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Le fonti dei dati: fonti statistiche e fonti amministrative

2. Le fonti statistiche e le fonti amministrative Metodi a confronto

2.2 Le fonti dei dati: fonti statistiche e fonti amministrative

L'informazione statistica, secondo quanto afferma Alberto Zuliani9 “rappresenta per i governi, i cittadini, le imprese e le istituzioni, una risorsa per valutare, orientarsi, decidere” (ISTAT, 2011b).

Il primo passo da affrontare per elaborare un'informazione statistica corretta riguarda l'individuazione della fonte dei dati, ossia di una matrice di unità primitive di casi o individui da analizzare e rielaborare, tramite l'applicazione di metodi, per lo studio di un qualsivoglia fenomeno. La fonte dei dati deve essere pertinente rispetto all'oggetto di analisi statistica e un'inopportuna individuazione di essa rappresenterà una causa da cui deriveranno risultati statistici poco attendibili, errati e distorti. Per tale motivo questa fase risulta fondamentale e richiede un trattamento molto accurato.

Da un punto di vista sistematico le fonti dei dati si distinguono in primarie e

9 Attualmente Docente Ordinario di Statistica presso il Dipartimento di Economia

secondarie a seconda che i dati necessari per l'analisi vengano raccolti, dallo studioso o ricercatore, direttamente oppure siano acquisiti tramite raccolte effettuate da altri e si suddividono principalmente in (LEVINE D.M., KREHBIEL T.C., BERENSON M.L., 2006): dati pubblicati o distribuiti da organizzazioni pubbliche o private; esperimenti; sondaggi; studi sul campo. A seconda del tipo di fonte utilizzata la produzione del dato statistico finale non è la stessa. Qui di seguito non ne indagheremo fin da subito le motivazioni, non descriveremo nel dettaglio il funzionamento di ciascun tipo di fonte, così come non ci soffermeremo ad analizzare i pro e i contro di ognuno, ma ci concentreremo primariamente ad approfondire ciò che differenzia, da un punto di vista concettuale, un dato di fonte statistica da uno di fonte amministrativa.

Prima di procedere, però, è necessaria una premessa terminologica volta a specificare correttamente il significato delle espressioni utilizzate.

Iniziamo con la locuzione dato statistico. Con esso, secondo la definizione Istat, s'intende “il risultato di una misurazione su un'unità statistica appartenente ad una collettività” (ISTAT, 2016a). Esso differisce dalla locuzione dato amministrativo con cui si indica più impropriamente, nel linguaggio statistico, una fra le tecniche di indagine utilizzate per reperire le informazioni riguardanti l'oggetto di interesse di una rilevazione statistica (VIVIANO L., 2012). Per dare un'idea di cosa sono le tecniche d'indagine statistica ne citiamo principalmente alcune: l'intervista diretta o faccia a faccia, l'intervista telefonica, il questionario, le tecniche miste che combinano due diverse tecniche di rilevazione, l'utilizzo di nuove tecnologie a supporto delle tecniche tradizionali (FORTINI M., 2000). É, quindi, più tecnicamente corretto parlare di dati di fonte amministrativa in relazione a dati di indagine statistica oppure di dati di fonte statistica rispetto a dati di fonte amministrativa oppure, ancora, di rilevazioni statistiche basate su fonti dirette o fonti amministrative, implicando come errata la comparazione lessicale tra dato statistico e dato amministrativo.

Con il dato di fonte amministrativa, l'informazione, strettamente connessa rispetto al territorio di competenza (locale, nazionale, internazionale), è raccolta da istituzioni pubbliche su persone fisiche o giuridiche a fini ad esempio fiscali, pensionistici,

anagrafici o giuridici; la finalità di raccolta di questo tipo di dato non è statistica ma è di controllo, di intervento, di gestione nei confronti di persone o individui e altre entità, come le imprese (VIVIANO L., 2012).

La definizione più completa di fonte amministrativa è stata elaborata da Gordon John Brackstone di Statistics Canada nel suo paper “Statistical Issues of Administrative Date: Issues and Challenges” del 1987 in cui individua quattro caratteristiche distintive della fonte amministrativa (BRACKSTONE G. J., 1987 citato da SIAP10, 2013): 1. “The agent that supplies the data to the statistical agency and the unit to

which the data relate are different (in contrast to most statistical surveys)”; [“L'agente che fornisce i dati all'agenzia statistica e l'unità a cui i dati si riferiscono sono diversi (in contrasto con la maggior parte delle indagini statistiche)”];

2. “The data were originally collected for a definite non-statistical purpose that might affect the treatment of the source unit”;

[“I dati sono stati originariamente raccolti per uno scopo non statistico preciso che potrebbe influenzare il trattamento dell'unità sorgente”]

;

3. “Complete coverage of the target population is the aim”;

[“L'obiettivo è la copertura completa della popolazione di riferimento”];

4. “Control of the methods by which the administrative data are collected and processed rests with the administrative agency”;

[“Controllo dei metodi con cui i dati amministrativi vengono raccolti ed elaborati spetta all'agenzia amministrativa”].

Si tratta di una definizione larga ove emerge che la caratteristica intrinseca principale dei dati di fonte amministrativa risiede proprio nella loro finalità: essi vengono individuati e raccolti per scopi non statistici. Questo non ne impedisce il loro utilizzo nelle indagini statistiche seppur ne risulta limitata la trattabilità. Lo stesso G. J. Brackstone, infatti, individua alcune difficoltà e limiti legati all'utilizzo di questo tipo di dati nelle analisi statistiche quali le difformità relative alla popolazione di riferimento, la discordanza per i concetti, le classificazioni e le definizioni adottate per gli uni e per gli altri, la disponibilità in tempi utili dei dati amministrativi rispetto

alle esigenze che una ricerca statistica può richiedere potrebbe non essere garantita, la qualità dei dati amministrativi può non coincidere con quella richiesta per l'indagine statistica (VIVIANO L., 2012). È risaputo, infatti, come la conformazione dei dati di fonte amministrativa sia strettamente legata alla funzione esplicata dall'organizzazione/soggetto pubblico di riferimento tale per cui la sua utilità può risultare compromessa rispetto a quella richiesta per l'indagine statistica (ISTAT, 2011b). A ciò si aggiunge l'eventuale pregiudizio causato dalle modifiche legislative che disciplinano la raccolta dei dati che potrebbero incidere sulla confrontabilità degli stessi nel tempo (ISTAT, 2016b). Per contro, l'utilizzo di dati di fonte amministrativa risulta relativamente economico, non reca alcun tipo di disturbo ai rispondenti rispetto ad esempio all'impegno che va impiegato nella compilazione di un questionario oppure nelle risposte rilasciate per un'intervista, hanno come raggio di copertura la totalità della popolazione e di conseguenza risultano utili per costruire archivi (FORTINI M., 2000).

Ad ogni modo, l'utilizzo di queste fonti, secondarie, nella produzione statistica è certo e la misura del loro impiego è varia, cambia da paese a paese, dipende dal grado di sviluppo dei sistemi di integrazione adottati, dalla propensione ad adottarli e in generale dal grado di importanza che ciascun paese assegna a questo tipo di approccio combinato.

Nella categoria, invece, dei dati di fonte statistica, detti anche dati di fonte primaria, rientrano le interviste dirette o telefoniche o postali, i questionari, le rilevazioni campionarie, i censimenti, dove le informazioni sono raccolte tramite le tecniche d'indagine proprie della statistica.

Le fonti di dati amministrativi rappresentano le prime fonti utilizzate dalla statistica per l'elaborazione di informazioni statistiche riguardanti i fenomeni sociali, economici, demografici della società (ISTAT, 2011b). La produzione di statistiche basate sull'utilizzo di questo tipo di dati, come già precedentemente accennato, dipende molto dall'articolazione e dal funzionamento dei sistemi amministrativi a cui ci si rivolge per ottenerli e reperirli. E affinché possano risultar pronti per poter essere utilizzati devono essere raccolti presso le organizzazioni che le producono,

centrali o locali; bisogna reperire materialmente le pratiche amministrative di interesse perché ad esempio differentemente localizzate o suddivise su diverse documentazioni; è necessario effettuare la trasposizione per copia, totale o parziale, della pratica amministrativa sul supporto cartaceo o informatico da utilizzare a fini statistici; ed infine, se ne richiederà la spedizione, via fax, via cavo, tramite posta, dei dati raccolti all'ente statistico al fine di utilizzarlo per la produzione di dati statistici di buona qualità (FORTINI, 2000). Sarà, dunque, solo al termine di questi passaggi, tutti pratici, che il dato di fonte amministrativa risulterà pronto per esser trattato ed elaborato con finalità statistiche.

Il ruolo, l'importanza e le modalità di utilizzo dei dati di fonte amministrativa sono cambiate col passare del tempo e lo stesso si può dire per i dati di fonte statistica. La crescente complessità dei fenomeni collettivi e la conseguente necessità di descriverli sempre meglio, in maniera più dettagliata e precisa, hanno fatto sì che le raccolte, le elaborazioni e le pubblicazioni di dati di fonte amministrativa risultassero col tempo sempre più sistematiche, rendendosi ben conto, gli organismi predisposti, del forte apporto informativo che questi dati sono in grado di esprimere nelle descrizioni delle caratteristiche e degli eventi che contraddistinguono i Paesi (ISTAT, 2011b). Tuttavia, la storia ha dimostrato che questi non sempre risultavano sufficienti. A tal proposito, l'Istat, pioniere nell'utilizzo dei dati di fonte amministrativa, ben presto si accorse, intorno agli anni Cinquanta del secolo scorso, che era necessario, oltre che utile, realizzare indagini specifiche e particolareggiate, ad hoc, su famiglie, imprese, persone, varie istituzioni e organismi pubblici; in questo senso, le tecniche campionarie rappresentano il frutto che soddisfò tali bisogni (ISTAT, 2011b). Queste migliorarono di gran lunga le elaborazioni di indagini statistiche basate sull'utilizzo di fondi dirette. Fu così che in quegli anni i dati di fonte amministrativa vennero accantonati e la loro importanza fu sottovalutata. Ma, il velo nero su di loro non durò molto. I dati di fonte amministrativa riacquistarono una nuova linfa, un nuovo slancio con i progressi che si registrarono nell'ambito della tecnologia. L'innovazione tecnologica, infatti, ha permesso di poter facilmente conservare, gestire e mantenere aggiornati una gran quantità di informazioni, anche individuali, potendoli aggregare,

dividere e modellare secondo diverse utilità (ISTAT, 2011b). Essa ha inciso fortemente nello sviluppo dei metodi e delle tecniche statistiche e, in generale, nei processi di cambiamento della società.

Ad oggi, per la realizzazione di indagini statistiche non si registra una netta separazione nell'utilizzo delle diverse fonti, anzi, al contrario, lo sviluppo e il miglioramento dei sistemi di integrazione fra essi rappresentano la nuova sfida; il percorso è già stato intrapreso.

Di seguito ne descriveremo il funzionamento e le problematiche, analizzeremo le modalità di lavoro adottati per gli enti statistici e amministrativi, individueremo le analogie e le differenze, indirizzando il focus per le indagini sul mercato del lavoro e in particolare sulle rilevazioni delle tipologie contrattuali.

2.3 Le indagini statistiche sul mercato del lavoro basate su fonti dirette: i