L’idea di creare delle euroregioni ha avuto origine in Europa occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale con lo scopo di avvicinare quelle comunità che, a causa di problemi nazionalistici e politici, non erano in buone relazioni. Il nome
“euroregioni” deriva dalla più antica forma di cooperazione transfrontaliera,
“Euroregio” al confine tedesco-olandese. Nella politica europea, un'euroregione è una struttura di cooperazione transnazionale fra due o più territori collocati in diversi Paesi dell'Unione Europea o del continente in genere41.
Le euroregioni solitamente non corrispondono ad alcuna istituzione legislativa o governativa, non hanno potere politico e il loro operato è limitato alle competenze delle autorità locali e regionali che le costituiscono. Le euroregioni sono solitamente costituite per promuovere interessi comuni che travalicano i confini e per cooperare per il bene comune delle popolazioni di confine.
Anche se il termine "euroregione" ha un significato similare, non deve essere confuso con le normali regioni europee.
Il perno delle euroregioni è il Consiglio d’Europa, che compila i regolamenti modello, ma che non impone alcuna soluzione. L’atto legale più importante è la
41 Euroregions in Europe, www.pomerania.org.pl
Convenzione di Madrid (1980). Il risultato diretto di tale convenzione sono stati la definizione di quattro principi:
il principio del consenso- il comune accordo è raggiungibile mediante dialogo e negoziazioni;
il principio della parità- in tutti i corpi di governo ogni schieramento ha un voto e vi sono lo stesso numero di membri;
il principio di rotazione- gli incontri e le consultazioni sono presiedute a turno da tutti i membri di un’euroregione;
il principio della partecipazione volontaria- ogni municipalità decide in modo indipendente se aderire alle strutture euroregionali.
Un altro atto di legge di importanza fondamentale è la Carta Europea della dichiarazione di autogoverno: il diritto di comunità locali di cooperare con altri Paesi sotto precisi termini e condizioni.
L'Associazione delle Regioni di Confine Europee stabilisce i seguenti criteri per l'identificazione delle euroregioni:
• un'associazione di autorità locali e regionali su ambo i lati del confine nazionale, talvolta con un'assemblea parlamentare;
• un'associazione transfrontaliera con un segretariato permanente e una squadra tecnica e amministrativa dotata di risorse proprie;
• di diritto privato, basata su associazioni o fondazioni no-profit, su ambo i lati del confine, in accordo con le rispettive leggi nazionali vigenti;
• di diritto pubblico, basata su accordi interstatali, che hanno a che fare tra le altre cose, con la partecipazione delle autorità territoriali.
È difficile associare un unica struttura legale al termine "euroregione", in quanto esse operano oltre i confini nazionali e variano notevolmente nelle loro forme particolari.
Le città di frontiera polacche appartengono a 16 euroregioni situate lungo i confini terrestri e lungo la costa del Mar Baltico, e sono:
Nysa (Polonia-Germania-Repubblica Ceca), 21 dicembre 1991
Karpacki (Polonia-Ucraina - Slovacchia- Ungheria- Romania), 14 febbraio 1993
Pro Europa Viadrina (Polonia - Germania), 21 dicembre 1993
Tatry (Polonia - Slovacchia), 26 agosto 1994
Bug (Polonia – Ucraina - Bielorussia), 29 settembre 1995
Pomerania (Polonia – Germania - Svezia), 15 dicembre 1995
Glacensis ( Polonia - Repubblica Ceca), 5 dicembre 1996
Pradziad (Polonia - Repubblica Ceca), 2 luglio 1997
Niemen (Polonia - Lituania - Bielorussia), 6 luglio 1997
Bałtyk (Polonia- Danimarca – Svezia - Lituania - Lettonia - Russia), 22 febbraio 1998
Śląsk Cieszyński (Polonia – Repubblica Ceca), 22 aprile 1998
Silesia (Polonia - Repubblica Ceca), 20 settembre 1998
Beskidy (Polonia- Repubblica Ceca - Slovacchia), 9 giugno 2000
Puszcza Białowieska (Polonia- Bielorussia), 25 maggio 2002
Łyna-Ława (Polonia - Russia), 4 settembre 2003
Il quadro legale
Il documento diretto che costituisce un’euroregione è un accordo concluso tra regioni di confine vicine. I documenti decisi dal consiglio d’Europa ha giocato un ruolo chiave nello stabilire il quadro legale transnazionale per le cooperazioni oltre confine:
Convenzione nel quadro europeo di cooperazione transfrontaliera tra comunità e autorità locali- chiamata la Convenzione di Madrid, datata 21 maggio 1981;
Carta Europea di autogoverno locale, approvata dal Consiglio d’Europa il 15 ottobre 1985, in vigore dal 1° settembre 1989;
Carta Europea delle regioni di frontiera e transfrontaliere, datata 20 novembre 1981, estesa dall’incontro generale dell’associazione delle regioni europee di frontiera e approvata il 1° dicembre 1995in Szczecin.
I metodi per finanziare la cooperazione oltre confine è chiaramente stabilita negli statuti euroregionali. Nel rispetto dell’accordo tra le due parti cooperanti, i membri dell’euroregione sono obbligati a contribuire con risorse finanziare per supportare le proprie attività secondo la somma e la forma concordata. I mezzi
finanziari sono depositati su conti bancari separati e derivano da quote pagate dai partner dell’accordo euroregionale e dai membri sostenitori, da donazioni, sovvenzioni dal più alto livello di amministrazione (incluso quello regionale e centrale), fondi di sostegno dell’Unione Europea, in particolare dal PHARE CBC.
Conclusione
Una valutazione vera e propria della situazione alle frontiere esterne dell’Unione Europea a oggi, non è stata ancora pubblicata. L’agenzia europea Frontex, costituita nel 2005 per il controllo alle frontiere esterne dell’Unione, in collaborazione con la Stefan Batory Foundation42, ha iniziato nell’autunno 2006 un nuovo progetto di monitoraggio delle frontiere. L’obiettivo è quello di valutare il funzionamento del passaggio alle frontiere in Paesi che, come la Polonia, sono responsabili della protezione delle frontiere esterne dell’Unione. In particolare saranno investigate la qualità delle infrastrutture, le procedure di attraversamento, la durata e le condizioni di attesa e i comportamenti assunti dagli agenti della Guardia di Frontiera durante l’attraversamento degli stranieri. L’attività di monitoraggio è condotta da un gruppo di ricerca speciale supervisionato da esperti accademici. Sono previste più di 70 interviste con persone che attraverseranno le frontiere e un questionario anonimo fatto su un campione di 300 persone, oltre che osservazioni partecipate.
Il termine del progetto è previsto per dicembre 2007 con la realizzazione di un rapporto completo di suggerimenti per le istituzioni responsabili della sicurezza delle frontiere esterne dell’Unione Europea per migliorare ed implementare i cambiamenti necessari all’attraversamento delle frontiere. Il rapporto sarà presentato durante una serie di conferenze e al forum dell’Unione Europea.
Questo mostra che comincia a svilupparsi un interesse per le frontiere esterne dell’Unione, per i problemi cui devono far fronte i Paesi di confine, per la gestione dei punti di controllo e per la realtà dei nuovi arrivati nella società comunitaria.
Questo lavoro ha voluto lanciare uno sguardo su una realtà, quella polacca, evidentemente diversa dalla nostra, con l’obiettivo di ricordare che la realtà di un
42 Stefan Batory Foundation, www.batory.org.pl
qualunque Paese dell’Unione Europea deve essere d’interesse comune. Tale discorso naturalmente non fa riferimento solo alla Polonia, ma a tutti quei Paesi nuovi membri, come Romania e Bulgaria, che stanno rafforzando le loro frontiere esterne per garantire protezione e sicurezza all’intera società comunitaria.
L’interesse e la conoscenza per ciò che accade su questi nuovi confini può senza dubbio portare ad uno sviluppo oculato della politica dell’Unione, a creare rapporti stabili e duraturi con i vicini Paesi, a gestire la situazione delle migrazioni in modo efficiente, ma soprattutto a rafforzare la reciproca fiducia tra i Paesi membri dell’Unione Europea.