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La fruizione dello spazio periurbano

Tendenze emergenti nei contesti metropolitan

2. La città “emergente”: tendenze attual

2.2.2 La fruizione dello spazio periurbano

Nella sua fase di formazione prima e di crescita poi, il periurbano appare interessato prevalentemente a organizzare il territorio in chiave di efficienza e di acquisizione di funzioni espulse dalla parte centrale dell’area metropolitana o frutto di nuove combinazioni strutturali, per cui lo spazio più propriamente relazionale sembra essere ignorato o comunque sottovalutato. Nascono dunque nuovi interrogativi rispetto alla fruizione dello spazio periurbano ed il suo significato come espressione di valori simbolici e sociali.

La domanda che emerge sempre più spesso affrontando le tematiche degli spazi periurbani è se questi spazi possono essere considerati dei non luoghi del sistema metropolitano con caratteristiche specifiche e differenziate e quali possibili forme di fruizione e di appartenenza si generino al loro interno.

Lo spazio del periurbano in alcuni contributi emerge come un insieme di non-

luoghi composti da più sottosistemi sociali e da gruppi di individui tra loro

significativamente differenziati, ma soprattutto diversamente orientati a fruire

79 «La mia idea è che sempre, nella storia della città europea, la forma della città è cambiata

non in relazione ad eventi bellici o a modifiche dei sistemi politici, quanto ogni qualvolta il sistema di solidarietà e d’intolleranza, di compatibilità e incompatibilità, si è riconfigurato […] La dispersione e la frammentazione la formazione di ciò che è ormai in tutta Europa viene identificato con i termini di “città diffusa” (Indovina 1990) sono una parziale risposta dei porcospini di Schopenauer a questi aspetti della città contemporanea e rappresentano probabilmente la ricerca di una giusta distanza entro un nuovo sistema di compatibilità fisiche, sociali e simboliche» (Secchi, 2000, p. 177). E ancora, la «città a maglie larghe offre ancora lo spazio per dare risposte efficaci a domande radicali, spesso tra di loro incompatibili, avanzate dai differenti soggetti […] Forse dovremmo abituarci a considerare i caratteri della città contemporanea non come la rappresentazione di un futuro desiderabile, ma come un’occasione per costruirlo attraverso continue esplorazioni progettuali» Secchi (2000), op. cit. pp. 178-179.

il territorio e le opportunità che esso offre secondo le proprie specifiche esigenze.

R. Ingersoll ci ricorda che nella grande espansione urbana che caratterizza i nostri tempi, i rapporti di vicinato e di partecipazione stanno sparendo: « lo

sprawl è un fatto geografico e morfologico che ha fisicamente cambiato il

paesaggio. Ma lo sprawl ha anche determinato mutamenti antropologici. Il mondo civico della piazza è stato abbandonato perché si lavora e si vive altrove. L’atmosfera comunitaria della strada commerciale del centro ha perso la sua vitalità, combattuta dalla concorrenza dei centri commerciali suburbani. I valori della polis, monumentalizzati nella forma urbana dei centri storici, non si sono riprodotti in altri contesti fuori dal centro, che sembrano terra di nessuno»80.

La particolarità e la riconoscibilità dei luoghi periurbani avviene nella misura in cui si sviluppano e si organizzano tipi di interazioni che si ripetono con modalità espressive e con forme di comunicazione ogni qualvolta gli attori entrano in azione. La ripetizione di una serie di azioni si verifica dunque, per il fatto che il periurbano è una struttura che regola i rapporti spazio temporali significativi e di appartenenza anche nella sua modalità fruitiva.

All’interno delle aree del periurbano come all’interno delle più ampie aree metropolitane il rapporto soggetto - territorio o meglio, tra fruizione e appartenenza territoriale si è nel tempo modificato, creando nuove forme di appartenenza e di territorialità.

In riferimento a ciò, secondo quanto sostenuto da P. Guidicini81, si potrebbe prendere in considerazione, dunque, nuove forme di legame tra soggetti e territorio: « non più riconducibili a concetti universalmente e diffusamente accettati, bensì collegati con categorie differenziate di valori. Valide di volta in

80 R. Ingersoll (2004), Sprawtown, op. cit. p. 9.

81 P. Guidicini (1998), “Città globale e città degli esclusi”, in P. Guidicini (a cura di), Città

globale e città degli esclusi. Una esperienza di Welfare mix nel settore delle emarginazioni gravi, Angeli, Milano, p .13.

volta, per interpretare le condizioni di appartenenza proprie di uno specifico gruppo sociale e quindi capaci di descriversi e spiegarci prevalentemente i legami intercorrenti tra quel gruppo sociale e quel territorio. Ciò ci porterebbe allora a dire che la città va segmentandosi e stratificandosi non più sulla base di appartenenze più o meno radicate all’interno di certe sub-aree spazialmente delimitate e definite, bensì partendo da quelle che sono differenziate».

Il rapporto quindi fra fruizione e appartenenza da parte dei soggetti all’interno dei nuovi contesti periurbani sembra sottolineare come all’interno delle agglomerazioni urbane, le aree periurbane acquisiscono sul piano funzionale alcuni caratteri tipici delle aree centrali. Quindi sembra improprio parlare genericamente di periurbano, ma piuttosto sembra necessario analizzare in maniera capillare quali sono le sue caratteristiche peculiari e il ruolo funzionale e fruitivo che svolge all’interno del sistema metropolitano.

Il periurbano nel suo dipanarsi non sembra una realtà omogenea ma piuttosto costellata di punti alti e bassi, luoghi di aggregazione e di vuoti metropolitani: sembra così necessario parlare di specializzazione di tali luoghi sia in riferimento a certe funzioni (multisale cinematografiche, palasport) sia con riferimento ai nuovi insediamenti residenziali.

Questo processo di specializzazione sarà tanto più evidente quanto più l’area interessata sarà fruita ex-novo, quindi lo spazio del periurbano sembra costellarsi di aree miste caratterizzate dalla compresenza al loro interno di spazi che conservano sia i segni del passato che aree costruite ex-novo; questi luoghi sviluppano così una loro autonomia, trasmettendo una loro simbologia, favorendo le relazioni tra gli individui. La pianificazione del periurbano ha così seguito il percorso della modernità e della tecnica divenendo un modello autonomo che ha organizzato le modalità fruitive degli individui secondo le regole della produzione e del consumo senza annullare l’importanza dell’appartenenza territoriale.

Ci troveremo così di fronte ad una situazione di “condizioni differenziate” di sviluppo di periurbano non solo perché diverse da luogo a luogo ma perché legano i soggetti secondo modalità differenti sia al contesto strutturale del luogo di residenza sia a quello dei nuovi luoghi. Ogni individuo si verrebbe ad adattarsi in questi nuovi spazi attivando una serie di comportamenti sulla base delle capacità di accesso a certi consumi, del possesso di determinati strumenti conoscitivi, del riconoscimento di un determinato luogo come proprio, della percezione che ha nei confronti degli altri soggetti che frequentano lo stesso luogo e della possibilità di allacciare rapporti sociali.

Ciò che si ipotizza è che il soggetto sia in grado di elaborare una serie di pratiche di comportamento e di modalità di comunicazione del proprio sé in quanto consumatore, utente o fruitore di certi servizi per mezzo delle quali attribuisce distinte proprietà ai diversi ambienti del periurbano e mette in atto un processo di differenziazione socio-spaziale della propria esperienza di abitante del periurbano.

I luoghi del periurbano diventano, in questa rappresentazione, spazi di continuità e persistenza per i gruppi originari ma allo stesso tempo diventano capaci di rafforzare l’identità aprendosi alla nuova ed innovativa dimensione sociale.