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A TTO III (1931)

V. 2 G LI I NEDITI MUSICALI DEL PASSATO

Affacciando un certo gruppo di trasmissioni curate da Piovesan, in particolare quella più volte citata degli Inediti musicali del passato, si ha la percezione di una perfetta compenetrazione operativa dei quattro presupposti sopra abbozzati.

Il programma, come s’è visto, viene già prefigurato quasi un anno prima della sua messa in onda, in parallelo alla progettazione del ciclo sull’opera italiana del Seicento,67 e acquisisce un fisionomia tale da divenire una delle novità più

interessanti del neonato canale culturale. Mantelli, presentando sul Radiocorriere il programma delle trasmissioni musicali dei primi mesi del 1951, anticipa che si tratterà di:

musiche inedite, o tratte da prime edizioni dell’epoca, di compositori italiani del Seicento e del Settecento. Queste musiche vengono individuate, scelte, rivedute e messe in partitura a cura della Radio Italiana con la collaborazione di musicisti e musicologi di sicura competenza. Saranno messe in onda attraverso trasmissioni settimanali di una durata di circa 20’.68

66 E.ZANETTI, Opere italiane del ’600, cit.

67 Cfr. lettere già citate di Piovesan a Malipiero del 31.I.1950, 8.V.1950 e 20.V.1950.

68 A. MANTELLI, Tre mesi di Terzo Programma, cit., p. 12. Piovesan, nella lettera sopracitata del

20.V.1950, anticipava a Malipiero che doveva proprio attendere alla «scelta e raggruppamento di cento brani strumentali inediti di autori italiani del Seicento e Settecento».

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Di una «bellissima serie» parlerà Sernesi al momento del bilancio di un anno di trasmissioni del Terzo Programma,69 e una sua menzione speciale, in mezzo

invero al nome di altre trasmissioni, verrà formulata da Malipiero, chiamato dalla RAI nella stessa circostanza a formulare una breve dichiarazione sul Terzo Programma.70

All’origine di tale successo – dunque di questa ispirata e innovativa direzione artistica – v’è senz’altro un’elevata cultura musicologica e una fiducia riposta nei mezzi della ricerca scientifica, in primo luogo quelli della ricerca d’archivio.

In una lunga lettera a Malipiero del 18 gennaio 1950, il bibliotecario- collaboratore RAI offre l’immagine di un’attività convulsa e frenetica, frutto sensibile della sua cultura e della sua intuizione, e probabilmente ancora lontana dal concretizzarsi in quella reale forma di progetto, cui il programma verrà informato. Compaiono qui i primi nomi di compositori del Sei-settecento che troveremo soprattutto nel palinsesto degli Inediti:

Caro Maestro, sono in pieno lavoro.

A Firenze ho fotografato opere strumentali di Galuppi e Pasquini; domani a Bologna farò riprodurre opere di Maschera, di Locatelli, Manfredini, Biagio Marini, Martini e tre delle sinfonie a sei di Legrenzi. Penso di tenere l’originale a microfilm per la nostra Biblioteca.71

La designazione bolognese di Piovesan va all’ex Biblioteca del Liceo Musicale del capoluogo emiliano, ereditaria dell’antica raccolta di documenti martiniana, dal 1942 denominata Biblioteca comunale annessa al Conservatorio G. B. Martini; oggi Biblioteca del Museo della Musica di Bologna. Già in vista del Convegno di Capri del 1948, la Biblioteca bolognese aveva aperto i propri archivi alla RAI, fornendole riproduzioni di manoscritti e raccolte a stampa per la preparazione dei concerti dell’evento; in particolare quello del 14 settembre 1948 detto «Concerto di musiche strumentali italiane inedite del Seicento», come si apprende dalla nota di sala.72

Nel registro di protocollo della Biblioteca, tra la fine del 1949 e tutto il 1950, si contano almeno quattro richieste della RAI di riproduzioni fotografiche e microfilm, riferibili ad opere di sette diversi autori tra cui Martini e Manfredini,

69 S. SERNESI,Un anno di Terzo Programma, «Radiocorriere», XXVIII/40, 30 settembre – 6 ottobre

1951, p. 3.

70 Cfr. lettera del 15.IX.1951 su carta intestata RAI – RADIO ITALIANA | Direzione generale, di

Leone Piccioni a Malipiero; AGFM, corrispondenza con la RAI 1949-1951. Il testo fornito alla RAI da Malipiero consta di due pagine senza titolo dattiloscritte, con correzioni manoscritte, e si conserva in duplice copia nella medesima cartella archivistica. Su una di queste, nello spazio dell’intestazione, vi è un appunto a grafite del compositore, che specifica: «mai trasmesso, ma registrato». I Radiocorriere di quelle settimane infatti non dimostrano una sua presenza nei palinsesti.

71 Lettera manoscritta di A. Piovesan a Malipiero del 18.I.1950 su carta intestata RAI – RADIO

ITALIANA, sede di Firenze; AGFM, carteggi Rai 1949-1951. La biblioteca cui Piovesan si riferisce è naturalmente quella del Conservatorio “B. Marcello” di Venezia.

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menzionati da Piovesan nella lettera a Malipiero;73 mentre sul registro dei lettori

della Biblioteca, in data 13 e 14 ottobre 1950, è segnalata la presenza dello stesso Piovesan che richiede in lettura opere di Locatelli, Biagio Marini, Cazzati, de Viadana, il catalogo Gaspari (vol. IV) e infine le Sonate op. 8 di Legrenzi.74

Valutando questi rilievi essenziali, si identificano così, non solo le precise edizioni a stampa di molte delle opere eseguite e trasmesse durante il ciclo degli Inediti musicali del passato – opere che, come nel caso dell’op. 8 di Legrenzi, avevano conosciuto alla loro epoca diverse ristampe, spesso in date piuttosto ravvicinate tra loro – ma si risale anche alla collocazione fisica del singolo testimone, allora fatto riprodurre dalla RAI e quindi utilizzato come avantesto dagli eventuali trascrittori e revisori delle musiche.

Non tutte le composizioni, menzionate sopra da Piovesan e richieste in riproduzione alle biblioteche, trovano spazio nel palinsesto del programma; ma quelle trascritte e registrate forniscono un’importante mole di materiale discografico cui la RAI attingerà per molti anni nella compilazione di altre trasmissioni e rubriche radiofoniche – ad esempio Il concerto grosso e solistico del Settecento in Italia, nel 1952,75 o Concerto di ogni sera e Spazi musicali nel 1954.

Gli Inediti musicali del passato, sorti esclusivamente per il palinsesto del neonato Terzo Programma, vanno per la prima volta in onda la sera dell’8 gennaio 1951, con una cadenza settimanale che nel procedere si fa più irregolare; vengono poi riproposti con maggior regolarità sul neo-nominato Programma Nazionale, a partire dal 4 gennaio 1952, questa volte incorporando anche altre registrazioni di musica antica inedita, trasmessa l’autunno precedente sul Terzo Programma. La sede di produzione del programma è quella del capoluogo veneto, che per la circostanza allestisce ad hoc una formazione strumentale RAI denominata Orchestra da camera di Venezia – peraltro non più impiegata in altre

73 Il riferimento va ai seguenti indici del Registro di protocollo della Biblioteca: 1949/152 –

21.XII.1949: «Trasmette la domanda della RAI per le riproduzioni fotografiche»; 1950/16 – 31.I.1950: «Trasmette al domanda della RAI indirizzata all’On. Sindaco ove si richiede il permesso di eseguire alcune copie fotostatiche»; 1950/180 – 5.VII.1950: «Trasmette la domanda della RAI ove si richiede l’autorizzazione per le riproduzioni fotostatiche»; 1950/195 – 19.X.1950: «Trasmette la domanda della RAI indirizzata al Sindaco per le riproduzioni fotografiche». Presso l’Archivio della Biblioteca si conservano copie dattiloscritte delle suddette lettere, tutte eccetto quella del 5.VII.1950, ad oggi dispersa. Interessante si direbbe la lettera del 31.I.1950, indirizzata dalla Direzione generale della RAI al Sindaco di Bologna (e di pochi giorni successiva alla lettera di Piovesan a Malipiero), ove compare un elenco di opere da riprodurre coincidente in parte con quanto anticipato da Piovesan al maestro nella lettera da Firenze: «La Radio Italiana, proponendosi di presentare, nei prossimi mesi, alcuni programmi di musica strumentale italiana inedita, Le chiede gentilmente l’autorizzazione di riprodurre fotograficamente il seguente gruppo di opere appartenenti alla Biblioteca Municipale del Conservatorio “G. B. Martini”: Maurizio Cazzati: Sonate per archi e trombe | Maurizio Cazzati: Sonate da Chiesa a due violini | Pietro Albergati: Concerto da Chiesa | G. N. Bononcini: Sonate da Chiesa a due violini | Francesco Manfedini: Sinfonia o Sonate da Chiesa | G. B. Martini: Uno dei “Concerti per strumenti”»; lettera del 31.I.1950 della RAI – Radio Italiana, Direzione generale di Torino, sede di Bologna, al Sindaco di Bologna.

74 Cfr. Registro dei lettori dal 12 febbraio 1947 al 31 ottobre 1953, Biblioteca del Museo della Musica

di Bologna.

75 R. GIAZOTTO, Il concerto grosso e solistico del Settecento in Italia, «Radiocorriere», XXIX/4, 20-26

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produzioni, stando al Radiocorriere76 – e scrittura come direttori Bruno Maderna,

Manno Wolf-Ferrari (il nipote del più noto compositore) ed Ettore Gracis. A questi nomi si devono aggiungere anche quelli di Angelo Ephrikian e dell’Orchestra della Scuola Veneziana, ma solo per quel che riguarda la selezione dei titoli vivaldiani e monteverdiani. Tocca naturalmente a Piovesan la presentazione del programma sul Radiocorriere:

Musiche italiane inedite, che dà il titolo ad una serie settimanale di

trasmissioni destinate al Terzo Programma comprende una collezione di opere strumentali del Sei e Settecento tratte da manoscritti o da rare edizioni dell’epoca.

Concerti di balletto di Biagio Marini; Sonate a cinque e a sei strumenti, dall’Opera ottava di Legrenzi; una scelta delle Sinfonie a otto di Viadana; i sei Concerti per archi di Alessandro Scarlatti stampati nel 1744 dall’editore Coke di Londra; Introduzioni teatrali di Locatelli tratte dal manoscritto dell’Opera quarta; Concerti per archi e organo di Torelli; Sinfonie da chiesa dell’Opera 2 di Manfredini; Ouverture di Veracini e Sinfonie a quattro con corni da caccia di Galuppi

formeranno la parte più sostanziale di questa raccolta, la quale, al di là di un criterio di scelta puramente filologico o musicologico, è stata ideata allo scopo di riportare alla luce opere la cui conoscenza è – anche per la maggior parte dei musicisti stessi – più teorica che pratica. Comprendendo alcuni testi che dalle origini ci condurranno, con Sammartini, all’epilogo dell’età classica strumentale italiana, questa collana potrà offrirci una panoramica visione dell’attività prodigiosamente fertile dei nostri due secoli di letteratura strumentale: così da favorire una maggior coscienza del progresso delle varie esperienze individuali tracciate sui due solchi fondamentali che dal Rinascimento ci conducono alla musica del’età moderna; l’uno che progredisce dall’arte contrappuntistica, corale, madrigalesca che partendo da Legrenzi (il quale non nasconde certe tracce dell’arte fiamminga) ci porta alla polifonia strumentale di Alessandro Scarlatti; l’altro che si avvia alla pratica armonistica e monodica del Viadana per raggiungere il virtuosismo strumentale di Locatelli. […]

Comunque i criteri di valutazione storicistica o critica divengono secondari quando l’intento più vero è quello di fare, del testo musicale, materia viva di esecuzione. Lo scopo è di offrire opere degne di ascolto. E soprattutto a questo principio ci illudiamo di non aver mancato […].77

Come si vede, si tratta un proponimento del tutto in linea con quei presupposti che si è tentato di abbozzare nel paragrafo precedente, in particolare il punto 4 sul problema estetico, affrontato da Labroca, e riferito al paradigma ‘ricreativo’ delle opere dei generi cosiddetti tradizionali. Una maggior vis mantelliana si percepisce invece nella nuova presentazione del programma, tenuta da Piovesan l’anno successivo, che esordisce insistendo su un argomento di tipo più propriamente storiografico:

76 L’idea che l’Orchestra da camera di Venezia non sia mai stato un ensemble stabile, ma unicamente

formato per gli Inediti musicali del passato, è avvalorato dal fatto che il suo nome non viene menzionato nel lungo elenco dei Complessi artistici, maestri direttori e registi della RAI, in Annuario RAI 1952, cit., pp. 209-211, il quale si riferisce naturalmente ai dati dell’anno precedente 1951.

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Nei secoli XVII e XVIII la musica strumentale italiana inizia e sviluppa la storia della musica strumentale moderna. Il Seicento, soprattutto nella sua produzione foltissima, benché ancora per lo più segreta, con i modi arcaici di Marini, le rudimentali esperienze armonistiche di Viadana o le sorprendenti intuizioni di Legrenzi, afferma i primi toni inventivi delle forme strumentali e concentra le esperienze più vive che poi, tra le continue convivenze e contatti propagarono rapidamente in Germania e in Francia.78

Estrapolando ora dai Radiocorrie i dati essenziali sulle singole trasmissioni, e riordinando le musiche eseguite congiuntamente per autore e per direttore, se ne ha la seguente tabella:

Autore Titolo del brano da Radiocorriere Direttore Orch. Data/e di trasmissione

MONTEVERDI,C.

a) Laudate Dominum, a cinque voci, archi e organo; b) Ut queant, a due voci e archi

(S.: Rosanna Giancola, Luciana Bernardi; T.: Emilio Cristinelli; Bar.: Marcello Cortis; B.: Giuseppe Ferrein) AE OSV 3.VI.1951 (Musiche sacre di C. Monteverdi); 21.III.1952 VIVALDI,A.

Arie, dalla Juditha Triumphans

(S.: Maria Amadini, Luciana Bernardi; T.: Emilio Cristinelli; Bar.: Marcello Cortis; B.: Giuseppe Ferrein)

AE OSV 9.XII.1951 (Età del Tiepolo); 28.III.1952

BERTONI,F.G. Sinfonia in Re magg.: I) Allegro; II) Andante; III) Allegretto BM OCV

18.IX.1951 (Età del Tiepolo)?; 7.III.1952; 4.VI.1952; 13.V.1954 (Concerto

di ogni sera)

LEGRENZI,G. Sonata a sei detta «La Basadonna» BM OCV

11.III.1951; 5.X.1951 (G. Legrenzi); 4.I.1952; 18.VII.1954 (Concerto di ogni sera)

LEGRENZI,G. Sonata a sei detta «La Buscha» BM OCV

5.X.1951 (G. Legrenzi); 7.III.1952; 18.VII.1954 (Concerto di ogni sera)

LEGRENZI,G. Sonata a cinque detta «La Marinona» BM OCV

21.I.1951; 18.I.1952; 18.VII.1954 (Concerto

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Autore Titolo del brano da Radiocorriere Direttore Orch. Data/e di trasmissione

di ogni sera)

LEGRENZI,G. Sonata a cinque detta «La Fugazza» BM OCV 21.I.1951; 1.II.1952

MARCELLO,A.

Ottavo concerto con l’eco in La magg.:

I) Andante spiritoso; II) Adagio; III) Allegro moderato; IV) Presto

BM OCV 6.V.1951; 25.I.1952

MONTEVERDI,C. Sonata sopra “Sancta Maria” per voce e strumenti

(S.: Ginevra Vivante) BM OCV 26.XII.1950 (Magnificat); 3.VI.1951 (Musiche sacre di C. Monteverdi)

SCARLATTI,A. Concerto per archi n. 1 in Fa minore: I) Grave; II) Allegro; III) Adagio;

IV) Allemanda BM OCV

11.III.1951; 17.X.1951 (Musiche napoletane del ’700); 4.I.1952; 23.VII.1954 (Spazi musicali) TARTINI,G.

Concerto per vno e orch. in Fa magg.:

I) Allegro non presto; II) Grave; III) Presto (vno: Sirio Piovesan)

BM OCV 27.XII.1951 (Il trillo del diavolo); 15.II.1952; 15.IV.1952; 5.XI.1954 (Spazi musicali) TARTINI,G.

Concerto per vno e orch. in Re magg.:

I) Allegro; II) Andante assai; III) Allegro assai

(vno: Sirio Piovesan)

BM OCV 27.XII.1951 (Il trillo del diavolo); 29.II.1952; 15.IV.1952

VERACINI,F.M. Ouverture n. 1 in Si bem. magg.: I) Largo; II) Allegro; III) Minuetto;

IV) Sarabanda; V) Aria BM OCV

4.IV.1951; 1.II.1952

BERTONI,F. Sinfonia dell’Orfeo EG OCV 25.VI.1954 (Spazi musicali)

GABRIELI,A. Recercare del duodecimo tono EG OCV

20.VIII.1954 [?] (Spazi musicali) 24.IX.1954 (Spazi

musicali)

MASCHERA,F. Canzone detta «la Capriola» per archi

e fiati EG OCV

13.VIII.1954 (Spazi musicali)

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Autore Titolo del brano da Radiocorriere Direttore Orch. Data/e di trasmissione 13.VIII.1954 (Spazi musicali)

TORELLI,G.

Concerto per vno e archi op. 8 n.11

I) Allegro ma non troppo; II) Largo e staccato; III) Allegro

(Vno: Sirio Piovesan)

EG OCV 13.VIII.1954 (Spazi musicali)

TORELLI,G. Concerto per vno e archi op. 8 n.10 (Vno: Sirio Piovesan) EG OCV 27.VIII.1954 (Spazi musicali)

VIADANA,T.L.

Cinque Sinfonie a otto voci dedicate

alle città, per archi e fiati

I) La Veneziana; II) La Veronese; III) La Romana; IV) La Mantovana;

V) La Napolitana EG OCV 13.VIII.1954 (Spazi musicali); 26.XI.1954 (Spazi musicali)

GALUPPI,B. Sinfonia della Serenata in Fa magg.: a) Allegro; b) Andante; c) Allegro MWF OCV

11.II.1951; 14.VIII.1951 (Concerto

di Serenate);

18.IX.1951 (Età del Tiepolo)?; 11.I.1952

GALUPPI,B.

Sinfonia a quattro con trombe da caccia in Mi magg.:

I) Presto; II) Andante; III) Allegro

MWF OCV 8.I.1951; 8.II.1952

GALUPPI,B.

Sinfonia a quattro con trombe da caccia in Sol magg.:

I) Allegro assai; II) Andantino; III) Allegro assai

MWF OCV 8.I.1951; 7.III.1952

GALUPPI,B. Sinfonia a quattro con trombe da caccia in Re magg.: MWF OCV 11.II.1951; 14.III.1952

MANFREDINI,F.

Terza sinfonia da chiesa in Si bem. magg. op. 2

I) Adagio, ma non troppo; II) Vivace; III) Largo; IV) Presto

MWF (BM?) OCV 25.I.1952 [qui si deduce BM]; 2.VI.1954 (Spazi musicali) 10.IX.1954 (Spazi musicali);

MANFREDINI,F. Sinfonia da chiesa in Re maggiore op. 2 n. 4: I) Grave; II) Andante; III) Largo; IV) Presto

MWF OCV 25.II.1951; 11.I.1952

MARCELLO,A. Decimo concerto con l’eco I) Andante; II) Larghetto con l’eco;

III) Spiritoso MWF OCV

18.II.1951; 22.II.1952

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Autore Titolo del brano da Radiocorriere Direttore Orch. Data/e di trasmissione

SAMMARTINI,G.B. Sinfonia per archi e due corni in Do magg. MWF OCV 18.II.1951; 14.III.1952

SCARLATTI,A. Concerto per archi n. 3 in Fa magg.: I) Allegro, Largo, Allegro; II) Largo;

III) Allegro MWF OCV

28.I.1951; 5.III.1951; 6.V.1951; 18.I.1952

SCARLATTI,A. Concerto per archi n.2 in Do min. I) Allegro; II) Grave; III) Minuetto MWF OCV 14.I.1951; 5.III.1951; 22.II.1952

Legenda: AE = Angelo Ephrikian, BM = Bruno Maderna, EG = Ettore Gracis, MWF = Manno Wolf- Ferrari; OCV = Orchestra da camera di Venezia, OSV = Orchestra della Scuola Veneziana. Le date non seguite dal nome del programma si intendono riferite agli Inediti musicali del passato.

Come si vede, si tratta di un insieme di composizioni che rispecchia di molto le scelte compiute da Piovesan, sin dal momento delle sue prime ricognizioni presso i fondi musicali bolognesi. L’irregolarità delle trasmissioni, il rinvio o la replica in altre date (talvolta presso altri programmi o ‘serate a soggetto’ del 1951-1952, tutti comunque curati da Piovesan) non distolgono dall’evidenza che si tratti di un’unica e imponente mole di registrazioni, effettuate nel corso del primo anno di vita del Terzo Programma, probabilmente su supporto discografico.79

Venendo ora alla collaborazione fattiva di Maderna per la RAI, i documenti d’archivio rendono conto di una stretto rapporto tra lui medesimo e Piovesan, perlomeno sin dai tempi del primo Prix Italia (1949), e della preparazione di Il mio cuore è nel Sud.80 Non si dimentichi inoltre che entrambi i personaggi tra il 1948 e il

1951 sono colleghi presso il Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia (diretto fino al 1952 da Malipiero): l’uno docente di Teoria e solfeggio (e spesso supplente di Esercitazioni orchestrali nella classe tenuta allora da Nino Sonzogno); l’altro bibliotecario. Sebbene sia facile immaginare che per questa ragione la comunicazione tra i due avvenisse soprattutto in forma orale, tuttavia i documenti scritti superstiti evidenziano una grande considerazione di Maderna da

79 Cfr. R.GIULIANI, Politica culturale e musica d’avanguardia, cit., pp. 68-71, ove Giuliani riporta le date di

registrazione di alcune delle opere eseguite da Maderna (Legrenzi [Marinona-Fugazza], 21.XII.1950; Monteverdi, 24.XII.1950; Tartini, 13-14.XII.1951). Che si tratti di registrazioni su disco e non su nastro si potrebbe evincere da una lettera manoscritta di Maderna, databile come post 17.VII.1951 e ante 25.XI.1951, inviata a Mario Corti in qualità di Consigliere tecnico alla programmazione artistica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia: « Lei desiderava essere un po’ al corrente della mia attività. Eccola in breve: dopo il concerto che feci lo scorso febbraio all’Argentina [in realtà il 21.I.1951] ho inciso dischi per il 3° programma della RAI (Hindemith – Malipiero – ecc. Scarlatti – Bertoni – Monteverdi – ecc. in tutto 22 opere), ho diretto in primavera alla Radiodiffusione parigina, lo scorso mese e parte di questo qui in Germania»; lettera conservata presso Bibliomediateca dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, Archivio Postunitario/Carteggio 1946-1967/Anno 1951-1952/Titolo VIII. Attività artistica/Direttori/Busta - 1951-1952 nn. 13-26.

80 Cfr. lettera di Piovesan a Maderna del 15.II.1949, PSS, cit. integralmente in A.I.DE BENEDICTIS,

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parte di Piovesan, quale riferimento utile ed aiuto per l’organizzazione stessa dei suoi programmi; se ne veda un esempio in una cartolina di Piovesan a Maderna dall’agosto 1951, in cui il primo scrive al compositore:

ti ho lasciato alla Rai un concerto di Tartini: fotografie, partitura e parti. Intanto Salvi a Verona sta preparando il secondo materiale: sarà pronto per il 15 –

Ho fatto avvertire Fanello a Verona che in agosto bisogna assolutamente registrare. Tu intanto confermami al più presto le tue disponibilità dal 16-17 in poi. Ti prego di essere preciso perché se non registri in agosto sarà un disastro: il programma è in finale – Tra ottobre o dicembre farò un breve programma di musiche da trattenimento (’600 – ’700) – Puoi individuare qualche balletto di Cavalli o Legrenzi? Del Mazzaferrata alla Marciana c’è qualche musica da balletto? Scrivimi a Tai [di Cadore], ti prego, qualche riga […].81

Ancor più esplicita, e indicativa della considerazione di Maderna presso gli ambienti RAI, appare la richiesta di Labroca rinvenibile in una sua lettera a Maderna del 26 marzo 1952. In questa il coordinatore dei programmi musicali per la radio, attendendo insieme a Emilia Zanetti alla progettazione del futuro ciclo Antologia dell’opera,82 in onda dal successivo 1° settembre sul Programma

Nazionale, tenta di arruolare il giovane direttore, non solo come trascrittore e copista di brani di musica vocale di rilievo, ma anche come consigliere all’organizzazione stessa del programma:

è nostra intenzione iniziare un nuovo ciclo di concerti aventi per tema l’esecuzione di una specie di “Antologia dell’opera”.

Si tratta quindi di ricercare, nelle opere del passato, quei brani per voce sola o concertati, anche con coro, che meritano di essere salvati dalla dimenticanza del tempo e che per il loro intrinseco valore artistico non rappresentano solo un documento di carattere filologico, ma possono arricchire la nostra conoscenza dei valori artistici dell’opera in musica.

Abbiamo iniziato perciò la raccolta di fotocopie di brani esistenti presso biblioteche; occorre però che di questi brani venga stesa una partitura “pratica”, onde poterne ricavare il materiale d’orchestra per l’esecuzione.

Uniamo alla presente la copia fotografica di uno dei brani inclusi nel ciclo suddetto, pregandoLa di volerla esaminare e di volerci far sapere quale sarebbe la Sua richiesta di compenso per la copiatura della partitura, dotata