• Non ci sono risultati.

Giuseppe Varnier Università degli Studi di Siena

2. Fisicalismo e stati qualitat

Pochi filosofi più di Sandro Nannini hanno posto in luce, prodigan- dosi anche nel favorire la ricerca dei loro allievi e cercando anche così un collegamento con i risultati scientifici più attuali, la seria possibi-

Giuseppe Varnier

lità che i misteri della coscienza siano appunto misteri solo per modo di dire, e che la scienza considerata naturalisticamente e fisicalisti- camente possa dire l’ultima parola, una parola comprensibile e rive- lativa, sulla loro essenza - o forse meglio mancanza di vera essenza: come l’essenza dei fulmini non è per noi certo (più) l’essere i dardi di Zeus. Ora, io ho obiezioni, perché la lacuna esplicativa, epistemica, tra stati qualitativi e non, non mi sembra superabile per un processo storico-cognitivo, né fenomenologicamente equiparabile agli oggetti di un simile processo. O meglio: perché io non riesco ad immaginare bene come ciò possa avvenire4.

Sarebbe poi interessante sapere che cosa Nannini pensi di un’altra teoria, che pretende di essere scientifica e di salvare i qualia per così dire matematicamente: quella dell’informazione integrata di Giulio Tononi. Approssimativamente, i suoi fautori sostengono che - nelle parole di Christof Koch - «La teoria postula due proprietà dell’uni- verso che non si possono ridurre l’una all’altra, le proprietà mentali e quelle fisiche: sono connesse da una legge semplice benché raffinata,

4 Koch 2013, p. 177. Si veda anche Tononi 2014. - La mia personale proposta, o meglio rozzo approccio ad una proposta, è la seguente, espressa nel modo più ingenuo. 1) i contenuti delle attitudini proposizionali sono “gratis”: uno materiale (della consapevolezza, nella terminologia di Chalmers) o uno non fisicalisticamente definibile (della coscienza esperienziale, nella stessa terminologia) pari sono dal punto di vista, tra l’altro della chiusura causale del mondo fisico; 2) Le attitudini proposizionali sono gli stessi enunciati in cui esprimiamo la possibilità della coscienza; 3) Contenuti coscienziali in senso stretto possono essere oggetto di acquaintance, nel senso suggerito da 1), e che richiama quel che dice Russell, almeno della accessibilità del sé, il referente di “io”, almeno dal 1912 al 1917, quando cambiò - in modo qui non direttamente influente - le sue idee; 4) come i numeri e le relazioni per Russell, realtà fenomeniche della coscienza potrebbero fare parte - di nuovo, “gratis” -, di giudizi asseribili in quanto enti assimilabili ad enti matematici o logici. - Una idea del genere, non nel presente contesto, ma riferibile a 4), è presente in George Bealer, e naturalmente dà sostanza al punto 1). Non so se questa idea possa essere sviluppabile, se non in termini molto complessi di analisi delle proposizioni. Sicuramente ha come precedenti vaghi alcune idee di Chalmers. Nannini direbbe, credo (comunicazione personale) che questo aprirebbe lo scenario di un epifenomenalismo (o epifenomenismo), superfluo in base al rasoio di Ockam, e comunque travalicherebbe il naturalismo. (Ho dato suggerimenti in di questo genere in “Autocoscienza e Linguaggio I. Naturalismo cognitivo senza riduzionismo”, in La mente può essere naturalizzata?, a cura di S. Nannini e A. Zeppi, Colle Val D’Elsa, Salvietti e Barabuffi 2013, pp. 181-204. Cfr. George Bealer, The Logical Status of Mind, in «Midwest Studies In Philosophy, 10, 1986, pp. 231–274.)

Sandro Nannini e i Qualia

169

la matematica dell’informazione integrata. Il cristallo [che specifica l’informazione integrata, la quantità e la qualità di coscienza esperien- ziale] è il sistema visto dall’interno. È la voce, la luce della mente. È tutto quello che mai conosceremo del mondo. È la nostra unica realtà, la quiddità dell’esperienza.» (Koch 2013, 177). Parole che suonano appunto meno ambiziose di quelle analoghe di Chalmers.

Comunque, quella della concepibilità di un radicale mutamento cul- turale è au fond la mia più forte obiezione, ma so bene che (a parte il fatto che è di nuovo un’osservazione personale di concepibilità) Nannini potrebbe obiettare con argomenti potenti, come la confuta- zione della distinzione analitico-sintetico e la visione di Duhem-Quine delle teorie, per nominarne solo due. La sua visione è molto ben coesa nel suo naturalismo senza compromessi, e questa è la sua forza. Posso solo ricordare che anche autori non sospetti di non essere fisicalisti, in senso ben preciso, che anzi sono riduzionisti, possono avere una vi- sione in parte simile alla mia, senza tirare in ballo neo-misterianisti alla Colin McGinn (e forse anche alla Chomsky). Cito Steven Weinberg:

«Potrebbero invece risultare insufficienti le nostre risorse intellet- tuali [...] Oppure potremmo imbatterci in fenomeni che in linea di principio non possano essere ricondotti in una struttura unitaria di tutta la scienza. Per esempio, anche se è senz’altro possibile che ar- riviamo a capire i processi cerebrali responsabili della coscienza, è difficile immaginare come potremo mai descrivere in termini fisici le sensazioni coscienti stesse.» (Weinberg 2017, 289).

Riferimenti bibliografici

Bealer G. 1986, The Logical Status of Mind, in «Midwest Studies In Philosophy», vol. 10, pp. 231–274.

Chalmers, D. 1996, The conscious mind. In search of a fundamental theory, Oxford, Oxford University Press.

Dennett D. (1988), Quining Qualia, in Marcel e Bisiach (a cura di),

Consciousness in Contemporary Science, Clarendon Press, Oxford 1988,

pp. 42-77.

Koch C. (2013), Una coscienza. Confessioni di uno scienziato romantico, trad. it. Torino, Codice.

Giuseppe Varnier

della mente, Roma-Bari, Laterza.

Nannini S. (2007), Naturalismo cognitivo. Per una teoria materialistica della

mente, Macerata, Quodlibet.

Nannini S. (2008), La Nottola di Minerva. Storie e dialoghi fantastici sulla

filosofia della mente, Milano, Mimesis.

Russell B. (1914), Our Knowledge of the External World as a Field for Scientific Method in Philosophy, Chicago and London: Open Court Publishing. Tononi G. (2014), ϕ un viaggio dal cervello all’anima, trad. it. Torino, Codice. Weinberg, S. (2017) Spiegare il mondo. La scoperta della scienza moderna,

trad. it. Milano, Mondadori.

Yablo S. (1999), Review: Concepts and Consciousness [di La mente cosciente], in «Philosophy and Phenomenological Research», 59(2), pp. 455-463.

Quello che eliminativismo neuronale