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Francisco Villaespesa

Nel documento L'influenza di Oscar Wilde in Spagna (pagine 97-102)

LA RISCRITTUTA DELLA SALOMÉ DI WILDE

5.1 Francisco Villaespesa

Francisco Villaespesa Martín nasce il 15 ottobre del 1877 a Láujar de Andarax, in Andalucia; scrittore, poeta e drammaturgo, inizia la sua carriera studiando Diritto presso la facoltà di Granada.

Compiuti 20 anni abbandona gli studi per trasferirsi a Malaga, dove inizia ad assaporare la vita da bohème alla quale si avvicina sempre di più fino a farne il suo stile di vita. Nello stesso anno (1897) si sposta a Madrid dove muove i primi passi come giornalista per numerosi quotidiani e periodici.

Qui, Villaespesa inizia a frequentare anche i primi caffè letterari, entrando in contatto anche con alcuni tra i nomi più importanti della letteratura spagnola del momento, come Alejandro Sawa, Fernández Vaamonde ed Eduardo Zamacois. Erano luoghi questi, molto importanti e ricche occasioni per poter fare conoscenze e poter avere uno scambio di opinioni e consigli.

I suoi primi passi nel mondo letterario vedono la composizione di numerose poesie, che solamente nel 1898 vengono raccolte e pubblicate in una singola raccolta, intitolata Intimidades. Il testo, secondo una analisi svolta dallo scrittore ed amico Fernández Vaamonde, si presenta come un testo provocatore e di ribellione.

Vaamonde considera Villaespesa un grande combattente, uno scrittore che fa della retorica la sua migliore arma di combattimento contro quegli scrittori che considerava come reticenti accademici, fermi sui canoni classici:

En pos de esta juventud que hoy lucha, próxima a entrar vencedora en el templo de la fama, alborea y a otra nueva generación que recién salida de las aulas se apresta gallardamente a la pelea. A esta generación pertenece Francisco Villaespesa.117

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94 Il primo giudizio sull’opera non è positivo, tantomeno l’opinione su Villaespesa, anche se Vaamonde ne riconosce l’armoniosità e la fluidezza dei versi composti dal giovane scrittore in erba.

Non passerà molto tempo prima di incontrare un articolo anonimo riguardo l’opera, su un giornale importante, El día, in cui viene auspicata una lunga carriera a questo giovane interessante e curioso:

Hay en el volumen versos muy inspirados que denotan una imaginación fresca y lozana y sobre todo buen gusto, elementos suficientes para qué Villaespesa consiga el éxito que nosotros le deseamos.118

Sono queste, parole che denotano quanto la sua figura di scrittore, sebbene ancora giovane ed inesperta, sia fresca e ricca di ottime qualità per poter diventare uno scrittore di successo.

La sua personalità viene apprezzata da molti compagni scrittori che con lui prendevano parte alle tertulias, per poi divenire uno dei cardini della letteratura spagnola del tempo.

Villaespesa, una volta intrapresa la carriera letteraria, fonda anche riviste letterarie di stampo modernista, come Electra, La Revista Latina, La Revista Ibérica, per poter dar modo anche ai giovani scrittori di vedere le loro opere pubblicate e di poter emergere nella società. Successivamente intraprende una serie di conferenze in America latina con un unico tema, quello dell’umanità, della fratellanza tra i popoli e le letterature latinoamericane. Sarà questo viaggio, che compie più per vocazione che per desiderio di successo, che gli garantirà la stima, il rispetto e la riconoscenza di un intero paese.

Lo scrittore si fa valido promotore del modernismo in Spagna, divenendo grande ammiratore e seguace, o meglio discepolo, di Rubén Darío.

Una tra le sue opere più importanti, El alcázar de las perlas lo porterà a grandi livelli di successo, aprendogli le porte al mondo del teatro. Un mondo

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95 questo che lo esalta e lo vede tra le migliori recensioni del momento, ma che poi piano piano affievolisce il suo interesse e la sua eccitazione per lui.

Villaespesa viaggia molto ma è nel 1911 che deve fare ritorno in Spagna a causa di gravi problemi di salute, problemi questi che poi lo porteranno alla morte. Egli soffre infatti di arteriosclerosi, insufficienza gastrica ed ipertensione che improvvisamente nel 1930, durante un suo viaggio in Brasile, peggiorano in maniera irreversibile tanto da costringerlo ad un rientro forzato ed immediato in patria.

Lo scrittore muore il 9 aprile del 1936 a Madrid, circondato dall’affetto della moglie.

Come mai uno scrittore che durante la sua carriera letteraria aveva raggiunto il suo apice, venga dimenticato improvvisamente, questa è una delle molte domande che in tanti si pongono ma alla quale in pochi sanno rispondere.

Ángel González, uno tra i maggiori esponenti del XX secolo spagnolo, pubblica un articolo per i 100 anni dalla nascita dello scrittore e qui si esprime dicendo:

la calidad de un poeta no se le debe recordar por sus errores, sino por sus aciertos que no son desdeñables en el autor.

Ed ancora:

por su función de puente, Villaespesa tendrá que ser recordado y considerado algún día con más atención que en el presente.119

5.2 Salomé

Una delle opere che comprova la presenza della figura di Oscar Wilde in Spagna e della sua letteratura è Salomé.

L’opera riprende un episodio biblico narrato nei vangeli di Matteo e Marco (Mc 6, 17-28 e Mt 14, 3-11), in cui la giovane principessa Salomé, figlia di

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GONZÁLEZ Ángel, Francisco Villaespesa en el primer centenario de su nacimiento.

96 Erodiade, si innamora di Giovanni Battista. Il suo desiderio è molto forte, ma davanti al rifiuto del profeta ella in preda all’ira ne chiede la testa su un vassoio.

17 Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in

prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata. 18 Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello». 19 Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, 20 perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

21 Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno

fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. 22 Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». 23 E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». 24 La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». 25 Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista». 26 Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto. 27 Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa. 28 La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.120

Il testo di Wilde vuole riprendere la figura della femme fatale, della donna erotica, sensuale, seduttrice, ma allo stesso tempo perfida, minacciosa e demoniaca. Sebbene la figura della donna fatale sia sempre esistita nella letteratura già a partire dal 1800, è con la fine del secolo che la sua presenza si fa sempre più presente nei testi.

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97 La letteratura che viene definita fin de siècle, a cui appartengono il Simbolismo, il Decadentismo ed anche il Modernismo vede la figura della belle dame sans merci, meglio conosciuta come femme fatale, assumere un ruolo più incisivo nei testi.

Il Modernismo aveva fatto del mito e dei simboli uno degli elementi principali per le opere. Inoltre gli artisti si rendono conto che la realtà è cambiata ed anche la società, lasciando spazio all’utilitarismo ed all’industrializzazione; per questo gli scrittori cercano una alternativa come avevano fatto i poeti del romanticismo, i quali si erano ispirati alle vicende della Bibbia, alla storia antica ed all’antichità orientale.

Ecco allora che nelle opere si inizia a proporre la figura della femme fatale o belle dame sans merci.

Figura maligna questa, proveniente dalla storia antica, dalla letteratura o dalla mitologia ( alcuni esempi con Cleopatra, Giuditta, Diana…), che sarà motivo di ispirazione per numerose opere musicali, pittoriche ed anche letterarie dell’epoca.

Tra tutte queste figure femminili emerge quella della giovane Salomè, una fanciulla che con la sua sensualità e la sua malignità diventa uno dei temi più utilizzati in tutti i campi artistici, dalla pittura, alla letteratura e perfino alla musica.

Il costante utilizzo di questa figura divenuta mito letterario, fissa una serie di caratteristiche formali e tematiche facendola divenire l’archetipo della femme fatale.

Molto interessante è lo studio che Francisco Villaespesa fa della Salomè. Anche lui rimane affascinato da questa figura di donna seduttrice, riproponendola in un’opera

costituita da un trittico di poemi, intitolata Tríptico de Salomé. I poemi che compongono la raccolta parlano dei personaggi principali della vicenda, Salomè- Giovanni Battista-Erodiade, riprendendo gli stessi personaggi dell’opera di Wilde.

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Nel documento L'influenza di Oscar Wilde in Spagna (pagine 97-102)