EuroCucina: Il Salone Internazionale dei Mobili per Cucina, è un evento fondamentale all’interno del settore e, dal 1974, negli anni pari, si svolge parallelamente al Salone Internazionale del Mobile nel quartiere di Fiera Milano. L’evento tenutosi nell’Aprile del 2012 ha dunque rappresentato una preziosa occasione per osservare lo stato dell’arte nel settore dei mobili e degli elettrodomestici per cucina proposti da aziende italiane ed europee. I prodotti in esposizione sono stati abbinati ad accessori, utensili e strumenti, realizzando ambientazioni e scenari di utilizzo completi e vicini alla realtà. La visita degli spazi espositivi, abbinata al contributo di articoli dedicati all’evento, ha permesso di individuare alcune tendenze o modi di intendere lo spazio cucina verso cui si è indirizzato l’impegno di molte aziende. La presenza di un’apposita sezione dedicata agli elettrodomestici, lo spazio FTK (Technology for the Kitchen) ha altresì permesso di verificare gli standard prestazionali, funzi-
onali ed estetici, oggi offerti dalle principali aziende del settore.
La parte che segue intende dunque identificare le peculiarità della cucina di oggi, guardando sia alle novità di recente introduzione, sia a quegli elementi ormai dati per assodati ma proprio per questo più diffusi e radicati.
Se si volesse individuare una cucina tipo, rappresentativa delle carat- teristiche comuni a molte delle cucine esposte, questa sarebbe probabilmente una cucina aperta verso il salotto e le altre aree della casa, priva di barriere visuali, composta da volumi semplici, per la maggioranza rettilinei, che articolano l’ambiente e compongono isole e penisole dotate di grandi piani snack, pensati per colazioni e spuntini brevi. I materiali utilizzati non sono solo di grande qualità, ma anche in grado di comunicarla molto efficacemente ai visitatori mediante l’esperienza tattile e visiva. Oltre a mobili e attrezzature per cucina, l’esposizione ha ospitato gli oggetti legati ai riti del cibo e della con- vivialità: dagli accessori per la tavola agli utensili da cucina. Ciò rileva la crescente contaminazione e integrazione fra due realtà progettuali, forse in passato maggiormente distinte.
Di seguito sono sottolineate alcune caratteristiche comuni a molte delle cucine in esposizione, e quindi ritenute rilevanti per il panorama della cucina contemporanea. L’analisi svolta cerca di concentrarsi su quegli aspetti progettuali che coinvolgono in primo luogo la funzion- alità e l’uso del prodotto, ma senza tralasciare le conseguenze estet- iche di tali scelte.
I contenitori delle cucine sono sempre più attrezzati, così l’ambiente si fa sempre più ordinato, o quantomeno invita a mettere in ordine dato che ogni elemento può trovare una propria collocazione precisa, la quale è indicata dal disegno dei contenitori progettati appositamente per ospitarlo.
Uno sguardo d’insieme
La specializzazione dei contenitori
Figura 43
I contenitori interni da abbinare ai cassetti
I cassetti contengono elementi, in genere realizzati in legno e dotati di incavi e tagli in grado di custodire e separare ogni singola posata, i cestelli sono dotati di cilindretti posizionabili liberamente all’interno di una matrice, così da vincolare pentole, padelle e pile di piatti in una precisa allocazione. Allo stesso tempo i contenitori non si limitano più ad assolvere il loro compito primario, ma diventano anche “espositori”, mettendo in risalto il contenuto. Di conseguenza in molte cucine, pentole, padelle e utensili non sono più nascosti alla vista dietro alle ante, ma contribuiscono a delineare l’estetica complessiva dell’ambiente. In generale ogni parte della cucina sembra specializzarsi, i lavelli sono dotati di accessori quali taglieri o scolapiatti, mentre il cestino dei rifiuti si divide nei vari scompartimenti adibiti alla raccolta differenziata.
Il tavolo ha sempre rivestito un ruolo importante all’interno dell’ambiente cucina, o nell’attigua sala da pranzo. Con i cambiamenti nella disposizione dei mobili all’interno del locale, non più solo a parete, ma anche a isola o a penisola, l’area dedicata al pasto è stata integrata all’arredo destinato al cucinare. Così la presenza di un piano snack e di alcuni sgabelli, o di un tavolo e relative sedie, è ormai divenuta molto comune. Le motivazioni di tale scelta vanno ricondotte alle implica- zioni relazionali e di socializzazione che coinvolgono oggi l’ambiente cucina, tanto che non si riceve più soltanto in salotto, ma anche la tavola allestita e i fornelli rappresentano importanti luoghi di relazione.
L’integrazione del tavolo o del piano snack
Figura 44
Un’interessante soluzione per il tavolo, con piano ribaltabile annesso all’isola Elmar, modello Slim
Figura 45
Isola con piano Snack bar abbinato a due sgabelli Composit, modello Quadra
Così i mobili destinati al cucinare si arricchiscono anche da un punto di vista formale, tanto che nella caratterizzazione estetica della cucina di oggi gioca un ruolo fondamentale la composizione plastica dei volumi e dei piani, che si intersecano e sovrappongono, delineando configurazioni differenti e contribuendo alla creazione della varietà formale, oltre che funzionale; mentre un tempo l’anta aveva un ruolo predominante nella definizione dell’estetica dell’ambiente.
La profondità per il piano di lavoro standard corrisponde ai 60 cm, si tratta di una misura che consente alle persone di pressoché qualsiasi statura di operare agevolmente sfruttando tutta la superficie disponi- bile. Negli ultimi anni sono stati introdotti modelli dotati di piani di lavoro con profondità superiore, fino agli 80 cm, aggiungendo una porzione di spazio, comunque accessibile, che in genere ospita con- tenitori e accessori di vario tipo e destinati a diversi utilizzi. Valcucine ha introdotto la profondità di 80 cm per la cucina componibile nel 1996 con il progetto Logica System, il quale comprendeva un canale attrezzato composto da vari elementi configurabili liberamente dal cliente. Oggi questo tipo di approccio si è affermato e diffuso all’interno delle collezioni di molti marchi.
Il principale vantaggio apportato dall’aumento della profondità deriva dal disporre di utensili, accessori, posate, piatti, prese elettriche e via dicendo, direttamente in prossimità della zona di lavoro o di cottura, così da potervi comodamente accedere con un semplice gesto e non doversi spostare per recuperarli.
L’incremento della profondità del piano di lavoro
Figura 46
Il canale attrezzato con profon- dità 80 cm di Valcucine
Nel caso di una cucina a isola, i contenitori sono in genere accessibili dall’alto, mentre nel caso di un’installazione a parete, questi possono anche sostituire il tradizionale rivestimento ceramico applicato al muro ed essere accessibili frontalmente.
Gli elettrodomestici si diversificano, si specializzano nelle varie tecniche di cottura e conservazione, così il piano cottura può essere composto da moduli progettati appositamente per friggere, da piani a induzione incavi che posso ospitare le pentole Wok, l’attrezzatura domestica si avvicina così a quelle destinate all’utilizzo professionale; lo stesso avviene per la conservazione, con contenitori progettati appositamente per tenere in fresco il vino, e frigoriferi con comparti- menti a temperatura differenziata.
Gli elettrodomestici
Figura 48
Piano cottura mono - fiamma Glem Progetti, Stellare, progettista: Marcello Cutino Questo tipo di soluzione offre una
notevole versatilità progettuale
Figura 47
Profondità aumentata con conteni- tori a parte accessibili frontal- mente Bulthaup, sistema b3
Un’altra tendenza comune a diversi produttori di piani cottura, è quella di realizzare elementi modulari dalle dimensioni contenute, molte sono le alternative ai classici piani cottura con ingombri di 60 x 60 cm, 60 x 90 cm ecc. Si tratta di fornelli dotati di due o di un solo punto cottura, liberamente componibili e pertanto in grado di garantire una maggiore libertà progettuale e stimolare nuove soluzioni. Molto inter- essante anche la proposta di Samsung di un piano cottura ad induzi- one, mono - fiamma e portatile, alimentato da un cavo elettrico e posizionabile liberamente sulla superficie del piano di lavoro.
Molte le proposte di cappe per l’aspirazione da abbinare ai piani cottura installati sull’isola, questo elettrodomestico diviene così un elemento molto curato dal punto di vista formale e in alcuni casi si avvicina esteticamente al lampadario.
Molti produttori manifestano una cresciuta attenzione per il consumo energetico e per l’impatto ambientale legato all’utilizzo degli elettro- domestici, è molto interessante a tal proposito il progetto Green Kitchen, realizzato da Whirlpool e che dovrebbe essere commercial- izzato nel 2013 in Italia. Il progetto prevede una connessione fra i vari elettrodomestici che compongono la cucina, così da poter ottimiz- zare i flussi di acqua e calore ed evitarne lo spreco. Il risparmio otteni- bile dichiarato dall’azienda è di 7 litri di acqua per ogni lavaggio e del 20% in termini di energia elettrica.
Figura 50
Il concept Green Kitchen di Whirlpool
Visualizzazione del concept in cui sono rappresentati i flussi e le connessioni tra i vari elettrodo- mestici
Figura 49
Piano di cottura portatile a induzione elettromagnetica Samsung, Away
L’idea di cucina che emerge dall’esposizione è sicuramente quella di un ambiente confortevole, ben organiz- zato, che tenta di trasformare quello che può essere inteso come un dovere quotidiano in un’attività divertente, piacevole e stimolante, molto spazio è stato infatti riservato alle configurazioni che prevedono la presenza di un’isola o di una penisola. Ciò rientra nella tendenza più generale, già sottolineata in precedenza, relativa all’apertura della cucina allo spazio di relazione, la cucina si è proiettata nella zona giorno, e i mobili della zona giorno sono entrati in cucina, tanto che alcune installazioni prevedono l’integrazione del divano ai mobili dell’isola.
Nonostante la flessibilità del sistema produttivo abbia consentito la proliferazione di una quantità immensa di soluzioni possibili, così da avere cucine dai profili curvi o squadrati, con ante laccate o in massello ecc. In ultima analisi l’impressione resta quella di essere circondati da un’immensità di cucine, alle quali, escludendo qualche eccezione, non corrisponde una sostanziale diversificazione. Si tratta di cucine tutte diverse, ma in fondo molto simili, emerge così una paradossale uniformità dovuta probabilmente a un’eccessiva massificazione della diver- sità.