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Le forme della metafora e la creazione di sistemi di senso

1.2. Modelli del pensare metaforico

1.2.3 Le forme della metafora e la creazione di sistemi di senso

L‟uomo organizza la propria conoscenza in strutture, che vengono definite dalla Linguistica Cognitiva ICMs: Idealized Cognitive Models, dove il termine “idealizzati” sta a significare che essi non hanno alcuna esistenza oggettiva in natura, ma vengono creati dall‟attività cognitiva. I principali modelli di ICMs sono: la metafora e la metonimia, la grammatica cognitiva e la teoria degli spazi mentali. Per ciò che riguarda la “metafora”, la TMC la distingue dall‟“espressione metaforica”; dove la prima è un‟attività cognitiva vera e propria, mentre la seconda è l‟occorrenza verbale di quest‟attività. Kövecses (2002: 29-40), seguendo il modello teorico della TMC, classifica le metafore in base a quattro criteri:

Convenzionalità

Il grado di saturazione di una metafora nel linguaggio quotidiano indica la sua convenzionalità.

Funzionalità

Una metafora può essere classificata in base alla sua funzionalità, cioè al suo campo di applicazione concettuale. Questo si basa sul grado di complessità della struttura cognitiva della metafora e permette una mappatura fra i domini più o meno complessa. Una metafora dall‟elevato grado di complessità, con riferimento al dominio di destinazione, è chiamata strutturale. Una metafora, inoltre, potrebbe servire anche ad attribuire uno status ontologico a concetti astratti: le metafore ontologiche, infatti, hanno come dominio target dei concetti astratti che tentano di spiegare attraverso l‟ausilio di conoscenze relative a domini concreti (ad esempio nella metafora ontologica LE AZIONI SONO OGGETTI FISICI). Infine, vi sono metafore di orientamento, la cui funzione è semplicemente quello di fornire coerenza ad alcune metafore attraverso il parametro della spazialità. I domini target includono ad esempio le metafore: SU / GIU‟, DENTRO / FUORI (“alzare il volume”, “far calare le luci”, etc.) e così via.

Natura

Un altro modo di classificare le metafore concettuali può essere in base alla loro natura della conoscenza enciclopedica: empirica o esperienziale. La metafora dell‟AMORE E‟ UN VIAGGIO è data dall‟insieme di corrispondenze che si stabiliscono fra gli elementi strutturali come il tragitto, i viaggiatori, la distanza e così via, sulla base della nostra conoscenza dei viaggi. Una metafora ricorrente, fondata su processi cognitivi diversi (ad esempio, interazioni corporee, esperienze linguistiche, sistema di credenze, etc.) utilizza Immagini Schema (Johnson, 1987). Si tratta di schemi ricorrenti del nostro mondo quotidiano che concettualmente rappresentano lo spazio intorno a noi (come nell‟immagine metaforica del CONTENITORE lo schema di riferimento che lo caratterizza è dato dalle relazioni INTERNO/ESTERNO, SOPRA/SOTTO, e così via). Tali schemi sono solo strutture di base che non creano ricchezza di mapping tra gli elementi. L‟Immagine Schema applicata alla metafora del viaggio, ha una PARTENZA, un PERCORSO, e un ARRIVO e, a sua volta, tale Immagine Schema può essere applicata al concetto di VITA o di AMORE. Le Immagini Schema non devono essere confuse con le metafore, che invece hanno una ricca mappatura di relazioni interne fra domini.

Specificità/Generalità

In ultimo, una metafora può essere classificata in base al suo grado di specificità (ad esempio “E‟ giunta l‟ora = FINE DELLA VITA”) o generalità (GLI STATI SONO EVENTI) della metafora.

Ad una singola modalità di concettualizzare una realtà, quindi, possono corrispondere molteplici espressioni verbali. Ad esempio, le frasi “stiamo solo perdendo tempo” e “così guadagneremo più tempo” derivano entrambe dalla medesima metafora concettuale IL TEMPO È UNA RISORSA PREZIOSA:

Le metafore (concetti/espressioni linguistiche), infatti, si strutturano in sistemi nei quali sono sotto- categorizzate rispetto a una proprietà definitoria che introduce rapporti implicazionali. Così, una metafora come il tempo è danaro implica che il tempo è una risorsa limitata, che è una merce pregiata, che si può spendere, investire, usare, esaurire, perdere, dare, avere, etc., esattamente come il danaro (Baldi e Savoia, in stampa).

Figura 1.2: Sistema delle espressioni metaforiche

Un testo metaforico coinvolge entrambi i livelli, concettuale (attraverso il mapping) e verbale. Secondo Lakoff e Johnson (1980), pressoché ogni concetto astratto del pensiero (esempio “tempo”, “quantità”, “stato”, “azione”, “causa”, “intenzione” e “aspetto”) e del linguaggio quotidiano è metaforico.

Le singole espressioni metaforiche, vanno a creare interi sistemi di mappature concettuali31. Il principio di invarianza proposto dalla TMC chiarisce i vincoli delle mappature metaforiche:

31 Evola (2008) nota però come la scelta di quali elementi del dominio di origine vengono

assunti nella mappatura con il dominio target, non sia arbitraria, ma data dal così detto Principio di

invarianza. La struttura di un dominio fonte non è interamente mappata sugli altri domini, e non tutti

gli elementi sono in corrispondenza con il dominio di destinazione. La nostra conoscenza dei viaggi è basata su reali esperienze di vita: sappiamo che se durante il nostro viaggio ci accorgiamo di aver preso una strada sbagliata, siamo costretti a tornare indietro e prendere un‟altra strada. Osserviamo gli esempi proposti da Evola (2008):

(a) Mi ha dato un bacio.

(b) Lei mi ha passato il raffreddore. (c) Mi ha dato un libro.

I casi (a) e (b) hanno la stessa costruzione sintattica transitiva che si ha per esempio in (c), dove un agente attiva il trasferimento di un oggetto fisico o di un‟entità concettuale (ad esempio, un‟idea, il

Metaphorical mappings preserve the cognitive topology (that is, the image schema structure) of the source domain, in a way consistent with the inherent structure of the target domain (Lakoff, 1993:

215).

I concetti espressi dalle metafore possono essere raggruppate in due grandi sistemi: il primo si occupa del modo in cui gli oggetti del mondo sono concettualizzati, mentre il secondo classifica gli eventi e le azioni nel mondo (Evola, 2008). In modo analogo, la Linguistica Cognitiva distingue tra entità che sono concettualmente stabilite in rapporto di una dimensione spazio-temporale (codificata nella lingua attraverso i sostantivi) e le relazioni tra queste entità, grammaticalmente codificate da verbi, preposizioni, aggettivi o congiunzioni (Kövecses, 2002: 123).

Figura 1.3: Dicotomia cognitiva della concettualizzazione (Kövecses, 2002: 123)

Quindi, una o più metafore concettuali possono realizzare sistemi metaforici, semplici o complessi, attraverso l‟ausilio di svariate espressioni. A partire da questa evidenza Evola (2008) riflette sulla famosa metafora, di lakoffiana memoria, del rapporto di coppia fra due amanti come VIAGGIO, pensando ad una frase di questo tipo che una giovane donna potrebbe dire al suo fidanzato: “Dopo tutto quello che abbiamo passato, ora mi stai lasciando? Lo so che abbiamo molti ostacoli da superare. Dobbiamo solo riprendere la giusta strada”. Le metafore citate da Evola (2008) sono analizzabili, dal punto di vista concettuale, come un cross-domain mapping che si manifesta in molteplici espressioni che rappresentano il senso.

mal di testa, un pugno, etc.) ad un beneficiario, in modo da motivare CAUSALITA‟ e TRASFERIMENTO (Lakoff & Johnson, 1999: 196; Goldberg, 2006; 1995) sia che si tratti del trasferimento di oggetti (libro), che di stati (come mal di testa o mal di gola), che sono illimitati nel corso del tempo. Perché il concetto di TRASFERIMENTO si possa applicare non solo alle cose, ma anche agli stati, per il Principio di invarianza, si ha che la mappatura delle proprietà del dominio di origine debbano essere coerenti con le proprietà del dominio di destinazione (che è quello che obbliga la mappatura, ossia dominio target override). Ad esempio, se due domini rientrano entrambe nella metafora strutturale del CONTENITORE, avremo che l‟attributo “dentro” del dominio di origine non possa mappare sul “fuori” del target: in questo senso, la mappatura deve essere coerente.

Figura 1.4: Schema delle espressioni relative alla metafora L‟AMORE E‟ UN VIAGGIO (Lakoff, 1993).

Gli amanti sono considerate in termini di viaggiatori in movimento verso una destinazione, l‟amore reciproco è la condivisione del tragitto e la lunghezza del cammino percorso, gli ostacoli superati, rappresenta lo stato di avanzamento della relazione amorosa, e così via. Il cross-domain mapping è di natura ontologica (Lakoff, 1993): esso non è basato su analogie pre-esistenti, ma su diversi nodi di accesso della rete concettuale relativa al VIAGGIO (Evola, 2008). Le parole utilizzate per rappresentare il rapporto di amore, come “progresso” e “ostacoli”, descrivono l‟azione e le qualità fisiche di un luogo, e la semantica di queste parole cambia a seconda della loro applicazione (Kövecses, 2002: 7-8).