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Capitolo 4 distretto docg, trasformazioni in corso

4.2 ettari vitati

Con l’entrata in vigore del decreto ministeriale 17/07/2009 sono aumentati esponenzialmente e nel giro di pochi anni gli ettari di terreno vitati e altri vitigni sono stati riconvertiti a Prosecco, a dimostrazione di come una produzione “tradizionale” correlata ad una specifica area geografica sia divenuta un industria redditizia inserita in contesto globale e di come la vocazione all’esportazione già insita nella storia

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Badii M., Processi di patrimonializzazione e politiche del cibo tradizionale nel Valdarno aretino

contemporaneo, tesi di dottorato in metodologie della ricerca etnoantropologica, Università degli studi

di Siena, 2008, pag. 16.

2

http://www.marcadoc.com/spiedo-prodotto-agroalimentare-tradizionale/ (27/11/2012); Per la storicità della tradizione dello spiedo si veda il volume di Gasparini D., Dall’Anese E., Spiedo d’Alta

Marca, Consorzio Pro Loco Quartier del Piave, 2007. Cito da Piermattei: « Per ciò che riguarda il prodotto tipico, ci si confronta con un dispositivo dell’Unione Europea, ovvero un autorità politica a carattere sovranazionale che concede tutele commerciali e riconoscimenti attraverso appositi organi di governo della politica agraria comune che valutano un disciplinare elaborato da un associazione di produttori locali. Il disciplinare rappresenta il prodotto di una negoziazione tra produttori che di fatto stabilisce tecniche e luoghi della produzione: ciò implica una sorta di definizione, quasi sempre vaga, di cosa sia o non sia una tradizione locale. Una tradizione che in ultima analisi risulta perciò il per tanto il prodotto di una negoziazione politico –economica, che non è più soltanto locale, ma trans locale e multi situata» in Antropologia Ambientale, op. cit., pag. 35.

vitivinicola locale si sia sovrapposta perfettamente alle leggi che regolano l’economia mondiale3. A questo proposito ho intervistato, Gianluigi Salvador, referente del WWF (World Wide Fund for Nature) Altamarca e osservatore attento delle dinamiche legate all’industria del prosecco, il quale mi ha fornito una disamina esaustiva della situazione applicandola tra l’altro al contesto globale. In merito all’utilizzo del suolo agrario anche in Friuli, dice Salvador:

« Perché anche in Friuli Venezia Giulia sta nascendo lo stesso problema e non se ne stanno rendendo conto, stanno rovinando tra l’altro tutta la zona carsica […]; ma adesso con il prosecco, stanno un po’ pompando, perché tu hai visto che.. dal 2009, quando è stato fatto quel accordo con quel paese di Prosecco in Friuli Venezia Giulia, per dare 16,500 ettari al Veneto nelle sue 5 province e 3,500 ettari al Friuli Venezia Giulia, adesso c’è una proposta di legge nel Friuli Venezia Giulia di aggiungere altri 12,000 ettari, hai capito? Questo cosa vuol dire, vuol dire che oltre – questi qua son già stati saturati ormai quest’anno eh, perché hanno tolto Merlot, Cabernet, hanno re-innescato il vino han fa..- Non so se tu sei mai andata sulla bassa, ma se tu vai sulla bassa qua vedi tutti i vigneti vecchi, di vecchie viti, tranciati a quest’altezza qui ed innestati con il vitigno del Prosecco..»4

Consultando i Rapporti pubblicati dal “Consorzio per la tutela del Prosecco doc di Conegliano-Valdobbiadene” e la tesi di Chinazzi, il trend di crescita delineato da Salvador è molto alto anche nell’area della docg. Nel 2000 gli ettari iscritti all’albo della doc Conegliano Valdobbiadene erano 3932 su una superficie agraria complessiva nei 15 comuni di circa 20,000 ettari. Nel decennio precedente (1990- 2000) la superficie doc era aumentata progressivamente del 32%, incrementando del 50% la produzione di uva5. Nel 2012 gli ettari a Prosecco dichiarati sono saliti a

3

«Il Prosecco Spumante DOC ha visto crescere in maniera quasi esponenziale le sue esportazioni negli ultimi 10 anni, passando da 24.435 ettolitri del 1994 ai 60.000 ettolitri del 2004, grazie all’apertura sempre più consistenti di nuovi mercati esteri» in Cirve, Distretto del Prosecco Doc

Conegliano Valdobbiadene: analisi di un successo. Primo Rapporto del Centro Studi di Distretto,

Distretto del Prosecco doc di Conegliano e Valdobbiadene, Centro Studi di Distretto , 2005, reperibile al link: http://biotech.pd.cnr.it/docs/RapportoDistretto5_11_2.pdf (15/11/2012)

4

Intervista a Gianluigi Salvador, referente WWF Altamarca, 17/09/2012.

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quota 6.200 per Chinazzi6, circa 5000 stando al Consorzio del Prosecco Conegliano- Valdobbiadene7. Nella zona della nuova doc (ex IGT) la crescita è stata maggiore; in soli due anni si assiste al raddoppio, dai 9200 ettari del 2009 si è passati ai 17,100 del 20118 con la “speranza” di alcuni di poter impiantare ancora e con l’effetto, come da intervista di Salvador, dell’abbandono di altri vitigni (Merlot, Cabernet, eccetera) per re-innestare la Glera. Tra l’altro l’area e la produzione doc del prosecco, primeggiano a livello nazionale in quantità, scavalcando Montepulciano, Chianti e Asti9 e stando a Gava, Assessore all’Economia e alle Politiche Istituzionali della Regione Veneto, alla Toscana il distretto Conegliano- Valdobbiadene è secondo solo nel settore eno-turistico10 e comunque ai primi posti in Italia. Tuttavia, consultando le statistiche sulle presenze turistiche in Veneto nel 2011, se Conegliano ha ospitato circa 124,000 visitatori, Valdobbiadene, l’altro avamposto del prosecco ne ha visti “solo” 24.16211, tenendo in considerazione che l’area di Valdobbiadene è paesaggisticamente più “rappresentativa”, maggiormente evocativa perché alle colline si somma la fascia prealpina e appare più rurale rispetto a Conegliano divisa a metà tra colli e zone industriali. I piccoli centri collinari spaziano dalle circa 2000 presenze di Refrontolo alle circa 12,000 di Farra di Soligo12, pur nella varietà quello che salta all’occhio in questi numeri e che l’unica presenza turistica consistente è stata quella nel comune di Conegliano, che in quanto centro urbano, le presenze non possono essere del tutto riconducibili all’enoturismo13. Trevisan e Mauracher informano che il comprensorio Conegliano-Valdobbiadene conta il 18% delle

6

Chinazzi G., op. cit., pag. 40.

7

http://www.prosecco.it/it/prosecco/territorio.php (15/11/2012)

8

Chinazzi G., op. cit., pag. 40.

9

Ivi, op. cit., pag. 37.

10

Intervento di Fabio Gava in Distretto del Prosecco doc di Conegliano e Valdobbiadene. Analisi di

un successo, op. cit., pag. 5.

11

Banca dati statistici della Regione Veneto; http://statistica.regione.veneto.it/turismo4.jsp

(15/11/2012).

12

Ibidem

13

A questo proposito si veda Trevisan G. e Mauracher C., “Il ruolo del paesaggio agrario nell’offerta turistica del Veneto” in Marangon, op. cit., nello specifico al paragrafo 7.4 viene analizzato Il comprensorio di Conegliano-Valdobbiadene, pag. 152-158.

presenze provinciali, una quota di nicchia.14