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Ramón Pérez de Ayala

Nel documento L'influenza di Oscar Wilde in Spagna (pagine 75-97)

OSCAR WILDE E LA PROSA SPAGNOLA

4.3 Ramón Pérez de Ayala

Ramón Pérez de Ayala nasce il 9 Agosto 1880 ad Oviedo, dove si distingue come scrittore, giornalista, diplomatico e poeta di successo.

Il padre Don Cirilo, nativo di Tierra de Campos, una località in provincia di Valladolid, lavora come commerciante di tessuti garantendo alla famiglia una qualità di vita agiata. La madre Doña Luisa, asturiana di origine muore improvvisamente, lasciando il giovane Pérez de Ayala già orfano in tenera età.

L’assenza della madre sarà un fattore determinante nella vita dello scrittore che, ancora molto giovane verrà accudito da una domestica, prima di essere lasciato dal padre in collegi gestiti dalla Compagnia dei Gesuiti; quello di San Zoilo a Carrión de los Condes prima, quello dell’Immacolata a Gijón successivamente.

Durante gli studi nei collegi, il giovane matura un buon livello di conoscenze umanistiche grazie in particolar modo ad un professore molto erudito, Julio Cejador y Frauca, filologo e storico, con il quale instaura un forte legame di amicizia e stima.

Prosegue gli studi ad Oviedo, laureandosi in Giurisprudenza nel settembre del 1901 sotto la protezione e l’aiuto di Leopoldo Alas, “Clarín”, grazie al quale entra in contatto con professori di pensiero liberale e seguaci della dottrina krausista tra i quali spiccano: Leopoldo Alas, Melquíades Álvarez, Rafael Altamira, Adolfo e Buylla González Posada e Francisco Giner de los Ríos.

Gli studi in Diritto più che incarnare la sua passione più grande, sono una fase della sua vita durante la quale Ayala cerca di comprendere la sua vera inclinazione. Immediatamente dopo la laurea in Giurisprudenza, Ramón Pérez de Ayala prosegue gli studi presso la Facoltà delle Scienze, ottenendo pieni voti.

Grazie alle sue conoscenze in ambito letterario godrà dell’eccellente biblioteca del Marchese Valerio de Urría, grazie alla quale potrà espandere il suo sapere ed approfondire i suoi interessi culturali.

72 Il suo interesse per la vita politica lo avvicina al partito radicale, insieme al giovane José Augusto Trinidad Martínez Ruiz, conosciuto meglio con lo pseudonimo di Azorín. Viaggia molto per tutta l’Europa, fermandosi in Francia, Inghilterra, Germania, Italia e Stati Uniti e durante la guerra del 1915-18 lavora come inviato, sul campo di battaglia, per la stampa di Buenos Aires, La Prensa.

Dalla sua esperienza nei campi di battaglia scriverà Hermann encadenado (1917), un testo in cui riporta quello che vede durante la Prima Guerra Mondiale, sul fronte italiano: gli orrori, la morte, la disperazione ed il terrore.

In questo periodo della sua vita è molto forte l’interesse per la vita politica, tanto che nel 1931, assieme a José Ortega y Gasset e Gregorio Marañón firmerà il manifesto antimonarchico Al servicio de la República, che conferirà ai tre giovani l’appellativo di Padres espirituales de la República.

Ayala viene poi nominato direttore del Museo del Prado dal Governo, nel 1932, ed Ambasciatore a Londra.

Insoddisfatto della linea politica pre rivoluzionaria che imponeva il Frente Popular, si dimette dall’attività politica nel giugno del 1936, andando in esilio in Francia proprio agli albori dello scoppio della Guerra Civile Spagnola.

Ayala attribuisce in gran parte la colpa della Guerra Civile a Manuel Azaña Díaz, primo ministro e Presidente della Seconda Repubblica Spagnola, contro il quale scagliò accuse ben precise:

Cuanto se diga de los desalmados mentecatos que engendraron y luego nutrieron a los pechos nuestra gran tragedia, todo me parecerá poco...

Lo que nunca pude concebir es que hubiesen sido capaces de tanto crimen, cobardía y bajeza. Hago una excepción. Me figuré un tiempo que

Azaña era de diferente textura y tejido más noble...en octubre de ’34 tuve la primera premonición de lo que verdaderamente era Azaña. Leyendo luego sus memorias del barco de guerra – tan ruines y afeminadas- me confirmé. Cuando le vi y le hablé siendo ya presidente de la República, me entró un escalofrío de terror al

73 observar su espantosa degeneración mental, en el breve espacio de dos años, y adiviné que todo estaba perdido para España.92

Pérez de Ayala trascorrerà i successivi anni della sua vita viaggiando molto e spostandosi in diversi paesi. Si trasferisce a Londra, dove vi trascorre una buona parte di tempo, poi Parigi, Firenze, dove conosce una giovane ragazza nordamericana, Mabel Rick che sposerà, Biarritz e successivamente Buenos Aires. Qui viene nominato, tra l’altro, membro onorario dell’Ambasciata spagnola.

Costretto a ritornare in Spagna, nel 1949, per risolvere questioni personali, ritornerà in Argentina per un breve periodo.

Le gravi ferite riportate dal figlio minore e la morte del primogenito, costringono Ayala a tornare definitivamente a Madrid, dopo 20 anni trascorsi lontano dalla sua patria. Qui lascia la narrativa e riprende l’attività di saggista su periodici di egregia importanza, come ABC, fino al giorno della sua morte, il 5 agosto del 1962.

Fin da giovane Ayala mostra una personalità liberale, interessata alla Restaurazione Borbonica così come al movimento estetico del Decadentismo

Dopo la morte del maestro Alas, il 13 giugno del 1901, Pérez de Ayala lascia la sua terra natale, l’Asturia, per viaggiare ed ampliare le sue conoscenze.

La prima tappa del suo viaggio è Madrid, dove il famoso letterato Pedro González Blanco lo mette in contatto con alcuni tra i più importanti scrittori del Modernismo come: Jacinto Benavente, Francisco Villaespesa, Mariano Miguel de Val, Gregorio Martínez Sierra, Juan Ramón Jiménez, Ramón María del Valle Inclán e José Martínez Ruiz.

Il giovane Pérez de Ayala inizia i primi passi verso quell’arte che rappresenterà la sua vita: la scrittura.

Già dalle prime opere semplici si denotano le sue precoci qualità di scrittore versatile, poliedrico, che durante la sua vita seppe coltivare tutti i generi letterari. I suoi testi, dal saggio alla poesia, saranno considerati il miglior biglietto da visita. L’attività del giovane Ayala comincia con la pubblicazione delle prime cronache

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74 sulla stampa locale El Correo de Asturias, dove descrive i combattimenti di galli ai quali era solito assistere assieme al padre. Nei primi articoli si firmerà utilizzando lo pseudonimo di Torquemada.

Una volta raggiunta la città di Madrid, la sua attività di giornalista si fa sempre più attiva e la sua firma viene plasmata definitivamente nella letteratura. Qui stringe amicizia con il figlio di Ortega y Munilla, padre del suo più caro amico José Ortega y Gasset, nonché direttore di uno dei giornali più importanti di Madrid, El Imparcial, per il quale inizia una lunga collaborazione che lo porterà ad essere conosciuto facilitando il suo debutto in società.

Di poche pagine, i primi lavori dello scrittore in erba gli valgono una grande stima ed un articolo sul giornale più importante di Spagna Los Lunes de El Imparcial, ambito da tutti gli scrittori ma solo da pochi avvicinato. Il 1 Febbraio del 1904 inizierà la sua nuova carriera come giornalista e scrittore sul giornale spagnolo.

A pochi mesi dal suo debutto, sceglie di dedicare il suo successivo articolo El Maestro alla persona che lo aveva formato, che lo aveva aiutato a crescere e maturare come artista e come persona, uno scrittore di fama nazionale che si era appassionato a questo giovane scrittore al quale aveva voluto tramandare il suo sapere per farne tesoro: Leopoldo Alas.

Sempre seguendo l’interesse per la scrittura, nel 1903 fonda la rivista Helios,Revista del Modernismo, assieme agli scrittori Martínez Sierra, Gregorio Martínez Sierra e María Lejárraga, mantenendo sempre collaborazioni con riviste appartenenti alla sua epoca giovanile come: Renacimiento, Europa, Alma Española e El Imparcial.

Ramón Pérez de Ayala si dimostra uno scrittore poliedrico, in grado di saper lavorare in più generi differenti, anche se sarà la narrativa la sua qualità migliore.

Il suo percorso di artista può essere suddiviso in due tappe: la prima tappa, alla quale corrisponde il periodo giovanile, mostra un giovane scrittore ancora acerbo, che si affaccia sull’universo della letteratura attraverso i primi saggi su riviste e periodici.

Ayala muove i primi passi come poeta grazie in particolare all’amico e scrittore Miguel de Unamuno, che gli trasmette una scrittura di ispirazione

75 simbolista del Modernismo ed una poesia filosofica e concettuale, provvista di emozioni. La critica letteraria inquadra così Ayala come un poeta panteista.

Lo scrittore all’inizio si presenta come un giovane desideroso di trasmettere le sue idee e convinzioni, non segue l’interesse economico né tantomeno si lascia influenzare dalla società e dai problemi che affliggono la sua Oviedo e Madrid, mostra piuttosto un forte interesse per la fama ed una buona notorietà tra gli scrittori.

In una lettera indirizzata all’amico Miguel Rodríguez Acosta, il 27 ottobre del 1904 scrive:

Como es natural, me encuentro en una tranquilidad de espíritu… Espero hacer acopio de energías y ponerme pronto a trabajar, no con noble ahínco y desinteresado fin de arte, sino en coña y buscando por todos los medios lícitos o i lícitos estéticamente el halago fácil de esas malas bestias – los directores y editores de periódicos- y ese animal inmundo – el público.93

Nel febbraio 1908 il suicidio del padre sconvolge la vita del giovane, il quale si trova costretto a scrivere e pubblicare per poter sopravvivere ed adempiere alle spese della quotidianità.

Ecco che la sua poesia non è più desiderio di fama e gloria, bensì ancora di salvataggio.

La sua urgente necessità di aiuto lo porterà a rivolgersi all’amico Benito Pérez Galdós con una lettera molto esplicita:

Necesito que Vd. escriba a D. Miguel Moya algunas líneas en favor mío: quiero comenzar...a hacer impresiones críticas...se lo suplico a Vd. con particular instancia porque mi situación económica es muy apurada.

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PÉREZ DE AYALA Ramón , Cincuenta años de cartas íntimas, 1904-1956 a su amigo Miguel Rodríguez Acosta, edición y prólogo de A. Amorós edit Castalia, Madrid, 1980, pag. 44.

76 Tra le prime opere che fanno parte di questo genere di poesia, definita filosofica, si possono enumerare tre composizioni il cui tema cardine è il viaggio della vita inteso come sentiero. La paz del sendero (1904) è la prima opera pubblicata, in cui si fa allusione alla Terra, una terra dove si percepisce l’influenza della letteratura modernista.

Nelle sue poesie Ayala si presenta come un poeta ricco di novità stilistiche, un innovatore nelle espressioni nei suoi testi evoca i tratti amari della sua esistenza segnati dal destino ed allo stesso tempo offre un omaggio ai poeti che lo hanno preceduto e che hanno fatto la storia della letteratura. La poesia de La paz del sendero viene così descritta da Andrés Gonzáles Blanco:

Hay en todas las poesís que componen La paz del sendero un ritmo interno, como de sorda salmodia, que les da tono peculiarísimo y les asignan un puesto entre las obras maestras que tienden a renovar la poesí por medio de la música.94

Nel testo si ritrova un confronto tra arte e vita, in cui davanti alle amarezze di quest’ultima, l’arte si presenta come un rifugio. L’arte acquista un valore etico, importante e necessario nella vita dell’artista, diventa una sorta di evasione.

Lo scrittore tuttavia non tenta di evadere dalla realtà per rifugiarsi nel classico giardino decadentista o in un luogo convenzionale, bensì egli mira all’arte, alla letteratura come luogo di salvezza e sicurezza dell’anima. La verità suprema verrà identificata con la Bellezza, alla quale tutti gli artisti mirano.

Le altre due raccolte che seguono, El sendero innumerable (1915) e El sendero ardiente (1920) chiudono questo primo ciclo di opere che vogliono presentare attraverso i vari sentieri, la vita dell’uomo. Ogni sentiero è un percorso dell’artista, dalla sua giovinezza alla vecchiaia, con tutti gli ostacoli che si possono incontrare nel percorso della vita, o, appunto, lungo il sentiero della vita.

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77 Si può dedurre attraverso una prima lettura di queste tre poesie lo stile di un Pérez de Ayala giovane ma saggio, cosciente e sicuro di quello che vuole presentare alla società.

Sul primo numero della rivista Helios, in una sezione intitolata Los libros Ayala pubblica un saggio dal titolo Poesía in cui presenta una protesta contro quella che è da lui definita come volgarità prosaica e letteraria borghese della fine del secolo:

Junto a los que pretenden suprimir la funesta manía de pensar, se encuentra cierto orden de profetas que auguran la desaparición cercana de la forma poética....La forma poética ha desaparecido en la mayor parte de las publicaciones periódicas, embrutecidas por el abuso horrendo de la prosa....esa prosa bárbara y de mazacote que han querido convertir en expresión y adecuada de las complicadas sutilezas del pensamiento contemporáneo.95

Queste parole di protesta inquadrano perfettamente la sua visione, che sarà poi quella della generazione del ’98 e della proposta di rinnovo ed anche del modernismo.

Il pessimismo chiude le tre opere che inquadrano una prima fase artistica. Inevitabilmente le parole di accusa di Ayala non passano inosservate agli occhi dei collaboratori della rivista Helios, tanto da vedere un loro contrattacco sulla rivista, al quale risponde Ayala ponendo fine alla diatriba creatasi su una piattaforma di dominio pubblico.

….hemos de anotar, a poco avispados que sean nuestros ojos, los albores luminosos de un renacimiento en la Poesía.

En las altas regiones de la especulación inteligente es diáfana la atmósfera, y las vagas nubes inmaculadas de los anhelos espirituales se deslizan por lo azul del idealismo puro, algo abstracto quizás. Las almas de los poetas modernos abandonan los antiguos asuntos baladíes y poco nobles, la contemplación limitada de lo externo en el

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78 cosmos, para seguir con ritmo de arrobamiento en sus estrofas místicas, el vuelo de la Sophia Santa. A la antigua concreción, machacona y vulgar en la métrica, de un pensamiento prosaico, ha sustituido el poéma simbólico que tiene iniciaciones de sentimientos inefables, nebulosidad evocadora de música, y entraña bajo las gráciles ondulaciones rítmicas conceptos universales, no por abstractos menos poéticos. El aparato formal, el juego externo de la rima y de las unidades métricas, todo lo que antaño caía bajo el imperio cominero y meticuloso de Polymnia, ha sufrido honda renovación y se muestra en fragante crecimiento. Los juegos de artificio se oscurecen a la luz interior de las almas videntes: al pueril entretenimiento de la difícil facilidad, perniciosa por lo acomodaticia, sigue la concienzuda producción, atormentada, fecunda, el parto laborioso de una obra viable y que ha de perdurar. Una concepción estética más íntima, más humana, anima los generosos espíritus que aman la Belleza; y en el solemne renacimiento que alborea se unen por igual todas las Bellas Artes como rosas gemelas que al impulso de un viento blanco se unen para besarse.96

Con queste righe Ayala ci presenta alcuni tratti salienti del suo stile come ad esempio il rinnovamento dello stile letterario e della metrica, una forte carica intellettuale ed ideologica e l’inizio di una nuova visione più idealista. È facilmente deducibile allora, un’ influenza da parte della dottrina del krausismo.

Il lavoro più importante di Pérez de Ayala, ad ogni modo, è quello narrativo, dove lo scrittore seppe distinguersi per le sue doti esplicative e riflessive e per i temi attuali che presentò nei suoi testi.

I critici hanno suddiviso la sua carriera letteraria in due fasi: una prima fase appartenente al periodo giovanile ed una seconda fase appartenente al periodo più maturo.

Durante la prima fase, corrispondente all’epoca giovanile, Ayala appare come uno scrittore realista con una visione pessimista della vita, il tutto tradotto attraverso un sottile utilizzo dell’ironia. Le tematiche spaziano dall’autobiografia,

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Estratto dal saggio Los senderos poéticos de Ramón Pérez de Ayala a cura di Víctor G. De la Concha.

79 in cui il protagonista è sempre l’alter ego del poeta, al libertinaggio ed alla sregolatezza, come in Tinieblas en las cumbres, fino ai temi che riguardano le varie sfaccettature dell’amore e della boemia ( Troteras y danzaderas; La pata de la raposa; A.M.D.G.). In questi romanzi vengono utilizzati vari espedienti narrativi come ad esempio l’utilizzo di un punto di vista alternato.

Il primo romanzo con la quale esordisce il giovane scrittore e che lo renderà famoso si intitola Trece Dioses (Fragmentos de las memorias de Florencio Flórez, 1902).

L’opera era destinata a far parte di una raccolta di racconti e poesie, ma fino al 1989 non vide la luce. Solo grazie a Geraldine M. Scanlon venne pubblicato il romanzo.

Sarà proprio a partire da questa opera che si inizierà a percepire la presenza di Oscar Wilde negli interessi di Ayala.

Lo scrittore si reca molte volte in Inghilterra, dove vi inizia ad apprezzare la cultura, la politica, volta al sostegno dei lavoratori e della società, partiti politici con programmi ben chiari e definiti ed infine una società interessata ai problemi sociali ed educativi della popolazione. Tutto questo affascina molto Ayala, che vede in questo paese il luogo utopico per eccellenza, il luogo da cui trarre spunto per migliorare ed operare sempre in visione di una nazione migliore.97

In tutto questo suo interessamento per la cultura inglese lo scrittore anglofono Oscar Wilde ha saputo suscitare un grande interesse in Ayala, il quale, da quel momento inizia ad occuparsi di lui.

Non si può dire che Wilde abbia influito sulla scrittura di Pérez de Ayala, ma è possibile dimostrare quanto abbia saputo motivare in lui determinate posizioni critiche ed estetiche che si riveleranno fondamentali nella sua arte.

Per poter dimostrare queste teorie è necessario prima parlare della prima opera letteraria di Ayala, Trece Dioses, in cui si inizia ad avvertire questa influenza wildiana. Influenza che a partire dalla gioventù dello scrittore si manifesta attraverso un dandismo esagerato, che inevitabilmente viene associato a quello di Wilde da Augustín Coletes Blanco.98

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PÉREZ DE AYALA Ramón, Tributo a Inglaterra, 1963.

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“Pienso que para él [Ayala] la figura del dandy representaba lo mismo que para Wilde”, Augustín Coletes Blanco, Pérez de Ayala bajo el signo de britannia, Valladolid, Secretariado de

80 Il primo riferimento su Wilde non è positivo, anzi. Ayala ne cita la figura nell’opera Trece dioses (Fragmentos de las memorias de Florencio Flórez), presentandolo ai suoi lettori come uno scrittore degenerato e mostruoso:

Inútiles fueron mis lamentaciones, mis disculpas, mis ademanes desesperados. Díjele contundentes argumentos en contra de la pederastia, y hablele de cómo, si bien leo las obras de Wilde, hasta con deleite en ocasiones, jamás justifiqué la desmedida afición de su autor a violar las leyes naturales.99

Se Florencio Flórez viene visto come l’alter ego dell’autore, si può ben constatare quindi l’interesse di Ayala per la letteratura di Wilde ed una forte necessità di separare la validità di un’opera dalla vita privata dell’autore.

Tra il 1917 ed il 1919 si può apprezzare una notevole attività critica riguardo le opere di Wilde, Ayala infatti pubblica una serie di 4 articoli dedicati all’autore inglese, che riunisce nel secondo volume della sua opera più importante: Las Máscaras (1919).

Oscar Wilde o el espíritu de contradicción, Las comedias modernas de Wilde, Proceso póstumo, La moral y el arte sono i titoli degli articoli che, seppur indipendenti l’uno dall’altro, hanno un unico filone che è l’analisi dell’esteta.

Attraverso Oscar Wilde o el espíritu de contradicción Ayala presenta una sorta di analisi dello scrittore inglese presentandolo come uno spoiled baby, una

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