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Sviluppo sostenibile, dimensione internazionale e nazionale: un confronto

2.2. Politica e patrimonio: re-immaginare la Via della Seta

2.2.1. Sviluppo sostenibile, dimensione internazionale e nazionale: un confronto

Prima della seta e delle spezie, si scambiavano nuove idee. Per Amitav Acharya, studioso e professore di relazioni internazionali presso l'American University in Washington, la diffusione del Buddismo lungo i percorsi che lui definisce “Nirvana Routes” rappresentò il

49 La guida turistica “Lonely Planet” ha nominato l’Asia Centrale come migliore meta turistica per il 2020

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primo grande momento di scontro (pacifico) fra civiltà, e probabilmente la prima forma di globalizzazione nel continente euro-asiatico. La strada per il riconoscimento della “Via della Seta” come patrimonio dell’umanità e, successivamente, i progetti per una strategia globale di crescita economica hanno portato alla diffusione di nuove idee attraverso le quali condividere obiettivi comuni per sfruttare l’eredità culturale dei Paesi dell’Eurasia come anello di congiunzione per politiche macroeconomiche. In un primo momento, l’intervento di Organizzazioni internazionali (UNESCO, ICOMOS, UNWTO) ha stimolato incontri e progetti per raccogliere informazioni storiografiche, geografiche, antropologiche e naturali sui siti lungo la Via della Seta, preparando così i documenti necessari per le loro candidature50. Il raggiungimento della nomina a patrimonio dell’umanità aveva mostrato una sorta di riconoscimento internazionale di quello che era considerato il più ricco patrimonio culturale dell’Asia Centrale, “colmando le lacune" dalla Lista che sovrabbondava di siti europei. L’apertura del dialogo è stata l’occasione per aprire un dibattito sul destino di quei Paesi prossimi a una nuova fase storica rappresentata dalla fine della struttura dei Paesi-satelliti sotto l’influenza dell’Unione Sovietica. La Via della Seta è diventata un’occasione per sfruttare le potenzialità di crescita del turismo culturale verso un percorso di internazionalizzazione e modernizzazione per renderla un’importante via turistica internazionale. Questa visione si allinea inoltre con gli obiettivi internazionali (assunti nell’Agenda 2030, Nazioni Unite) che volgono lo sguardo a una crescita sostenibile globale, per l’abbattimento della povertà e il raggiungimento di standard ambientali e sociali internazionali delle popolazioni urbane e rurali51. Su queste basi si fonda, infatti, la cooperazione internazionale che dal 2011 si è mossa attraverso gli incontri del “UNWTO Silk Road Ministers’ Meeting”52 nei quali i membri sono chiamati a condividere idee e strategie per progettare uno sviluppo sostenibile a lungo termine attraverso il settore turistico culturale (“2025 Silk Road Tourism Agenda”). Il patrimonio culturale è in questo sistema un elemento che influisce sulla crescita economica e sullo sviluppo delle comunità, per cui è importante sviluppare importanti cooperazioni e collaborazioni tra partner scientifici, esperti internazionali e locali e rappresentanti politici ed economici per

50 UNESCO: spedizioni "Desert Route" da Xian a Kashgar (1990); "Sea Route" da Venezia a Osaka (1991); "Steppe Route" in Asia Centrale (1991); "Nomadic Route" in Mongolia (1992); "Buddhist Route" in Nepal (1995); workshop subregionali Almaty (2005), Turfan (2006), Samarcanda (2006), Dushanbe (2007), Xi'an (2008), e Almaty (2009). UNWTO: “Silk Road Declaration” (1993-2010), “Silk Road Task Force Meeting” (2011-2018). 51 https://www.un.org/sustainabledevelopment/blog/2017/05/at-chinas-belt-and-road-forum-un-chief-guterres-

stresses-shared-development-goals/ 28/01/2020.

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mettere in atto strategie dove porre in prima battuta la conservazione dei siti, l’offerta di un’esperienza autentica, il rispetto della comunità locale. Per il turismo c'è la necessità di comunicare i valori del patrimonio culturale in modo facilmente comprensibile e spiegarne il significato in un contesto locale, nazionale e internazionale (DeBrine, 2013), per cui, nel processo di internazionalizzazione, è indispensabile trovare accordi che coordino il lavoro del settore pubblico e privato in modo da orientare la crescita anche a investimenti stranieri e alla possibilità di posizionarsi nell’offerta di altri mercati.

Anche in Cina si è diffusa la tendenza a organizzare incontri di caratura internazionale per attrarre attori internazionali a partecipare al dibattito circa lo sviluppo sostenibile del turismo culturale. Il governo cinese sta investendo risorse significative per collegare la società al suo passato attraverso l'istituzione di musei, festival, mostre e innumerevoli iniziative per promuovere il patrimonio materiale e immateriale53. Dal 2014 sono organizzati simbolicamente

a Xi’An una serie di Expo (Xian Silk Road International Tourism Expo, XSRITE) nei quali sono ospitati centinaia di espositori di aziende cinesi e internazionali per lanciare nuove attività nel settore turistico. Per rilanciare e progettare la propria attività, gli imprenditori (tour operator, ristoratori, alberghieri, delegazioni commerciali, operatori e-commerce e import-export …) hanno bisogno di aumentare le capacità e le competenze turistiche. L’obiettivo è quello di prevedere un collegamento che metta insieme siti panoramici, attrazioni turistiche culturali e parchi naturali in un paradigma in cui le città sono collegate seguendo la distribuzione hub and

spokes messo in relazione ai cluster economici. Un hub è un “centro nevralgico”, una città

storica lungo la Via della Seta ben collegata ai principali mezzi di trasporto e reti logistiche, con una grande popolazione e una fitta attività economica in grado di aumentare le capacità e le competenze turistiche attraverso la costruzione di importanti infrastrutture e servizi. Queste città diventano punti base funzionanti e di riferimento da raggiungere e dove la durata del soggiorno può aumentare, così come la spesa dei turisti (spesso gli spostamenti sono circoscritti a poco più di uno/due giorni di visita complessivi per completare le tappe lungo l’itinerario). Gli spokes rappresentano invece un sistema satellitare di destinazioni con alta attrattività, spesso si tratta di parchi geologici o archeologici, villaggi storici, aree panoramiche, difficilmente raggiungibili autonomamente perché lontani dai centri abitati. Gli spokes dovrebbero avere una

53 In linea con lo spirito dell'iniziativa Belt and Road, la SACH cinese ha iniziato a collaborare con istituzioni scientifiche e organizzazioni di reliquie culturali in Cina per migliorare i progetti di scavo archeologico e la protezione delle reliquie culturali presso siti in Arabia Saudita, Iran, India, Bangladesh, Kazakistan e Kirghizistan.

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buona connettività con i rispettivi hub e contribuire così allo sviluppo complessivo della rete turistica.

Anche nel Gansu – essendo una Regione strategicamente toccata dalle future sorti del progetto OBOR e nella quale si trovano molti siti culturali e naturali iscritti a patrimonio dell’umanità – le Istituzioni partecipano agli eventi organizzati dal XSRITE e sono in aumento anche altri appuntamenti annuali. Dal 2016 un ciclo di esposizioni si tengono anche a Dunhuang (The Silk Road Dunhuang International Cultural Expo, SRDICE) per richiamare l’attenzione sulla protezione e conservazione, ospitando all’interno dei suoi dibattiti esperienze provenienti da altre realtà nelle quali il turismo di massa e la conservazione storica hanno portato all’elaborazione di nuove strategie e sperimentazioni. I festeggiamenti sono anche un’occasione per la messa in scena di spettacoli, performance e mostre nei quali temi centrali sono la rappresentazione di usanze e costumi delle popolazioni centroasiatiche per sensibilizzare allo spirito multiculturale degli eventi. I partecipanti e gli organizzatori del Dipartimento Provinciale della Cultura e del Turismo del Gansu sottolineano insieme l’impegno verso la diversità culturale, l’uguaglianza e l’inclusione, la protezione del patrimonio storico e culturale, il rafforzamento del dialogo interculturale e la sensibilizzazione dell'opinione pubblica internazionale sulla provincia del Gansu come destinazione chiave della Via della Seta (Dichiarazione di Dunhuang)54. Sebbene la condivisione dei principi internazionali sulla cooperazione e lo sviluppo sia compresa e appoggiata esplicitamente dal Governo cinese, da un punto di vista politico nazionale, l’area delle Regioni Occidentali rappresenta un punto critico per la sicurezza e stabilità politica in quanto sono abitate da grandi comunità minoritarie cinesi.

Unificare i simbolismi per glorificare l'attuale potere unitario […] ricreare, tramite il business del turismo culturale e archeologico, uno sviluppo economico sostenuto, soprattutto in aree ancora depresse, e, ancora, quello di mantenere sul terreno le popolazioni locali, che sarebbero tentate alla fuga verso le grandi metropoli. […] La dirigenza di Pechino vuole utilizzare il patrimonio vecchio e nuovo dell'arte e dell'archeologia cinese come stimolo al turismo culturale internazionale che sarà sempre più rilevante anche nel flusso domestico e nella rete globale dei visitatori. Valori (2013)

La strategia del Partito si muove in due modi: (1) la stabilità delle province occidentali, quali Qinghai, Gansu e soprattutto Xinjiang, sono Regioni molto grandi e poco abitate, caratterizzate

54 “UNWTO at the 4th Silk Road International Cultural Expo” https://silkroad.unwto.org/global/news/2019-08-

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per il loro stato naturale nelle quali l’urbanizzazione è debole e bassa. Qui vivono grandi comunità composte dalle minoranze etniche tibetane e di professione islamica. Nella pianificazione strategica della Nuova Via della Seta, la trasformazione di città come Urumqi e Kashgar (Xinjiang) in importanti centri commerciali e snodi logistici di trasporto potrebbero essere un’occasione per generare nuova ricchezza in aree depresse e lontane dagli standard delle metropoli orientali. I risultati sono orientati alla previsione che una crescita della ricchezza e delle possibilità economiche aiuti una graduale integrazione delle comunità uiguri musulmane negli obiettivi della politica nazionale. (2) Il Governo vuole riprendere in mano la spinta verso le Regioni più isolate del Paese (già avviata nella politica del “Go West” negli anni Novanta attraverso l’appropriazione di nuovi territori) e incrementare la crescita della forza economica nelle regioni lontane dall’influenza di Pechino. Con lo spirito della Via della Seta come tema trainante il Governo si aspetta di rigenerare con nuovi progetti spazi urbani e rurali, e fare leva sugli elementi culturali e naturali unificanti della Via della Seta per migliorare le opportunità di lavoro e i mezzi di sussistenza delle comunità locali e per promuovere il suo appoggio nei confronti delle comunità locali. Compiere questo lavoro insieme all’integrazione con gli attori locali è una parte molto importante nello sviluppo della strategia, soprattutto nella prospettiva di una crescita del settore turistico culturale dal quale dipende un alto livello di comprensione del valore del patrimonio culturale, necessario per farlo conoscere e apprezzare, e nel quali gli autoctoni possano identificarsi.