioni Al Thani Foundation e Abegg-Stiftung, quest’ultima esclusivamente presente in quanto la sua collezione non lascia mai la sede a Berna). Il tema della mostra è stato in sé anche particolarmente sensibile, il Tibet, richiamando l’attenzione alle influenze dell’arte tibetana nell’arte cinese127.

Nel corso degli anni, la DRA ha individuato nell’utilizzo di nuove tecnologie uno degli obiettivi più efficaci per raggiungere un pubblico ampio e internazionale. Per i murali, l'acquisizione di informazioni digitali ha fatto affidamento alla fotografia (Yang, 2017). Il processo di digitalizzazione è molto lungo, in genere ci vogliono circa tre giorni per registrare

126 “Silk Road hub takes cultural lead” https://www.telegraph.co.uk/china-watch/culture/silk-road-hub-takes-

cultural-lead/ 11/01/2020.

127 La mostra ha messo in rilievo l’influenza avuta durante il periodo di occupazione dell’impero tibetano nella stessa Dunhuang, il quale, per quanto breve, è stato fondamentale nella realizzazione delle grotte durante la Dinastia Tang (781-848).

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una grotta128. Per quanto riguarda la scansione di statue e altri oggetti la DRA ha utilizzato altri sistemi: la prima è attraverso l'uso di uno scanner 3D che registra diversi modelli parziali per lo stesso oggetto fusi insieme per produrre un modello integrato. Un altro metodo consiste nello scattare foto da più punti di vista (“fotocamera Apsaras 360”). In questo modo sono catturate più immagini dello stesso oggetto sotto condizioni di uguale distanza, angolazione e altezza con un’illuminazione uniforme, in modo che, una volta ottenuta l’immagine finale integrata di ogni parte, è possibile mettere a fuoco con grande dettaglio qualsiasi punto (i rapporti di risoluzione sono 300 volte più elevati di quelli dell'occhio nudo umano) (Yang, 2017). L'enorme quantità dei dati raccolti con queste operazioni offre molteplici opportunità di utilizzo. Partendo, per esempio, dai video utilizzati presso il Visitor Centro all’ingresso della visita per Mogao adattati per una visione suuno schermo a 180°, la DRA ha sviluppato anche una propria piattaforma di contenuti digitali online (https://www.e-dunhuang.com/index.htm)in inglese e in cinese. Anche sul più usato social cinese, WeChat, è possibile trovare la versione digitalizzata delle grotte sottoforma di realtà virtuali. WeChat è uno strumento molto usato dalla DRA per fare divulgazione, funziona da Social media, da motore di ricerca per approfondimenti ed è anche usato per diffondere le notizie ufficiali (per esempio aggiornamenti sulle aperture in caso di maltempo o eventi presso le Grotte), questi esclusivamente in cinese. Uno dei problemi più avvertiti dalle Istituzioni pubbliche è il fatto che non esistono contenuti social in altre lingue né su altre piattaforme (social media non sono permesse in Cina). I mediatori online internazionali sono impersonificati principalmente da Fondazioni esterne e dagli Istituto Confucio all’estero. Le nuove tecnologie offrono un’opportunità eccellente per trasportare i contenuti di Mogao in forma multimediale eliminando le distanze e diffondendo il patrimonio di Mogao. Allo stesso tempo, evitano anche che si creino problemi nello spostamento di opere fuori dalle grotte (si tratta nella maggior parte dei casi di copie). L’utilizzo delle tecnologie è un modo per prevenire e sensibilizzare l’attenzione sulla conservazione dei siti culturali129. Acquisire esperienza con

sistemi alternativi di fruizione dei beni culturali è un modo per rallentare il deterioramento dei

128 L’equipaggiamento prevede un sistema di illuminazione che viene montato su una struttura posizionata su un binario parallelo alla parete dell'affresco. Da questo “piedistallo” le fotografie vengono scattate manualmente, una ad una, a uguale distanza lungo tutto il perimetro dell'affresco (Yang, 2017).

129 Spesso in passato le autorità hanno deciso di spostare i reperti dagli scavi archeologici all’interno di nuovi musei. L’operazione era pensata per salvarli dagli agenti atmosferici e avvicinarli alla fruizione pubblica, dal momento che i reperti erano recuperati da tombe funerarie o grotte, in siti molto lontani dalle città. Questa operazione di salvaguardia non tiene conto di alcune posizioni per cui l’attività museale dovrebbe evitare la decontestualizzazione dei siti storici e un conseguente impoverimento delle zone loro adiacenti.

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materiali. Inoltre, l’acquisizione di tecnologie digitali è anche un modo per concentrare l’attenzione del pubblico sulle difficoltà della conservazione, mettendo in mostra anche le azioni di restauro necessarie negli ambienti delle Grotte. Il progetto di digitalizzazione nelle Grotte è fondamentale per raggiungere un giusto equilibrio tra turismo e conservazione. “Dunhuang occupa un posto speciale nell'immaginario culturale cinese. Prendersi cura di essa significa fare ammenda per l'incuria del passato”130. Le mostre realizzate dalla DRA utilizzando le versioni digitalizzate in alta definizione e in 3D hanno permesso ai visitatori di entrare all’interno delle grotte e vedere esattamente quello che avrebbero visitato in una regolare visita presso il sito. La prima mostra di questo tipo è nel 2013 intitolata "Pure Land -

Inside the Mogao Caves" in occasione della “Hong Kong Book Fair”. La mostra è stata

organizzata senza esporre alcun oggetto. È presente solo un monitor interattivo che ricopre la parete a 360°. Per ricreare l’atmosfera della visita, gli ospiti entrano nello spazio insieme a delle guide, che fanno anche da mediatori per usare lo schermo interattivo: attraverso l’utilizzo di una “torcia virtuale” le parti illuminate dello schermo” prendono vita e le animazioni in 3D sono visibili grazie a speciali visori per la realtà virtuale. I progettatori della mostra hanno deciso di inserire anche una visione panoramica dell’area intorno alle Grotte perché “an effective interpretation of Dunhuang must not exclude an experience of being in the vast desert” (in Lin 2012). Le animazioni sono accompagnate anche da suoni e musica che danno vista ai numerosissimi strumenti musicali disegnati nei murali, enfatizzando la narrazione e la suggestione sensoriale. Il lavoro è il frutto del “Applied Laboratory for Interactive Visualization and Embodiment” (ALiVE), creato attraverso una partnership con la DRA e la Fondazione “Friends of Dunhuang” di Hong Kong.

130 “A Building Boom as Chinese Art Rises in Stature” https://www.nytimes.com/2013/03/21/arts/artsspecial/a-

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Figura 21 Esposizione “Pure Land” Hong Kong Le figure sono osservabili grazie alla tecnologia 3D che mantiene proporzioni originali in scala 1:1 con la possibilità di zoomare sui dettagli. | Riferimenti immagine https://sarahkenderdine.info/installations-and-curated-exhibitions/pure-land-inside-the-mogao-grottoes-at-dunghuang

Figura 22 Simulazione della torcia che illumina la schermata 3D attraverso visore VR | Riferimenti immagine https://www.youtube.com/watch?v=5FeOvLTdMGE

In seguito al successo della mostra, nel 2015 viene inaugurate una serie di eventi correlati intorno al tema di Dunhuang presso l’Hong Kong Heritage Museum, “The Never Ending Dunhuang”. In questa occasione una seconda mostra, intitolata “Untold Tales, Untold Riches”, viene curata per evidenziare i risultati del progetto di digitalizzazione raggiunti in quegli anni. La mostra presenta oltre alla parte multimediale anche un’esposizione di reperti provenienti dagli scavi nelle Grotte. Alcuni degli oggetti sono originali altri sono riproduzioni in scala naturale (come intere grotte e una scultura di 13 metri di lunghezza). L’utilizzo di riproduzioni

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artificiali è recentemente stato applicato anche con l’apporto di un’altra tecnologia per riprodurre cloni a grandezza naturale delle statue su polistirolo. L’obiettivo di questa tecnologia, oltre a fini espositivi, serve inoltre per ritoccare parti mancanti o deteriorate senza essere invasivi sull’originale131. Nel 2018, sempre a Hong Kong, una terza mostra “Digital Dunhuang — Tales of Heaven and Earth” espone 100 grotte utilizzando la realtà virtuale, alcune delle

quali chiuse tutto l’anno al pubblico per problemi di conservazione. Anche in questo caso l’installazione è interattiva con programmi audio-visivi e l’integrazione di immagini e musica tradizionale ispirata agli strumenti raffigurati nei murali. Nel 2019 altre due esposizioni sono promosse anche a Taiwan, nell’Hebei Museum in Shijiazhuang e a Shanghai (“Dunhuang 1650

- Editor's Description” in Shanghai Powerlong Art Museum). I dipinti murali così come le

statue sono allestiti all’interno di un percorso ricostruito con la sabbia e piante per ricreare l’ambiente di Dunhuang. L’esperienza artistica è coinvolgente e include rappresentazioni in digitali (per esempio una figura con un tamburo prende vita diventando una figura olografica danzante). Il materiale digitale e la realtà virtuale sono stati rielaborati anche sottoforma di una versione in alta definizione per creare videogiochi (“VR Dunhuang”). Il gaming in Cina è un settore estremamente proficuo con milioni di giocatori online (circa 600 milioni di utenti secondo Statista, dicembre 2019) e rappresenta forse l’unico fra i prodotti culturali cinesi abbastanza forte da creare intorno a sé seguaci e appassionati anche all’estero132.

131 L’Università giapponese è un partner caro alla DRA, mette a disposizione la propria esperienza di restauro e

conservazione attraverso scambi e personale presso la DRA. L’obiettivo è quello di creare in futuro un “secondo” sito dove permettere ai visitatori di visitare le Grotte senza danneggiare l’originale

http://www.asahi.com/ajw/articles/AJ201905110001.htm 20/11/2020

132 A gennaio 2020 si è tenuta a Firenze una mostra dove sono stati organizzati seminari per parlare della comunicazione del patrimonio culturale cinese attraverso il gaming (titolo della mostra “Westward Journey Online Cultural Heritage Exhibition”) http://arte.it/calendario-arte/firenze/mostra-fantasy-westward-journey-online- cultural-heritage-exhibition-65297 18/01/2020.

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Figura 23 Iconografia di Dunhuang per il videogioco “Fantasy Westward Journey” | Riferimenti immagine http://arte.it/calendario-arte/firenze/mostra-fantasy-westward-journey-online-cultural-heritage-exhibition-65297