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La Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro: contenuti e metod

2. Le fonti statistiche e le fonti amministrative Metodi a confronto

2.3 Le indagini statistiche sul mercato del lavoro basate su fonti dirette:

2.3.1 La Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro: contenuti e metod

La Rilevazione continua sulle forze di lavoro produce principalmente stime ufficiali sugli occupati, i disoccupati e gli inattivi attraverso un procedimento eseguito nel rispetto del principio gerarchico e di esclusività: i primi ad essere individuati sono gli occupati, a seguire, fra tutti i non occupati si definiscono le persone in cerca di occupazione e, in conclusione, gli inattivi, ossia tutti coloro che non sono compresi tra le prime due categorie (ISTAT, 2006b).

Per individuare gli occupati, non si fa più riferimento alla condizione dichiarata così per come avveniva prima dell'entrata in vigore della nuova regolamentazione comunitaria del 2004, ma si definiscono occupati coloro che a partire dai 15 anni in su (ISTAT, 2011c):

• hanno svolto almeno un'ora di lavoro retribuita nella settimana di riferimento, che solitamente è quella che precede la settimana in cui viene effettuata l'intervista, compresi i collaboratori familiari anche se non retribuiti ed esclusi i militari di leva e coloro che svolgono attività in sostituzione ad essa, come il servizio civile. Per corrispettivo s'intende quello corrisposto sia in moneta sia in natura;

• sono considerati occupati anche coloro che pur non lavorando nella settimana di riferimento percepiscono un reddito da lavoro, come i lavoratori assenti o cassaintegrati, per un periodo uguale o inferiore ai tre mesi;

• sono considerati occupati coloro che pur assenti dal lavoro per un periodo superiore a tre mesi, continuano a percepire un reddito da lavoro pari al 50 per cento di quello complessivo. In tali condizioni rientrano ad esempio le lavoratrici in maternità, i lavoratori in malattia, coloro che pur assenti dal lavoro16 possiedono un'impresa o un'attività professionale e i collaboratori Province, dei Comuni, delle Camere di Commercio e di tutti gli enti pubblici e privati che svolgono funzioni di interesse pubblico (Sistan, 2016).

16 La condizione di assenza da lavoro rappresenta una novità introdotta nel 2004 nella

rilevazione continua sulle forze di lavoro. In precedenza, la sola dichiarazione di assenza da lavoro permetteva ad un individuo di classificarsi come occupato. Attualmente, invece, l'assenza da lavoro non viene automaticamente ricondotta allo status di occupato, ma necessita di opportuna verifica ed è condizionata ad un termine temporale: quello legato alla ripresa dell'attività lavorativa dopo il periodo di assenza la cui durata non può

familiari non retribuiti assenti dal lavoro per un periodo uguale o inferiore ai tre mesi.

Specularmente, si inquadrano come disoccupati o in cerca di occupazione coloro che, a partire dai 15 anni fino ai 74 anni, nella settimana di riferimento della rilevazione non hanno un lavoro, non risultano assenti e che (ISTAT, 2011c):

• nelle precedenti quattro settimane rispetto a quella in cui si effettua la rilevazione, hanno effettuato almeno una azione attiva di ricerca di lavoro e sono disponibili a lavorare o ad avviare un'attività nelle successive due settimane;

• oppure risultano in cerca di occupazione coloro che inizieranno un lavoro o avvieranno un'attività entro tre mesi dalla settimana di riferimento e sarebbero disponibili a farlo nelle successive due settimane, conteggiate sempre rispetto alla settimana di riferimento, nel caso in cui fosse possibile anticipare l'inizio dell'attività o lavoro.

Il riferimento ai 74 anni come limite entro cui far rientrare il conteggio delle persone in cerca di occupazione, unitamente alla verifica del limite temporale e della disponibilità a lavorare per coloro che inizieranno un'attività in futuro, rappresentano delle innovazioni, seppur di minor portata, introdotte nella nuova indagine sulle forze di lavoro (ISTAT, 2006b).

Come inattivi saranno considerati i residui, ossia coloro che non rientrano né tra gli occupati né tra i disoccupati o in cerca di occupazione.

Gli occupati e i disoccupati o le persone in cerca di occupazione, fatta esclusione per gli inattivi, rientrano concettualmente nella cosiddetta “forza lavoro”.

Tali definizioni, che permettono di poter suddividere e classificare in maniera molto dettagliata la popolazione a seconda della condizione o non condizione lavorativa, sono state elaborate dall'International Labour Office – ILO –17 e in seguito recepite

superare i tre mesi del periodo di assenza stessa (Istat, 2006b).

17 L'International Labour Office – ILO – è un'agenzia specializzata delle Nazioni Unite,

composta dai rappresentanti dei governi, dei lavoratori e degli imprenditori che unitamente si occupano di determinare le politiche dell'organizzazione, è responsabile di attuare ad assicurare il rispetto delle norme internazionali in materia di lavoro, nel rispetto dei principi di legalità. Si occupa di promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiando l'occupazione in condizioni dignitose per uomini e donne, di migliorare la protezione

dai regolamenti comunitari (ISTAT, 2006b). La Rilevazione continua sulle forze di lavoro, nell'individuare suddetti status, differisce molto rispetto alle modalità con cui veniva condotta la rilevazione antecedente al 2004. Essa si basava sulla cosiddetta condizione dichiarata, per cui nella compilazione del questionario incideva molto la percezione che ciascun individuo aveva della propria condizione lavorativa, una componente soggettiva di non poco conto, che apriva le fila alla serie di quesiti contenuti nella rilevazione riguardanti la condizione di occupato, a cui seguivano quelli relativi allo svolgimento o meno di una o più ore di lavoro (ISTAT, 2006b). Dunque, si verificavano casi in cui un soggetto, secondo i criteri, poteva classificarsi come occupato e non percepirsi tale, i cosiddetti occupati non dichiarati, e al contrario non rientrare nei criteri ma ritenersi occupato (ISTAT, 2006b). Il cambio di rotta, in questo solco, rappresenta una delle più importanti novità introdotte con i regolamenti comunitari sulla Rilevazione continua sulle forze di lavoro; una parte del questionario resta comunque dedicata, a fini comparativi, alla percezione personale sulla condizione lavorativa, che segue però i quesiti oggettivi che classificano, secondo quanto su descritto, lo status di ciascun individuo.

Gli individui presi in considerazione per l'indagine sono tutte le famiglie18, estratte dalle liste anagrafiche comunali, rientranti nel campione statisticamente rappresentativo della popolazione residente in Italia, pertinente con le variabili oggetto d'indagine statistica (ISTAT, 2016d). La Rilevazione continua sulle forze di lavoro si basa, annualmente, su un campione di oltre 250.000 famiglie residenti nel territorio nazionale, corrispondenti a circa 600.000 individui, dislocati su circa 1.100 Comuni italiani (ISTAT, 2016d).19 Oltre al riferimento geografico, la rilevazione è costruita in modo tale da poter disaggregare il campione di riferimento

sociale e il dialogo sulle problematiche del lavoro (Ilo, 2016).

18 Concettualmente per famiglia l'Istat si riferisce alla famiglia di fatto intesa come insieme

di persone legate da un vincolo di matrimonio, parentela, adozione e tutela, legati da vincoli di affinità e aventi dimora abituale nello stesso Comune; in caso di famiglie coabitanti, viene intervistata la famiglia estratta per il campione; sono esclusi dal conteggio le persone che permanentemente sono membri di convivenze, come le caserme, gli ospizi, gli istituti religiosi (Istat, 2006b).

19 Su scala comparata ridotta, per trimestre, si contano circa 1.246 comuni campione, di cui

346 auto-rappresentativi (Ar), e circa 77 mila famiglie corrispondenti a circa 200 mila individui (Istat, 2006b).

suddividendolo in sottopopolazioni contraddistinte per sesso, età, titolo di studio e utilizza classificazioni standard delle professioni e delle attività economiche (ISTAT, 2006b). La rilevazione è effettuata durante tutte le settimane dell'anno fornendo risultati trimestrali e annuali e non più in una singola settimana per trimestre; i trimestri e gli anni di riferimento sono insiemi di 13 e 52 settimane consecutive; i risultati non fanno più riferimento a medie trimestrali; le informazioni raccolte riguardano la settimana che precede la settimana di riferimento, ossia quella in cui si effettua l'intervista; il tempo che intercorre tra la settimana di riferimento e la data dell'intervista non può superare le cinque settimane (ISTAT, 2006b). Il carattere continuativo dell'indagine rappresenta la più importante novità introdotta con i regolamenti comunitari, quella che ha inciso maggiormente sulla revisione metodologica del disegno di campionamento, strumento tramite cui si definiscono le regole di selezione delle famiglie rientranti nel campione.20Il metodo di campionamento, in relazione alle rilevazioni trimestrali, procede per stratificazione temporale di tipo mensile: il campione trimestrale di riferimento, ossia le famiglie, è suddiviso in tre gruppi differenti a ciascuno dei quali viene assegnato casualmente un mese che compone il trimestre; mentre, il disegno di campionamento utilizzato all'interno di ciascun trimestre è di tipo spaziale, a due stadi con stratificazione delle unità di primo stadio, in cui al primo stadio afferiscono i comuni, al secondo stadio afferiscono le famiglie (ISTAT, 2006b).

I comuni, unità di primo stadio e scorporati per ciascun provincia, sono suddivisi in due distinti gruppi (ISTAT, 2006b):

1. i cosiddetti comuni auto-rappresentativi (Ar): sono quelli la cui numerosità demografica della popolazione residente è superiore ad una certa soglia stabilita, costituiscono uno strato a sé stante e sono automaticamente inseriti nel campione;

2. i cosiddetti comuni non auto-rappresentativi (Nar): sono i comuni che non

20 Prima dell'entrata in vigore della nuova Rilevazione continua sulle forze di lavoro

l'indagine era un'indagine a tempo limitato e concentrato. La rilevazione, ripetuta a data fissa, si svolgeva in una sola settimana del trimestre, che ricadeva rispettivamente nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre (Istat, 2006b).

rientrano nel su citato gruppo e che a loro volta vengono stratificati in relazione alla loro numerosità demografica. Da ciascun strato così composto si estraggono casualmente i comuni che entreranno a far parte del campione, la cui probabilità di inclusione è legata in maniera proporzionale alla numerosità della popolazione residente.

In sintesi, dunque, lo schema disegnato col campionamento nello spazio prevede in partenza una stratificazione a due stadi in cui il primo stadio, a cui afferiscono i Comuni, è a sua volta suddiviso in Ar e Nar, in relazione alla loro numerosità demografica, e poi all'interno di ogni Comune, tramite le liste anagrafiche, vengono estratte casualmente le famiglie oggetto di intervista. La famiglia rientrante nel campione è intervistata una sola volta; non è possibile intervistare la stessa famiglia all'interno di uno stesso trimestre; le famiglie all'interno del campione ruotano, i comuni, invece, restano sempre gli stessi. L'intero campione, infatti, viene suddiviso in quattro sotto-campioni, chiamati gruppi di rotazione tali per cui il campione di famiglie viene intervistato per due trimestri consecutivi, esclusi per i successivi due e re-intervistati per i successivi due trimestri secondo uno schema di tipo 2-2-2; la settimana di riferimento è la stessa per ciascun trimestre (rispettivamente la prima, la seconda, la terza o la quarta settimana a seconda di quando si è realizzata temporalmente la prima intervista), inteso come un periodo di tredici settimane consecutive (ISTAT, 2006b). Dunque, le famiglie rientranti nel campione verranno intervistate quattro volte all'interno di un arco temporale di quindici mesi (ISTAT, 2016d).

Nel disegno di campionamento nel tempo, invece, il trimestre è posto come cardine temporale obbligatorio di riferimento e di stima e, dato il carattere continuo dell'indagine, è necessario che la rilevazione sia eseguita tutte le settimane; all'interno del campione settimanale non è doveroso rappresentare tutti gli strati territoriali ma si procede, ad esempio, associando casualmente il campione di settimane ai comuni campione facenti parte dello strato (ISTAT, 2006b). Tutti gli strati territoriali, per l'appunto i Comuni, possono casualmente essere rappresentati all'interno di ciascuna settimana, mese o trimestre; ciò dipende dallo schema di

campionamento nello spazio e dalla selezione casuale delle settimane che può tradursi in una distribuzione degli strati da cui scaturiscono rispettivamente stratificazioni settimanali, mensili o trimestrali (ISTAT, 2006b).

In definitiva, la Rilevazione continua sulle forze di lavoro produce stime settimanali, mensili e trimestrali e il disegno campionario prevede una stratificazione nello spazio, relativa alla selezione delle singole unità, ossia la famiglia associata al Comune, e una stratificazione nel tempo, di selezione del periodo di riferimento in cui trattare ciascun campione. La combinazione dei due disegni campionari delinea la metodologia finale di rilevazione utilizzata e che per motivi legati ad una più facile operabilità, sia in termini organizzativi che di efficienza delle stime, privilegia l'applicazione della stratificazione mensile in cui tutti gli strati territoriali sono rappresentati in ogni mese del trimestre di riferimento (ISTAT, 2006b). Il campionamento stratificato nel tempo rappresenta una novità introdotta con la normativa europea del 2004, che è andata ad integrare il disegno campionario previsto nello spazio.

Entrambi risultano metodi di campionamento complessi la cui affidabilità del risultato dipende molto dal rispetto dei vincoli di precisione delle stime dettate a livello comunitario, dalla correttezza delle metodologie di calcolo degli errori delle stime, dalla precisione nell'utilizzo del sistema di estrazione del campione, della sua numerosità e omogeneità interna, dal sistema di controlli adottati per il monitoraggio della qualità dei dati raccolti, elaborati e successivamente opportunamente valutati. Di seguito non staremo ad approfondire singolarmente tutti questi aspetti su citati, così come non approfondiremo il dettaglio del procedimento di costruzione delle formule ed espressioni statistiche riguardanti il calcolo di parametri, di valori di stima e dei relativi componenti.

Poniamo, invece, l'attenzione alla tecnica d'indagine utilizzata per effettuare la rilevazione. Si tratta di una tecnica mista computer assisted che combina il metodo di intervista faccia a faccia con quella telefonica, entrambe realizzate con l'ausilio di un personal computer (ISTAT, 2016d). Tramite il primo si attua la prima intervista, di norma presso il domicilio della famiglia estratta per il campione, con l'ausilio di

intervistatori, professionisti addetti dell'Istat21, che utilizzano un pc volto a gestire appositamente il questionario elettronico; con il secondo metodo sono realizzate le successive interviste22, telefonicamente e supportate dall'assistenza del computer (ISTAT, 2016d). La prima tecnica è chiamata CAPI – Computer Assisted Personal Interviewing – mentre con la seconda ci si riferisce al CATI – Computer Assisted Telephone Interviewing. Il Capi, basato sul contatto diretto tra l'intervistatore e l'intervistato, permette di instaurare tra i rispondenti uno spirito di collaborazione verso l'indagine in corso, riduce il margine delle mancate risposte totali e favorisce una migliore predisposizione dell'individuo per le successive interviste telefoniche; con il Cati si riducono i costi economici di realizzazione delle interviste che susseguono, limitando l'eventuale sensazione di disagio derivante dalla rincorsa all'individuo per l'attuazione dell'intervista (ISTAT, 2006b). Naturalmente, esistono degli accorgimenti ed operano dei correttivi e delle eccezioni relativi allo schema delineato che sono volti a migliorare il funzionamento del sistema rispetto a delle interferenze che possono palesarsi operando con le unità campionarie estratte.23Ad ogni modo, entrambi i sistemi garantiscono il rispetto e la protezione dei dati personali (ISTAT, 2016d).

Il sistema dispone di un database centralizzato in cui confluiscono tutti i dati relativi all'indagine: dai nominativi delle famiglie estratte nel campione, al numero di interviste effettuate, al tipo di risposte date, alle sostituzioni automatizzate del

21 L'Istat ha dedicato un'accurata ed importante attenzione per la selezione e la formazione

dei suoi addetti al fine di garantire un alto livello di professionalità e qualità del lavoro svolto. In tal senso si prevedono corsi di formazione in aula, per l'acquisizione concettuale di tutti gli aspetti relativi all'indagine (elementi metodologici, contenuti ed obiettivi dell'indagine, tipo di campione da intervistare, periodo di rilevazione) necessari per favorire anche lo sviluppo di competenze relazionali; corsi di formazione continua, che si concretizzano nel raccordo giornaliero dei rapporti che s'instaurano tra gli uffici statistici, i rilevatori e gli enti territoriali, corsi di formazione a distanza (Istat, 2006b).

22 Le successive interviste sono tre e si distanziano dalla prima rispettivamente di tre, dodici

e quindici mesi (Istat, 2006b).

23 In particolari periodi dell'anno può succedere che la prima intervista avvenga utilizzando

il sistema Cati e che le interviste successive alla prima avvengano con la tecnica Capi perché, ad esempio, può capitare di estrarre nel campione famiglie senza telefono. Oppure, durante i periodi di Natale e Capodanno, dove i rilevatori sono in ferie e le famiglie di più difficile intercettazione, per motivi di sovraccarico del sistema Capi, le prime interviste a famiglie con telefono vengono recuperate con il sistema Cati (Istat, 2006b).

campione di famiglie originariamente estratto24(ISTAT, 2006b). Ancora una volta è l'innovazione tecnologica che apporta al sistema numerosi vantaggi. La realizzazione dell'indagine implica un'importante collaborazione fra gli uffici statistici e quelli territoriali, specie per quanto riguarda la trasmissione dei dati dall'ufficio anagrafe a l'Istat. In più, il sistema informatico predisposto dall'Istat permette di gestire un elevato numero di dati, fornisce informazioni sui criteri utilizzati per effettuare l'estrazione dei campioni, permette un controllo efficacie per garantire il rispetto delle modalità di realizzazione dell'indagine, dal controllo della numerosità campionaria, della verifica delle risposte date nei campi obbligatori, all'esito del numero dei contatti effettuati, quelli andati a buon fine, ecc. (ISTAT, 2006b).

Nel processo di messa in opera della Rilevazione continua sulle forze di lavoro molteplici sono gli attori coinvolti. In particolare, anche da come emerge dall'analisi fin qui trattata, l'organizzazione include: la sede centrale dell'Istat come soggetto di coordinamento dell'intero processo di produzione dei dati e che cura la parte relativa alla predisposizione dell'indagine e della relativa metodologia di rilevazione con strumenti annessi; i più di mille Comuni estratti in cui si provvede a loro vota all'estrazione delle famiglie rientranti nel campione di riferimento; 103 Camere di Commercio con funzioni essenzialmente organizzative; gli uffici territoriali dell'Istat, composti dai rilevatori dell'indagine e i coordinatori di rete, che esplicano funzioni di assistenza tecnica ai Comuni e alle famiglie campione, di supervisione delle operazioni, di formazione ai rilevatori statistici; la società di service che realizza le interviste telefoniche; i 312 rilevatori addetti per la rilevazione Capi; le 75 mila famiglie che effettuano le interviste; gli utenti finali utilizzatori dei dati pubblicati, come studenti, professionisti, ricercatori, Università (ISTAT, 2006b).

Il centro di coordinamento Istat rappresenta il perno su cui si poggia l'intero sistema:

24 Per evitare un eccessivo numero di sostituzioni, l'unità campionaria cosiddetta caduta può

essere categorizzata come eleggibile (ossia riconosciuta come congrua per far parte dell'universo campionario relativo all'indagine), non eleggibile (ossia non considerata adatta per la re-intervista perché, ad esempio, decesso o trasferito all'estero), con eleggibilità sconosciuta (non reperibile sul territorio). Nel caso di caduta dell'unità campionaria appartenente alla prima e terza categoria, per l'intervista, viene ricontattata la stessa famiglia; se si verifica il secondo caso viene contattata la famiglia sostitutiva (Istat, 2006b).

essendo il responsabile della progettazione e della gestione di tutto l'apparato organizzativo, a partire dalla selezione e formazione del personale fino alla progettazione e gestione del sistema informativo e informatico dell'indagine, e quindi di tutte le attività, garantisce livelli qualitativi standard su tutto il territorio (ISTAT, 2005b). Ad esso afferiscono le strutture tecniche ed organizzative, le strutture giuridiche ed amministrative, la struttura informatica (ISTAT, 2005b).

I flussi informativi generati dalla sede centrale dell'Istat, insieme a quelli incrociati con i restanti attori facenti parte del sistema e unitamente alle informazioni generate dai rispondenti all'indagine nell'altrettanto complesso sistema integrato Capi-Cati, sono gestiti, complessivamente, da un articolato sistema informatico a supporto della rilevazione, chiamato Sistema di Gestione delle Indagini sulle Famiglie, abbreviato come Sigif (ISTAT, 2005b).

Le indagini realizzate, una volta completate, sono messe a disposizione della società tutta, tramite la diffusione che l'Istat predispone su comunicati stampa e tavole di dati custoditi all'interno del data warehouse chiamato I.Stat alla sezione “Lavoro” (ISTAT, 2016e). Ogni singolo cittadino ed ente, infatti, ha la possibilità di usufruire gratuitamente delle unità elementari dei dati impiegati per la realizzazione delle indagini, subordinatamente all'invio di una richiesta motivata recante gli obiettivi dello studio giustificanti la richiesta della disponibilità dei dati (ISTAT, 2016d).

Nella banca dati I.Stat sono raccolte in maniera omogenea, e continuamente aggiornata, le statistiche di volta in volta prodotte dall'Istituto, organizzate per tema, suddivisi per argomenti, ricercabili tramite un'interrogazione al sistema basata su determinate parole chiavi; è inoltre possibile creare tavole e tabelle personalizzate a seconda degli obiettivi di ricerca (ISTAT, 2016e).

È importante evidenziare come, per diversi argomenti di particolare interesse, l'Istat rende disponibili dei sistemi di dati tematici in cui le informazioni sono riorganizzate ed integrate con dati aggiuntivi; fra questi sistemi, il nostro interesse ricade su “CoesioneSociale.Stat” e “Congiuntura.Stat” (ISTAT, 2016e).25 Nel primo sono

25 Altri sistemi di dati tematici sono: Immigrati.Stat, che riorganizza i dati di I.Stat su

immigrati stranieri e nuovi cittadini; PubblicaAmministrazione.Stat, per i dati sulle