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La formazione per i CSR Manager

H) Orientamento alla qualità

I) Orientamento alla RSI e alla RSP

2.2. Il ruolo dell’università

2.2.2. La formazione per i CSR Manager

Ora passiamo ad analizzare il mondo della formazione universitaria concentrandosi sulle tematiche relative al nuovo orientamento basato sulla responsabilità sociale. Per quanto concerne questa materia risulta necessario effettuare una serie di attente valutazioni. Innanzitutto il primo punto riguarda l’effettiva presenza di corsi che permettano in modo puntuale e corretto di preparare gli studenti che vogliono lavorare in ambito sociale all’interno delle strutture economiche siano esse pubbliche o private. Oggi la domanda di CSR Manager fatta delle imprese è sempre maggiore ma, allo stesso tempo, si osserva una certa difficoltà da parte del sistema universitario italiano a rispondere a questa recente esigenza.

Le motivazioni riscontrate nelle università che hanno introdotto dei corsi relativi alla CSR si possono suddividere secondo due filoni:

 la volontà e l’iniziativa presa da un singolo docente che, attento allo sviluppo di questo orientamento, si è impegnato personalmente ad inserire tali argomenti all’interno della Facoltà o del Dipartimento in cui svolge la propria attività didattica;  l’impossibilità da parte delle università di non trattare questa materia dopo le pressioni effettuate sia da parte del sistema economico sia tenendo conto delle azioni compiute da parte degli altri atenei anche stranieri.

Purtroppo vi è da registrare in questo campo un notevole ritardo da parte delle università italiane rispetto a quelle americane e anche ad alcune di quelle europee. In una ricerca effettuata da ICSR denominata “Formazione Manageriale e CSR:

Indagine sulle recenti tendenze nell’insegnamento della CSR. Nord America, Europa, Italia a confronto” si nota immediatamente come l’attenzione rispetto a queste

tematiche si osserva in via principale nelle Facoltà di economia, seguite a grande distanza da quelle di lettere e filosofia ed infine da quelle di scienze politiche.

Da questa ricerca sono stati individuati, nell’ottobre del 2008, 144 corsi dedicati alla responsabilità sociale e suddivisi in:

 65 corsi inseriti nelle lauree triennali;  79 corsi previsti nelle lauree specialistiche.

Questi valori indicano prima di tutto un bilanciamento tra le due tipologie di lauree. Infatti si assiste ad una tendenza che porta a non inserire queste tematiche unicamente agli inizi del percorso formativo universitario, fase nella quale spesso vengono fornite unicamente le basi derivanti da questo recente orientamento, ma, al contrario, vengono inserite anche delle attività didattiche dedicate al sociale ai livelli più specializzati. Questo è notevolmente importante in quanto, almeno in teoria, si dovrebbe così garantire un maggiore dettaglio su tutti gli ambiti che costituiscono tale materia. Sfortunatamente troppo frequentemente non si registra tale passaggio e così anche il corso previsto nella laurea di secondo livello non comporta un approfondimento nell’argomento trattato ma, al contrario, “si constata una certa uguaglianza dei

contenuti formativi tra lauree triennali e specialistiche”[100].

100 Tratta dalla ricerca effettuata da ICSR, Formazione Manageriale e CSR: Indagine sulle recenti

Le problematiche esistenti sono anche altre. Infatti sussiste una oggettiva difficoltà ad introdurre questi ambiti più recenti all’interno di percorsi curriculari già ben definiti e soprattutto nel riuscire a produrre delle sinergie tra tali tematiche e gli altri corsi.

Infatti si giunge a presentare l’orientamento basato sulla CSR o all’interno di alcuni corsi affini ma garantendo unicamente una trattazione dello stesso in modo molto approssimativo e semplicistico o si cerca di creare un corso ad hoc con connessi approfondimenti, il quale però risulta completamente isolato rispetto al resto della didattica che costituisce il percorso formativo intrapreso.

Un'altra criticità risulta essere quella relativa alla ricerca di insegnati che abbiano le giuste competenze nel trattamento di queste tematiche in modo tale da far si che il corso risulti il quanto più possibile puntuale ed esaustivo.

Dopo aver elencato le criticità insite nell’introduzione degli argomenti concernenti la CSR nella didattica universitaria risulta utile capire quali ambiti vengono trattati all’interno dei corsi attivati nelle lauree triennali [vedi Grafico 1].

Come è possibile notare le principali aree di interesse sono tre: le tematiche ambientali si presentano al primo posto con una percentuale pari al 28%, seguono i corsi che cercano di trattare la materia in modo complessivo comprendendo la maggioranza dei temi afferenti alla responsabilità sociale (15%) ed infine i corsi che si dedicano ai nuovi aspetti organizzativi e gestionali dell’impresa che scaturiscono dall’assimilare questo cambio di visione (14%).

Grafico 31: le tematiche della CSR nelle lauree triennali

5% 28% 2% 8% 11% 5% 15% 3% 9% 14% Certificazioni Ambiente

Diritto del lavoro Strategia

Economia Non Profit

CSR - Etica Finanza

Grafico 2: le tematiche della CSR nelle lauree specialistiche 3% 11% 4% 28% 1% 6% 1% 19% 3% 24% Certificazioni Ambiente Economia CSR - Etica

Diritto del lavoro Finanza

Strategia Organizzazione/Gestione

Non Profit Bilancio sociale - Comunicazione

Fonte: rielaborazione dalla ricerca di ICSR "Formazione Manageriale e CSR: Indagine sulle recenti

tendenze nell’insegnamento della CSR. Nord America, Europa, Italia a confronto”

Se invece si passa l’analisi dalle lauree di primo livello a quelle di secondo livello la situazione si modifica, come è possibile osservare analizzando il Grafico 2.

In questo caso al primo posto troviamo dei corsi che si dedicano totalmente alla tematica della CSR, che infatti fanno registrare una percentuale pari al 28%. Successivamente si incontrano i corsi che trattano maggiormente gli aspetti della comunicazione e sui bilanci sociali (pari al 24%) e, come in precedenza, i corsi che si dedicano agli aspetti organizzativi e gestionali dell’impresa (19%).

Rispetto ai due ambiti considerati si rileva come la tematica ambientale passi dal primo posto nelle lauree triennali al quarto delle lauree specialistiche. Con questo non si vuole affermare una minore importanza dedicata a tale tema ma esso viene spesso trattato in altri corsi e proprio per questo motivo si assiste a una maggiore concentrazione sulle altre tematiche sociali passando da un livello al successivo.

Per quanto riguarda la distribuzione dei corsi a livello geografico si denota una maggiore attenzione a questo orientamento nel Nord Italia rispetto al resto del territorio nazionale, precisamente:

 Nord: 45% dei corsi a livello di laurea triennale e 46% a livello di specialistica;  Centro: 32% dei corsi a livello di laurea triennale e 23% a livello di specialistica;  Sud: 23% dei corsi a livello di laurea triennale e 31% a livello di specialistica.

L’unica differenza riscontrabile a livello territoriale è lo scambio di posizione registrato nel passaggio tra i due tipi di laurea tra il Centro e il Sud nel quale si osserva una prevalenza della prima area per quanto concerne il percorso triennale e l’esatto opposto quando si analizza la specialistica.

Dalla situazione appena descritta emerge come anche se esistono dei corsi che si dedicano alla CSR non si incontrano delle lauree che si dedicano esclusivamente alla formazione della figura che stiamo trattando in questo paragrafo, cioè il CSR Manager. Proprio per questo motivo è bene spostare l’attenzione sulle attività che coinvolgono il post-laurea e per questo si fa riferimento ai master universitari.

Anche in questo ambito la situazione non migliora. I master dedicati esclusivamente alla responsabilità sociale sono solamente sei[101]. Le caratteristiche che si riscontrano in queste attività sono le seguenti:

 hanno un approccio più teorico che pratico: al loro interno si presta spesso una maggiore attenzione alla aspetti storici e a quelli che coinvolgono le evoluzioni teoriche che accompagnano tale tema, garantendo così delle buone basi conoscitive, rispetto ad una vera e propria attività pratica. Questa ultima si riscontra in modo prevalente solo nelle fasi finali dello stage;

 l’obiettivo è quello di formare soggetti che siano pronti per rispondere alla mutate esigenze richieste nel mondo del lavoro e per questo l’insieme delle informazioni che vengono assicurate agli iscritti varia a seconda delle diverse tematiche scelte e alla priorità che alle stesse sono state attribuite;

 i temi affrontati sono assolutamente vincolati alla CSR ma al loro interno, scendendo più nel dettaglio, gli argomenti affrontati non sono omogenei e si possono incontrare riferimenti anche agli strumenti che compongono la responsabilità sociale, quali ad esempio il bilancio sociale o i codici di comportamento. Un altro aspetto di scostamento tra le varie proposte si realizza se si considera la tematica ambientale, la quale non sempre è presente in queste attività[102];

101 Per il loro elenco e la loro descrizione si rimanda espressamente al lavoro effettuato da ICSR, Formazione Manageriale e CSR: Indagine sulle recenti tendenze nell’insegnamento della CSR. Nord America, Europa, Italia a confronto, 2009.

 la presenza e l’importanza del supporto garantito dalle imprese e dalle associazioni di categoria a queste iniziative. Soprattutto il secondo aspetto è da considerare sempre più importante in quanto, viste le ristrettezze che stanno subendo le università statali, è possibile che anche se le proposte formative sono di ottima qualità non ci sia la possibilità di riproporle a causa della mancanza di fondi[103]. Proprio per questo l’aumento dell’interesse da parte dei soggetti economici su queste tematiche potrebbe favorire il mantenimento delle iniziative attuali e favorirne lo sviluppo di altre.

Questa è la situazione che si osservava nel 2008-2009. Viene quindi spontaneo chiedersi se in questi ultimi anni si sono registrati dei cambiamenti e se finalmente le tematiche relative alla CSR si sono diffuse nelle università italiane[104].

Purtroppo è facile constatare come la situazione sia rimasta del tutto invariata ed infatti per quanto concerne il tema della responsabilità sociale nessuna laurea specialistica o magistrale è stata prevista in questo lasso di tempo. Sono però stati individuati quattro percorsi di studio che si avvicinano al trattamento di questa tematica[105]. Anche in questi casi però l’attenzione centrale non è dedicata alla RSI ma al contrario ad altre tematiche come per esempio il non profit, gli aspetti sociali ed istituzionali nelle economie dei paesi in via di sviluppo e lo sviluppo territoriale.

In sostanza pur approssimandosi alla realtà che stiamo analizzando, tali corsi di laurea sono insufficienti per garantire il raggiungimento dell’obiettivo ultimo, che è appunto quello di formare correttamente i nuovi CSR Manager.

Un altro aspetto da sottolineare e che si presenterà anche quando tra poco tratteremo la situazione dei master è relativa al fatto che quasi tutte queste iniziative fanno ancora capo alle facoltà di stampo economico. “Questo elemento sembra quindi suggerire il

fatto che la Csr è probabilmente percepita più come una disciplina “tecnica” piuttosto

che “umanistica””[106]

. Questo a dimostrazione del fatto che questa cultura stenta ancora ad attecchire negli ambiti universitari in quanto è un orientamento assolutamente

103 È il caso di uno dei master presentati da questa ricerca, il quale non è stato più replicato proprio a

causa della mancanza dei fondi necessari per poter continuare tale iniziativa.

104 Vedi a riguardo l’articolo pubblicato su www.eticanews.it da parte di Baronio E. intitolato “Laurearsi

in CSR, un miraggio in Italia”, 5 settembre 2013.

105 Vedi a riguardo l’articolo pubblicato su www.eticanews.it da parte di Ballanti P. intitolato “Lauree in

CSR cercasi”, 19 settembre 2013.

106 Tratto dall’articolo pubblicato su www.eticanews.it da parte di Baronio E. intitolato “Master in CSR

trasversale e che non dovrebbe essere portato avanti unicamente da una tipologia di studi, anche perché può attribuire una visione solamente parziale all’intero fenomeno. Per quanto concerne la situazione relativa ai master dedicati alla responsabilità sociale[107], con puntuale riferimento all’anno accademico 2013/2014, è possibile osservare che solamente cinque atenei ne prevedono l’attivazione. Tra questi quattro sono di primo livello e uno di secondo livello. In questo caso però “l’offerta formativa

risulta varia e in grado di soddisfare le diverse “anime” della responsabilità

sociale”[108]. Tale aspetto è sicuramente confortante e molto probabilmente dovrebbe

essere anche il punto di partenza su cui cercare di modificare l’assetto didattico a livello universitario, così da poter aumentare gli spazi dedicati alla CSR e allo stesso tempo incrementare le sinergie con gli altri corsi, in modo tale da non isolare tale tematica rispetto a tutte le altre.

Riassumendo è possibile affermare come l’offerta didattica dedicata agli studenti che vogliono laurearsi nella responsabilità sociale è assolutamente insufficiente e troppo spesso collegata a corsi attivati dall’iniziativa presa dal singolo docente. Tutto ciò fa sì che risulti una certa carenza formativa per quanto riguarda questo ambito e di conseguenza esiste una indubbia difficoltà nel soddisfare le richieste che arrivano dal mondo del lavoro.