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Rafael Cansinos Assens: promotore wildiano

Nel documento L'influenza di Oscar Wilde in Spagna (pagine 66-69)

OSCAR WILDE E LA PROSA SPAGNOLA

4.1 Rafael Cansinos Assens: promotore wildiano

Rafael Cansinos Assens è uno dei maggiori esponenti della letteratura del novecento, saggista, poeta, critico letterario ed anche traduttore. Egli può essere definito come uno scrittore che, attraverso le sue opere, presenta una specie di fotografia della società del suo tempo, che lascia intravedere alcune volte la presenza di Oscar Wilde nei suoi ed in molti altri testi.

Uno degli ambiti in cui emerge di più è quello delle traduzioni, dove, già dall’inizio della sua carriera mostra una grande varietà espressiva. Ogni suo lavoro è preceduto da una introduzione ed una presentazione dell’autore di cui si appresta a tradurre l’opera. Nel suo vocabolario c’è molta ricercatezza, si predilige l’uso di vocaboli appartenenti al castigliano di ricreare il linguaggio dell’epoca.

Tra le sue opere La novela de un literato merita una posizione di rilievo. Il testo, suddiviso per ragioni editoriali in tre volumi i quali corrispondono rispettivamente a momenti storici, costituisce una preziosa fonte di informazione riguardo quella Madrid che si sviluppa a partire dal Modernismo, fino ad arrivare a tutte quelle correnti letterarie e filosofiche che vanno a formare quella che è definita Edad de plata (età d’argento), con riferimento alla grande quantità e qualità della produzione letteraria spagnola in quel periodo.

Attraverso il suo libro egli vuole riportare alla memoria personaggi, eventi, scrittori, luoghi di Madrid presentandoli come se fossero una fotografia, in maniera cioè precisa e dettagliata.

La sua Madrid viene presentata però attraverso toni ironici e per niente nostalgici, tanto che quando nel 1961 viene presentato a Manuel Aguilar per la sua pubblicazione, viene rifiutato e destinato alla censura per i suoi modi nudi e crudi di presentare la società spagnola. Solamente nel 1982 viene pubblicato il testo.

Il primo volume del manoscritto è ricco di allusioni costanti alla figura di Oscar Wilde.

63 Anche Cansinos Assens, come molti altri scrittori aveva scelto una vita boemia, ispirandosi allo stile riproposto da Wilde ed imitato da molti altri scrittori. La sua voglia di conoscere lo porta ad incontrare Alejandro Sawa, il quale gli narra i suoi momenti di gloria letteraria e la fortuna di aver conosciuto ed incontrato scrittori del calibro di Verlaine, Victor Hugo ed anche Wilde.

Ah- he vivido en el gran mundo del arte y de la gloria y ahora, ya me ve usted, aquí, hundido en este chamizo, oscuro y fracasado como mi pobre amigo Wilde, cuando no era más que Sébastien melmoth....sic

transit gloria mundi...79

La novela de un literato presenta un ritmo temporale ed una struttura tipici della forma diaristica; all’interno spesso vengono narrati aneddoti i quali contribuiscono alla formazione di interi capitoli narrativi.

Soggetto del romanzo è un personaggio che narra e descrive quello che vede solamente attraverso i suoi occhi e le sue impressioni. Il narratore utilizza l’ironia e la chiara descrizione di quello che succede nei caffè letterari, tra le conversazioni di scrittori o in luoghi pubblici.

Gran parte dell’opera di Assens è costituita da personaggi boemi, che conducono un tipo di vita vicino a quello presentato da Wilde stesso, senza virtù e con molti vizi e peccati.

Il terzo tomo del romanzo ruota attorno alla figura del bohémien, qui Cansinos Assens utilizza alcuni personaggi immaginari che immette nella storia, per poter parlare di quegli scrittori che attraverso la loro omosessualità o le loro compagnie principalmente maschili avevano suscitato in lui sdegno e disappunto.

Nonostante parli in molte occasioni di Wilde, lo fa con forte spirito critico che manifesta con il termine wildiano. Ogni volta che la sua opinione volge al negativo, viene utilizzato il termine con il solo scopo dispregiativo.

Cansinos Assens si muove molto anche rivolgendo critiche verso altri scrittori; un esempio evidente riguarda le parole che dirige al suo rivale nelle traduzioni, Ricardo Baeza.

79

64 Baeza viene etichettato come pessimo traduttore, ma l’odio verso di lui nasce ancor di più quando, nell’ottobre del 1917, Baeza accusa di plagio il collega Plañiol a riguardo della traduzione dell’opera di Wilde intitolata Una mujer sin importancia.

Cansinos approfitta del momento per scagliarsi ancor di più su Baeza, definendolo un traduttore che si è impossessato con forti pretese di uno scrittore e delle sue opere, definendosi l’unico in grado di poter curare le traduzioni dell’esteta.

Anche il modernista Antonio Armando García Barrios, meglio conosciuto come Armando Buscarini, ed il collega Rafael Lasso de la Vega cadono sotto le critiche di Cansino Assens. Entrambi appartengono al modernismo e conducono una vita boemia.

Assens li etichetta come seguaci di quel dandy che a lungo aveva criticato:

¿Cómo este expósito de la literatura no ha encontrado un Mecenas [...] o una mujer, loca y tierna, una Magdalena o una Isabel de Ceres que se enamorase de él y se lo llevase a su elegante tigurio?...De esto último parece que ha habidos conatos [...], pero esos intentos de seducción se han estrellado contra la misoginia del poeta, que es..., para que nada le falte, un wildiano.80

La stessa antipatia viene riversata anche sul giornalista spagnolo César González Ruano, a cui dedica un capitolo intero della sua opera più importante (La novela de un literato) a cui dà proprio il suo nome come titolo (Ruano):

No, no quiero recibirlo en la intimidad. Ya tengo bastante con esos encuentros casuales inevitables. Me desagradan su pose wildiana, su frío cinismo...

[...]

Todo en este joven de excesivo talento es falso y contradictorio. Su esnobismo wildiano y sus pujos de hombre cabal...81

80

CANSINOS ASSENS Rafael, La novela de un literato, tomo II, pg.393.

81

65 Per concludere parte della lista di quegli scrittori di esplicita vocazione estetica, non può essere omesso Augusto Jorge Goemine Thomson (Augusto d’Halmar).

Scrittore cileno, si può definire il referente di un gruppo di scrittori seguaci dello stile di vita di Wilde e delle sue opere, tra i quali troviamo Baeza e Goy de Silva.

La novela de un literato si presenta quindi come una valida raccolta di memorie di Rafael Cansinos Assens, che offre una radiografia panoramica della società di Madrid tra il 1882 ed il 1936 e dei suoi artisti. Il testo presenta anche due aspetti fondamentali. Il primo aspetto riguarda la relazione tra Cansinos e Wilde. Pur denigrando con ogni mezzo lo scrittore irlandese, ne riconosce i pregi di eccellente scrittore. Il secondo aspetto riguarda la lista di scrittori wildiani presentata da Cansinos stesso, un elenco che vanta almeno una ventina di letterati che, più o meno conosciuti, confermano quanto la “stella” di Wilde sia stata apprezzata. Un esempio lo si trova con Alejandro Sawa, González Ruona, Benavente, Francisco Villaespesa, Goy de Silva, Hoyos y Vinent e tanti altri ancora. Artisti, questi, che principalmente fanno dell’esteta un modello di imitazione per quanto riguarda il suo stile di vita da bohémien, un periodo questo che riguarda gli ultimi anni della sua vita.

Nel documento L'influenza di Oscar Wilde in Spagna (pagine 66-69)