Alberto Vigna
Un esempio di confortevole abitabilità.
L'importanza di « Caravan Europa 77 », definizione più concisa di quella ufficia-le, Terzo Salone professionale interna-zionale caravan e accessori, che ha oc-cupato dal 6 al 12 settembre il quartiere fieristico di Torino Esposizioni può es-sere indicata riassuntivamente con po-che cifre: oltre 30 mila metri quadrati di superficie riservati agli espositori, 115 case costruttrici di cui 85 straniere. Al-tro dato importante è che si è trattato del primo appuntamento europeo d'au-tunno per gli operatori del caravanning mondiale. Una vetrina insomma di gran-de, vasto interesse.
Il pubblico è accorso numerosissimo, curioso di tutto; i più attenti osserva-tori erano i tecnici e i costrutosserva-tori che ve-rificavano, sulla base delle osservazioni, la validità dei nuovi modelli, le miglio-rie da apportare, raccogliendo suggeri-menti fondati sulle esperienze fatte du-rante le recenti vacanze. Quello che il pubblico diceva, le spiegazioni stesse, le critiche, talvolta financo le ingenue ma pertinenti uscite di bambini abituati a vivere in campeggio, costituivano un test per la produzione da commercializ-zare nella prossima estate.
Il mercato « tira » bene; mai come que-st'anno nel periodo delle grandi ferie agostane sulle strade d'Italia si sono
vi-sti tanti caravans, una vera presenza re-cord. Ma il mercato ha un limite, al mo-mento attuale ancora difficilmente su-perabile: in Italia i campeggi sono in-sufficienti. Caravan e campeggi sono due termini che procedono sempre affian-cati. Il turismo all'aria aperta ha un vol-to preciso, di anno in anno meglio de-lineato in conseguenza di sempre più esatte e costrittive limitazioni che le au-torità locali sono inclini a regolamen-tare; infatti oramai pressoché ovunque non sono più consentiti gli insediamenti improvvisati in un posto qualsiasi. Dal canto loro i turisti richiedono un mini-mo di comini-modità, la sicurezza di allaccia-menti efficienti, servizi igienici funzio-nali e puliti, centri di acquisto nelle vi-cinanze e quant'altro può rendere la per-manenza in loro più piacevole. Per que-sti motivi i dirigenti delle associazioni dei campeggi hanno diffuso uno slogan che costituisce un programma: « Otto-mila paesi, ottoOtto-mila campeggi ». Tanti o pressappoco sono i paesi italiani; alcuni di campeggi ne hanno anche più di uno, ma la maggioranza invece ne sono sprov-visti. Si cerca insomma di tendere alla meta ottimale di un campeggio ogni cen-tro in modo che ovunque i turisti abbia-no la possibilità anche soltanto di tra-scorrere una notte in un luogo protetto e sufficientemente organizzato.
Al Caravan Europa 77 hanno partecipa-to tutte le maggiori industrie costruttri-ci; adesso hanno collaborato l'Anfia e la Federcampeggio. C'è anche da dire che la mostra torinese ha ottenuto l'iscrizio-ne ufficiale a calendario dell'European Caravan Federation, l'organismo inter-nazionale che raggruppa le associazioni nazionali di costruzione di caravans. Le aree disponibili nel palazzo di Torino Esposizioni erano state già da tempo prenotate e per poter accogliere tutti i richiedenti è stato necessario occupare nuovi padiglioni e gli spazi adiacenti al-l'aperto. Le aziende italiane erano 130, quelle straniere 85 provenienti da Bel-gio, Finlandia, Francia, Germania occi-dentale, Gran Bretagna, Lussemburgo, Iugoslavia, Olanda, Polonia, Svezia, Svizzera, Ungheria, Urss, Usa. Per otto giorni insomma Torino è stata la capi-tale mondiale del caravan, riconferman-do il ruolo di città guida per tutto quan-to riguarda la produzione moquan-toristica. È significativo che il turismo all'aria aperta mediante caravan non si limita più soltanto al periodo estivo, ma si estende anche a quello invernale per i mesi degli sport sciistici. I campeggi in-vernali sono assai frequentati da rou-lottes che con i loro sistemi di riscalda-mento sempre più perfezionati consen-tono comodità e sicurezza di tepido com-fort anche quando la temperatura scende assai al disotto dello zero. Talvolta i campeggi invernali servono anche da luogo di parcheggio per le roulottes stesse.
Il mercato italiano dei caravans ha una espansione quasi costante anche se per ragioni facilmente intuibili a cavallo del 76-77 si è avuta una flessione peraltro non molto consistente. Il nostro è un mercato ben lungi dall'essere saturo e progredirà di anno in anno, particolar-mente se per i caravannisti sarà possibi-le evitare squilibri nel costo di gestione del mezzo al momento attuale ancora troppo pesanti. Realizzando un'attiva politica dei campeggi si potrà migliorare questa situazione. Ora si è calcolato che il costo di gestione del caravan per ven-tidue-ventisei giorni corrisponda ad un esborso che rappresenta l'otto o il dieci per cento della spesa di acquisto del mezzo. Le Regioni potranno venire
in-La in-Laika ha presentato questo modello di campers.
// modello Shango, nuovo campers presentato dalla Fiat.
contro ai caravannisti indirizzando forze economiche ed operative del settore, concedendo facilitazioni che verranno a vantaggio di tutti e saranno di incremen-to all'economia nazionale.
L'industria italiana del caravan sta con-quistando mercati anche all'estero. I maggiori gruppi produttivi europei ci su-perano ancora, ma lo stile italiano si sta imponendo soprattutto per le intelligenti soluzioni tecnico-abitative e di arreda-mento che rispecchiano il buon gusto e la genialità creativa dei nostri produt-tori. I caravans importati provengono da Francia, Germania, Inghilterra e Olanda ma ormai si sta delineando una inversio-ne di tendenza per cui il nostro export si indirizza anche verso i paesi sopra ri-cordati oltreché in Austria, Spagna, Ju-goslavia e Svizzera.
La svalutazione della lira rispetto alle monete forti ha aumentato la concorren-zialità dei nostri prodotti sui mercati esteri dove vengono comperati non sol-tanto per convenienza economica, ma per le loro caratteristiche costruttive. Un mercato che va conquistando di anno in anno nuove importanti dimensioni è quello dell'Africa e del Medio oriente. In quelle zone si sente maggiormente il bisogno di disporre di unità abitative complete, indipendenti, facilmente tra-sportabili ed insediabili, sia per viaggia-re in zone difficili e lontane, sia per dar vita a nuovi improvvisati villaggi. Nell'Europa occidentale secondo i più recenti dati statistici sono in attività di servizio ben tre milioni e mezzo di cara-vans mentre le automobili circolanti al-la fine del 1976 erano 83,5 milioni; in-somma un'auto ogni ventotto trascina un caravan. Questa disponibilità di mezzi è però assai variamente distribuita. In Olanda si ha una roulotte ogni 13 auto e cioè una ogni 51 abitanti e ogni 14 fa-miglie. L'Inghilterra con le sue 740 mila caravans è la nazione che ne possiede in maggior numero. Malgrado i progres-si degli ultimi anni l'Italia è ben lungi da queste cifre: tre anni fa ne avevamo 80 mila, oggi le abbiamo quasi raddop-piate superando le 150 mila. Questa ci-fra, rapportata alla consistenza della po-polazione, vuol dire che abbiamo una ruolotte ogni 102 automobili, ogni 386
abitanti o se preferite una ogni 111 fa-miglie.
In occasione del Salone, la Fiat ha an-nunziato un interessante allargamento dei suoi prodotti con una serie di pro-poste raggruppate sotto la denominazio-ne « progetto veicoli attrezzati ». La Fiat insomma fa ingresso nella produzione di veicoli tipo « camper » che sono di-versi dai « home » e dai « motor-caravan » o autoroulotte. Il camper è derivato dal furgone commerciale del quale conserva l'ingombro, l'estetica e può essere impiegato anche per lavoro; tuttavia è prevalentemente destinato al tempo libero. Il motor-home è un veico-lo esclusivamente progettato come abi-tazione mobile; infine il motor-caravan nasce dalla sovrapposizione di una strut-tura di roulotte sull'autotelaio cabinato. La moda del camper viene dagli Stati Uniti. Nel 70 ne avevamo appena 300, oggi siamo ad 8 mila. Le soluzioni pro-poste dalla Fiat porteranno sicuramente ad un aumento del numero dei campers in Italia dato che i prodotti avranno il vantaggio della grande serie. Si tratta di quattro veicoli dal nome un poco ricer-cato: « 900 T Shango », « 238 Andai », « 242 Kavir » e « 242 Doima ». Sono quattro modelli ben articolati, dal pic-colo Shango al grande e raffinato Doi-ma allungato e sopraelevato, che si di-stingue per la ricchezza e funzionalità delle soluzioni estetiche e pratiche, l'ele-vata insonorizzazione, la quantità delle dotazioni. Come tutti gli altri campers Fiat è trasformabile in mezzo da lavoro. I nuovi veicoli e le motivazioni che ne sono all'origine, le prospettive di svi-luppo sono state oggetto di una confe-renza stampa nello stand Fiat tenuta dal dottor Giuliano Lonardi, direttore del marketing Fiat, e dal dottor Mangialar-do, responsabile del progetto.
Le novità di Caravan Europa 77 offerte agli appassionati del turismo su ruote so-no molte. Non possiamo ricordarle tutte; menzioniamo quelle della Laika, Tab-bert, Motto, Roller, Laverda, mentre se-rie già conosciute ed affermate vengono riproposte in edizione riveduta dalla Nardi. La Elnagh presenta a sua volta novità con il Poker, Black Jack e Bac-crat; ricordiamo le Autohomes, l'Arca con il suo Scout 290, l'Himer 650 su
te-laio Mercedes e a progettazione integra-le, la OM 40 sempre dell'Arca. Il clas-sico pulmino Volkswagen con un mira-colo di miniaturizzazione è stato attrez-zato per ospitare 5 persone. Al lato oppo-sto, per cosi dire, i caravans della Ciem-meti che sono quasi degli autobus ideali per famiglie numerose. I listini dei prez-zi beninteso variano consistentemente da modello a modello anche in base alle attrezzature interne, alla maggiore o mi-nore completezza in fatto di comodità. In ogni stand era evidente l'impegno tecnico e commerciale dei produttori ita-liani e stranieri per venire incontro alle aspettative della domanda. Sta nascendo una nuova specializzazione: quella del carrozziere da camper in grado di tra-sformare in una unità abitativa autono-ma un qualsiasi furgone. Anche in que-sto caso l'inventiva tipicamente italiana sta conquistando autentici primati; il no-stro classico individualismo giuoca un ruolo importante dato che l'autocaravan in massima parte viene prodotto su mi-sura a seconda dei gusti, delle esigenze e delle indicazioni del cliente.
A visita conclusa si ha la netta impres-sione che il turismo, in specie quello estivo, va assumendo un nuovo volto. I viaggi in caravan diventeranno un'abi-tudine per vasti strati della popolazione; i campeggi aumenteranno, forse anche diminuiranno i prezzi. L'industria italia-na delle case mobili crescerà tanto più se le autorità concederanno licenze e per-messi di abitabilità e di installazione co-me già per esempio accade in Aco-merica (questo della casa mobile è un altro sep-pur minore aspetto di tutto il problema). La vacanza « plein air » darà nuovo im-pulso al turismo nazionale e sarà di in-dubbia utilità per la nostra bilancia economica.
(tra ilibri]
PRESENTATI DAGLI AUTORI
M.S. GIANNINI, Diritto pubblico dell'eco-nomia - Voi. di 14 x 21 cm, pp. 332 - Il Mu-lino, Bologna, 1977 - L. 6000.
Del libro d e b b o s p i e g a r e le s c e l t e di c a m p o , per-c h é le o p e r e maggiori di diritto pubbliper-co dell'eper-co- dell'economia, a p p a r s e in G e r m a n i a e in Francia, s e g u o -no altra ispirazione. Nella l e t t e r a t u r a g e r m a n i c a il modello è s e m p r e il W i r t s c h a f t s v e r w a l t u n g s -recht di Huber, c h e è del r e s t o opera grandissi-ma, quasi m i r a c o l o s a , s e si p e n s a a q u a n d o ap-parve. È b e l l i s s i m o potersi o c c u p a r e , con pari im-p e g n o congiunto a d i s t a c c o , di tutto, dalle sta-zioni colombofile ai satelliti artificiali; ma è que-s t o ciò c h e c h i e d e — mi que-s o n o d o m a n d a t o — chi vuole c o n o s c e r e i mutevoli istituti giuridici del-l'economia del n o s t r o t u m u l t u o s o , o non invece gli o c c o r r o n o delle chiavi per intenderlo? C'era allora il modello f r a n c e s e , o p p o s t o , quello di Savy, Farjat, d e Laubadère, p e r citarne le t r e d i v e r s e punte: forbiti dibattiti sul diritto dell'eco-nomia nel s i s t e m a universale, sulla libertà d'in-dustria nelle dichiarazioni dei diritti d e l l ' u o m o , su e s s e r i preziosi c o m e il principio d'eguaglian-za n e l l ' e c o n o m i a , sul c o n t e n z i o s o e c o n o m i c o , e cosi via. Il f a t t o è però c h e c h i u n q u e in un al-bergo q u a l u n q u e c h i e d e al m a t t i n o una colazione « c o n t i n e n t a l e » ( c o m e s e r v e la geografia!) si v e d e portare latte, caffè, p a n e , burro e m a r m e l -lata: cinque prodotti che f o r m a n o tutti o g g e t t o di n o r m e del diritto pubblico d e l l ' e c o n o m i a . Or di questi c i n q u e prodotti non ci si o c c u p a né nell'uno né nell'altro modello. Non si vuol dire, si badi, c h e u n ' o p e r a di diritto pubblico del-l'economia d e b b a c o n t e n e r e un p a r a g r a f o sul latte ed uno sul caffè; quel c h e s e r v e è indicare quale 0 quali i n t e r e s s i pubblici si vogliano t u t e l a r e al-lorché si d e t t i n o discipline aventi certi c o n t e n u t i . S i c c h é quello c h e qui si p r o p o n e è un diritto pubblico d e l l ' e c o n o m i a o r i e n t a t o s e c o n d o l'analisi degli i n t e r e s s i pubblici e la correlativa analisi delle funzioni. Quindi non s e c o n d o una lettura scientifica delle organizzazioni e un i n s e r i m e n t o degli istituti positivi nelle c a s e l l e , s i s t e m a t i c a -m e n t e ordinate, delle attività, dei p r o c e d i -m e n t i e degli atti, e n e p p u r e s e c o n d o la logica dei grandi problemi dello S t a t o centralizzato; non c h e q u e s t i ssrientamenti non siano validi; al contrario! Né c h e siano affetti da t e o r i c i s m o (obiezione c h e pur si trova, ma c h e di per s é sola è impropria, per-c h é non e s i s t e alper-cun t r a s per-c e n d e n t e della teoria). È solo c h e ci s o n o parsi m e n o utili per i n t e n d e r e e d a r e le chiavi p e r i n t e n d e r e una normativa c h e dal latte s a l e alle s t a n z e dei bottoni dei ministri del t e s o r o e degli amministratori delle b a n c h e di r e g o l a m e n t o internazionale; e s s e n d o solo un ac-c i d e n t e ac-c h e t a l u n o di ac-c o s t o r o p o s s a aver p e r d u t o 1 bottoni, p e r c h é , vogliamo dire giuridicamefhte, la s t a n z a gli r i m a n e lo s t e s s o .
Analisi delle funzioni: chiaro c o m e criterio, diffi-cile c o m e applicazione. C ' è innanzitutto l'indivi-duazione delle m a t e r i e del diritto pubblico del-l ' e c o n o m i a . È p o s s i b i del-l e c h e idel-l del-lavoro o del-le s o c i e t à di capitali, per gli a s p e t t i pubblicistici, o la disci-plina pubblicistica dei contratti agrari, ne r e s t i n o fuori? Eppure è c o s i , s e si vogliono r i s p e t t a r e , più c h e le tradizioni, le regole degli a g r e e m e n t s della didattica universitaria, r e g o l e per le quali tali argomenti si a t t r i b u i s c o n o a s c i e n z e d i v e r s e . Lo s t e s s o d i s c o r s o vale per l'imposizione tribu-taria ed il g o v e r n o della finanza pubblica, c h e pure è una d o m i n a n t e nella direzione pubblica d e l l ' e c o n o m i a in ogni p a e s e .
Ma c ' è in s e c o n d o luogo un e l e m e n t o , apparte-n e apparte-n t e alla s t r u t t u r a s t e s s a degli istituti del di-ritto pubblico d e l l ' e c o n o m i a , c h e c o m p l i c a l'ana-lisi. S e si c o n s i d e r a n o i diversi istituti s o t t o l'an-golazione delle p o t e s t à dei pubblici poteri, si ve-d e c h e talune p o t e s t à s o n o , nelle n o r m e , orve-di- ordi-nate alla tutela di i n t e r e s s i pubblici individuati; altre p o t e s t à s o n o invece ordinate a s e s t e s s e : s e r v o n o per la direzione pubblica di t a l u n e atti-vità di s o g g e t t i pubblici o privati, e la direzione è, s e m p r e p e r q u a n t o d i s p o n e la n o r m a , da riem-pire con contenuti di politica e c o n o m i c a , da de-t e r m i n a r e dagli organi di governo. Fra q u e s de-t e d u e f a s c e di p o t e s t à pubbliche, v e ne è una interme-dia, per la quale le n o r m e né s t a b i l i s c o n o precisi i n t e r e s s i pubblici n é lasciano l ' i n d e t e r m i n a t e z z a , ma o r i e n t a n o in m o d o g e n e r i c o : e s e m p i o le in-centivazioni c o s t i t u i t e da crediti agevolati per fi-nalità g e n e r i c h e . C o m e c o n d u r r e allora le analisi? Si o s s e r v i c h e la giurisprudenza non dà g r a n d e aiuto (del r e s t o a n c h e in altri Stati è c o s i ) , per-c h é è d o m i n a t a da una per-c o n per-c e z i o n e n u m i n o s a del-l ' i n t e r e s s e pubbdel-lico. Q u a n d o un giudice, s p e c i e civile, s ' i m b a t t e in un i n t e r e s s e pubblico, non di-co c h e arretri s p a v e n t a t o , ma c e r t o si f e r m a ; m e n t r e s e a n d a s s e avanti, s p e s s o si a c c o r g e r e b -be c h e un i n t e r e s s e pubblico c o r r i s p o n d e n t e a quel c h e immagina, un Giove signore dei fulmini e delle aquile, non c ' è , non c ' è mai s t a t o . Ci s o n o invece tanti i n t e r e s s i pubblici, c h e a p p u n t o vanno individuati, p e r c h é s p e s s o non solo non p o s s o n o f e r m a r e , ma aiutano la giustizia.
M. COLANTON1, Aspetti caratteristici degli indici dei prezzi delie materie prime aventi mercato internazionale - Voi. di 17 X 24,5 cm, pp. 97 - Giuffrè, Milano, 1977 - L. 3000.
La c o s t r u z i o n e dei numeri ìndici sintetici dei prez-zi (al c o n s u m o , a l l ' i n g r o s s o , etc.) n o t o r i a m e n t e implica la preventiva soluzione dei problemi con-n e s s i alla s c e l t a : a) del con-n u m e r o e della s p e c i e delle merci da c o n s i d e r a r e ; b) della b a s e di rife-rimento; c) della m e d i a da a d o t t a r e p e r la sin-tesi degl'indici s e m p l i c i ; d) del s i s t e m a di pon-d e r a z i o n e .
Tali problemi d i v e n g o n o più c o m p l e s s i nel c a s o specifico dell'indice dei prezzi delle m a t e r i e pri-m e aventi pri-m e r c a t o internazionale, p e r una s e r i e di ragioni — c h e non m e t t e conto di r i c h i a m a r e in q u e s t a p r e f a z i o n e — e f f i c a c e m e n t e evidenzia-t e d a l l ' a u evidenzia-t o r e del p r e s e n evidenzia-t e sevidenzia-tudio. È a p p e n a il c a s o di o s s e r v a r e c h e , per l'indice s p e c i f i c o di cui t r a t t a s i , ai problemi indicati s e ne aggiungo-no altri, c o m e quello, per citarne uaggiungo-no s o l t a n t o , relativo alla c o n v e r s i o n e in una m e d e s i m a unità m o n e t a r i a dei prezzi di una m e r c e rilevati sui m e r c a t i di diversi Paesi ed e s p r e s s i in differenti unità m o n e t a r i e . Le v i c e n d e inerenti alle varia-zioni dei t a s s i di c a m b i o tra le unità m o n e t a r i e , dopo la fine degli accordi di Bretton W o o d s del marzo 1973, r e n d o n o più ardua la soluzione del p r o b l e m a citato.
Se si c o n s i d e r a l'importanza politica ed economica c h e le m a t e r i e p r i m e r i v e s t o n o nel c o m m e r -cio internazionale, t a n t o per i Paesi industrializ-zati, c h e ne s o n o grandi importatori, q u a n t o per i Paesi produttori, molti dei quali a p p a r t e n g o n o alla f a s c i a del c o s i d d e t t o « terzo m o n d o - , si com-p r e n d e l ' e s i g e n z a di d i s com-p o r r e ' d i validi s t r u m e n t i statistici atti a m i s u r a r n e le variazioni dei prezzi. La l e t t e r a t u r a s t a t i s t i c a non è c e r t o c a r e n t e di tali s t r u m e n t i ; n u m e r o s e organizzazioni nazionali ed internazionali provvedono, infatti, a l c u n e da vari d e c e n n i , a c o s t r u i r e ed a p u b b l i c a r e su im-portanti riviste e c o n o m i c h e , degl'indici dei prezzi
delle m a t e r i e prime: basti qui ricordare l'indice Dow J o n e s e l'indice Moody, calcolati negli Stati Uniti; gl'indici Reuter e Financial Times, elabo-rati nel Regno Unito; l'indice d e l l ' H a m b u r g i s c h e s W e l t - W i r t s c h a f t s Archiv (HWWA), c o s t r u i t o nella G e r m a n i a F e d e r a l e , n o n c h é quello e l a b o r a t o nel n o s t r o P a e s e dalla Confindustria.
Alla relativa dovizia degl'indici pubblicati fa ri-s c o n t r o , nella letteratura ri-specializzata, la relativa c a r e n z a delle informazioni riguardanti i criteri di c o s t r u z i o n e degl'indici s t e s s i : c a r e n z a particolar-m e n t e g r a v e nei casi, più volte verificatisi, di modificazioni dei criteri a s e g u i t o di c a m b i a m e n t i nella s t r u t t u r a e nella c o m p o s i z i o n e del c o m m e r -cio internazionale delle m a t e r i e prime.
È m e r i t o del Colantoni l'aver r i c e r c a t o e coordi-nato, in q u e s t o studio, le c a r a t t e r i s t i c h e delle m a t e r i e prime, p o n e n d o , a n c h e , a d i s p o s i z i o n e degli studiosi e degli o p e r a t o r i , delle s e r i e sto-riche non s e m p r e f a c i l m e n t e ' r e p e r i b i l i . La lettura di q u e s t o s a g g i o si rivela s t i m o l a n t e . Alcuni lettori r e s t e r a n n o s o r p r e s i nel leggervi c h e il più noto e p r e s t i g i o s o tra gl'indici c o n s i d e r a t i , il Dow J o n e s , il cui r e s p o n s o quantitativo a s s u -m e quasi il valore di un oracolo, ha una co-mpo- compo-sizione m e r c e o l o g i c a p i u t t o s t o m o d e s t a : 4 ce-reali, 2 nervini, 2 prodotti agricolo-alimentari, 4 prodotti non alimentari (lana, c o t o n e , g o m m a , pelli). I valori di q u e s t o indice non s o n o diret-t a m e n diret-t e influenzadiret-ti dalle quodiret-tazioni indiret-ternazio- internazio-nali di prodotti c o m e i metalli non f e r r o s i ed il petrolio grezzo!
S o n o c o s e note, c e r t o , ma f o r s e non s e m p r e pre-s e n t i allo pre-spirito degli operatori e degli utilizza-tori degli indici statistici, c h e di c o n s e g u e n z a non v e n g o n o s e m p r e r i g o r o s a m e n t e interpretati. L ' e s a m e c o m p a r a t i v o c h e il Colantoni svolge sul-le c a r a t t e r i s t i c h e degl'indici considerati è inte-r e s s a n t e , e, s e peinte-r un v e inte-r s o inte-r e n d e c o n t o delle d i v e r g e n z e , s e m p r e notevoli, t r a i valori dei di-versi indici riferiti al m e d e s i m o anno b a s e , per altro v e r s o c o n s e n t e all'autore di individuare ne-gl'indici HWWA e Confindustria i più idonei ad i n t e r p r e t a r e le variazioni dei prezzi delle m a t e r i e p r i m e sul m e r c a t o internazionale.
(dalla prefazione di GIUSEPPE GUERRIERI)
R. DE BATTISTINI - E. GUGLIELMINO, Passato e futuro dei bilanci pubblici in Italia - Voi. di 16,5 X 23,5 cm, pp. 131 - Edizioni della Fondazione, Torino, 1977 - L. 3500.
Dallo s t u d i o del prof. Roberto De Battistini e della dott. Emanuela Guglielmino e m e r g o n o dati di f a t t o p r o b a b i l m e n t e poco noti all'opinione pub-blica, c h e s o n o f o n d a m e n t a l i p e r l'impostazione e la valutazione della politica e c o n o m i c a nazio-nale.
Vorrei s e g n a l a r e innanzitutto l ' a n d a m e n t o nel t e m -po dei prezzi relativi, c h e è f o r t e m e n t e sfavore-vole alla pubblica a m m i n i s t r a z i o n e . Esso è de-s c r i t t o nel capitolo primo, de-s o t t o la v o c e perdita di s p e s a , ed è s p i e g a t o nelle relative n o t e me-t o d o l o g i c h e .
Il f e n o m e n o della perdita di s p e s a è i m p o r t a n t e in s é : si badi c h e e s s o è i n d i p e n d e n t e dall'esi-s t e n z a di un'inflazione media nazionale. S e a n c h e la variazione m e d i a dei prezzi f o s s e zero, la per-dita si v e r i f i c h e r e b b e u g u a l m e n t e . In s i n t e s i , ogni lira s o t t r a t t a ai privati ( c o m e i m p o s t e o c o m e d e b i t o , non importa) e d e s t i n a t a alla s p e s a pub-blica, vale a u t o m a t i c a m e n t e di m e n o . La lira sa-r e b b e infatti sesa-rvita ai psa-rivati p e sa-r a c q u i s t a sa-r e tipi
di beni le cui produzioni hanno nel c o m p l e s s o un apprezzabile p r o g r e s s o t e c n i c o e di produttività; in m a n o pubblica, e s s a finanzia principalmente o una pseudo-produzione (l'attività burocratica della pubblica amministrazione), o la produzione di servizi sanitari mutualistici, e n t r a m b e con pro-duttività f r e n a t a ; o p p u r e o p e r e pubbliche, c h e per tanti motivi s o n o prodotte con b a s s a efficien-za e costi alti e c r e s c e n t i .
Cosi, col p a s s a r e del t e m p o , il s e t t o r e pubblico d e v e imporre ai privati, famiglie ed i m p r e s e , la rinunzia volontaria (per il d e b i t o pubblico) o for-zata (per le i m p o s t e ed i contributi sociali) ad una quantità c r e s c e n t e di beni, per coprire una quantità f i s s a delle proprie n e c e s s i t à .
L ' a m m o n t a r e di q u e s t a perdita è e n o r m e : dal 1951 al 1975 è s t a t a m e d i a m e n t e lo 0,5 % del pro-dotto nazionale, ogni anno r i s p e t t o al p r e c e d e n t e . Pertanto, e s s a si a c c u m u l a a n n o d o p o anno: 5 % del prodotto nazionale dopo dieci anni, 10 % do-po venti anni, e cosi di s e g u i t o , solo per mante-n e r e uguale la c a p a c i t à di s p e s a r e a l e dell'ammi-nistrazione pubblica. E si badi c h e sulla m e d i a hanno influito in s e n s o m o d e r a t o r e gli ultimi anni di f o r t e f r e n a t a delle retribuzioni pubbliche. Non si può s p e r a r e c h e q u e s t ' u l t i m a politica duri a lungo; anzi, è probabile a b r e v e s c a d e n z a un rim-balzo c h e p e g g i o r e r à u l t e r i o r m e n t e la perdita di s p e s a . (...)
Il s e c o n d o d a t o di fatto c h e e m e r g e dallo s t u d i o è la s c a r s i s s i m a logicità della socialità all'italia-na, c o m e e s s a viene attuata a t t r a v e r s o i bilanci pubblici. Q u e s t a socialità ha a s s u n t o f o r m e di-s t o r c e n t i ed in definitiva c o n t r o p r o d u c e n t i , di-sia dal lato delle e n t r a t e pubbliche, sia dal lato delle u s c i t e .
Nel capitolo primo del t e s t o è s e g n a l a t o c o m e , fra le e n t r a t e pubbliche, siano cresciuti e n o r m e -m e n t e i contributi sociali: c i o è una p o s t a c h e colpisce, s e c o n d o l'interpretazione più attendibi-le, le i m p r e s e ; e, s e c o n d o l'altra possibile inter-pretazione, i lavoratori d i p e n d e n t i ufficiali. Nel-l'un c a s o e nell'altro, l'altezza dei contributi è or-mai uno dei maggiori ostacoli a l l ' a u m e n t o dei posti di lavoro ed allo sviluppo produttivo. Dun-que, fra t u t t e le f o r m e di e n t r a t e pubbliche si è d a t o spazio proprio a quella più antisociale, ol-t r e c h e più a n ol-t i e c o n o m i c a . È invece addiriol-tol-tura diminuito, e non di poco, il p e s o delle i m p o s t e indirette. Q u e s t e i m p o s t e , s e le loro aliquote ven-gono a t t e n t a m e n t e d o s a t e p e r c a t e g o r i e di beni in m o d o da a t t u a r e una p r o g r e s s i v i t à di f a t t o , e s e l ' e v a s i o n e è v a l i d a m e n t e c o m b a t t u t a , s o n o la f o r m a di prelievo più efficiente: e s s e infatti col-p i s c o n o q u a l u n q u e reddito, col-p a l e s e o occulto, ed e s e n t a n o il risparmio. Inoltre, s o n o parzialmen-t e le i m p o s parzialmen-t e con geparzialmen-tparzialmen-tiparzialmen-to più rapido e più auparzialmen-to- auto-matico.
In Italia, a c a u s a delle aliquote b a s s e , di una ir-razionale distribuzione dei beni per scaglioni di aliquota, del m a n c a t o o insufficiente a d e g u a m e n -to di molte t a s s e ed i m p o s t e a misura fissa, e di una notevole e v a s i o n e , q u e s t e i m p o s t e s o n o sta-t e s c a v a l c a sta-t e di un buon 50 % dai consta-tribusta-ti so-ciali, c h e un t e m p o ne e r a n o al di s o t t o del 5 0 % . Q u e s t o f a t t o è a mio p a r e r e un e l e m e n t o forte-m e n t e a n t i s o c i a l e , p e r gli effetti c h e g e n e r a nella realtà italiana.
Tanto più, in q u a n t o le i m p o s t e dirette, m a l g r a d o la loro r e c e n t e risalita, r e s t a n o una voce dell'en-trata d e c i s a m e n t e s o t t o d i m e n s i o n a t a . S a r e b b e tra l'altro t u t t o da d i s c u t e r e a n c h e il m o d o con il quale è a u m e n t a t o il p e s o di q u e s t e i m p o s t e , p r e v a l e n t e m e n t e a carico dei lavoratori dipen-denti ufficiali: il parallelismo con i contributi so-ciali è e v i d e n t e .
Dal lato delle u s c i t e , il t e s t o indica l'influenza della rapidissima c r e s c i t a dei t r a s f e r i m e n t i cor-renti, destinati s o p r a t t u t t o alle famiglie, sul di-s a v a n z o delle amminidi-strazioni pubbliche italiane.
Nei quattordici anni dal 1951 al 1975 il loro p e s o