Cap 11: La metodologia della ricerca
11.2 La fase operativa di definizione del campione e raccolta dat
Il campione di analisi è costituito dalle PMI che hanno fatto ricorso allo strumento del
Temporary Management per sostenere i loro progetti di internazionalizzazione. La
ricerca e la selezione delle aziende è avvenuta tramite l’utilizzo di due diversi canali: a) la rete internet;
b) il contatto diretto (telefonico e tramite posta elettronica).
In merito al primo metodo è stata realizzata un’ampia ricerca on-line sulla base del motore di ricerca “Google”:
- visitando i portali delle principali Associazioni di categoria (come ATEMA – Associazione per il Temporary Management187, Leading Network188, IIM – Institute
of Interim Management Italy189);
- raccogliendo informazioni dai siti delle principali organizzazioni che intermediano sul mercato le attività di TM (come Temporary Management & Capital Advisors190,
Contract Manager191, EIM192 Italia, TIM193, Co.Mark194);
- consultando il bando statale di finanziamento a sostegno delle PMI desiderose di avvalersi di un Temporary Export Manager, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2015.
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ATEMA sin dal 1993 è punto di riferimento per lo sviluppo della cultura del Temporary Management in Italia. Si occupa della qualificazione alla professione del Temporary manager secondo le normative vigenti. Fornisce supporto per professionisti e aziende che decidono di scegliere questa soluzione per il loro sviluppo di mercato.
188 Leading Network è un'associazione no profit finalizzata, anche attraverso l'attività della Leading
Business School, a sviluppare e consolidare la più alta competenza e qualità negli interventi di Temporary Management dei propri associati (138), sia come singoli sia come team di manager.
189 IIM è un’associazione professionale dei temporary e interim manager nata in Inghilterra nell’Aprile
2001 e subito sviluppatasi a livello internazionale. Riconosciuta come l’istituzione più importante e autorevole in questo settore, ha scelto di aprire il Chapter italiano.
190 Guidata da Maurizio Quarta è una delle più note società specializzate nel fornire soluzioni di
temporary management. Opera sia con grandi aziende e gruppi internazionali e multinazionali, sia con piccole e medie aziende (PMI) di matrice imprenditoriale, per gestire situazioni di significativa discontinuità: crescita e sviluppo, gestione crisi e turnaround, ripresa post crisi.
191 Contract Manager s.r.l. è stata fondata a Milano nel 1989 da Angelo Vergani per dare una risposta
nuova e originale ai problemi manageriali delle aziende attraverso manager di grande esperienza e operatività.
192 EIM è il leader internazionale e l'inventore dell'Executive Interim Management; gestisce una
Community internazionale di 30.000 Dirigenti, Manager e Professionisti Indipendenti immediatamente disponibili per accompagnare le Aziende a mettere in opera i processi di cambiamento accelerato sia in fase di espansione sia in periodi di ristrutturazione
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TIM è la prima società italiana di Transition e Interim Management: fondata nel 1987 a Milano, offre un servizio di assistenza manageriale ad aziende che affrontano una fase di sviluppo e di transizione. Con più di un centinaio di interventi di successo in aziende di diverse tipologie industriali, commerciali e finanziarie, TIM è oggi una società leader in Italia nell’implementazione del “cambiamento”.
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In parallelo alla ricerca in rete, le Associazioni e le società sopra indicate sono state contattate per e-mail e (alcune) per via telefonica. Molto interessanti sono stati i contatti telefonici con il Dott. Maurizio Quarta195 e il Dott. Gian Andrea Oberegelsbacher196, due delle figure professionali principali e punti cardine del servizio di Temporary
Management in Italia. Quest’ultimi, si sono mostrati disponibili a fornire alcune
indicazioni e informazioni in merito ai tratti principali dello strumento, ma non si sono esposti nell’indicare le aziende che vi hanno fatto ricorso per motivi di privacy. Al contrario, una contatto inevitabilmente meno onorevole ma più rilevante ai fini del risultato è stato quello con la società Co.Mark. Tale collaborazione, benché laboriosa, ha portato all’individuazione di alcune aziende target, rientrate poi nel campione finale. La fase di ricerca e selezione del campione si è protratta per circa 3 mesi, durante i quali sono state inserite le aziende progressivamente scovate, aventi le caratteristiche tipiche del target ricercato, per un totale di 200 imprese. Contemporaneamente a questa fase, ad ogni azienda selezionata è stata chiesta la disponibilità a collaborare all’indagine in atto attraverso una proposta scritta per posta elettronica. Tale mail è stata formulata molto accuratemente e con una ampia e chiara presentazione del lavoro e dell’indagine in atto. Inoltre, in allegato alla stessa è stato inserito il link diretto al questionario. Per stimolare le aziende alla compilazione dello stesso, è stato proposto in cambio del loro contributo, l’invio futuro dei risultati della survey. Le richieste, si sono susseguite nel tempo in frequenza ripetuta, secondo questo ordine temporale:
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Nato nel 1957, è oggi Managing Partner di TM&C - Temporary Management & Capital Advisors. È socio fondatore e vice presidente dell'Associazione per il Temporary Management (ATEMA), ove ha guidato la prima ricerca sul Temporary Managament in Italia (1995) realizzata insieme a L' Impresa, Coopers & Lybrand, Contract Manager. E' giornalista pubblicista: suoi contributi sul management sono usciti su Il Sole 24 Ore, Il Mondo, Espansione, Hamlet, Banca e Lavoro, DM&C, L'Imprenditore, Italia Oggi, L'Impresa (ove ha gestito una rubrica titolata ''Changing Management''), HR Online (ove gestisce la rubrica “Spazio Temporary Management”). Per Franco Angeli: è stato direttore della collana SL Quaderni di AISL, ha scritto “Temporary Management – Ascoltiamo l’Europa” e curato “Game Over? – Percorsi professionali per gli over 40”.
196 Nato a Verona nel 1964, è dal 2005 nella veste di Executive Temporary Manager. Vice-Presidente di
Leading Network dal 2010 è poi autore del libro "Temporary Manager, un professionista al passo coi tempi", e coautore insieme ai manager di Leading Network del libro "Ricette per uscire dalla crisi, soluzioni dal temporary management".
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Tabella 8: Cronologia operativa della costituzione del campione di PMI analizzato
DATA N° RICHIESTE
INVIATE DESCRIZIONE
N° QUESTIONARI COMPILATI
RICEVUTI
2-3 Agosto 81 Nuove imprese (a) 7 16 Agosto 10 81 Nuove imprese (b) 1° re-call (a) 0 22 Agosto 10 81 1° re-call (b) 2° re-call (a) 0 8 Ottobre 20 Nuove imprese (c) 2 10-11 Ottobre 56 Nuove imprese (d) 13
14 Ottobre 10 33
2° re-call (b)
Nuove imprese (e) 1 19 Ottobre 20 56 33 1° re-call (c) 1° re-call (d) 1° re-call (e) 0 24 Ottobre 20 56 33 2° re-call (c) 2° re-call (d) 2° re-call (e) 1
TOTALE QUESTIONARI COMPILATI 24
TOTALE PMI CONTATTATE 200
Tasso di risposta 12%
Fonte: elaborazione personale
Come si può notare, le richieste sono state inviate più volte, nell’intento di ricevere il maggior numero di risposte possibili, in modo da accrescere la significatività della ricerca. Nonostante questo procedimento, il tasso di risposta è risultato molto basso, ovvero pari al 12% (24 risposte su 200 imprese contattate). Questo risultato è dovuto da alcuni fattori: la difficoltà di reperire le aziende durante il periodo di Agosto; la diffidenza e il disinteresse delle stesse a contribuire alla ricerca; la presunta disponibilità mostrata da alcuni contatti, mostratasi invece poco utile. Nel mese di Settembre infatti, come è facile constatare dalla Tabella 8, il procedimento è stato temporaneamente interrotto, proprio in ragione del fatto che alcuni contatti sembravano poter aver aperto la strada ad una fruttuosa collaborazione, con la possibilità di ottenere contatti diretti con numerose aziende rientranti nel target di riferimento, e con la stimolante opportunità di poter anche fissare colloqui individuali sia con esse che con i Temporary
manager di pertinenza. Ciò purtroppo non si è verificato nei fatti ed ha inevitabilmente
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11.3 Il questionario
Come chiarito in precedenza, al campione di aziende selezionate è stata inviata una mail comprendente il link diretto al questionario da auto-compilare on-line. Tale questionario, preparato grazie al supporto della piattaforma “Google Forms”, è stato ideato e predisposto sulla base di quanto descritto nella literature review e si compone di tre macrosezioni distinte, contenenti un numero variabile di domande chiuse. La prima sezione tratta il rapporto tra la PMI e lo strumento del Temporary Management nei suoi principali aspetti: conoscitivo, di utilizzo, integrativo ed economico. La seconda sezione va ad evidenziare ulteriori aspetti relazionali che legano l’azienda al
TM, focalizzandosi però sulla strategia di internazionalizzazione, nelle sue principali
motivazioni, implicazioni e conseguenze. La terza sezione infine, si concentra sulla eventuale strategia di Export seguita dall’azienda, quale strategia più comune tra le PMI.
In riferimento alla prima sezione, il questionario inizia con una raccolta di informazioni generali in modo da poter identificare l’intervistato, l’azienda in oggetto (la denominazione è fornita a discrezione dell’interessato per lasciare maggiore flessibilità in modo da avere un numero maggiore di risposte) e l’anno in cui ha fatto ricorso allo strumento del TM, in ottica prospettica di un’analisi di correlazione. Dopo questa fase iniziale, il questionario entra nel vivo e l’attenzione si sposta sul TM. All’intervistato viene domandato: quali erano le perplessità iniziali (qualora presenti) nell’utilizzare lo strumento; se i risultati raggiunti sono stati soddisfacenti; se in futuro sarebbe disposto a farvi nuovamente ricorso; quale è stato il canale mediante il quale ne è venuto a conoscenza; se l’intervento è stato preceduto da una consulenza; le motivazioni della scelta di questa soluzione a discapito della stessa consulenza e della dirigenza tradizionale; e il perché rivolgersi (qualora lo abbia fatto) ad una Società di TM e non ad una Società di Executive search o ad un manager freelance. Lo scopo di queste domande è quello di analizzare il grado di conoscenza e di utilizzo dello strumento da parte delle PMI italiane, in modo da capire a sua volta il grado di profondità del suo radicamento nel territorio, e nel sistema produttivo del Paese. Tali risposte inoltre, possono essere utili per effettuare un confronto con i dati e le informazioni raccolte dalla letteratura e dalle altre ricerche pertinenti, come evidenziato nella parte teorica dell’elaborato.
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La seconda parte della prima macrosezione, va invece ad analizzare l’intervento vero e proprio di TM in azienda, con le eventuali problematiche, caratteristiche e implicazioni. In merito all’inizio dell’intervento, all’intervistato viene domandato qual’è stata la posizione occupata dal Temporary manager in azienda, se e quali responsabilità aveva, con chi operava, se il suo ingresso in azienda ha scaturito reazioni (e quali) tra il personale interno dell’azienda, e se e dopo quanto tempo si è creato un rapporto di fiducia e confidenza con esso. Ulteriori domande riguardano poi la tempistica (la durata dell’intervento e il tempo che intercorre tra la ricerca, l’assegnazione dell’incarico e l’inizio dello stesso) e il termine dell’intervento (ovvero se l’azienda è riuscita ad interiorizzare le competenze rilasciate dal Tm). Lo scopo di queste domande è quello di andare ad analizzare e verificare l’impatto che il Tm ha nei rapporti interni all’azienda e sul contesto organizzativo. In aggiunta, si va a verificare se lo strumento permette di apportare dei vantaggi in termini di velocità di avvio del progetto e di rapidità operativa, oltre che in termini di trasferimento delle conoscenze (dal Tm) al personale interno all’azienda (alla fine del mandato l’obiettivo è che l’azienda riesca, una volta terminato il rapporto lavorativo col temporary, ad essere autonoma ed a continuare ad operare lungo la direzione e sulla base di ciò che il manager temporaneo ha predisposto e avviato). L’ultima parte della prima macrosezione, va infine ad analizzare gli aspetti economici e contrattuali di un intervento di TM. Viene chiesto all’intervistato: se il rapporto obbligatorio coinvolge solo la Società fornitrice del Tm, solo il Tm, o entrambi; a quanto ammonta l’onorario del Tm e se viene considerato adeguato; se il Tm percepisce una retribuzione fissa o variabile (o entrambe in parte); e se l’aver optato a questa soluzione ha contribuito ad aumentare la fiducia degli stakeholder dell’azienda. Lo scopo di queste domande è quello di valutare il rapporto costi-benefici dell’intervento, e quindi di evidenziare gli eventuali vantaggi (o limiti) di tale strumento, anche da un punto di vista prettamente economico, il quale non può passare inosservato soprattutto per una PMI.
La seconda sezione del questionario, come annunciato in precedenza, va ad analizzare e studiare le caratteristiche e le implicazioni che la strategia di internazionalizzazione (intrapresa dall’azienda e/o dal manager temporaneo associato) ha comportato per l’azienda. Il primo aspetto che è stato analizzato è quello motivazionale, ovvero è stato chiesto all’intervistato quali sono state le principali ragioni che hanno spinto l’azienda ad internazionalizzarsi: se è stata una scelta premeditata di crescita, una scelta di sopravvivenza obbligata dal contesto concorrenziale, o una scelta stimolata da
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opportunità esterne o trainata da alcuni limiti interni compromettenti. Ognuna delle tre risposte è stata poi collegata ad un’altra domanda, la quale chiedeva un’ulteriore precisazione in merito ai reali fattori causali. Continuando con le domande è stato chiesto all’intervistato quali sono state le lacune interne che hanno spinto l’azienda a chiedere il supporto del Tm per sostenere il processo di internazionalizzazione, com’è risultato (in scala da 1 a 5) l’adattamento culturale ed organizzativo al nuovo contesto internazionale, e in che anno l’impresa si è internazionalizzata per la prima volta (quest’ultima domanda riguarda la scleta di espansione estera dell’impresa in generale, ed è stata chiesta per riscontrare l’età dell’impresa all’internazionalizzazione). Concludendo la seconda sezione, è stato infine chiesto quale strategia ha seguito il Tm: se una strategia nuova (o una già avviata in precedenza dall’azienda); se una strategia in condivisione (o meno) con l’azienda; e la macro-tipologia della strategia (Export, IDE, collaborazioni). Lo scopo di questa seconda sezione, è quello di provare a capire qual’è il principale filo conduttore che spinge le PMI italiane ad internazionalizzarsi, e quali sono le principali carenze e difficoltà interne (o esterne) che spingono tali imprese a ricorrere ad un intervento di TM. Inoltre, si vuol ricavare informazioni anche sul grado di autorità decisionale che ha il Temporary manager nello stabilire ed implementare la strategia da adottare per l’azienda. Tali dati raccolti saranno poi oggetto di confronto con le delucidazioni estrapolate dalla letteratura.
La terza ed ultima sezione va infine a focalizzarsi sulla modalità di internazionalizzazione basata sulle esportazioni. La motivazione per cui è stata creata una sezione in merito, è data dal fatto che la strategia di Export, come descritto nei precedenti capitoli dell’elaborato, rappresenta la strategia più “semplice” e comunemente seguita dalle PMI italiane, e quindi una base solida su cui poter raccogliere ulteriori informazioni e fare altre considerazioni. Da sottolineare è che questa sezione si presenta all’intervistato solo qual’ora egli abbia risposto “Export” alla domanda precedente relativa alla strategia seguita dall’azienda; infatti nel caso di risposta differente, il questionario terminerebbe. Rientrando nel merito della survey, è stato chiesto all’intervistato: perché l’azienda ha optato per tale strategia e non per un’altra; quale modalità di export è stata scelta (diretta, indiretta, tramite agenti, intermediari, ec.); su quanti mercati opera l’azienda oggi; in quali paesi si localizzano i sui principali clienti; e quante operazioni commerciali definisce nell’arco di un anno. Infine è stato domandato al referente aziendale se la PMI ha usufruito o meno dei finanziamenti (Voucher) erogati dal Ministero dello Sviluppo Economico a sostegno
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dell’inserimento in azienda del Temporary Export Manager. Lo scopo di tale sezione è duplice: si cerca di identificare i vantaggi maggiormente riconosciuti dalle PMI italiane dal perseguimento di una strategia di export e qual’è il canale di raccordo preferito col mercato estero; inoltre si va a verificare il grado di internazionalizzazione dell’impresa in modo da poter avere un dato quantitativo da analizzare sia in relazione al contributo apportato dal Tm, sia in merito alle performance raggiunte dall’impresa.