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Cap 7: Il processo di internazionalizzazione delle PM

7.5 Le motivazioni e i fattori dell’internazionalizzazione

Una volta analizzate le prospettive teoriche alla base dei processi di internazionalizzazione, possiamo andare a vedere quali sono le motivazioni e i fattori che spingono le imprese ad internazionalizzarsi. A tal proposito, troviamo diversi studi in letteratura, i quali saranno ripresi in questo paragrafo. Una prima distinzione viene fatta sulle motivazioni che spingono le imprese ad intraprendere un percorso internazionale, individuando a tal proposito117:

- Motivazioni interne: sfruttamento e rafforzamento del vantaggio competitivo per aumentare il proprio potere di mercato;

- Motivazioni esterne: sfruttamento delle opportunità del mercato estero, o scelta forzata derivante dai concorrenti che si internazionalizzano.

Oltre a tali macro-motivazioni, la letteratura evidenzia altre ragioni poste alla base dell’internazionalizzazione delle imprese118:

117 Dematté C., Perretti F., “Strategie di internazionalizzazione”, Egea 2003, p. 82-83

118 Brouthers E. L., Nakos G., Hadjimarcou J., Brouthers K. D., Key factors for successful export

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a. Sfruttare la conoscenza unica (Oviatt e McDougall 1994);

b. Ridurre potenzialmente i costi sviluppando economie di scala e/o sfruttando le risorse (Kim, Hwang, Hamburger 1993);

c. Seguire i clienti all’estero (Bell, 1995);

d. Alleviare la pressione competitiva interna (Oviatt e McDougall 1994), e/o quella sui prodotti o sulla conoscenza del nuovo mercato;

Un altro contributo ancora più specifico, analizza gli stimoli ad internazionalizzare attraverso una distinzione tra “push forces” e “pull forces”. Le prime, sono forze che dall’interno, esercitano pressione verso il processo internazionale e comprendono119

: - Caratteristiche del manager/imprenditore: visione globale, esperienza

internazionale, formazione, ecc.;

- Fattori economici: il raggiungimento di economie di scala, di scopo, e di costi e prezzi più bassi;

- Fattori competitivi: risposta rapida alle iniziative globali dei concorrenti e ai bisogni globali dei clienti;

- Logiche strategiche: ricerca di partner per instaurare relazioni e reti, e acquisire risorse aggiuntive; ampliare i mercati per sostenere gli alti costi di R&S e l’innovazione continua.

Le seconde (pull forces), sono forze solitamente ambientali ed esterne, che accrescono la competitività dell’impresa trainandola verso i vantaggi e le opportunità dei più grandi e ricchi mercati internazionali. Esse comprendono120:

- La liberalizzazione dei mercati internazionali: essa facilita l’esportazione e il raggiungimento di economie di scala, evita la competizione diretta, e offre più opportunità di espandersi alle imprese;

- Il progresso tecnologico delle comunicazioni e dei mezzi di trasporto: esso facilita le operazioni internazionali e di rete, attenua la carenza di risorse, riduce i costi, e annulla l’impatto della tempistica e della “distanza” delle PMI;

- L’opportunità di instaurare relazioni e di usufruire delle risorse dei partner: esse attenuano i limiti dimensionali, aumentano la velocità del processo di internazionalizzazione accorciandolo, e permettono la sopravvivenza nei mercati competitivi;

119 Hamid E., Internationalization of small and medium size enterprises: a grounded theorical framework

and overview, “Canadian Journal of Administrative Sciences” 2004, Vol. 21, Issue 1, p. 1-21

120 Hamid E., Internationalization of small and medium size enterprises: a grounded theorical framework

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- L’opportunità di rispondere ai bisogni dei fornitori internazionali: essa salva la relazione con essi.

I fattori push e pull impattano in azienda con una forza dipendente dalle caratteristiche dell’impresa stessa, dall’orientamento del manager/imprenditore, e dalle circostanze sotto le quali queste forze esercitano pressione o interagiscono con l’impresa. Inoltre, tali fattori, relazionati tra loro, danno origine a fattori interattivi, che a loro volta influenzano l’impresa. Tra i componenti di tali fattori interattivi troviamo121

:

- La necessità di internazionalizzarsi derivante dalla competizione in settori internazionali e dall’internazionalizzazione della supply chain122;

- L’opportunità per le PMI di integrarsi nei mercati finanziari internazionali per rispondere al bisogno di risorse finanziarie;

- L’opportunità di rispondere ai bisogni internazionali dei clienti e dei fornitori approfittando delle reti collaborative dei partner e della supply chain internazionale; - L’opportunità di fare leva sulle proprie risorse, prodotti e capacità, capitalizzandole,

entrando in mercati internazionali, evitando così i piccoli mercati domestici;

- L’opportunità di apprendimento (Learning Organization) dai partner e dai

competitor internazionali, con conseguente trasferimento delle conoscenze sia nei

mercati interni che in quelli internazionali.

Questi fattori, quando combinati, stimolano (e accelerano), o alternativamente scoraggiano (e decelerano), il processo di internazionalizzazione dell’impresa. Il loro impatto interattivo viene da una parte mediato dalla percezione che l’imprenditore/manager ha su tali fattori, e dall’altra influenzato dalla propensione dell’impresa ad internazionalizzarsi (orientamento internazionale, patrimonio amministrativo e processi di routine) (Liberman & Montgomery, 1998). La vera corsa all’internazionalizzazione dell’impresa dipende dalla mediazione di tale impatto123

. La risposta dell’impresa è poi condizionata da alcuni drivers suddivisi in due categorie124

:

121 Hamid E., Internationalization of small and medium size enterprises: a grounded theorical framework

and overview, “Canadian Journal of Administrative Sciences” 2004, Vol. 21, Issue 1, p. 1-21

122 In italiano “catena di approvvigionamento”, fa riferimento a qualunque combinazione di processi,

funzioni, attività, relazioni e percorsi lungo i quali i prodotti, servizi, informazioni e transazioni finanziarie si muovono nelle imprese e tra esse. Essa inoltre implica qualunque movimento di questi elementi dal produttore originario all’utente o consumatore finale. Gattorna J., “Supply chain management: masismizzare il servizio e ottimizzare i costi”, Pearson Education Limited, 2006, p. 2-3

123 Hamid E., Internationalization of small and medium size enterprises: a grounded theorical framework

and overview, “Canadian Journal of Administrative Sciences” 2004, Vol. 21, Issue 1, p. 1-21

124 Hamid E., Internationalization of small and medium size enterprises: a grounded theorical framework

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1. The enablers (elementi favorevoli), che includono risorse interne come: risorse umane, capacità, competenze, orientamento, stock di conoscenza e tecnologia, procedure di management delle conoscenze, ecc..

2. The deterrents (elementi ostili), che includono: carenza di risorse finanziarie, conoscenza inadeguata dei mercati internazionali e delle caratteristiche culturali dei consumatori, paura di fallire nella competizione locale, carenza di reti internazionali.

Infine, le caratteristiche proprie dell’impresa (il processo decisionale interno, la strategia, e le dinamiche di implementazione), vanno ad influenzare i risultati finali. Tali concetti vengono schematizzati in Figura 5.

Figura 5: I fattori interattivi e la loro influenza sui processi di internazionalizzazione delle PMI

Fonte: Hamid Etemad (2004)