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Realizzare frames: dalla metafora al framing

Capitolo 3 Schemi di orientamento del

3.1 Come analizzare il discorso della politica?

3.1.3 Realizzare frames: dalla metafora al framing

Sia le metafore che i frames sottendono alla necessità umana di selezionare fra le molteplici informazioni, cui più o meno volontariamente ci troviamo ad essere esposti, quelle più pertinenti alla costruzione della conoscenza del mondo e degli eventi che ci circondano. Le nostre strategie di economia mentale ci inducono a limitare il numero di informazioni ritenute importanti, basandoci su una selezione per salienza. Ad esempio, dopo aver assistito ad un dibattito televisivo di un uomo politico, soggetti diversi ricorderanno frasi ed argomenti diversi dello stesso evento. Non solo: ciascuno di loro restituirà un “giudizio” differente a tali informazioni; chi positivo, chi negativo. Generalizzando, il modo in cui l‟informazione viene codificata, ha effetti rilevanti sulle successive fasi di organizzazione e di recupero della stessa. Non è un caso, quindi, che le ricerche sul frame si siano sviluppate in connessione con le teorie che vedono la metafora come fatto cognitivo del pensiero umano (Lakoff, 1987, 2001; Gibbs, 1996). Il primo e fondamentale punto di incontro fra questi due elementi, pertanto, sarà proprio la condivisione di una natura prettamente concettuale: Lakoff (2004) presenta il frame come una struttura capace di coinvolgere tutte le attività cognitive umane; la metafora, dal canto suo, sarebbe il risultato di una o più di queste attività, dal momento in cui la scienza l‟ha proclamata “fatto del pensiero” e non mero elemento linguistico. Di conseguenza, entrambe condividono la seguente peculiarità: l‟essere basati su grandi sistemi di conoscenze condivise che i parlanti hanno sviluppato a partire dall‟esperienza e che li orientano

75 Le gerarchie di tipi semantici sono architetture, semplici e complesse, direttamente collegate al

significato delle voci lessicali di una lingua, elaborate sotto forma di grafi in cui i nodi e le connessioni (links) indicano possibili modi di rappresentazione della conoscenza che i parlanti possiedono (1991; cfr. anche Indurkhya, 1992).

ed influenzano nella comprensione stessa della realtà che li circonda. Proprio tale livello “comune” permette la loro interazione e integrazione. La comprensione delle metafore e, di conseguenza, della realtà stessa può essere agevolata e velocizzata grazie al contributo “silenzioso” dei frames76

. Inoltre, le modalità di rappresentazione metaforica velocizzano l‟interpretazione del significato nella mente di un ascoltatore ma, soprattutto, possono “fare ciò attraverso una vividezza concettuale e immaginifica ignota al linguaggio letterale”(Ceccoli, Barbarulli, Brandi, 2002). La metafora, quindi, può a buon diritto essere vista come uno dei tanti elementi che lavorano alla creazione di un frame, ma che condivide con esso una natura simile e singolare. Il processo consapevole, da parte di un mittente, della costruzione di un frame semplice o complesso che sia, viene definito framing (Goffman, 1974). Quest‟ultimo fa sì che, attraverso un processo flessibile e creativo di organizzazione di schemi cognitivi preesistenti e ben conosciuti dai destinatari di un messaggio, un individuo riesca a crearne di nuovi. Sia la metafora che il frame, possono arricchire e potenziare la loro inter-relazione nel processo di framing, attraverso l‟effetto di frequenza (frequency) 77. Quest‟ultimo può facilitare l‟“accessibilità cognitiva” di un concetto: così la metafora, riferendosi per lo più a domini concreti che fanno parte della vita quotidiana delle persone, possiede una recuperabilità maggiore nella memoria a breve termine di un individuo, rispetto a concetti che le persone non richiamano tutti i giorni nella loro quotidianità (come quelli di federalismo, post- comunismo, stato sociale e così molti altri meno usuali). Riassumendo: la metafora incrementa l‟accessibilità dei concetti di cui si fa portatrice e, di conseguenza, questo faciliterebbe il reperimento dei frames a cui essa si appella. È proprio alla luce di questi fattori che può essere letta l‟influenza delle metafore sui frames, così come di tutti quei meccanismi che la sfruttano, come i fenomeni di agenda setting in comunicazione politica, ad esempio. Qui, coloro che manipolano i frames possono agevolare l‟accessibilità di un individuo su di un tema rispetto ad un altro, favorendone così il frame di riferimento.

76 Silenzioso perché parliamo, infatti, di un meccanismo “inconscio”, talmente automatico che nella

maggior parte dei casi gli individui non hanno idea di avvalersene né tanto meno che sia possibile distinguere i frames in base alla loro natura (Lakoff, 2006).

77 Fattore che condiziona l‟accessibilità di un concetto è la frequenza con cui tale concetto è stato

attivato in precedenza. Se un concetto viene spesso attivato, ciò rende la sua accessibilità “cronicamente” alta e, quindi, facilmente richiamabile nella memoria a breve termine e utilizzata per l‟interpretazione di informazioni nuove (Catellani, 1997).

L‟organizzazione di schemi cognitivi comporta, poi, la scelta di una prospettiva da imprimere al nuovo frame, in virtù di un qualche scopo che un determinato mittente si prefigge. Tale architettura viene descritta da Fairhurst e Sarr (1996) come l‟unione di tre processi: lingua, pensiero e premeditazione78. Per usare il linguaggio i comunicatori devono aver riflettuto sulle proprie strutture e su quelle dei loro potenziali ascoltatori. Una cornice, per essere evocata (e di conseguenza attivata) nella mente del singolo ascoltatore, necessita di un‟accurata scelta di parole e di altre espressioni linguistiche dall‟alta capacità di attivazione simbolica. In virtù di queste peculiarità, infatti, il framing può incidere sui processi decisionali delle persone79: La teoria del prospetto comporta due fasi: una fase di presentazione (editing), che serve a creare gli effetti di framing, ovvero di incorniciamento, inquadramento del problema, e una fase di valutazione. Lo studio degli effetti di framing ha dimostrato che le persone fanno scelte molto diverse quando si trovano di fronte a presentazioni alternative dei risultati (Tversky, Kahneman,1981). […] Un frame

serve a fornire uno sfondo, viene determinato rispetto ad un punto di riferimento (perspective, prospetto), e le due dimensioni: vicino vs. lontano, rispetto a tale punto di riferimento, forniscono le coordinate in base a cui stabilire i valori positivo (vincita, successo) o negativo (perdita, rischio)

(Casadio, 2009: 64).

D‟altra parte, già gli studi di Reicher e Hopkins (1996), rendono noto come in ambito di comunicazione politica il soggetto che si proponga un obiettivo di mobilitazione collettiva (come l‟orientare l‟uditorio verso il proprio consenso), tenderà ad utilizzare un linguaggio e delle argomentazioni allo scopo di suscitare nei destinatari un‟identità consonante col proprio partito e dissonante con l‟orientamento del partito avversario. Per far questo l‟oratore politico dovrà quindi costruire per ogni issue un frame, curando preventivamente sia la definizione di tutto il contesto ingroup (cioè le caratteristiche dell‟elettorato cui si rivolge), sia la determinazione delle proprie

78 La costruzione di un frame, riguardo un preciso tema (issue), passa attraverso precisi passaggi.

Prendendo come esempio un comunicatore politico italiano che deve elaborare un discorso sul tema del lavoro, ad esempio, avremo cinque fasi principali:

1) Riflettere : attuare delle considerazioni rispetto al frame in relazione al tema in oggetto. 2) Prescegliere: individuare i valori pertinenti rispetto al tema e sostenerli.

3) Organizzare: articolare fatti e conseguenze morali all‟interno del frame.

4) Ruoli morali: scelta della contrapposizione noi-loro (avversari politici, oppositori) rispetto ai valori messi in atto nel frame.

5) Comunicazione e mezzi: scelte linguistiche e scelta dei canali.

79 Classici sono, per esempio, i frames di guadagno e di perdita nel concetto di negoziazione

individuati da Tversky e Kahneman (1981). Il primo frame indica che il negoziatore presenta la trattativa come un‟occasione di produrre guadagno (positive frame), mentre il secondo indica che il negoziatore pensa alla trattativa come un momento in cui c‟é qualcosa da perdere (negative frame). Solitamente, dunque, un decisore tende a preferire un‟assicurazione di guadagno (“positive framing- effect”) in cui prevale l‟aspetto di avversione al rischio, piuttosto che una soluzione presentata come una perdita, anche se minima.

proposte politiche in modo che queste siano conformi col proprio orientamento e dissonanti con quelle del gruppo avversario (outgroup). In qualche modo, cioè, egli dovrà stabilire una cornice dei fatti, nella sua narrazione, in modo coerente e comprensibile, al fine di orientare la presa di decisione del suo uditorio attraverso un‟adeguata presentazione dei problemi: siamo passati così dalla semplice comprensione di un frame, alla possibilità di influenzare un pubblico destinatario attraverso i meccanismi che gli individui mettono in atto nella strutturazione dei problemi.

In sintesi, se interpretare una metafora vuol dire in qualche modo attuare un processo di decisione, è ragionevole pensare che anche lo sfondo cognitivo messo a disposizione dai frames sia in qualche modo parte del contesto cognitivo condiviso fra parlante e ascoltatore: una struttura superiore che possa orientare l‟interpretazione del senso della metafora stessa. Inoltre, se i frames fanno parte del contesto cognitivo condiviso la loro pianificazione, ad esempio in un discorso politico, dovrà essere stabilita a monte a fronte di un‟analisi ingroup/outgroup che permetta di creare il più coerente ed efficace effetto di “incorniciamento” possibile. Si può sostenere, infine, che comprendere la strutturazione dei frames ha portato, di fatto, anche alla loro manipolazione. L‟applicazione concreta si può testare in tutti quei linguaggi dove l‟attività di framing è fortemente presente: dalla creazione di strumenti per la didattica, alla formulazione di discorsi persuasivi in comunicazione politica, alle teorie sul cambiamento di prospettiva in contesti di linguaggio terapeutico, nel linguaggio pubblicitario, etc.