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G5360 STRunURE PREFABBRICATE

Nel documento INGEGNERIA INGEGNERIA CIVILE (pagine 144-156)

Anno: 5 Impegno (ore):

Docente:

Periodo: 1

lezioni: 60 esercitazioni: 40 Piero PALUMBO

(ore nell'intero periodo) (collab.: Roberto Rossetti)

PRESENTAZIONE DEL CORSO

Il corso è finalizzato a fornire le nozioni fondamentali sulla tipologia, progettazione e tecnica costruttiva delle strutture prefabbricate con adeguati riferimenti alle loro particolari condizioni e caratteristiche di impiego onde consentire una conoscenza anche di carattere professionale nei settori progettuale, produttivo e cantieristico.

REQUISITI

Èopportuna la conoscenza di Scienza delle Costruzioni e Tecnica delle Costruzioni.

PROGRAMMA

Premesse e principi generali della prefabbricazione.

Fattori tecnici ed organizzativi. problemi di normativa generale e gestionali. Progettazione inte-grale e coordinamento: impostazione ed evoluzione delle fasi operative. Coordinamento in fase progettuale ed esecutiva ai fini della sicurezza. Grado di prefabbricazione: elementi influenti e termini di confronto con le strutture tradizionali. Sistema di qualità.

Sistemi di prefabbricazione e processi di produzione

Prefabbricazione per componenti e per sistemi. Prefabbricazione stazionaria, in batteria, conti-nua, su piste di tensione. Scelte tipologiche in funzione dello schema strutturale. Fasi di tra-sporto e di montaggio: problemi tecnici, statici e di sicurezza sul lavoro.

Materiali impiegati

Caratteristiche fisico-meccaniche: implicazioni applicative e di calcolo. Calcestruzzi: caratteri-stiche meccaniche e reologiche, resistenze operative maturazione accelerata, vibrazione e centrifugazione. Materiali speciali: cis. ad altissima resistenza, cis. compositi, cis. leggeri, cis.

PIC, ferrocemento, polimeri sintetici, resine epossidiche, legno lamellare.

Criteri generali di calcolo strutturale

Tipologie e schematizzazioni delle strutture. Fasi transitorie e di esercizio. Prescrizioni di sicu-rezza. Condizioni di carico: loro specificità; carichi eccezionali. Condizioni di vincolo. Stabilità dell'equilibrio elastico (cenni). Sicurezza strutturale, coefficienti di comportamento.

Sperimentazione sulle strutture e loro componenti. Progetto di durabilità con riferimento a fun-zioni, vita di esercizio, materiali e condizioni ambientali. Controlli e qualità.

Normativa

Analisi della normativa italiana con richiami a quella internazionale Strutture a pannelli portanti

Generalità, tipologie e schemi statici. Tolleranze e prescrizioni minimali aifini della sicurezza.

Calcolo dei solai: caratteristiche flettenti, determinazione dei gradi di vincolo e loro efficienza, verifiche di resistenza e di deformabilità, disposizioni armature.

Calcolo delle pareti: schemi statici, eccentricità, curva epsilon (sigma), verifiche, disposizioni armature

Problemi di controvento: carichi orizzontali applicati, ripartizione degli sforzi tra gli elementi di controvento con riferimento ai vari schemi statici, mensole complesse, giunti organizzati e chiavi elastiche.

Verifiche globali di resistenza e deformabilità delle pareti, coefficienti di comportamento, dispo-sizioni armature

Criteri di verifica per carichi eccezionali

Sistemi ad elementi tridimensionali: tipologia strutturale delle celle, aggregazioni, capacità por-tante (cenni).

Sistemi a tunnel (cenni).

Strutture ad ossatura portante

Generalità, schemi statici e tipologici, eccentricità di calcolo.

Normative specifiche per le fasi transitorie: forze orizzontali di calcolo, condizioni di carico e di vincolo particolari. Prescrizioni di sicurezza.

Stabilità dell'equilibrio rigido, effetti del secondo ordine sulle colonne (metodo del taglio fitti-zio e metodo della colonna modello - cenni), instabilità nelle travi in parete sottile, profili aperti e chiusi;

Unioni: tipologie e caratteristiche esegutive, calcolo di verifica, coefficienti di comportamento (pilastro-fondazione, pilastro-pilastro, trave-pilastro, trave-trave, mensole)

Effetti locali dei carichi concentrati: casi di solai, pareti, pilastri: calcolo e disposizioni armature.

Diffusione carichi concentrati su elementi di orizzontamento

Appoggi: normative, profondità minime, influenza della profondità e dei materiali sulle condi-zioni di resistenza; appoggi metallici ed in gomma: progetto e criteri di verifica

Strutture in legno lamellare.

Caratteristiche del materiale e sua tecnologia. Normative di riferimento. TIpologie costruttive.

Problemi di progetto, calcolo e montaggio.

La sicurezza del lavoro.

Gli argomenti specifici inerenti la sicurezza svolti nell'ambito dei vari capitoli vengono com-pendiati con riferimento alle normative di ordine generale e del D.L. 494/96 aifinidei piani generali di sicurezza e di coordinamento.

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Vengono discussi e redatti, con impostazione di tipo professionale, due progetti strutturali rispettivamente di un manufatto elementare e di un edificio completo. I temi sono scelti con esplicito riferimento ad esempi costruttivi riscontrabili nella pratica professionale e per i quali, nel corso di due esercitazioni apposite, sia possibile una discussione in aula con i tecnici proget-tisti delle rispettive opere ed, in sito, nel corso di due visite guidate, il riscontro pratico delle fasi produttive e di montaggio.

Ad integrazione delle esercitazioni in aula vengono effettuate di massima tre visite (di cui una di mezza giornata e due di una giornata intera) presso stabilimenti di produzione e cantieri di montaggio. Tali visite sono finalizzate ad un riscontro pratico di argomenti trattati nel corso e dei progetti svolti nelle esercitazioni.

BIBLIOGRAFIA

ilmateriale didattico necessario per seguire il corso (copie di capitoli di testi specializzati, di pubblicazioni, di articoli di riviste, di documentazione tecnica edita dalle ditte di prefabbrica-zione, normative, ecc.) sarà fornito nel corso delle lezioni.

Per eventuali approfondimenti si segnalano le seguenti pubblicazioni:

T. Koncz, La prefabbricazione residenziale e industriale(due volumi), Bauverlay - Milano (Argomenti di progettazione tipologica, fabbricazione, montaggio)

B. Lewicki, Progettazione di edifici multiplano industrializzati - Edizioni ITEC, MILANO (pro-blemi di calcolo strutturale)

G. Menditto, Statica delle strutture prefabbricate(due volumi), Tamburini, Milano (Problemi di calcolo strutturale)

L'Edilizia: Rivista mensile di tecnologie, progettazione, materiali,De Lettera Ed., Milano.

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ESAME

1. A conclusione dello svolgimento di ciascuno dei due temi di esercitazione (da effettuarsi con dati progettuali diversificati per gruppi di quattro - cinque studenti) viene richiesta una rela-zione tecnica illustrante l'opera progettata edilcalcolo strutturale effettuato oltreaidisegni inscala opportuna per la definizione dell'opera (carpenteria, armatura metallica, particolari delle unioni, ecc.). L'esame degli elaborati avverrà alla presenza degli studenti per la verifica del grado di apprendimento acquisito e la discussione di eventuali problematiche riscontra-te.

2. Nelle sessioni previste saranno svolti gli esami in forma orale con un minimo di tre domande per la verifica del grado di conoscenza e di apprendimento degli argomenti svol-ti a lezione.

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G5410

TECNICA DEL CONTROLLO AMBIENTALE Anno: 4 05

Impegno (ore):

Docente:

Periodo: I

lezioni: 55 esercitazioni: 28 laboratori: 7 Carla LOMBARDI

(nell'intero periodo)

PRESENTAZIONE DEL CORSO

La qualità dell'ambiente inteso sia come spazio esterno e sia come spazio confinato (abitazioni, luoghi di lavoro, locali pubblici, ecc.),èoggetto di grande attenzione da parte del mondo scien-tifico - professionale e dalla società in generale, come testimoniato fra l'altro dal grande svilup-po della legislazione in materia.

n

corso si rivolge agli allievi ingegneri che intendano acquisire le conoscenze di base e gli stru-menti operativi per poter affrontare problemi qualiilcontrollo edilmonitoraggio delle emissio-ni inquinanti, la climatizzazione, la ventilazione degli edifici civili ed industriali,ilcontrollo del rumore.

Quality of indoor and outdoor environment has been recently considered an important issue not only in the scientific and professional word, but also under the social point of view, as shown by the great developement of standards and legislation. The course in Techniques for Environmental Control is devoted to engeneering students wishing to acquire the basic know-ledge and the operative tools to solve problems related to monitoring and control of air pollu-tion, thermal comfort, acoustical comfort both indoor and outdoor.

REQUISITI Fisica Tecnica PROGRAMMA

1. Controllo della qualità dell'aria e dei parametri termoigrometrici in ambienti confinati.

Ambiente di lavoro: definizione dei livelli massimi ammissibili di inquinamento per i diversi tipi di inquinanti. Impianti di estrazione locali: cappe ed apparecchi per la movimentazione dell'aria. Fonti di inquinamento indoor al di fuori dell'ambiente industriale. Qualità dell'aria percepita secondo la teoria di Fanger. Impianti generali di estrazione. Condizioni peril benesse-re terrnoigrometico secondo 1'analisi del Fanger. Diagrammi di comfort. Misubenesse-re di comfort.

2. Acustica ambientale

Richiami di acustica fisica Composizione di più suoni. Sorgenti sonore. Campo sonoro libero e riverberato. Principali indici per la valutazione del disturbo. Danno: D.L.277. Interventi sulla generazione e sulla propagazione del suono in ambienti confinati. Attenuazione del rumore negli impianti di distribuzione dell'aria.

Propagazione del suono all'aperto. Rumore nelle vie cittadine. Rumore da traffico su strada e rotaia. Barriere.

3. 3.Problemi di illuminazione

Richiami di illuminotecnica; requisiti illuminotecnici degli ambienti interni ed esterni; illumina-zione naturale ed artificiale: metodi di calcolo, soluzioni costruttive ed impianti.

Inquinamento atmosferico

Cenni di fisica dell'atmosfera; cause ed effetti dell'inquinamento atmosferico a scala locale e globale; dispersione in atmosfera degli inquinanti; monitoraggio della qualità dell'aria.

Soluzioni ingegneristiche perilcontrollo delle emissioni di inquinanti; riferimenti legislativi.

4. La valutazione dell'impatto ambientale

LaVIA come strumento di supporto alle decisioni in campo ambientale; analisi della legislazio-ne italiana ed internazionale (DPCM 27/12/88)

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LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Misure di inquinamento acustico, di qualità dell'aria, di benessere termoigrometrico, di illumi-notecnica. Esercitazioni numeriche sugli argomenti svolti a lezione, con particolare attenzione alla normativa ed alla legislazione vigente.

BIBLIOGRAFIA Appunti del corso.

Henry C. Perkins,Air Poliution,McGRAW-HILL KOGAKUSHA LTD Harris C.M.,Manuale di controllo del rumore, Tecniche Nuove, 1983 Testi ausiliari

G. Alfano,F. D'ambrosio, F. DÈ Rossi,Fondamenti di benessere termoigrometrico, eUEN, Napoli ESAME

L'esame consisterà in una discussione sul lavoro di esercitazione eseguito, accompagnata da richiesta di approfondimento teorico di alcuni argomenti così come sviluppati a lezione.

G5440

TECNICA DELLA SICUREZZA AMBIENTALE Anno: 5

Impegno (ore):

Docente:

Periodo:2

lezioni:70 esercitazioni:25 NorPerto PICCININI

(ore nell'intero periodo)

(collab.: Italo Mazzarino, Guido Sassi)

PRESENTAZIONE DEL CORSO

Nel quadro dell'ampio significato dei termini "rischio" e "sicurezza", il corso intende fornire gli strumenti per individuare le pericolosità nelle varie attività e definire procedimenti, tecnici od organizzativi, per raggiungere obiettivi di sicurezza.Ilcorso intende inoltre trasferire le valuta-zioni dei rischi in processi decisionali per una corretta progettazione e per una attenta gestione dei rischi imprenditoriali od ambientali.

REQUISITI

Sarebbe opportuno che l'allievo avesse superato un insegnamento di impianti.

PROGRAMMA

Incidenti e rischi nelle attività umane. [6 ore]

Infortuni sul lavoro e malattie professionali. Evoluzione dei concetti di "rischio" e "sicurezza".

Scale e parametri per valutazioni di tollerabilità dei rischi. Le valutazioni di impatto ambienta-le.Environmental audits.

Pericolosità di prodotti ed operazioni industriali. [20 ore]

Tossicità delle sostanze chimiche. Reazioni di combustione ed esplosive. Elementi di protezione contro gli incendi. Rischi legati all'uso dell'energia elettrica.

Metodi di studio dei rischi nelle attività antropiche (impianti industriali e grandi opere infra-strutturali). Metodi basati sul giudizio ingegneristico (indici di rischio,safety audits, check listi.

Approccio storico a mezzo banche dati incidenti. [4 ore]

Valutazioni probabilistiche dei rischi. [16 ore]

Metodi per l'individuazione delle pericolosità di origine interna agli impianti (analisi di opera-bilità, Hazop, analisi dei guasti e loro effetti; FMEA).

Valutazione della risposta di un impianto al verificarsi di un guasto per mezzo di alberi logici e decisionali (diagramma delle sequenze incidentali, albero degli eventi, albero dei guasti, dia-gramma logico cause - conseguenze).

Stima della frequenza di eventi incidentali (risoluzione di alberi logici).

Analisi di sequenze incidentali di tipo dinamico.

Principi e metodi dell'affidabilità tecnologica. [8 ore]

Affidabilità di un componente, di sistemi operativi (in serie o in parallelo, a logica maggiorita-riai, di sistemi in attesa di intervento. Banche dati affidabilità. Analisi di sistemi tramite catene di Markov.

Valutazione degli errori umani. [2 ore]

Cause e tipi di errore umano. Modelli e dati per la stima dell'affidabilità umana.

Danni all'ambiente. [14 ore]

Uso irrazionale delle risorse, cattiva gestione del suolo e dei reflui (solidi, liquidi e gassosi).

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Le esercitazioni consistono nella preparazione di relazioni tecniche dai differenti contenuti. Gli argomenti trattati dovranno quindi essere presentati in modo schematico evitando la forma col-loquiale. Per la loro stesura si dovranno seguire i principi di massima contenuti nel volume Saper comunicare: cenni di scrittura tecnico scientifica,pubblicato dall'Ateneo nel 1993. In

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lare, in ogni relazione dovrà essere presentel'indicecon l'adeguato livello di dettaglio. Questo deve contenere quanto meno loscopoe labibliografiae la lista deisimboli.Oltre agli aspetti sostanziali anche quelli formali di presentazione devono essere curati.

n

primo giorno di lezioneildocente fornirà dettagliate istruzioni sui contenuti ed i tempi di consegna delle seguenti esercitazioni:

1. Costituzione di un prototipo di banca dati incidenti e analisi di pericolosità.

2. Applicazioni delle differenti metodologie di analisi dei rischi.

3. Elaborazione di una specifica per omologazione di un prototipo.

4. Analisi delle relazioni cause - effetti su un componente di macchina uscito di servizio.

5. Relazione dettagliata su un tema ambientale o di sicurezza di interesse dell'allievo.

BIBLIOGRAFIA

Parte del materiale didattico sarà messo a disposizione duranteilcorso.

Normeper la prevenzione degli infortuni.

N. Piccinini,Affidabilità e sicurezza nell'industria chimica,SCCFQiM, Barcellona, 1985.

S. Messina, N. Piccinini, G. Zappellini,Valutazione probabilistica di rischio,3ASI. O.A. Crowl, I.E Louvar,Chemical process safety,Prentice-Hall, 1990.

ESAME

L'esame, costituito da uno scritto e un orale, verte esclusivamente sul programma svolto a lezione, che pertanto può subire variazioni di anno in anno. Lo scritto è relativo solo alle appli-cazioni delle metodologie sull'analisi dei rischi (durata della prova: 3 ore; sono consultabili appunti, libri od esercizi svolti).

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G5460

TECNICA DELLE COSTRUZIONI

Anno: 3 Impegno (ore):

Docente:

Periodo: 2

lezioni: 4 esercitazioni: 4 Giuseppe MANCINI

(ore settimanali)

PRESENTAZIONE DEL CORSO

ilcorsoèfinalizzato all'applicazione concreta delle nozioni dellaScienza delle costruzioni (che si presuppone conosciuta) per il dimensionamento di strutture in acciaio, conglomerato cementi-zio armato e precompresso, e legno, individuando per ogni materiale le problematiche specifi-che. La trattazione procede in campo lineare con un cenno alle verifiche in campo non lineare.

PROGRAMMA

Nella parte introduttiva si procede alla schematizzazione strutturale ed all'analisi dei carichi agenti sulle costruzioni, con un cenno alle caratteristiche dei terreni e delle rocce relativamente al problema delle fondazioni.

Si procede poi al dimensionamento di elementi strutturali in acciaio, in conglomerato cementi-zio armato e precompresso in campo essenzialmente lineare nell'ambito delle tensioni ammissi-bili, con l'illustrazione sistematica della conseguente normativa.

Un cenno viene infine proposto per le costruzioni in legno.

Alle lezioni si affiancano le esercitazioni che sviluppano la progettazione (calcoli e disegni) di una struttura in acciaio (edificio industriale), in calcestruzzo armato (edificio residenziale) e precompresso (trave da ponte).

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G5530

TECNICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE Anno: 5

Impegno (ore):

Docente:

Periodo: 2

lezioni: 4 esercitazioni: 4 Secondino COPPO

(ore settimanali)

PRESENTAZIONE DEL CORSO

Il corso intende approfondire gli aspetti della rappresentazione grafica analizzando, dalle tema-tiche di base fino agli sviluppi operativi, il rapporto tra finalità rappresentativa, metodi e siste-mi di produzione della stessa. Pur privilegiando il campo applicativo della progettazione riferi-ta agli ambiti urbanistico ed architettonico, il corso sviluppa una serie di nozioni riguardanti l'analisi dei supporti strumentali tradizionali e l'ausilio delle tecnologie innovativi (elaborazio-ni automatiche, CAD,computer graphics,memoria elettronica per banche dati e sistemi informa-tivi etc.) per la produzione di rappresentazioni grafiche e visive, con una particolare attenzione nei confrontidiprocedure miranti all'integrazione dei sistemi in uso.

REQUISITI

Si danno per acquisite tutte le nozioni afferenti al disegno ed alla geometria; si richiede altresì una conoscenza di base di tipo informatica. Il corso è strettamente integrato aicurriculadegli allievi edili e, per connotazione intrinseca, si offre come completamente esplorativo delle diver-se occasioni di analisi e studio affrontate e pertanto risulta complemento formativo interdisci-plinare tanto nell'ambito del rilievo, quanto in quello della progettazione.

PROGRAMMA

Il corso si articola in tre modulidilezioni volte ad approfondire tematiche afferenti all'uso dei diversi sistemidirappresentazione nella conduzione del progetto edilizio.

A.Gli strumenti per la costruzione e la comunicazione dell'immagine.

TI futuro della rappresentazione: evoluzione strumentale.

L'impiego dicomputer graphicsnelle rappresentazioni dell'architettura.

La modellazione geometrica nella rappresentazione.

Modellazione plastica e informatica per la definizione dell'ambiente costruito e naturale.

Progettazione architettonica assistita da calcolatore.

Simulazione visiva.

Cartografia numerica.

Tecnologie innovativi ed evoluzione dei sistemi informativi.

B. Il disegno nel progetto edilizio.

Fasi e momenti del progetto edilizio.

Iconografia e simbologie alle diverse scale di rappresentazione relazionale a singoli momenti progettuali.

Problemi di normativa e di unificazione del linguaggio grafico nei diversi ambiti progettuali (compositivo, strutturale statico, impiantistico termico, elettrico, etc.).

Il disegno nella rappresentazione tridimensionale dell'organismo edilizio: ruolo, differenziazio-ne, complementarità tra disegno manuale e disegno assistito.

Correlazione tra momento conoscitivo e momento decisionale nella progettazione di intervento sul patrimonio edilizio esistente: problemi di unificazione grafica nel disegno di rilievo e di progetto.

C. Lettura del rapporto tra disegno e progetto in alcune personalità emergenti dell'architettura contemporanea.

Le lezioni avranno volta per volta lo scopo di commentare il rapporto tra disegno di progetto e

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immagine formale dell'opera costruita attraverso la ricostruzione di un ideale processo operati-vo soperati-volto con la ricerca della documentazione degli elaborati progettuali relativi ad alcune opere e/ o autori dell'architettura contemporanea.illavoro, svolto in collaborazione con gli stu-denti, si configura come una ricerca collettiva sulla scorta di una schedatura documentaria di base fornita dai docenti.

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Le esercitazioni del corso comprendono da un lato la redazione di schedature critiche antologi-che su esempi tratti da riviste, pubblicazioni o progetti relativi agli argomenti trattati durante le lezioni, dall'altro lo svolgimento di un insieme di tavole grafiche svolte con uno dei sistemi di disegno assistito appresi dallo studente nel corso delle lezioni pratiche, ed aventi per oggetto l'approfondimento di temi di progetto precedentemente impostati in corsi paralleli, di cui si chiede una analisi grafica della complessità volumetrica e strutturale. Durante il corso si potranno anche tenere esercitazioni esterne (visite guidate, rilievi sul campo, etc.).

BIBLIOGRAFIA

Materiale didattico redatto dal docente sarà distribuito nel corso delle lezioni ed esercitazioni.

Labibliografia di base sarà divulgata a completamento degli argomenti trattati.

Testi ausiliari, per approfondimenti:

Si consigliailriferimento a scritti d'autore con ampia libertà di scelta e di lettura. La bibliogra-fia specifica (riviste, quaderni di Dipartimento, etc.) sarà comunque divulgata a completamento degli argomenti trattati.

ESAME

L'esame consiste in una verifica dei lavori svolti, nella discussione dei temi di ricerca monogra-fica personale e da una interrogazione orale sugli argomenti svolti durante il corso.

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G5570

Anno: 3 Impegno (ore):

Docente:

TECNOLOGIA DEI MATERIALI E CHIMICA APPLICATA Periodo:1

lezioni: 80 esercitazioni: 20 laboratori: 12 (nell'intero periodo) Rocco DELORENZO

PRESENTAZIONE

licorso ha lo scopo di fornire le conoscenze di base relative alle caratteristiche tecnologiche e di impiego dei materiali utilizzati nel campo dell'ingegneria chimica, edile e strutturale. Sono inoltre trattati problemi relativi alle prestazioni in opera dei materiali (durabilità, corrosione) ed alcune implicazioni di carattere ambientale.licorso si prefigge altresì lo scopo di fornire le conoscenze relative alle caratteristiche e alle modalità di impiego dei principali combustibili nonché alle caratteristiche e al trattamento delle acque in campo industriale (usi chimici, usi termici, etc ). Infine vengono forniti i principi basilari di depurazione delle acque di scarico pre-valentemente in campo civile.

REQUISITI

Corsi di Chimica e di Fisica. Si raccomanda vivamente la propedeuticità con l'esame di Chimica.

PROGRAMMA - Acque

Generalità:Acque meteoriche, di superficie, sotterranee.

Acque per uso industriale:Analisi di un'acqua. Durezza (definizione, calcolo e determinazione sperimentale). Trattamenti delle acque (sedimentazione, coagulazione, filtrazione, degasaggio, abbattimento della durezza). Fragilità caustica. Demineralizzazione (struttura e proprietà delle resine scambiatrici). Abbattimento della durezza con resine in ciclo sodico. Distillazione (termo-compressione e multiplo effetto). Condensazione: flash evaporation. Dissalazione (congelamen-to, elettrodialisi, osmosi inversa).

Acque di scarico:Autodepurazione delle acque superficiali. Determinazione del grado di inqui-namento (BOD, COD, TOC). Trattamenti di depurazione meccanici (grigliatura, macinazione, sedimentazione) e biologici (marcite, letti percolatori, fanghi attivi). Cenni di trattamento dei residui industriali. Un impianto prototipo.

Acque potabili: Requisiti organolettici e chimici. saggi di potabilità. Trattamenti meccanici.

Sterilizzazione. Un impianto di potabilizzazione.

- Combustibili

Generalità:Classificazione dei combustibili. Potere calorifico superiore e inferiore. Calcolo diQ eQda DH e determinazione sperimentale. Aria teorica di combustione. Volume e composizio-ne dei fumi teorici. Analisi dei fumi. Combustiocomposizio-ne con eccesso di aria. Temperatura teorica di combustione ( dissociazione termica di CO, e H,O, preriscaldo dell'aria e/o del combustibile, cannello ossiacetilenico ). Perdita al camino. Temperatura di ignizione. Limiti di infiammabilità.

Potenziale termico.

- Carburanti ( cenni )

Generalità: Fonti petrolifere. Processi di distillazione e di trattamento (topping, reforming, cracking e hydrocracking ).Classificazione dei carburanti. Numero di ottano e numero di cetano.

Punto di anilina. Indice diesel. Inquinamento da carburanti edethyl-fIuid.Trappole per partico-lato carbonioso e marmitte catalitiche.

- Materiali Generalità:

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Proprietà richieste e test unificati. Lo stato solido ( legame chimico e struttura, relazione struttu-rai proprietà, stato amorfo e stato cristallino, difetti nei solidi cristallini, il ruolo delle

Proprietà richieste e test unificati. Lo stato solido ( legame chimico e struttura, relazione struttu-rai proprietà, stato amorfo e stato cristallino, difetti nei solidi cristallini, il ruolo delle

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