4.2. Mogao internazionale attraverso le industrie culturali creative
4.2.2. Musica e Performance teatrali
La musica e la danza hanno un ruolo speciale nell’arte di Mogao. All’interno dei dipinti sono stati individuati più di 6000 immagini raffiguranti strumenti musicali. Si presentano sottoforma di strumenti volanti senza esseri umani a suonarli133 oppure in moltissime scene con orchestre in semicerchio all’ingresso dei Paradisi buddisti. Al centro dei suonatori, Bodhisattva danzano al ritmo di antichi movimenti presumibilmente provenienti dall’India. Non a caso simbolo della città è una statua raffigurante una danzatrice che suona una pīpa (un liuto cinese a quattro corde) eretta in una rotatoria nella zona centrale e commerciale di Dunhuang. Altre creature sono gli Apsaras rappresentati come danzatrici volanti che si muovono guidati dalla musica con movimenti ispirati allo stile tradizionale cinese. Queste immagini sono fortemente caratterizzanti nell’iconografia di Mogao e sono state da ispirazione anche per la realizzazione di performance teatrali e brani musicali destinati a spettacoli di intrattenimento per i turisti. Alcune rappresentazioni di successo, in particolare di musica classica e moderna, sono “The
Legend of Dunhuang” (un riadattamento del 2008 – pensato in occasione dei giochi olimpici – 133 nell’immaginazione religiosa i paradisi buddisti – lo stadio subito precedente all’illuminazione che i fedeli raggiungono dopo una serie di reincarnazioni – sono luoghi magici dove gli strumenti suonano per sé stessi mentre volano nel cielo.
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del primissimo spettacolo mai realizzato sulla storia di Dunhuang (prima intitolato “Silk Road Flower Rain” del 1979). Il racconto si ispira intorno alle storie di personaggi immaginari collegati con Mogao: un pittore e sua figlia. La storia si articola attraverso alcune peripezie, banditi del deserto e un terzo personaggio romantico proveniente dalla Persia. I protagonisti si incontrano e i due giovani si innamorano creando una metafora dell’amicizia e armonia fra le diverse culture lungo la Via della Seta. Lo spettacolo, per la sua morale di amore e amicizia, è diventato una performance “ambasciatrice”, un pezzo di diplomazia culturale messo in scena in oltre 40 Paesi. Nel 2009 è stato premiato dal Ministero della Cultura che lo inserì ufficialmente nel repertorio classico della RPC. In generale il lavoro d'insieme è molto efficace con danze e acrobazie ancora spettacolari ma appare oggi piuttosto datato in particolare per l’utilizzo di fondali animati e semplici scenografie di scena. Lo spettacolo è messo in scena in un nuovo teatro eretto in occasione dell’Expo 2016. Per quanto riguarda la musica, la partitura viene eseguita in gran parte con strumenti occidentali. Nella seconda versione del 2008 sono stati introdotti anche strumenti tradizionali cinesi per aggiungere timbri distintivi nei momenti chiave della storia, per esempio durante la famosa danza con la pīpa. La musica inoltre è registrata e pompata attraverso gli altoparlanti, appiattendo l’esperienza dello spettacolo che sarebbe certamente più ricco se eseguito con strumenti dal vivo. Una seconda rappresentazione è lo spettacolo “Tales of the Silk Road – Dunhuang, my Dreamland” prodotto nel 2000. La produzione è stata premiata in Cina come migliore dance-drama dell’anno. Lo spettacolo prende parte all'iniziativa degli scambi culturali organizzati dal China Arts and Entertainment Group (CAEG) (“Image China”) i quali cercano di far conoscere le arti dello spettacolo cinese tradizionale e contemporaneo attraverso tour mondiali.
Una produzione che ha avuto particolare successo negli ultimi anni è “Encore
Dunhuang” messo in scena in occasione del primo Expo lungo la Via della Seta tenutosi a
Dunhuang nel 2016134. Lo spettacolo e la particolare scenografia sono diretti dalla Regista Wang Chaoge 王潮歌, la quale è stata anche co-direttrice nella realizzazione degli spettacoli in occasione dell’inaugurazione dei giochi olimpici estivi del 2008. La registra aveva già realizzato altre performance teatrali presso famosi siti turistici (Pingyao, e il Monte Wutai). A Dunhuang, la scenografia e lo spettacolo sono pensati in stretta correlazione tanto che è stato eretto un nuovo edificio destinato all’uso esclusivo di questo spettacolo. La struttura splende
134 La musica è stata usata come il tema cardine dell’Expo 2016, Richiamando a una sensibilizzazione sulle minoranze in Cina e proponendo spettacoli e mostre con riproduzioni di strumenti musicali antichi. I murali sono stati il modello di riferimento per ricostruirli.
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come uno specchio d’acqua nei colori del deserto, è composto da pannelli blu in vetro che riflettono la luce.
Figura 24 Teatro realizzato per lo spettacolo “Encore Dunhuang” eretto accanto al Visitor Center luogo di accoglienza per i turisti diretti alle Grotte | Riferimenti immagine https://www.arch2o.com/encore-dunhuang-theater-biad-zxd-architects/
La caratteristica principale dello spettacolo consiste nella scelta da parte della regista di creare un palcoscenico interattivo fra gli attori e gli spettatori. Non esiste infatti né una platea tantomeno un palcoscenico: lo spettacolo si evolve all’interno di quattro ambienti collegati tra loro nei quali gli artisti si muovono da uno spazio all’altro. Anche le scenografie cambiano per ognuno degli ambienti e lo spettacolo si sposta su diverse superfici (sono usate rappresentazioni verticali in alto sulle pareti, per rappresentare la montagna sulla quale sono scavate le Grotte di Mogao, e in basso attraverso specchi e vetri che separano sottolivelli nel pavimento, nei quali sono rappresentati i figuranti in costumi dediti a seguire usanze tradizionali della Dinastia Tang). Gli spettatori si muovono fra gli attori senza prendere posto addentrandosi nelle varie parti del teatro mentre seguono la storia. Il racconto introduce i personaggi storici di Dunhuang (Zhang Qian che viaggiò verso l’Asia Centrale, l’imperatore Wudi, il monaco Wang, il primo Direttore della DRA…) facendo sfilare gli attori in costume come su una passerella dell’alta moda. Nella storia è messo in rilievo soprattutto il ruolo del monaco Wang responsabile di aver venduto i tesori della biblioteca di Mogao agli stranieri; è un momento di redenzione per il monaco trova il perdono da parte del pubblico. Lo spettacolo si conclude con ricchissime scenografie e giochi di luce su un palcoscenico mobile.
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La connessione fra Via della Seta, musica e performance permette ai creatori e agli artisti di sperimentare nuove espressioni, contenuti e costumi in un campo ancora non battuto. Le storie e le musiche delle Regioni centroasiatiche sono più che altro conosciute come prodotti folkloristici caratterizzanti, sia per i suoni che per gli strumenti musicali. Per questo motivo sono fonti di ispirazione particolarmente preziose e ricche anche nella musica classica. Il violoncellista sino-americano Yo-Yo Ma concepì nel 1998 un’iniziativa privata no profit, “Silkroad Project”, attraverso la quale i musicisti di tutto il mondo erano chiamati a prendere parte a un movimento artistico in occasione, e per effetto, dei rapidi cambiamenti dovuti alla globalizzazione. Le nuove interconnessioni tra i Paesi ma soprattutto e la scoperta della musica proveniente da Regioni fino ad allora particolarmente lontane mettevano a disposizione nuove disponibilità per creare insieme nuove sperimentazioni musicali. Non solo, Yo-Yo Ma inaugurava l’idea di una comunità artistica globale. Il progetto si ispira all’eredità storica degli scambi culturali, “co-create a new artistic idiom, a musical language founded in difference, a metaphor for benefits of a more connected world”135. Il progetto nasce quindi
come un co-produzione con artisti provenienti dai Paesi attraverso i quali passavano queste vie commerciali, allargandosi negli anni alla partecipazione globale di tutto il mondo
(Silkroad Ensamble). Il dinamico programma ha dato vita a più di 60 nuove opere musicali
realizzate da compositori e arrangiatori provenienti da 17 paesi, tra cui Cina, Azerbaigian, Corea, India, Libano, Mongolia, Tagikistan, Iran, Uzbekistan, Armenia ma anche Argentina e Stati Uniti.
Sempre nella musica classica si riporta un’opera ispirata direttamente a Dunhuang. Il Maestro e Direttore d’Orchestra Tan Dun 谭盾 ha una carriera riconosciuta e apprezzata internazionalmente (tra i quali il Leone d’oro alla carriera nel 2017). Fra i suoi ultimi lavori il Maestro ha composto un concerto ispirato esclusivamente alle grotte di Mogao, “Buddha
Passion”. Il lavoro è il risultato di due anni di ricerca fra i testi di antiche preghiere e mantra
buddisti ritrovati nella Biblioteca di Mogao oggi collezionati fra Londra e Parigi. I testi e i racconti nelle grotte sono stati da ispirazione per il Maestro che ha deciso di immaginare il modo in cui poteva essere suonata la musica più di mille anni fa. In assenza di spartiti musicali sono stati i testi religiosi buddisti e antichi canti tradizionali esistenti a ispirare le melodie. Tan Dun ha unito nell’orchestra strumenti occidentali e tradizionali cinesi, raramente presenti nelle opere sinfoniche contemporanee. L’obiettivo di questa operazione – dice Tan Dun – è quello di creare una “Filarmonica di Dunhuang” capace di suonare in Cina e nel mondo utilizzando
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direttamente strumenti musicali nati dalle nuove versioni ispirate direttamente alle immagini di Mogao. “Buddha Passion” è stata presentata a Dunhuang a giugno 2019136. La storia si svolge
riportando sei diverse storie: ci sono vere e proprie preghiere buddiste cantate sottoforma di odi corali (la prima è stata accompagnata da un coro di Lione). Sono selezionate inoltre alcune storie presenti nei murali di Mogao (per esempio la storia del cervo dai nove colori, o la storia del sacrificio di un giovane figlio, incarnazione passata del Buddha Siddharta, il quale per salvare la sua famiglia dalla fame decise di dare parti delle sue membra). Infine, altre raccontano di alcuni miti provenienti dalla Regioni desertiche della Via della Seta. Tan Dun mette in luce soprattutto l’aspetto spirituale e religioso di Mogao, diffondendo non solo le suggestive immagini e le storie presenti nelle pitture ma soprattutto facendo addentrare il pubblico nella spiritualità buddista di cui Mogao ne è il frutto.
Figura 25 “Buddha Passion” la Prima tenutasi a Dunhuang il 18 giugno a inizio del tour internazionale. La Prima italiana a Roma febbraio 2020 | Riferimenti immagine《敦煌·慈悲颂》青岛开演,谭盾重现敦煌遗音 publlicato dall’account 敦 煌·慈悲颂 il 2019-06-19
136 I brani ancora non composti in un’opera unica, erano già stati proposti in alcune esibizioni tenutesi negli Stati Uniti e in Cina nel 2016. L’opera aveva debuttato ufficialmente nel 2018 a Dresda ed è stata eseguita per la prima volta integralmente in Cina a Dunhuang a giugno 2019.
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