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CAPITOLO 1 IL QUADRO MACROECONOMICO DELL’ECONOMIA ALBANESE

1.5 Le riforme per il rilancio dello sviluppo economico e la ristrutturazione macroeconomica

1.5.2 L’evoluzione settoriale dell’economia

Come ogni altro paese post-comunista, con la liberalizzazione degli anni novanta la struttura economica albanese è stata travolta. Il processo di transizione ha portato alla ristrutturazione della composizione dell’economia. Dal 1990 la quota del settore industriale è scesa dal 58.4% a circa 7.8% nel 2000109, perdendo il 29% soltanto nel 1991.

Il trasporto invece nei primi due anni ha perso circa il 50 % poi ha segnato una crescita media di 15% nei tre anni successivi110.

Il settore manifatturiero, dopo i primi problemi avuti dalla mancanza di un’efficiente sistema finanziario e di una domanda interna in calo sia dal versante pubblico sia

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C. Jarvis, The Rise and Fall of the Pyramid Schemes in Albania, Fondo Monetario Internazionale, 1999. 106

Vedi Albania, Country Assistance Strategy, Banca Mondiale, 30/07/1998. 107

Viene invitato di nuovo il IMF che il governo Berisha aveva chiuso il rapporto prima delle elezioni del 1996, tutti gli istituzioni statali ripresero il lavoro dopo un’anarchia di circa 4 mesi ecc.

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Dati presi dal database della Banca Mondiale, 2013 109

Vedi tabella nr.2 sulla p.4 questi sono i dati INSTAT. Invece secondo i dati del WDI l’industria nel 1990 era di circa 40% del GDP

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privato111, ha subito un calo molto importante nei primi anni della transizione. Dopo il 1997, il primo settore che ha dato segni di crescita molto rilevanti secondo i dati INSTAT è stato quello manifatturiero che nel periodo 1998 e 1999 ha conosciuto un rapido aumento con un contributo molto efficace anche nel PIL come mostra anche la tabella 1.7. Quest’andamento, secondo Manzocchi et al. (2006) è tipico di un’economia in transizione.

Tabella 1. 7 La crescita del PIL per settore

Anno Agri. Industria Costr. Servizi Tasse PIL Tot. Min. Man. Tot Tur. Tran. Com. Altre 1997 -17.1 -25.2 -32.4 -24.5 -16.9 -0.1 -0.4 -18.7 12.2 5.5 -24.0 -10.8 1998 6.2 27.5 -0.4 30.8 -13.3 6.7 2.2 20.3 28.7 7.3 35.3 9.0 1999 5.4 23.3 33.6 22.2 19.4 16.6 7.3 55.4 37.8 11.2 15.3 13.5 2000 6.7 1.3 12.5 -0.2 46.7 -0.3 -9.8 15.8 29.4 3.7 12.0 6.7 2001 2.7 6.1 7.9 5.8 32.7 6.8 3.2 9.4 39.7 7.4 7.1 7.9 2002 2.1 -5.1 -30.7 -1.6 21.5 3.8 1.6 12.6 5.5 2.6 3.1 4.2 2003 2.9 29.0 8.1 31.5 23.1 0.6 -5.2 6.7 6.7 3.8 3.6 5.8 2004 6.3 14.1 15.3 14.0 7.0 3.0 2.2 6.4 6.3 2.5 5.7 5.7 2005 0.9 11.7 -3.2 13.0 6.3 6.2 5.7 8.0 21.4 3.9 5.7 5.7 2006 3.1 12.1 -1.6 13.2 10.5 4.2 2.0 2.3 12.7 5.2 5.9 5.4 2007 2.7 -9.7 30.2 -12.5 12.2 8.8 5.9 6.1 17.7 10.5 8.7 5.9 2008 7.1 8.7 31.8 6.2 10.9 6.6 7.3 -1.7 15.9 6.2 6.2 7.5 2009 1.9 10.6 -10.0 13.4 0.4 3.9 1.8 0.6 13.0 4.8 2.0 3.3 2010 7.9 18.6 34.3 16.9 -17.9 4.8 4.1 19.9 -7.9 4.1 4.3 3.8

Fonte: nostre elaborazioni su dati dell’INSTAT, 2012

Anche l’agricoltura ha avuto la stessa sorte: dopo la perdita del 21% del 1991 ha iniziato a riprendersi velocemente segnando +18% nel 1991 e +145% nel 1992. L’agricoltura anche se in apparenza non sembrerebbe avere grandi problemi visto che ha conosciuto una crescita rilevante negli ultimi anni, resta comunque il settore meno brillante dell’economia, sebbene sia stato il primo settore che ha risposto alla rapida liberalizzazione resta in ogni caso molto arretrata ed è il settore meno produttivo (Kota, 2009). Infatti, il settore agricolo anche se negli ultimi anni ha un peso di circa un quinto del PIL, occupa la metà degli occupati in Albania (vedi grafico 1.7). Ciò dimostra che

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Non bisogna dimenticare inoltre che le imprese di grandi dimensioni erano sovraffollate di dipendi, privatizzarli aveva anche un enorme costo sociale.

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Secondo un articolo pubblicato dall’organizzazione Agenda Institute, il deficit commerciale del settore agricolo è circa 1:8112. L’Albania ha un chiaro vantaggio comparato nello sviluppo dell’agricoltura per il costo molto basso del lavoro, per il clima e la posizione geografica. Tuttavia, questo settore con ottime potenzialità di crescita, ha bisogno di riforme capaci di avviare un sistema di cooperative che lo rendano attraente per gli investimenti. Hirschman (1971) mostra come lo sviluppo consista in definitiva nell’utilizzare al meglio le risorse nascoste, o mal utilizzate, nel definire strategie capaci di determinare squilibri in grado di innescare processi evolutivi. E’ necessario quindi mettere in atto strategie per rendere profittevole investire nel settore e avviare uno sviluppo sostenibile nel tempo.

Grafico 1. 7 L’occupazione per settori

Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’INSTAT, 2012

Un altro settore trainante dell’economia albanese dopo il periodo di transizione è quello edile il quale ha perso 30% nel 1991 e ha iniziato in seguito a riprendersi velocemente arrivando a +31.5% nel 1993. Come si evidenzia anche dal grafico sotto riportato, questo settore ha conosciuto nella seconda metà degli anni novanta un’espansione anche più rapida rispetto a quella dei servizi e nel 2000 ha avuto un incremento di oltre 45%

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Vedi su http://www.agendainstitute.org/, Integrazione Europea nel settore agricolo, i miti e le legende (IntegrimiEuropian ne sektorinBujqesor, MitetdheLegjendat e nje Sfide), p.8

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secondo i dati INSTAT. Esso è passato dal 3% del PIL nel 1990 al 14.5% nel 2010113e ha avuto un incremento di oltre 65% solo nell’ultimo decennio114.

Grafico 1. 8 Il PIL per settore in Lek

Fonte: Nostra elaborazione su dati dell’INSTAT, 2012

Le miniere invece, dopo il periodo di caduta libera che è durato fino al 1998, hanno invece avuto un incremento del 33%, dopo un periodo non brillante durato fino al 2006; dal 2007 si è verificato un incremento del 147% nel 2007 e del 31% nel 2008115. Un calo notevole viene registrato anche nel comparto dell’energia elettrica, anche se l’ultimo governo Berisha ha permesso oltre 160 concessioni per la costruzione di centrali idroelettriche. Una buona parte delle concessioni, secondo alcuni esperti, sono state affidate a persone o società non competenti il cui unico scopo era quello di rivendere sul mercato queste “cartelle di documenti” ovvero, di vendere solo i

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In questo periodo questo settore si trova in gravi difficolta per causa della crisi finanziaria. Solo nella piccola città di Saranda ci sono circa 5000 case in vendute. Secondo alcune stime non ufficiali questo settore è calato di oltre 20% negli ultimi due anni.

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In questo periodo questo settore si trova in gravi difficoltà per causa della crisi finanziaria. Solo nella piccola città di Saranda ci sono circa 5000 case in vendute. Secondo alcune stime non ufficiali questo settore è calato di oltre 20% negli ultimi due anni.

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Nel 2006 la società DARFO ha venduto le sue azioni al consorzio Ruso-Austriaco Deco metal GmbH e Teruingo Ltd le quali hanno creato poi nel 2007 la società ACR (AlbanianCrom SHPK). Vedi:

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documenti della concessione senza fare nessun tipo d’investimento116. Inoltre, sempre secondo alcuni esperti del settore, tali concessioni non si sottraggono a meccanismi clientelari e corruttivi per cui sono affidate senza che ci sia un corretto calcolo economico che consenta uno sfruttamento efficiente della cascata del fiume e riduca il costo per la costruzione delle centrali. Per tale motivo, solo una piccola parte delle società che hanno avuto le concessioni ha iniziato i lavori per la costruzione della centrale117.