• Non ci sono risultati.

FUORI MURA

Nel documento ~LL' iJLLtlstrissin1a (pagine 105-110)

Convien dire che la nostra sia davYero eittà di gente a quattrini poiché ad ogni Yolger di estate ]a popolazione si dimezza ed a luglio è stragrande il numero di coloro che già si sono n,vviati al mare, al monte, ai colli, ai feudi aviti.... oppure semplicemente e borghesemente a casa della balia o della la,~anclaia. Qui non riman-gono, o quasi, che gli avvinti alla gleba: impiegati privi del beneficio delle feriE',

(l) Maurizio Boeris, il benemerito presidente della fiorente Soci eU Italiana di ~I. S. fra giovani ca!Tettieri, confel t ieri..

e liquoristi.

}():-,

c~U'(·Pnlli, ;lp;Cllti ch'lla. forza. pubblica., portinai, ' preti p0r lC' funzioni funebri dh·cuutc d' altrolldc assai rare stn.nt 'C:h., l' inclke della mortalitù. segna a stento cinque o . ci de'cessi al giorno, c q nando si muor~ lo si t'a per lo piLL allo scopo di sottrarsi n.lla gmnclc c soffoc:antc caldura.

"\.Il ora, nella immensa lunghezza delle vie atrol.'ementC' so leggiate, più non passeggia.

che il solitario impre. sionistn allit ril.'Cl'ca ùi caratteristiche cittadinè, inntno chiedendo ombra ~t quegli in terminati rettangoli bianc:hi spazzati da una fantastica mitraglia q uantlo i JUlll'i ri\~erberano lu 'e e caldo c lo lastre di granito restituiscono. in afa ed in ar:-;urc soffocanti i mggi di sole assorbiti nell'aspettativa anelante dei benefici sprilli di una botte munidpalc dn. inaffiamento.

Quella non è più 'l'orino, ma Pompei arsa Llallc lave: Te be, la città mort<t, sacra nlla :::;olitudine. ~olitudine éhe mi spiego, mentre non mi è..• riuse:ito mai di rae:capezzarmi cire:n quella che si produe:c in certi punti nei quali - mentre in piaghe vicinil::lsime ren·e il moto o nunorcgginno bipedi, quadrupedi cd appnrati rotanti - si produce nna sonnolenza, qun:::;i una so~pensione della vita, Lli10 Lli quei silenzi e:ari ai cobietti ecl allo anime mistiche c c:ontemplativc c Yi si pasS[L ll'ntamcnte, mollemente, come se i piedi calzassero le sc:arpe feltrate del ::;ilcnzio. c:olla rignardosa delicatezza di chi attravenm se ln. camera in cui un infermo caro lotta col trapasso imminente.

Cito le Yic Ca.rrozzni, delle Sc.:uole, di :-3. Domenico, tli ~anta Chiara, i portici

Lnmarmor~1 c <1uclli drlla Prefettura, la piazzctta ove ~org·c dimenticato Guglielmo Pepe e la piazza Healc, in c·ui cresce libcr<ìmen te l'erba fra gli interstizi dell'acciottolato.

Nei g·iorni fcsti\·i poi la faccenda peggim'a poichè un esodo qnasi generale ruba i p o eh i ri mnsti vcr trar li n lla ricerc.:a eli nn' ipotctiea frese:urn su pc i prossimi colli oYc li <·hiama, specinlmentc trattando::;i della gioventù d'ambo i sessi, l'amore sconfinato L'h i Torinesi, c le 'forine:i in particolnr modo, nutrono pel ballo, in q ne sta come in ognL c qualunque altnt stagione dell'anno.

La \·illcita sociale : ceco la grande attrattiv<-1, sprcinlmcntc pelle « danze famigliari

»,

·i c:llc 1'10n si smentisce la fama rcgistr<l tn. da Scaligrro c c.ln molti altri viaggiatori e d0scrittori, elle h1tti eon~tatarono c·omc lllt lato dc~holc dc1Jl(' donne nostre sia ·preci-samente ht dnnzn.

DPbolc. hen intr~o, pC'l' modo di dire.

L<L popolazione è di tempra cmincntc•mentc sode\'ole,

*

c per clir meglio, soe:iabile.

C'ioè associabile. L'amore (O manìrL '?) di agglomerarsi in sodalizio è spiccata caratte-ristic:a delle yaric classi, d'onde le falangi di Associazioni più o meno di :\Iutuo Soccorso, di sempre problematic:a esistenza, sotto i fratellcYoli emblemi di ['nione, di Amicizia, di

Amor f'l'afeJ'nn (celebre per i bigliett{ da cinque soldi), di Alleanza e di altri predicati:

costrette non di rado per sostenersi n. trasformarsi in Circ:oli di ricreazione, pullulanti per ogni strada, ogni quartiere, ogni sobborgo. _jia molti, nati rachitici, non vivono che una dtn. di espedienti non sempre aristocratici per m·orirc ùi anemia o di infiammazione Yiscerule, wlgo deficienza di pecnnia, lotte itttcstine, ambizioni presidenziali.

:-;!ono nn male o sono nn bene? 1\Iall! L'esercente li dic:hiara nn male poichè gli falddiano la dientela : il prete li definisce sentine di perdizione per mnbo i sessi: lo stndentc un parc:o nbertoso per l<t caccia d';l \'YCutnrc.

Le .·ignorino d 'trO\'ano gradito e confessnbile cli\·ersi \~O alla rigida morale casalinga ed anche una pistct propizht per nYviarsi alla carriera... hiticlettistica. Le mamme vi scorgono nn modo di mettere in cYidcnza, le figlie: una specie di esposizione matri-mollialc permanente, con ingresso libero. Le spese si pagheranno in seguito.

Nelle linee generali si rassomigliano. Variano alquanto nell'elemento costitutivo, nella tarifth, nell'cleganz<l, nel metodo, ma tutti hanno uno stesso tine: diYertirsi spensierata-mente ; un eguale recondito moYcntc : la g·n.lanteria.

_\ll'ingresso del locale si aff<tecia l n. « guardaroba », forma di tassa che mn8chcra il tosto di un biglietto cl 'ingresso c y aria a norma dci... bisogni sociali.

Deposti gli indnmenti 8nperfkiali e riscosso lo scontrino di eon1rollo, è permesso inoltrare, e rnggiungerc - attr<1xer8ando Llnalchc sala da giLwco cd

n

buffet - il salone

Il

da ballo, l'ambiente mnggionnente curato c talvolta allestito ~on un certo buon gusto.

È il ::;ancta sanctonun.

Pontefice è il direttore di sala ; sacerdote un pianb;tn pigliato in affitto, oYvero un invitato di buona volontà, alquanto versato nel pestaggio sulla tastiera: ciò ben inteso quan<lo l'orchestra non è limitata al democratico cilindro, la di cui sirignola passa eli mano in mano fra i varii benemeriti.

E tutto finisce lì. È raro incontrar sale di lettura o eli pura conversazione: sono superflue e... nuociono al hallo ed al buffet, quindi, perni cio ·c.

I Circ.:oli estivi pigliano stanza su per le amene colline finitime, specie nelle valli dei Salici e eli San 1\Iartil~o, ormai battezzate Valli Sociali.

Se ne contano dei mediocri è vero, c uon pochi ; ma assai ve ne hanno per converso che possono chiamarsi Ycri Eden, e per ht posizione topografica stupenda, e per l'ordine, c per l'eleganza c pella castigatezza, di funzionamento.

Tali sono quasi tutti q nei villini di Val Salice, seminàseosti fht folti gruppi di alberi secolari, sulle venlcggianti pcndki smaltate di fiori. L'Arcadia felice.

È impossibile <lescrivcre il moto c l'antliriYieni (lclle migliaia di persone, reduci od avviate ai Circoli, formicolauti nelle giornate estive ed autunnali (eli festa precipuamente) in quelle tortuose stnulicciuolc tanto ronw.nticamentc solitarie nelle altre epoche dell'anno.

Un lèmbo di ..:olliua torinese.

Si arriva alla meta.

Là bruliC<"L tutta una folla vivace, variopinta, sus-surrona, ronza n te si può dire. I sal ed anziani lot-tano sul terreno delle bocce, battono u nn . ·copa od UJl renticinq1w a

t<1-rocchi al rezzo del pergo-lato. Le vezzose damigelle, i gio\·anottiniinfiorati,

bal-lano animatamente, verti-giuosamen te, ovvero scia-mano fra i bo Tosi sentieri rincorrcnclosi col chiasso di ragazzi tlsccntilliscuola.

Ciò si chiama « andare in cerca di farfalle )) . llonny 80it qui mal // pen.'ie.

La fa:::;e epica comi n eia col cadere del sole. l tramonti autunnali delle nostre colline sono di una tale imponente splcndidezza da scoraggiare il deserittorc : uon è coneesso forse nemmeno al pennello darne una degna idea.

Fra quei verdi smeraldo, sotto quei cicli di cobalto, dinanzi a quegli orizzonti eli porpora , si improvvist"Lno , all'aria libera, le mense, c la popolazione stHldi vi sa in gruppi più o meno numerosi si aceinge a dare il più vigoroso degli attacchi ai tradizionali polli coll' ins<"Llata, fra un pantagruelico vuotar di bicchieri, nn incessante incrociarsi da un capo all'altro delle taYolc di motti piecanti, di facezie argntc e di brindisi calorosi e vivaci.

Corre una mano sulla tastiera del pianoforte e ne cava un accordo ... Come a cavalli che scossi al clangore di bellica chiarina banno annusata la polvere, nu fremito indefinibile corre nella folla banchettante: la fiumana si riversa nelle sale: ogni ambiente di vien sala da ballo, insufficiente alla ressa.

È il parossismo llella. festa. Un soffio di serena indulgenz<:t sembra aleggiare <lonmqt' tutti ballano. Ballano le mamme restie, i papà accigliati e se\-eri, i mariti ccrbe1·

IO/

cugine brutte cù il personale di sen'I7.10; la gioYentù tra. cina irresbtibilmentc ognuno nel \~orti ce del piac.;ere e si balla: si ballc.t senza posa, ilwcssan temente, freneticamente, sino a c.;hc la stanchezza che non si vuol c.;onfessnrc. la ncbbiuzza c:he ùal Po sale ad in v adere il <:alle, l'oscurità crescente della notte c le :::;ue aurettc umide e frizzanti, Yeno·ono a <:onsigliarc il ritorno. Dieci minuti di sosta nncora per asciugarsi il sudore, riordinar la pettinatura, ricuperare le spoglie, c si parte.

l\Iandolini c chitarre in tuonano una marcia giuli \'<l : i caYal ieri più svelti si impa(lro-niscono delle .gionmi c si avviano in capo al drappello, i tardigradi rimorchiano con galante rassegnazione le zio e le mamme, i babbi, seri per carattere e maggiormente guardinghi m1che pc l maggior consumo fatto di « liquido rubino » si costituiscono alla retroguanlia.

Chi saprebbe descrivere la poesia .di q nei ritorni?

« Cantè lo can~sùnete barivele

e J'arsigneui d' ii hosch nv rispònden.n : gode la vita ancheui, maraie bele, lunes l'è ft ch'a Y811 : l'è già dòman ...

mach pi ses dì ; duminica a tMnrit, cantè, giòvnot, cantè - cantè mnsni! ».

Al ponte l\Iarin. Teresa, cambiamento ùi scena. La folla schiamazzante c confusa si arresta, le comitive si riordinano aspettn.ndo i ritardatari, la moltitudine yariopinta e schia-mazza.trice si fraziona in nuovi grnppi e ciama.

Le mogli si riappcndono al rispetti \~o braccio maritale : le tote si baciano rumorosa-mente : i giovanotti scambiano vigorose strette ùi mano: tutti promettono a vicenda. di non mancare a.l convegno per rinnovare ht gita. a.lla prossima domenica: mezz'ora appresso han riguadagnato il domicilio, sono andati <t letto c dormono. Oh se (lormono!

Felic.;e notte : Dio li benedica..

A Natale avremo matrimoni.

.• .,...

-. - - . - J J'{\.0"" ') .

IL TORCICOLLO

l\Iolto e Yarinte <.:ause penmadono il Torinese deambulante a guardare iu aria e com·f'ntrar l'attenzione YCn;o qual<.:hc punto più o meno cle,-ato sul liYello del marciapiede. Anni sono, era, la puzza di contrada NuonL che, raYYolta nel cortinaggio, arresti:n-a con cento stranezze i passanti: oggi la, me8<.:hina è morta e po<.:hi sono coloro che len111do lo sguardo a q itei bal<.:oni rammentano nncont la Contessa l\Iellini;:; e pregano pace all'anima sua. On-ero si contemplaya cstntici l'immane croce decorata dai simboli della Pa ·sione che si elcYant per tutta l'altezza dcl fabbricato all'inc:rocio delle Yie Arciyc::;eoYado e ProYvidcnzn, contro Lrn-golo di muro che chiude la moderna Galleria Nazionale: croce demolita e scompar~a nel 1860, nel bre'\"'"C spazio di mm notte. C-tiunse il 2.) febbraio 1887: Torino, pcrnuasa di esser tuttn fessure Yi8SC per settimane nelle ansie rlcll'aerca perlustrazione e nella ricerca di ·on e-guenzo reali o .'Ognate della scossa cli terremoto.

Vi hanno motivi ricorrenti e motiYi stabili di guardare in su: tali il c.;o11trollo del crono-metro colla pall<.t della specola - la lettura dcl catalogo di Comunità sull 'obolis<.:o :-)icc:ardi, del chilometro di epigra,fc nol lapidonc Lli piazza Reale o della targa che rammenta la nascita cli Vittorio Emanuele sul cornicione cli Palazzo Cttdgnano. targa a cui compcterchbc una sorella:

1~

I

Qn

IL DI XIII DI 1\IARZO 1\1.DCCC.XXI.

ALLE ORE 4 112 POMERIDIANE

IL 1\IEDICO GffSEPPE CRl \'ELLI DA MOKL\.LYO STACCATOSI DAL POPOLO TV1\I\'LTVANTE

E RlYSCITO PER AMICA \'IA. A l'EXETRARE IN PALAZZO CHIESE PEL PRDIO LA COSTIT\'ZIO.NE DI SPAGNA

.'\L PRIXCIPE CARLO AL.BERTO REGGEì\TE

ALLE OTTO DELL\. SERA Là FOLLA DELIRANTE PLA \'DEKTE KE S~\.LYTAY.\. LA PRO~l\'LGAZIONE

I

0=t!

;:;=:========-======-===::..::_-=-__:==c.::....::=--~----~--

1t

Il

_ _ ____ \tf1I _

- - - -1 1

-1

- il computo dci mattoni cc dell'aqnila »nei muri dell'Accademia 1\Iilitaro1 delle bombc-souce1li1·s di Yisite Francesi 1706-1790 o delle ragnatele ncll'archirnlto dello scalone di Palazzo

IO!l

~I::uhuna. - la rkerca. delle statue ·ul frontone del Palazzo Della Yalle o delle trae;cie ùel roYinio (alba del 30 settembre 1715) del cupolone di Han Filippo sulla ca8a dell'Accademia Scientifica, ovvero dell'insegna «Hotel Centml >> sull'angolo delle vie Roma-Finanze - la con-templazione della anonima matrona di pietra appollaiata sul tetto del Regio, dci capitelli, ogi,·e, c:olonninc e finestre binate medioevali che vanno ri,·edendo la luce, dei leoni in istuuco sul primo ca,.eggiato della via Garibaldi, o degli affreschi decoranti in Yia Stampatori il palazzo che fo della Verrua, la, bella infedele a Vittorio Amedeo II (1), e finalmente l'identificazione del bronzo clorato che luccfoa al sole sul fastigio della mole Antonelliana

e non si Sèli se raffiguri un ( ~enio, un tacchino allo spiedo ov\rero una gigantcsua pannocchia

di meliga, prohlcma, che deye ;wer preoe;cupato pure Paramindo Ciulalong Korn, Re dello Hiam, quando :·:mppose la mole un'immensa pagoda imrnlzatn. dal l\Innicjpio Torinese per solennizzare la cli lui venuta.

He a queste uuuse permanenti e specifiche delle quali

e

ben lungi dall'essere completo l'elenco, si aggiungono le generiche cd occasionali, puta caso l'incontro di un amico sesq

ui-·pedalrnente lungo, una camicia muliebre sciorinata all'aria, il fumo eccessivo da un caminetto,

una donnina semicelata dietro la persiana, od i pellegrinaggi di prammatica alle finestre che furono veicolo cli qualche drammatico suicidio, sarà giuocoforza ammettere che naso al yento e collo teso hanno nella Yita una funzione :::issai più importante e notevole di quanto

. .a, primo aspetto potrebbe sembrare. Date quindi e l'attitudine e la tendenza, spetta all'osser-Yatorc cd al filosofo lo indirizzarle utilmente e:td arricchire l'intelletto e ricreare lo spirito nello forme migliori po::;sihili, una delle quali è indubitabilmente lo studio critico delle insegne.

Come chi di ·esse «il torcicollo a_pplicato all'airnUsi >>.

Pokhè, a sapervi leggere dentro, ]e insegne ... insegnano etl al modo istes8o che le

~critte cli non pochi alberghi e caffè (Fncina, San Simone, Dogana recchia, Campo di _Llfarte, Ghiacciaia, Campanile, Bol'Mt, Carnbio, Arti Riunite (2), 8an .Jfal'finiano, Salie}'{(, Nazionale, Lega Italiana), sono modesti sì, ma irrefragabiJi documenti topografici o storici del passato, -così quella della trattoria « del 11!/onumento a Vittorio Emcrnnele II» racchiude l'e8pressionc cli ur1 de ideTio forse temerario per noi nm che i figli dci nostri figli vedranno certamente esa.uclito.

Nel documento ~LL' iJLLtlstrissin1a (pagine 105-110)