• Non ci sono risultati.

FIG N 11 I PROCESSI CHE ALIMENTANO E FAVORISCONO LA RENDICONTAZIONE SOCIALE

Accountability e profili di rendicontazione sociale

FIG N 11 I PROCESSI CHE ALIMENTANO E FAVORISCONO LA RENDICONTAZIONE SOCIALE

143 www.gruppobilanciosociale.org 106 PROCESSO DI ORIENTAMENTO AL SERVIZIO PROCESSO DI RIFORMA ISTITUZIONALE PROCESSO DI SVILUPPO DI MANAGERALITA’

Fonte: Tanese A., (2004), Rendere conto ai cittadini. Il bilancio sociale nelle

amministrazioni pubbliche, op. cit..

Per quanto riguarda il primo aspetto, sebbene la struttura dei bilanci della pubblica amministrazione sia cambiata negli ultimi anni, il sistema contabile delle pubbliche amministrazioni presenta notevoli limitazioni con riferimento alla rilevazione ed alla rendicontazione delle performance extra- contabili. I sistemi contabili tradizionali non rilevano le grandezze “intangibili” (come ad esempio il patrimonio intellettuale, le idee, la creatività, la fiducia ed il consenso) che però oggi sono fattori indispensabili e assolutamente rilevanti per la gestione. Ultimamente si stanno introducendo nuovi sistemi di rilevazione, favoriti anche dall’utilizzo di supporti informatici avanzati che consentono l’implementazione di modelli di rilevazione che “catturano” contemporaneamente la dimensione qualitativa e quantitativa della gestione, come il sistema di “balanced scorecard” (di cui si dirà nel paragrafo 2.3.3.). La pubblica amministrazione è sottoposta da tempo ad un processo di “aziendalizzazione culturale”, da intendersi come adozione nei suoi processi di metriche e strumenti tipici del settore privato. Nel tentativo disperato di recuperare in economicità ed efficienza sono stati introdotti sistemi contabili ispirati al codice civile ed utilizzati per le società di capitali, con una spinta alla emulazione di comportamenti osservabili nel settore privato.

Circa le dinamiche del contesto politico e sociale delle amministrazioni pubbliche, le iniziative di rendicontazione sociale si innestano in una serie di

cambiamenti generatisi nel tempo, tra cui l’elezione diretta del sindaco, i processi amministrativi che mettono al centro il cittadino, le forme di privatizzazione, il federalismo fiscale, e la fine di una tendenza all'autoreferenzialità. Si osserva, in considerazione di quanto sopra accennato, che l'elezione diretta del sindaco negli anni novanta ha portato ad uno sconvolgimento del sistema politico, amplificato dal differente modo di pensare dei cittadini, degli elettori, e di tutti coloro che nell’ambito del processo di rendicontazione si definiscono stakeholder. In un momento in cui le persone si comportano e votano aggregandosi sulla soluzione dei problemi e non su stili culturali o “stendardi politici” di un tempo, una errata o non efficace e puntuale comunicazione può indurre all’insuccesso elettorale. Il periodo delle ideologie sembra tramontato, vi è una diffusa confusione tra politica e partitocrazia che tende ad allontanare dall’una e dall’altra. Il nuovo sistema di aggregazione di voto necessita dunque di una precisa rendicontazione per gestire il consenso e questo nuovo scenario che si è venuto a determinare crea una domanda di accountability. Raccontare i risultati ottenuti in questa nuova forma rappresenta una spinta al bilancio sociale che può divenire una leva forte della comunicazione pre e post elettorale. Così come il manager di un’impresa sottoscrive un contratto di agenzia con la compagine azionaria della stessa, al tempo stesso un sindaco, un governatore di una regione o un qualsiasi soggetto pubblico eleggibile, riceve dai cittadini un mandato (sulla base del programma politico presentato durante le elezioni e formalizzato nel documento di “indirizzi generali di governo” approvato poi dai rispettivi consigli) sull’esito del quale deve rendicontare. Se è vero che al primo mandato i cittadini votano solo una faccia e delle promesse, è altrettanto vero che al secondo mandato votano i risultati ottenuti, ed allora per essere rieletti non bastano più le parole, ma servono i fatti, gli indicatori, le cifre, una serie di elementi che non debbono lasciare spazio ad interpretazioni. Ma, oltre a ciò, come detto nel primo capitolo, a partire dai primi anni ’90, si è cercato di porre il cittadino al centro dell’attenzione della P.A., nel tentativo di interrompere un lungo periodo di autoreferenzialità, cercando di renderlo partecipe della

vita pubblica e della gestione delle pubbliche amministrazioni. Il cittadino che paga le tasse e pretende servizi efficienti, che vede i risultati e deve "giudicare" votando, necessita di uno strumento di rendicontazione chiaro ed efficace, scritto in maniera semplice, comprensibile e non redatto per i “contabili”. Inoltre, specie negli ultimi anni, molte delle aziende di pubblico servizio, le public utilities, sono state privatizzate ed alcune sono state quotate in borsa e quindi si è posto il problema di realizzare del vero e proprio marketing, di rendicontare anche sotto gli aspetti qualitativi, ed al tempo stesso tranquillizzare l'opinione pubblica che non sarebbero stati intaccati i principi di socialità e solidarietà che ne avevano ispirato un tempo la creazione. Non da meno, il processo di avvicinamento al federalismo fiscale, che ha comportato anche la necessità, in alcuni casi, di rimettere mano alle aliquote fiscali locali. Le reazioni dei cittadini, se non controbilanciate da informazioni precise e puntuali, risulterebbero ovviamente negative. Il cittadino non fa ragionamenti tecnici, ma inconsciamente è portato a misurare, o meglio mettere a confronto, quanto paga per quello che riceve come servizi; l'ammontare degli esborsi per far fronte all’imposizione fiscale è ben noto al cittadino, mentre più difficile gli resta valutare la qualità dei servizi ricevuti in cambio, proprio perché questi non sono semplici da quantificare. Si rende necessario, quindi, l’attivazione di nuove forme di comunicazione mirate e puntuali per evitare chiavi di lettura errate. Da qui, l'esigenza della P.A. di superare la forte autoreferenzialità che la caratterizzava, per approdare a strategie comunicative con gli stakeholder. I progetti di e-government hanno sbalzato anche la P.A. nell’arena della “Internet society”, nella quale l’informazione è fondamentale per qualsiasi tipo di gestione, ponendo in primo piano il tema della comunicazione, che rappresenta perciò un elemento caratterizzante della democrazia. Certamente la pubblica amministrazione non ha azionisti, almeno in senso strettamente giuridico, ma ha nei cittadini degli “azionisti di fatto” che pagano le tasse invece che versare capitale e che “incassano” servizi ed informazioni piuttosto che dividendi; ora, se si pensa al numero degli stakeholder interessati alle vicende e all’operato della

pubblica amministrazione e lo si confronta con quello degli interessati alle sorti di una qualsiasi impresa, anche di grandi dimensioni, si percepisce immediatamente il gap di comunicazione che esiste e che deve essere necessariamente colmato. Perciò, la rendicontazione sociale rappresenta una delle principali frontiere di innovazione della comunicazione pubblica, ed è l’obiettivo primario al quale si intende pervenire mediante l’utilizzo dello strumento del "bilancio sociale". Secondo il Tanese, rendicontare significa “esporre gli effetti misurabili dell’azione amministrativa dal punto di vista dei portatori d’interesse; quindi, il valore sociale delle azioni, degli interventi e dei servizi erogati dall’ente”144. Lo stesso autore identifica, per una amministrazione che intraprende il percorso della rendicontazione, una serie di attività collegate quali:

• la riclassificazione delle risorse finanziarie del bilancio a seconda di ogni singola categoria di portatori di interessi individuata;

• la descrizione degli impegni presi, delle risorse a disposizione, delle modalità di utilizzo, degli effettivi risultati raggiunti, consentendo ai portatori di interesse di verificare se quanto promesso sia stato o meno mantenuto e con quali modalità sia stato attuato;

• l’ esame di parametri ed indicatori sociali ed economici mutati a seguito dello svolgimento dall’attività da parte dell’Ente;

• l’acquisizione dei giudizi espressi dei portatori di interesse svolta per mezzo di apposite procedure.