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2' FASE: INDAGINI E ORIENTAMENTI PROGETTUALI

Nel documento Cronache Economiche. N.009-010, Anno 1977 (pagine 45-59)

A VERDE PUBBLICO

2' FASE: INDAGINI E ORIENTAMENTI PROGETTUALI

La seconda parte del discorso riguarda l'approfondimento dell'indagine sull'area di Mirafiori, sulle sponde del Sangone ed il bosco di Nichelino nella verifica della ipotesi di considerare il Sangone come elemento di sutura per un disegno coordinato del verde.

Questa ipotesi rappresenta un apporto più preciso di definizione di problemi e di riferimenti che intervengono in una fase di natura progettuale.

Non si intende certo giungere ad un pro-getto definito nel dettaglio, quanto in-vece indirizzare l'attenzione sugli ele-menti di relazione connessi alla desti-nazione d'uso prevista.

La definizione dei limiti dell'area

(vedi Tav. 2)

I limiti dell'area da noi considerata com-prendono:

corso Traiano, corso U. Sovietica, la strada da Borgaretto a Nichelino, via

Nizza ed il tratto di ferrovia che chiude l'area a Nord-Est.

Questa delimitazione tiene conto del rapporto principale che essa stabilisce con le aree urbane confinanti, in relazio-ne all'uso quotidiano possibile. Non si riferisce perciò alla definizione di quar-tiere, come dall'ultima perimetrazione del 9-2-1976, quanto invece tende ad as-sumere alcuni assi viari come elementi che, in quanto ostacolo per l'accessibi-lità, ne limitano l'uso.

Ciò anche legato alla presenza di altre aree verdi di più comodo accesso. Abbiamo perciò incluso la zona tra via O. Vigliani e corso Traiano — anche se l'attraversamento di via O. Vigliani rappresenta un problema da risolvere, dovuto alla permanenza del tracciato ferroviario — poiché l'area di Mirafiori ha possibilità di essere un elemento po-larizzante di particolare significato per la sua dimensione e per le relazioni esi-stenti con aree più differenziate (Sango-ne e Nichelino).

I territori considerati presentano ele-menti e problemi di natura differente, ma trovano un elemento unificante nella destinazione di piano, che occorre verifi-care anche in termini di reale possibilità di uso, con le componenti fisiche, morfo-logiche e territoriali presenti sull'area.

Descrizione dell'area

Si può dunque ritenere l'area come com-posta di tre zone omogenee (secondo l'aspetto fisico-morfologico):

a) il campo di Mirafiori; b) le sponde le Sangone; c) il bosco di Nichelino.

Seguendo tale divisione conduciamo un esame delle singole zone secondo i se-guenti punti:

— caratteristiche fisiche prevalenti, uso del suolo, compromissione;

— viabilità: esterna (accessibilità), in-terna (i percorsi);

— elementi di valutazione di paesaggio, di carattere visuale e percettivo (margi-ni, punti di vista e connessioni tra le aree);

— elementi di carattere storico (preesi-stenze);

— attrezzature sportive esistenti, a) Campo di Mirafiori.

— Sull'area insistono gli edifici del CNR (Centro Nazionale delle Ricerche)4 e dell'Istituto Nazionale Elettronico Gali-leo Ferraris, che attraverso la Variante 29 al P R G trovano un loro motivato ri-conoscimento.

Originariamente l'area, già prevista dal PRG del 1959 e riconfermata poi dalla variante 17 nella sua destinazione a ver-de, aveva una superficie di circa 85 et-tari. Poiché però essa risultava già com-promessa a livello edilizio nella sua rea-le disponibilità, con la Variante 29 la destinazione viene ad essere parzialmen-te modificata, riconoscendo le aree di pertinenza degli istituti di ricerca come « aree con impianti di interesse collet-tivo » e prevedendone una successiva espansione, in base alle richieste di ri-strutturazione e di sviluppo avanzato dagli enti interessati.

Gli altri edifìci esistenti riguardano co-struzioni industriali la cui rilocalizzazio-ne attualmente è pure problematica: rilocalizzazio-nel complesso quindi si può dire che l'area disponibile rappresenta oltre 50 ettari. — L'uso del suolo è solo in parte a col-tivo, legato alle colture del campo spe-rimentale della Facoltà di Agraria, in via di trasferimento, mentre la restante par-te è a prato con aree di frutpar-teto abban-donato; lungo i bordi presenta aree di degrado soprattutto sul lato ovest lungo strada delle Cacce.

— La viabilità esterna, segue intera-mente il perimetro dell'area consenten-done l'accessibilità diretta da tre lati, liberi da fabbricati. La viabilità interna è costituita da alcuni assi rettilinei che interessano l'area più centrale.

— L'area è uniforme e piana senza alberatura di rilievo, se si eccettuano le zone a frutteto e qualche albera-tura sparsa senza un disegno previsto; su tre lati (via delle Cacce, via Artom, via O. Vigliani) è contornata da edifi-ci, residenziali prevalentemente, men-tre sul lato sud lungo strada al Castello di Mirafiori manca qualsiasi contorno edilizio ed il rapporto con il Sangone è rappresentato dalla continuità dello spazio inedificato, destinato a verde dal piano.

Una zona in abbandono. Un percorso interno verso la strada al castello di Mirafiori. Un percorso interno verso via Artom. Lo stato attuale dell'area

al suo interno. Il frutteto, elemento interessante

H bordo edilizio lungo strada delle Cacce. La strada al castello di Mirafiori e H sepolcreto della « Bela Rósin ». Il Sangone dai ponte di corso Unione Sovietica.

" sepolcreto, un elemento architettonico che ha bisogno di attenzione.

Alcuni piccoli orti che animano le sponde de! Sangone.

La Variante 17 e le aree verdi zonali a Mirafiori.

Le previsioni della Variante 17 riguar-davano l'adeguamento del PRG alle di-sposizioni del DM 2-4-1968 n. 1444, re-lativo al dimensionamento e la localiz-zazione delle aree per pubblici servizi. Per una parte quindi si riferiscono al reperimento di nuove aree verdi per giungere a una dotazione minima di 4,5 mq/ab. per singole zone. Ma poiché non sempre le zone presentavano aree verdi libere disponibili, queste nei limiti del possibile sono state collocate nelle zone F valutate a 9 m q / a b .

Attraverso la tabella, che si rifà ai dati della popolazione al 1975 per zone sta-tistiche, si può dedurre che sono state destinate a « spazi pubblici attrezzati a parco, gioco e sport » circa 138.000 mq da reperire in zona F e quindi nell'area di Mirafiori (il campo e la sponda sini-stra alta del Sangone). Si pone quindi il problema di una loro localizzazione che ne consenta realmente l'uso previ-sto dal punto di vista dell'accessibilità relativamente ai bacini d'utenza indivi-duati.

Mentre cioè la zona 49 potrebbe anche gravitare sull'area verso il Sangone, le altre zone la 6, la 46, e la 50 richiedono certamente una individuazione dell'area verde più baricentrica. In tal senso la ipotesi da noi assunta è quella di trasfe-rire completamente sul campo di Mira-fiori la dotazione verde di zona prevista per favorire la concentrazione e la ge-stione delle attrezzature e per sviluppa-re, già a questa scala, una serie di « liaisons » funzionali pure per la rea-lizzazione del parco territoriale, relegan-do quindi le aree più periferiche ad una scala intervento più ampia a livello in-tercomunale e comprensoriale. b) Le sponde del Sangone

— Sono presenti fabbricati industriali e residenziali, prevalentemente sulla spon-da destra del Sangone, cave di ghiaia e ampie aree di degrado dovuto al non uso o ad un uso improprio dell'area, cui si aggiungono alcuni scarichi a cielo libero, che si immettono nel Sangone. — La viabilità esterna — oltre all'ipo-tesi di attraversamento del Sangone —

è costituita da due assi stradali che se-guono il corso del torrente, e cioè: la strada al castello di Mirafiori, che di-vide la sponda sinistra dal campo di Mirafiori, ed il collegamento Nichelino-Borgaretto, che consente l'accesso al-l'area secondo le direttrici lungo le quali è avvenuto lo sviluppo edilizio della riva destra del Sangone.

— Sulle due sponde la vegetazione è costituita da alcune limitate aree albe-rate lungo il letto del fiume, dove la sab-bia impedisce lo svilupparsi di una co-pertura vegetale interessante ed estesa. Alcune zone sparse di orti abusivi, per altro molto curati, rappresentano l'ele-mento più interessante relativamente al-l'uso e organizzazione di un'area in ab-bandono — soprattutto la parte sulla sponda sinistra alta — ed alla manu-tenzione degli argini del torrente, dal punto di vista della struttura fisica e della forma visiva.

— Gli elementi di carattere storico di riferimento sono: il contorno dell'area del castello di Mirafiori5, ora in parte occupata da una serie di edifici ottocen-teschi e dal sepolcreto della contessa di Mirafiori, la cascina Casotti Bal-b o6 e la chiesa della Visitazione fatta erigere nel 1622 da Carlo Emanuele I per il cenobio dei monaci di S. Ber-nardo 7.

— Alcune attrezzature di carattere sportivo comunale (campi da pallone e un centro sportivo al coperto) rappre-sentano elementi di riferimento esistenti già all'interno dell'area e localizzati sul bordo alto della riva sinistra del San-gone.

— Gli elementi di paesaggio sono de-terminati dall'andamento altimetrico dif-ferente delle due sponde con un disli-vello medio di circa una decina di metri (vedi sez. pag. 52). Ciò consente una percezione diretta del margine superio-re della riva sinistra e del profilo di fabbricati esistenti. Sulla riva destra invece esiste un bordo di altro tipo, ca-ratterizzato dalle alberature del bosco di Nichelino. Lungo le rive sono indivi-duabili, in corrispondenza di alcune fasce alberate, alcune piccole spiagge con un loro carattere che si precisa nel

rapporto col torrente e con lo spazio circostante.

Inoltre è pure necessario tenere presente le analisi fatte sullo stato di inquina-mento del Sangone 8, per capire le cau-se del problema e l'urgenza di predi-sporre interventi adeguati di risanamen-to, come pure gli studi fatti per indivi-duare i problemi connessi al senso ed ai modi di riutilizzo dell'area.

A questo proposito è necessario fare ri-ferimento ad una ricerca, condotta nel 1973 dalla facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino, di taglio so-ciologico-ambientale sull'area del San-gone 9.

L'analisi mette in luce attraverso inda-gini, prevalentemente dirette, il proble-ma della percezione del territorio da parte della popolazione attraverso le tra-sformazioni di uso dell'area avvenute in un arco di 40-50 anni fino ad oggi e ri-costruisce, con il sondaggio delle opinio-ni ed aspirazioopinio-ni della popolazione, qua-le sia e come sia sentita l'esigenza col-lettiva di una riqualificazione all'uso per il tempo libero di aree di forte degrado e compromissione.

Questo studio rappresenta un taglio del discorso che è complementare alle ana-lisi da noi sviluppate e chiarisce un pro-blema rimasto a tutt'oggi aperto, che esige l'attenzione da parte della pubbli-ca amministrazione e dei quartieri, per offrire una risposta chiara ad esigenze rimaste tutt'ora inevase.

c) II bosco di Nichelino

— L'area del bosco rappresenta un ele-mento unitario e omogeneo dal punto di vista della vegetazione per tipo e consi-stenza, seppure di recente costituzione, non compromessa a livello edilizio e già in parte utilizzata a gioco e ricreazione nei limiti della sua attuale struttura. Gli elementi di degrado, legati alla na-tura geologica del terreno alluvionale, riguardano solo una parte del manto ve-getale.

— La viabilità esterna segue il perime-tro dell'area, mentre quella interna presenta una rete articolata di percorsi, storicamente individuabili, che ne con-sentono un uso ricreativo appropriato e

La sponda sinistra del Sangone lungo corso Unione Sovietica. Il margine edilizio sulla sponda sinistra del Sangone percepibile dalla sponda opposta. Il profilo del sepolcreto dalla sponda opposta. La sponda destra del Sangone vista dal sepolcreto ed /'/ margine visivo creato dal bosco di Nichelino.

nel contempo un consistente filtro al Sangone.

— Gli elementi di paesaggio sono rap-presentati dall'area piana e lievemente ondulata con una copertura vegetale ab-bastanza uniforme; essa è delimitata a sud da un margine edilizio, che segue il contorno del precedente alveo del San-gone caratterizzato da un avvallamento erboso facilmente riconoscibile e a nord dal margine edilizio sulla sponda op-posta.

Riferimenti storici

La successione delle mappe storiche che presentiamo ha lo scopo di verificare la natura dell'area interessata e le trasfor-mazioni del territorio avvenute in rela-zione allo sviluppo urbano ed alla pre-senza del Sangone.

Si vogliono cioè ricercare quali relazio-ni collegassero le aree omogenee consi-derate e quali elementi, nella loro per-manenza, possano giocare un ruolo si-gnificativo per una ipotesi di uso del-l'area.

In questo senso il discorso storico è aperto, né intendiamo ridurlo solo ad un superficiale confronto, quanto invece ci interessa cogliere alcuni elementi più rilevanti dal punto di vista delle trasfor-mazioni spaziali del territorio.

Per ciascuna mappa sono stati indivi-duati e messi in relazione i seguenti ele-menti:

— il corso del torrente Sangone; — la viabilità principale, interpoderale, i percorsi di caccia;

— l'urbanizzazione; — l'uso agricolo del suolo;

secondo gli assi viari di riferimento da noi stabiliti.

Piano della Foresta di Stupinigi e con-torni (Sec. XVIII):

— il Sangone segue il perimetro esterno del bosco di Nichelino con un'ansa piut-tosto accentuata;

— esiste un collegamento tra il castello di Mirafiori e bosco di Stupinigi secondo il percorso di caccia « Rotta Pracavallo » che arriva al Rondò del Re;

Dall'alto in b a s s o :

Uno scorcio dell'area lungo la strada che, oltre l'attuale ingresso al bosco, conduce al Sangone. Un'area destinata attualmente a gioco.

Percorso interno. H segno della precedente ansa del Sangone, lungo /'/ perimetro

esterno del bosco di Nichelino.

A d e s t r a :

Stralcio da « Piano della foresta di Stupinigi e contorni » (sec. XVIII).

— il castello di Mirafiori già in disuso non costituisce più un riferimento pre-ciso;

— il territorio agricolo destinato a col-ture rappresenta la parte prevalente del-l'area, mentre vi è una fascia boscosa lungo il Sangone che diventa più consi-stente in corrispondenza dell'attuale bo-sco di Nichelino (in stretto rapporto an-cora con il castello) e che prosegue fino a raggiungere l'area di Stupinigi già strut-turata a bosco;

— trattandosi di aree extra-urbane, la edificazione è costituita da cascine spar-se intorno all'area di pertinenza del ca-stello (730 giornate circa), dai nuclei di Mirafiori, Nichelino, Lingotto e anche dalla presenza del convento dei Cister-censi.

Mappa napoleonica 1808:

Sostanzialmente riprende e conferma i dati precedenti disegnando però in modo differente le anse del Sangone, lungo il confine con Nichelino.

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Serbo»/. S

Stralcio da « Pian geometrique de la commune de TURIN » 1808. Stralcio dalla mappa dei « Contorni di Torino » dello Stato Maggiore Sardo 1854,

scala 1/25000.

Mappa dei « Contorni di Torino » dello Stato Maggiore Sardo 1854 (1:25.000): — la mappa permette di individuare nel dettaglio la struttura viaria principale e secondaria del territorio e la distribu-zione delle colture, dei prati e dei bo-schi;

— il corso del Sangone appare mutato fino a lambire, dividendolo dal bosco, il castello di Mirafiori ed interrompendo l'originario percorso di caccia verso Stu-pinigi;

— Lingotto e Mirafiori acquistano una dimensione di maggiore rilievo, mentre il territorio agricolo non registra trasfor-mazioni significative.

Mappa IGM 1907:

— il Sangone disegna una successiva ansa più pronunciata quasi tangente al-la strada di Moncalieri;

— lo sviluppo di Torino comporta al-cuni interventi edilizi sparsi più signi-ficativi, mentre Mirafiori è ancora fuori da ipotesi di sviluppo urbano;

a-Stralcio dalla mappa I.G.M. 1907. scala 1/25000. Stralcio dalla mappa 1930 (circa), scala 1/50000.

— le zone boseate sono aumentate sulla riva sinistra del Sangone, mentre l'area mantiene l'uso agricolo;

— il sepolcreto della contessa di Mira-fiori è l'elemento nuovo sito nei pressi dell'area del castello che non è nemme-no più indicata come tale e di cui resta soltanto un contorno.

Mappa intorno al 1930:

— l'espansione prevista a sud di Torino dal PRG del 1908, in quanto a tracciati vari e sviluppo edilizio, si arresta a via O. Vigliani;

— l'area di Mirafiori è destinata ad aeroporto (campo « Gino Lisa »); si in-terrompe cosi il collegamento tra Lingot-to e la strada al Castello di Mirafiori, segnando l'attuale forma dell'area; — le connessioni con Stupinigi sono unicamente legate al permanere del cam-minamento, che, oltre il Sangone, punta sul Rondò del Re;

— i tracciati viari preesistenti vengono integrati con nuovi elementi;

— Lingotto oramai è diventata parte dell'espansione urbana di Torino. PRGC di Torino 1959:

— il campo di Mirafiori con la sponda sinistra del Sangone è destinato a verde; esso rappresenta un'area perife-rica di proprietà comunale acquisita in due momenti successivi: tra il 1878 e il 1921, la parte verso via O. Vigliani e la rimanente tra il 1922 e il 1945 11 ; e che al '60 risulta compromessa a livello edi-lizio 12 solo per la parte alta a Nord; — l'originale tracciato della strada al castello di Mirafiori viene rettificato; — il bosco di Mirafiori, completamente

abbattuto per condizioni di necessità nel periodo bellico, risulta reintegrato. Le ipotesi del piano però non sono rispettate: buona parte dell'area viene occupata in tempi successivi da edifici industriali, da istituti di ricerca, da ele-menti di compromissione, che ne com-promettono sostanzialmente l'integrità e la successiva disponibilità.

Le conclusioni che si possono trarre sono:

1) la rottura di un rapporto di conti-nuità tra Mirafiori e Stupinigi;

Stralcio dai P.R.G.C, scala 1/10000.

di Torino 1959.

2) il mutamento del corso del Sangone con la separazione del bosco dal castello, con le conseguenti variazioni dei confini comunali;

3) la trasformazione del territorio agri-colo ad area urbana: Lingotto, Mirafiori e Nichelino sono inglobati nello sviluppo di Torino;

4) la permanenza di alcuni manufatti: il sepolcreto, l'area del castello, i per-corsi di caccia del bosco di Nichelino, la Chiesa.

L'area considerata quindi secondo l'ana-lisi fatta presenta due problemi da risol-vere:

— come individuare i termini di un cor-retto riuso dei manufatti preesistenti; — come ricostituire il collegamento sto-ricamente determinato, tra campo di Mi-rafiori, Sangone e bosco di Nichelino, aree legate già da eguale destinazione d'uso.

Relazioni con i servizi

Nel contempo però, sempre nella ipotesi che queste aree verdi possano integrarsi nell'uso sportivo e ricreativo, si è vista la necessità di approfondire questo di-scorso, in via prioritaria sull'area del campo Mirafiori per la rilevanza dei pro-blemi di carattere urbano, identificando le attrezzature scolastiche e sportive esi-stenti (vedi Tav. 3).

Abbiamo cioè rappresentato quelle strut-ture di carattere scolastico e sportivo a livello comunale e più in generale anche istituti di ricerca, presenti nel settore ur-bano considerato, che possono avere una relazione con la destinazione e l'uso in-tegrato dell'area.

La presenza di numerose scuole 13 nelle zone confinanti, consente alcune valuta-zioni di massima in merito alle connes-sioni con il campo di Mirafiori: la zona 49 è divisa dalla fascia di edifici sul lato ovest dell'area, le zone 6 e 46 sono bari-centriche tra Lingotto e Mirafiori, an-che se via O. Vigliani rappresenta un ostacolo per l'accessibilità diretta, men-tre la zona 45 gravita prevalentemente sull'area di Lingotto. Per la zona 50 il problema è semplificato, anche se resta

sempre da risolvere il modo di rendere l'attraversamento delle strade più agevo-le e sicuro.

Le attrezzature sportive esistenti sono li-mitate a una serie di campi da pallone ed un centro sportivo al coperto e pos-sono essere integrate dagli impianti spor-tivi previsti nei due nuovi complessi scolastici, per cui le nuove attrezzature da predisporre andranno bilanciate con quelle già esistenti per numero e qualità e con il loro livello di utilizzazione at-tuale e prevedibile.

La capacità dell'area

Per chiarire la reale possibilità ricettiva dell'area considerata occorre valutarne la capacità che è funzione della centra-lità dell'area rispetto ai bacini di utenza prevedibili, alle condizioni fisiche e mor-fologiche del terreno, alla sua estensione ed alle ipotesi di progetto assunte circa la natura e la qualità dei diversi spazi che lo compongono.

Un dato attendibile di riferimento, per parchi urbani, considera che un ettaro di terreno sistemato a verde possa soste-nere un numero di 350-500 persone che 10 frequentano, il che equivale ad un rapporto di circa 2 0 / 2 5 m2 per presenza. 11 complessivo degli ettari previsti dal piano, valutato sommariamente per il campo di Mirafiori (circa 86 ha), le sponde del Sangone (circa 97 ha) e il bo-sco di Nichelino (circa 50 ha), si aggira intorno ai 235 ettari.

La capacità totale teorica quindi del-l'area varia tra 80.000 e 115.000 perso-ne. L'attuale compromissione edilizia pe-rò riduce già di più di 1 / 4 la superfìcie

Nel documento Cronache Economiche. N.009-010, Anno 1977 (pagine 45-59)