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CAPITOLO 2 ANALISI DEL MODELLO DI SVILUPPO ECONOMICO ALBANESE, Il

3.4 La collocazione e la cooperazione internazionale

Il programma di sviluppo economico costruito in collaborazione con l’IMF e la WB, proponeva anche un periodo in cui s’ipotizzava la liberalizzazione immediata del commercio estero180. Questo periodo coincide con l’inizio di una nuova era di cooperazione internazionale.

L’11 maggio del 1992 Tirana aderisce per la prima volta a un programma dell’UE. Questo fu il primo accordo stipulato tra la CEE e l’Albania sugli scambi e sulla cooperazione commerciale ed economica. La conseguenza più importante di tale accordo, è stata l’eleggibilità dell’Albania a paese idoneo ad aderire al programma

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Vedi su: www.minfin.gov.al la dichiarazione del ministro delle finanze in riferimento al rapporto della revisione fatta dalla società “Deloitte”, secondo questo rapporto lo stato deve alle imprese private circa 240 milioni di dollari, 4/12/2013

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Bisogna ricordare che in Albania fino al periodo in questione il commercio estero era un monopolio dello stato.

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PHARE181. Questo programma diventò subito operativo in Albania e già nel 92 si resero disponibili circa ventiquattro milioni di dollari di aiuti più altri 37 a vario titolo182, utilizzati inizialmente per la riforma del sistema giudiziario. Durante gli anni a venire, tramite il contributo del programma PHARE, la CEE ha fornito assistenza continua all’Albania per un totale di 631.5 milioni di euro183. In seguito l’Albania ha stipulato una serie di accordi con l’UE e da giugno 1992, l’Albania entrò in North Atlantic

Council of Cooperation (NACC).

Nel 1994 l’Albania diventò il Paese con la più alta percentuale di aiuti pro capite di tutta l’Europa Centrale e orientale arrivando a 270 dollari di aiuti contro i 550 dollari di reddito medio annuo di quel periodo184. Questi aiuti all’inizio sono stati tutti a fondo perduto per poi divenire aiuti in forma di credito agevolato specialmente dopo il 1993. Riferendoci alle statistiche, nel 1991 il 75% degli aiuti erano a titolo gratuito e il 25% erano crediti agevolati, mentre nel 1996, soltanto il 38% era a titolo gratuito mentre il restante era in crediti agevolati185.

Dopo il periodo della tragica esperienza delle piramidi finanziarie e gli interventi della Comunità Internazionale, sono stati soprattutto elargiti finanziamenti agevolati per ristrutturare le infrastrutture e portare avanti le riforme per la liberalizzazione commerciale e per la crescita economica del paese (Gargiulo, 1997). Durante il primo decennio della transizione economica l’Albania ha avuto circa 2764 milioni di dollari di finanziamento estero per gli investimenti pubblici.

Tuttavia, secondo un rapporto dell’UNDP, l’uso degli aiuti e dei finanziamenti non è stato condotto in maniera efficiente a causa della mancanza di adeguate istituzioni, della burocrazia amministrativa, della corruzione e della mancanza di trasparenza negli investimenti186.

Dopo la prima fase di transizione, per l’Albania inizia una nuova era. Infatti, nel settembre del 2000 l’Albania entrò a far parte dell’Organizzazione mondiale del

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Il PHARE fu creato in dicembre 1989 con lo scopo di sostenere il processo delle riforme di finanziare i progetti di ristrutturazione economica in Polonia ed in Ungheria e inoltre è stato uno degli strumenti di preadesione ai finanziamenti dall’UE per assistere ai paesi per prepararli all’ingresso nell’UE.

182

Vedi: L’Albania verso l’Unione Europea: il ruolo dell’Italia, a cura di F. Niglia in: Istituto Affari Internazionali, documenti IAI 09, giugno 2009, p.12

183

DG external relations of EU, in: www.eu.int/comm/externalrelations/see/albania/index.htm, oppure in www.mie.gov.al, integrimi europian, program PHARE

184 Ibidem 185

Rapporto pubblicato dal Ministero della Collaborazione Economica e del Commercio, marzo, 2000 186

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commercio (WTO) inserendosi così in un contesto di progressivo abbattimento tariffario. Quest’accesso ha inoltre permesso l’applicazione in loco delle politiche e delle regole del commercio internazionale che assicurano agli investitori stranieri la parità di trattamento nei rapporti commerciali. L’anno successivo l’Albania diventò membro della Community Assistance for Recostruction, Democratisation and

Stabilization187 (CARDS).

Dal primo maggio 2007 l’Albania divenne membro della Central European Free Trade

Agreement188 (CEFTA) ponendo le basi per la partecipazione del Paese all’area di libero scambio nel Balcani. Per finire, il 24 giugno 2014, dopo quattro consecutivi rifiuti della domanda per la concessione dello status di paese candidato all’adesione, l’Albania diventa ufficialmente un paese candidato all’UE189, facendo così un passo avanti verso

l’integrazione all’UE e approfittando così non soltanto dal punto di vista politico ma anche dal punto di vista economico, sfruttando tutti e cinque i componenti degli strumenti di assistenza alla preadesione IPA (Instrument for Pre-Accession Assistance). L’Albania, prima di diventare paese candidato all’UE usufruiva soltanto dai primi due componenti, ovvero, dell’assistenza alla transizione e al rafforzamento delle istituzioni e alla cooperazione transfrontaliera. Ora può beneficiare anche degli altri tre componenti190: sviluppo regionale che mira a preparare il paese all’attuazione della politica comunitaria di coesione, sviluppo delle risorse umane che riguarda la preparazione alla partecipazione alla politica di coesione e al fondo sociale europeo, sviluppo rurale che riguarda la preparazione alla politica agricola comune e alle relative politiche. Bisogna dire comunque che i fondi europei adesso che l’Albania è un paese candidato vengono dati ai più meritevoli e non come prima che erano già stazionati circa 300 milioni di euro all’anno solo per l’Albania. Secondo i primi dati del 2015

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Il programma CARDS è svolto a fornire assistenza comunitaria ai paesi dell’Europa sudorientale in vista della loro partecipazione al processo di stabilizzazione e di associazione con l’Unione Europea. Regolamento (CE) n. 2666/2000 del Consiglio, del 5 dicembre 2000, relativo all'assistenza all'Albania, alla Bosnia-Erzegovina, alla Croazia, alla Repubblica federale di Iugoslavia e all'ex Repubblica iugoslava di Macedonia e recante abrogazione del regolamento (CE) n. 1628/96 e modifica dei regolamenti (CEE) n. 3906/89, (CEE) n. 1360/90 e delle decisioni 97/256/CE e 1999/311/CE.

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Accordo firmato a Cracovia il 21 dicembre 1992 da Polonia, Ungheria e Cecoslovacchia con l’obiettivo di giungere alla costituzione di un’area di libero scambio, entrato poi in vigore il primo di marzo 1993 aderì anche Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Kosovo, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Serbia. 189

European Commission - MEMO/14/439, EU candidate status for Albania, Bruxelles 24/06/2014 190

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emerge che i fondi percepiti dall’UE adesso sono meno di quelli che percepiva prima di diventare paese candidato.

3.5 L’APERTURA AL COMMERCIO INTERNAZIONALE E LA STRUTTURA