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GUARDIE CIVICHE

Nel documento ~LL' iJLLtlstrissin1a (pagine 24-28)

Sullo scorcio del 1890, un francese, il signor Giuseppe l\Iathieu, segretario archivista della Camera di Commercio di Marsiglia e membro della Società Geografica di quella Città, intraprendeva· un piccblo viaggio di scope1·ta ih Italia. E della sua gita a Torino pubblicava nel 1891 (JY!arseille, Typographie et Lithog1·aphie Ba1·latie1· et Ba1·thelet - Rue Ventu1·e, 19) una h ::,inghiera relazione, facendo in essa questa precisa testuale dichiarazione :

« J:{ous a&on.<3 peut-ét1'e le tort en F1·ance de vù.we et de nous 1·epose1' f1•op absolument su1·

not1·e rieille 1·éputation, en toutes choses; nous dédaignos bien souvent de voir ce q~ti se passe antou1' de nous, jusqu' au jou1· où, SW'P?'Ìs d) étonnement, nous tombons dans l) excés cont1'aire pou'ì' copie1· se?·&ilement ce q~ti se passe chez les autTes.

« Il y a là (Tu1'in) bien des institutions qui ce1·tainement ont devancé leu1' temps et qui· pom'1'aient éh·e considé1·ées comme d)heureuses innouations, si ori les appliquait à quelques unes de nos grandes cités de F1·ance >l.

Fra tali istituzioni il l\fathien cita in modo speciale e con sentite parole di elogio l'or-ganamento della Polizia Urbana e Rurale, ed il Corpo che ne è incaricato.

A quei gentile sono pertanto dedicati questi brevi cenni circa eletto Corpo come dove-roso ricambio di quell'affetto che dimostrò per Torino e dei voti calorosi ivi espressi, affinchè cessino le diffidenze, gli urti ed i ripicchi che· tengono separati due paesi messi al mondo per rimanere amici e per procedere concordi, senza che l'lmo abbia da soverchiar l'altro, nel cammino della civiltà e del miglioramento sociale.

La genesi delle Guardie Municipali si perde nella solita notte dei tempi, tanto cara agli storici a corto d'informazioni : i dati maggiormente antichi che mi venne fatto eli racimolare, risalgono agli anni eli Amedeo VI Conte Verde (1360) e vi si accenna all'esistenza eli Ca-ralle?·i deB) o1·dine Renza più precisi dettagli.

Scendendo al 1576 l'orizzonte si rischiara alquanto: il 17 mag·gio apparisce la creazione

« per conto del Comune >l di un Ca?..?alier di virtù, retribuito con dodici fiorini al mese per (( provvedere ai poveri, reprimere i vagabondi, sorvegliare le persone sospette >l e più tardi (1578) « tenere in custoclia la mazza municipale )), Ed il 23 settembre 1600 troviamo l'isti-tuzione da parte del Comune « per proprio servizio >> di un Cavaliere di giustizia, deputandolo a pulire a spes proprie la pubblica piazza, far nettare a spese dei particolari le contrade ecl asportarne l'immondizie: ad aver cura dei poveri acciò non mendicassero e dei vagabondi a fine eli allontanarli dal territorio.

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· antenati delle nostre Guardie Civiche.

G U A R D I E D E L V I C A R I O. continuando il canone. - Nel 1777 definitivamente accasermati ::.t titolo gratuito. Oltre ad alcune indennità eventuali, sussidi, somministrazione di carne in caso di malattia, fruirono tutti e sempre eli una razione giornaliera di pane.

Il 12 novembre 1791, H.e Vittorio Amedeo III scioglieva il Corpo delle guardie del Vicario, istituendo le Guardie Civiche c gli Arcieri, con attribuzioni essenzialmente diYerse (2).

E nei suoi regolamenti ordinava:

Ed assennatamente vietava partecipanza dello Guardie a multe percette, lasciando così nn salutare ma non sempre ascoltato consiglio, l'inosservanza del quale ebbe, non è grau colonnello dei carabinieri, il commissario Tosi, e l'inesorabile marchese Michele Benso di CaYour, padre del grande ministro.

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Coll'ordinato di fondazione il Re assmucvn. H carico dcll'n.rmamcnto c delle buffetterie (cuoia mi), nonchè della q uotidin.nn. razione di pn.ne, onere che continuò n. tener i dn.l Governo sino <"t che il corpo venne rn.dicalmentc riformn.to su nuove basi.

Al presente, il pert3onalc del Corpo, dopo 20 anni di cn·izio, è amme so n. chiedere il collocamento n. riposo con un trattamento di quiescenza pari, nei cn.si normali, n.i 616 dello stipendio.

Le otto guardie del 1724 divennero ora trecento, ed il numero non corrisponde forse ancora alln. molteplicità ed entità dei servizi in un territorio giù vasto e che ognora si estende, alln. varietà infinitn. delle funzioni prcvi::;tc c di quelle che piombano loro ulle spalle quando meno se l'immaginano, in mezzo al turl inìo C(l agli incidenti delln vith modernn. di secolo che muore: impaziente, vertiginosa, irrequieta, nottnmbula, festaiuoln. e sportiva. Occorreva ancora l'irrompere del ciclismo che di fronte al pedonaggio (chiamiamolo così) è costituito nello stato di latente ostilità cd incc ante antagonismo del cane e del gatto, del fiacche-raio c del cocchiere di tramvb, per n.ggiungcrc lavoro e grattacapi alle povere Guardie.

Esse sono consacrate n.i servizi di punto fisso, di pattuglin., di parata: vegliano ai Teatri, accorrono alla pienn <.lelle acque ed al divampare degli incendi, lottano col malandrh10 e col cane arrabbiato, sorreggono l'infermo c lo portano all'Ospedale, danno da mangiare agli aflhwati ed accompagnano a domicilio coloro che han troppo bevuto, medicano i ferW, arre-stano i ladri ed i quadrupedi in fuga, regolano la circolazione nelle folle, sono la provvi-denza dei bambini smarriti, la per uasionc dci dubbiosi, la guida degli incerti, il cicerone dci forestieri; controllano le scritte delle botteghe per la censura lettern.ria, tengono un o c ·hio verso il vaso di fiori sporgente e coll'altro sorveglip,no l'individuo la cui andatura inquietn lascin supporre intendimenti diuretici irregolari ; fanno, se capitn, anche le funzioni di leva-triei. Eppure non basta.

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Due forze, l'unn contro l'altra armnb.t, sono sempre ad un pelo dalla conflagrazione:

la Guardia dçve pre\:enirne l'urto, attutirne,- se avvenuto - le conseguenze, ed erigersi in permanenza n tutore dell'incolumità personale dei non biciclisti per partito o per deficienza (li pccunia, minacciati di una graduale demolizione· dalle volate. quotidiane dei pedala tori.

Poiché ormai non è lontano il giorno nel quale due sole classi socjali :esisteranno : i ciel isti cd i non ciclisti : scompariranno tutte le altre classificazioni artificiose o naturali, compresa quella celebre di Chamfort:

(< Gli uomini si dividono in due sole classi : i pochi che hanno più pranzi che appetito,

« ed i molti che hanno più appetito che pranzi ».

Uno fra i lavori caratteristici delle. Guardie, è lo smistan"ento, per dirla con un voca-bolo tecnico-ferroviario, della falange di equipaggi, uomini, cavalli e cavalieri di ritorno dalle corse al Gerbido degli Amoretti.

(< In mezzo alla calca, luccicano ai raggi del sole cadente alcuni elmi qua e colà, come

1' a caso sparpagliati. Essi indicano In. posizione delle Guardie Urbn.ne che tranquillamente,

11 metodicamente7 senza scalmanar i, a cenni

'< soltanto, moderano, dirigono, sorvegliano tutto

l( quel movimento che alla prima sembra cosi

'1 disordinato. Esse sono disposte in due lunghe

<< file in crociantesi in modo da formare un'enorme

<c croce Lli .Sant' Andrea la · cui parte

infe-l( riore racchiude il viluppo delle carrozze che (( cominciano n. mettersi in movimento, c le

<< due branche superiori si protendono fino alle

re due porte d'ingresso del gerbido. È cosa già

<< intesa ed i cocchieri ne sono prevenuti :

'< giunte all'incrociatura, le carrozze dei soci,

pie-<< gano lungo la fila di Guardie a sinistra, le

<< altre seguono quella di destra. Ogni carrozza

« che tentasse dirigersi alle porte senza passare fra le branche della croce è

immediata-<< mente fermata da altre Guardie disposte n. squadra volante pcl prato e vien mandata,

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cc per penitenza, alla coda. La grande matassa a poco a poco si dipana da sè con un

cc ordine ed una calma veramente meravigliosi » (l).

La primitiva divisa del 1792 rimase, salve pochissime varianti, sino al 1881. Ravvisata finalmente troppo soldatesca, incomoda e costosa, venne mutata coll'attuale.

La cittadinanza, abituata all'antico sfoggio di tinte calde, di spalline lucenti, budriere e giberne, cinturoni imbiancati e mantecati, catenelle, nappine, cravattoni e dragone, stentò parecchio ad accettarla. Ora vi ha fatto l'occhio ecl è giustizia riconoscere che, realmente adatta ai bisogni del servizio, è acl un tempo elegante e severa.

N o n è il caso di arrestarsi ad elogiare il contegno dei componenti il benemerito Corpo, sempre educatamente corretto, fermo c tranquillo, ed è superfluo ricordare con quanto sacrificio ed abnegazione essi compiano un dovere che non è certamente facile nè leggero : la strada sulla quale si svolge è assai più cosparsa eli triboli che non seminata di rose. È certo però che il perfetto funzionamento dell'istituto e le doti eli coloro che ne fanno parte hanno circondate le Guardie della deferenza e della stima universale, ed è svanita del tutto l'aura di più o meno giustificata impopolarità

che in tempi non remoti loro aleggiava d'intorno, e quella stima e quella deferenza sono ampiamente giustificate dagli atti di sereno eroismo e di maschio cittadino valore che fanno lunga e brillante la lista delle ricompense.

lUedag·Iie al Valore civile.

Abratis Chiafl'redo - Alasonatti Gio. Batta -Angelini Giuseppe - Bergeretto Giuseppe - Ber-tolino Michele - Capello Gioanni - CaYanna Gioanni- Cima Martino - Massobrio Gioanni -Pastrone lo Carlo - Pentenero Giuseppe - Podio Giacomo - Quaglia Pietro - Rolle l\Iichele -Savio Carlo - Tartara Francesco.

Diplomi di pubblica benemerenza.

Baudino Michele - Bugella Francesco - Ce-rutti 2o Giuseppe - Nizia Gioanni.

È ig·noto il nome del modesto caporale che per il lauto assegno di 38 soldi al giorno ed una razione di pane, presiedeva nell791 alle 16 Guardie.

La Guardia CIS!

( +

2 marzo 1898 ).

Verso il 1848 teneva il comando H sergente Gaspare Gianotti, glorioso avanzo di sette campagne Napoleoniche.

N el 1849 si vollero comandate da un ufficiale : il primo fu Pietro Guerci, sotto tenente nei Carabinieri Reali, morto nel 1874: clal1874 al 1878 Carlo Quaglia: nel 1878 il brigadiere Bartolomeo Ferrari, reggente interinale: sino al 1884 il cavaliere Camillo Capponi: nel 1884 nuovamente in via provvisoria il brigadiere Ferrari.

Superata felicemente la prova del fuoco del 1884 che per l'Esposizione N azionale fu l' année terrible del servizio, il provvisorio diventò stabile ed il comando è tenuto ora dal Ferrari, cavaliere e capitano, la di cui pratica conoscenza e le doti personali indiscutibili hanno potentemente contribuito a riordinare il Corpo ed a mantenerne retta la compagine, ottimo il funzionamento.

(l) Il brano virgolato è di sana pianta rubato così comodo copiare !) dall'aureo volumetto di Luigi PERTUSI, La Guardia Urbana. - Torino, Eredi Botta, I 8go.

Nel documento ~LL' iJLLtlstrissin1a (pagine 24-28)