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Geografia delle adesioni e dell’attuazione

3. Città come attori in un sistema di governance multilivello

3.4. Il Patto dei Sindaci

3.4.4. Geografia delle adesioni e dell’attuazione

L’iniziativa ha infatti suscitato molto rapidamente consensi: il numero di adesioni è andato crescendo costantemente nel tempo: al gennaio 2012 il Patto contacon 3423 firme, e la popolazione rappresentata dalle città firmatarie ammonta complessivamente ad oltre 150 milioni; inoltre risultano registrati95 coordinatori territoriali, 66 sostenitori del patto e 13 partner associati, che sono quasi una novità in quanto sono stati introdotti solo nel 2011 (dati aggiornati a gennaio 2012).

La distribuzione geografica delle adesioni è però piuttosto concentrata nei paesi del sud dell’Europa: Italia sono presenti infatti quasi la metà dei firmatari, Italia e Spagna insieme superano i tre quarti delle adesioni. Decisamente inferiore in termini di adesioni il coinvolgimento dei paesi del Nord Europa, pari in numero ai firmatari che non appartengono a nessun paese dell’EU 27 (128).

La distribuzione dei coordinatori del patto è ancora più polarizzata su Italia e Spagna, che ospita rispettivamente il 65% e il 20% dei 95 coordinatori ufficialmente registrati, che sono in massima parte da istituzioni di livello provinciale.

Tra i sostenitori sono inclusi tutti i più importanti network internazionali: ICLEI, Eurocities, Metrex, Energy cities, Climate Alliance, Fedarene, e - nonostante la definizione originaria di covenant supporter prevedesse un respiro “internazionale”- vi sono comprese anche numerose associazioni di enti locali a carattere prevalentemente subnazionale; la distribuzione geografica è piuttosto varia, sebbene anche in questo caso l’Italia sia ancora decisamente il paese più rappresentato (12 sostenitori su 66)

PAESI Num. France 138 Morocco 1

adesioni Georgia 4 Netherlands 18

Albania 1 Germany 61 New Zealand 1

Argentina 1 Greece 83 Norway 7

84

La fondazione Cariplo è una delle fondazioni bancarie più attive in Italia a livello territoriale, da 18 anni finanzia bandi di finanziamento aperti prevalentemente alla partecipazione di enti locali e soggetti del terzo settore, in 4 differenti aree: ambiente, arte e cultura, ricerca scientifica e tecnologica, servizi alla persona.

Armenia 1 Hungary 15 Poland 29

Austria 11 Iceland 1 Portugal 71

Belarus 1 Ireland 6 Romania 60

Belgium 10 Italy 1670 Serbia 4

Bosnia-herzegovina 13 Kyrgyzstan 2 Slovakia 6

Bulgaria 16 Latvia 8 Slovenia 7

Croatia 36 Lithuania 8 Spain 928

Cyprus 9 Luxembourg 1 Sweden 49

Czech Republic 2 Macedonia 1 Switzerland 12

Denmark 21 Malta 37 Turkey 4

Estonia 2 Moldova 9 Ukraine 24

Finland 6 Montenegro 5 United Kingdom 32

Tabella 4 – Numero di adesioni al Patto dei Sindaci nei diversi paesi (http://www.pattodeisindaci.eu/about/covenant-in-figures_it.html - 01/02/2012)

Figura 14 - Ripartizione geografica delle Adesioni

Anche il numero di SEAP pervenuti al CoMO, è cresciuto costantemente, alla fine del 2011 i SEAP regolarmente inviati (completi della delibera di approvazione del consiglio comunale) risultano essere 110485,. Tuttavia è importante notare che tale quota equivale ad appena il 32% dei firmatari e che alla fine del 2011, il numero dei piani ammonta ancora a meno della metà delle adesioni dell’anno precedente, questo gap, merita ulteriori approfondimenti, ma senz’altro rivela come molti comuni abbiano difficoltà a rispettare la scadenza di un anno prevista tra la firma e l’invio del Piano. In fase di sperimentazione dell’iniziativa questa circostanza di norma è abbastanza tollerata, come dimostra il fatto che i comuni ufficialmente sospesi perché “inadempienti” sono appena 33 e corrispondono esclusivamente a quelli che a seguito della firma, non hanno più avuto nessun tipo di contatto con il CoMO. Al momento comunque non sembra esserci molta enfasi su quello che dovrebbe essere un meccanismo sanzionatorio, l’identificazione dei comuni sospesi infatti è assai difficile e relegata ad una notizia inserita nelle News il 7 novembre 2011. Vale la pena notare che tra questi 10 sono in Italia, 7 in Francia e 5 in Svezia e altrettanti in Spagna, si tratta quasi sempre di centri molto piccoli (eccetto nel caso di Lleida in Spagna e Savona in Italia).

85

C’è uno scarto rispetto al numero indicato in tabella, poiché nel corso del mese di gennaio sono stati inviati altri 14 SEAP e perché nel numero indicato in tabella sono compresi tutti i SEAP pervenuti compresi quelli non regolarmente accompagnati dalla delibera di approvazione del Consiglio comunale.

4% 10% 49% 27% 6% 4% Est UE Nord UE Italia Spagna Altri Sud UE Non UE

Piuttosto deludente è , come già accennato la quota dei SEAP effettivamente accettati dal CoMO, ovvero quelli che hanno superato il protocollo di valutazione del JRC. Risultano infatti ufficialmente “ammessi” solo 176 SEAP, corrispondenti ad appena il 16% di quelli inviati. Probabilmente la procedura, che come sarà esposto più avanti è complessa e implica un’analisi dettagliata dei documenti, è ancora in corso di affinamento.

adesioni SEAP inviati SEAP accettati

nell'anno totale approvati dal

CC nell'anno* totale % sulle adesioni di cui accettati totale % sui SEAP appr. nell’anno 2008 229 229 27 27 12% 7 7 26% 2009 1092 1321 81 108 8% 29 36 44% 2010 1149 2470 218 326 13% 96 132 61% 2011 953 3423 778 1104 32% 44 176 23% TOTALE 3423 1104 32% 176 16%

Tabella 5 – evoluzione nel tempo delle adesioni, del numerop dei SEAP inviati e considerati validi (*nel numero dei SEAP al 2008 sono inclusi anche 15 documenti inviati come SEAP ma di fatto redatti e approvati dai

rispettivi organi politici, prima dell’istituzione del Patto tra il 2005 ed il 2007)

Figura 15 -Evoluzione delle adesioni e della redazione dei SEAP

La quota di firmatari che arriva a redigere il SEAP è diversa nei vari paesi, si osservino a questo proposito i primi 6 paesi per numero di adesioni (oltre 60): Italia, Spagna, Francia, Grecia, Portogallo e Germania), che insieme assommano quasi il 86% delle adesioni e rappresentano il 95% dei coordinatori territoriali: il rapporto migliore sembra averlo la Spagna con il 62%, seguita dalla Germania con il 52%, mentre la Francia mostra il rapporto più basso, pari ad appena il 12%. Tra gli altri paesi, forse non sorprende che quelli del nord Europa mostrino le “performance” migliori: Norvegia, Olanda, Svezia e Finlandia, ma anche Danimarca e Gran Bretagna mostrano tutte percentuali superiori al 60% di SEAP redatti sul numero delle adesioni (Cfr. Allegati).

Tra i motivi del gap tra adesioni e SEAP, c’è forse anche l’assenza, almeno per ora, di significative opportunità di finanziamento per la redazione dei piani, prima ancora che della loro implementazione, circostanza che incidono in quei contesti dove i governi locali ancora scontano scarsa autonomia finanziaria e inevitabilmente si combina con a lentezza di alcuni stati membri nell’attivazione di programmi nazionali di finanziamento. Nella speranza di avere accesso a canali di finanziamento addizionali infatti risiede la ragione di fondo di molte adesioni poco consapevoli e di fatto esclusivamente “formali”, che necessariamente si risolvono in ritardi o inadempienze.

Quanto ai target stabiliti dai SEAP pervenuti al CoMO, è facile constatare che la stragrande maggioranza preferisce darsi obiettivi limitati – o forse realistici : il 92% ha indicato riduzioni di emissioni comprese tra il 20 ed il 40% , e quasi la metà tra questi si è limitato a confermare il 20%. Obiettivi superiori al 60%

229 1321 2470 3423 12 27 108 326 1104 2005-2007 2008 2009 2010 2011 adesioni SEAP inviati

riguardano una manciata di città, molte delle quali corrispondono a varie piccole isole dell’Egeo, qualche ambizioso quanto piccolo comune spagnolo, due “espertissime” città svedesi (Vajxo e Trollhattan) e una avanguardia italiana (Zignago, che tuttavia conta appena 508 abitanti).

Figura 16 – SEAP inviati per target di riduzione delle emissioni

In sintesi il Patto dei Sindaci non si qualifica evidentemente come un “network of pioneers for pioneers”, come erano stati definiti i network di autorità locali come quello del programma CCP di ICLEI (Alber, Kern 2009), per ora sembra piuttosto un “network for laggards”, questo è probabilmente causa e allo stesso tempo si riflette in target relativamente poco ambiziosi ed uno scarso interesse da parte delle città nordeuropee, che in parte già dispongono a livello nazionale di piattaforme di coordinamento delle politiche locali per il clima solide e strutturate, e sulla scorta delle proprie esperienze, quando sono coinvolte riescono ad ottenere risultati più ambiziosi.

1%0% 4% 12% 41% 40% 2% 81-100% 61-80% 41-60% 31-40% 21-30% 20% N.D.

4.

CAROTAGGI NELLE POLITICHE CLIMATICHE URBANE IN ITALIA