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La gestione delle informazioni e lo sviluppo della conoscenza: aspett

CAPITOLO 2 – IL RUOLO DELLE INFORMAZION

2. La gestione delle informazioni e lo sviluppo della conoscenza: aspett

Ogni azienda per poter competere adeguatamente all’interno del proprio scenario di riferimento, deve essere in grado di rispondere prontamente alle dinamiche di mercato attraverso decisioni tempestive e mirate. La capacità delle imprese di disporre delle giuste informazioni, funzionali al corretto espletamento del processo decisionale, è divenuto progressivamente un aspetto determinante al fine di conseguire il successo desiderato. Il patrimonio informativo in possesso di ogni organizzazione ha assunto nel tempo un ruolo di vero e proprio asset strategico che, se sfruttato adeguatamente, diviene una importante

fonte di vantaggio competitivo. La raccolta e l’elaborazione dei dati, non solo di stretta derivazione gestionale ma anche riguardati aspetti esterni all’impresa, è una attività che è andata sempre più a rivestire un ruolo cruciale tra le diverse funzioni di impresa, tant’è che gli IT services hanno dovuto progressivamente ampliare le loro capacità di gestire una mole crescente di dati.

È opportuno a questo punto fare una precisazione relativamente ai concetti di “dato” e di “informazione”1:

Un Dato è una rappresentazione oggettiva e non interpretata della realtà, è la materia grezza sulla quale è possibile successivamente fare delle elaborazioni al fine di produrre le necessarie informazioni. Senza una adeguata contestualizzazione infatti esso non è in grado di fornire alcuna indicazione significativa.

Una Informazione è una visione della realtà derivante dall’elaborazione e interpretazione dei dati. Rappresenta cioè il significato che viene associato a un dato o a un insieme di dati che siano tra loro omogenei, cioè riferibili ad uno stesso fenomeno di analisi. A partire dalle informazioni estrapolate dai dati e messe a disposizione dei manager è possibile attivare i conseguenti meccanismi decisionali e di controllo.

Alcuni studi succedutisi nel tempo però hanno evidenziato come sia possibile individuare una relazione gerarchica tra la raccolta e gestione dei dati e lo sviluppo della conoscenza, individuale e organizzativa, andando ad analizzare ciò che scaturisce da una gestione accurata delle informazioni in possesso. Da tali studi è stata sviluppata la DIKW pyramid, la cui sigla fa riferimento alle componenti stesse del modello teorico (Data, Information, Knowledge, Wisdom). L’origine di tale modello è da ricondurre direttamente agli studi nell’ambito delle scienze dell’informazione che hanno costituito la base per i contributi successivi, tra i quali si evidenzia quello del teorico Russell Ackoff, il quale integra la struttura piramidale con un ulteriore step intermedio definito “Understanding”. Nello specifico è possibile descrivere le diverse componenti nel modo seguente2:

Conoscenza: una esaustiva definizione a riguardo è fornita da Danny P. Wallace

all’interno del volume “Knowledge management: historical and cross-disciplinary themes” il quale descrive la conoscenza come “(..) a fluid mix of framed experience,

1 MARCHI, L.; MANCINI, D. - Gestione Informatica dei Dati Aziendali - Milano, Angeli – 2009

2 ROWLEY, JENNIFER - The wisdom hierarchy: representations of the DIKW hierarchy - Journal of

values, contextual information, expert insight and grounded intuition that provides an environment and framework for evaluating and incorporating new experiences and information. It originates and is applied in the minds of knowers”. In organizations it often becomes embedded not only in documents and repositories but also in organizational routines, processes, practices and norms”. Essa è

riconducibile al singolo individuo il quale, attraverso l’elaborazione delle informazioni in suo possesso e una adeguata contestualizzazione delle stesse, oltre che a una integrazione con le proprie esperienze pregresse, riesce a conseguire in livello di conoscenza che si riflette nel cosiddetto “know-how” individuale. La capacità di condividere ed estendere tale conoscenza all’intera azienda poi rappresenta una via di crescita delle competenze organizzative, funzionali al conseguimento di migliori performance future.

Consapevolezza: tale step secondo Ankoff rappresenta la fase nella quale

l’individuo riesce a dominare adeguatamente la conoscenza acquisita nel tempo, utilizzandola opportunamente per gli scopi che esso intende raggiungere. Grazie alla padronanza dei concetti incorporati riesce a fornire giudizi e spunti di miglioramento che vadano ad impattare sulla conoscenza pregressa. A partire dalla interiorizzazione della conoscenza progressivamente appresa infatti l’individuo e per estensione l’intera organizzazione, riesce a sviluppare e produrre nuova conoscenza o migliorare quella esistente.

Saggezza: questo livello gerarchico rappresenta il punto più alto raggiungibile da

un individuo. La capacità di sviluppare saggezza è strettamente legata alla sfera personale del soggetto stesso. Ackoff la definisce come “the ability to increase

effectiveness. Wisdom adds value, which requires the mental function that we call judgment. The ethical and aesthetic values that this implies are inherent to the actor

and are unique and personal”3. Lo sviluppo della saggezza richiede la

compartecipazione non solo delle esperienze e della consapevolezza precedentemente acquisite, ma è influenzata anche e soprattutto dalla componente umana dell’individuo e dai suoi valori etici. La saggezza rappresenta la componente della piramide che è orientata al futuro, riferendosi quindi alla capacità del soggetto decisore di individuare quale sia la strada migliore da intraprendere e quali siano le cose giuste da fare per realizzarla.

Figura 8 – Piramide di sviluppo della conoscenza

Bisogna sottolineare come la rappresentazione piramidale è funzionale a mostrare le relazioni causali presenti tra i diversi livelli in quanto, leggendo dal basso verso l’alto, ciascuna fase è funzionale allo sviluppo di quella successiva per il tramite di specifiche attività, rappresentate in figura, riconducibili alla elaborazione dei dati per la produzione delle informazioni (Processing), cognizione delle informazioni ottenute (Cognition) e valutazione e giudizio delle stesse informazioni a disposizione (Judgement).

Volendo approfondire l’analisi relativamente alle fasi descritte all’interno della DIKW pyramid, è possibile dividere le fasi di sviluppo della conoscenza in due sezioni, corrispondenti rispettivamente a quello che operativamente viene definito “Information Management” per ciò che attiene agli aspetti di acquisizione, elaborazione e stoccaggio di dati e informazioni, al “Knowledge Management” per le fasi riguardanti lo sviluppo e la creazione di nuova conoscenza4. I due processi di gestione presentano delle

caratteristiche e delle funzioni che le differenziano l’una dall’altra (vedi tabella), ma al contempo esse sono tali da risultare complementarmente parte di un insieme.

4 Information Management vs Knowledge Management - 2018 - disponibile su knowledge-management-

tools.net

INFORMATION MANAGEMENT

In questi livelli ci si concentra sulla gestione di dati e informazioni, specificatamente sulla raccolta, elaborazione, archiviazione,

diffusione e protezione

KNOWLEDGE MANAGEMENT

Il focus in questo ambito è quello di creare e organizzare le basi conoscitive per poi applicarle e

trasferirle all’interno dell’organizzazione

Figura 9 – Information Management (IM) vs Knowledge Management (KM)

3. La gestione dei dati e delle informazioni