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giovanni viLLaroSSa

Nel documento FGM: un problema da porre (pagine 47-53)

Riassunto Impostazione gestiona-

le della funzionalità di una scuola, in- tesa come comunità educativa. Aspet- ti che rendono il servizio scolastico di qualità e ne caratterizzano l’affidabi- lità sul piano della formazione. Indivi- duazione dei preliminari, delle oppor- tunità e/o delle esigenze negli ambiti, che possiamo definire strutturali, della domanda e dell’offerta, della progetta- zione, dell’organizzazione, del controllo e dell’autovalutazione.

Abstract Management of a school

setting, as an educational communi- ty. Aspects that make the school quali- ty and service reliable as for training. Identification of preliminaries, opportu- nities and/ or requirements in the are- as, which we can define structural , of supply and demand, planning, orga- nization, control, and self-assessment.

L’espressione “comunità” è ambiva- lente: si riferisce sia all’istituto scolasti- co, sia alla comunità territoriale, quel-

la che il d.p.r. 416/1974 ha definito “la più vasta comunità sociale e civica” e ha comportato l’istituzione degli orga- ni collegiali e la partecipazione alla ge- stione della scuola. così sono stati dati alla scuola “i caratteri di una comunità che interagisce con la più vasta comu- nità sociale e civica” (tu d.l. 16.4.1994 n.297, art.3).

tale “più vasta comunità” inten- de comprendere il comune, la regione e anche la comunità nazionale, quella europea e quella mondiale, con le rela- tive interdipendenze; di conseguenza se la scuola non riesce ad essere una co- munità vitale, anche l’interazione con la comunità circostante, e in particola- re con l’ente locale, risulta squilibrata.

nel tempo il concetto di comunità è stato affiancato, arricchito e talora pie- gato da altri concetti, come ad esempio:

– servizio scolastico, collegato alla realizzazione della “carta dei servizi”,

– qualità della scuola, concetto in- clusivo di dimensioni educative e re- lazionali,

sa come capacità autonoma di agire in termini di maggiore efficacia ed effi-

cienza, per conseguire il “pieno succes- so formativo”.

queste variabili hanno determina- to slittamenti semantici, che hanno rischiato addirittura di far sbiadire il concetto di “comunità scolastica”, qua- si che fosse solo un’eredità romantica, poco adatta a rappresentare la scuola in trasformazione. Sostanzialmente, però, l’autonomia, data alla scuola per legge (l.59/1997 e d.p.r. 275/1999) e inseri- ta nella costituzione (nuovo art. 117, frutto della legge cost. 3/2001), è stata la conseguenza del riconoscimento che la scuola stessa è una rilevante “forma- zione sociale ove si svolge la personali- tà dei giovani” che danno vita alla co- munità scolastica. Si tratta, infatti, di una formazione sociale istituita dalla stessa repubblica “per tutti gli ordini e i gradi” (art.33 cost.), ed istituibile an- che da “enti e privati”, che a certe con- dizioni, precisate nella legge 62/2000, hanno concorso e concorrono in termi- ni di parità a raggiungere gli obiettivi generali dell’ordinamento.

La realizzazione della comunità sco- lastica è stata ed è legata a necessari aspetti gestionali, ovvero all’insieme delle proprietà e delle caratteristiche che conferiscono al servizio educativo di istruzione e formazione la capacità di soddisfare le esigenze implicite, esplici- te e latenti dei fruitori del servizio stes- so. Si tratta di attivare un sistema qua-

lità riferito alla struttura organizzati- va, alle responsabilità, alle procedure e alle risorse messe in atto per la condu- zione secondo qualità. i criteri per otti- mizzare la qualità del servizio sono in linea di massima i seguenti: la valoriz- zazione delle risorse umane, l’informa-

zione e la comunicazione fra le compo- nenti scolastiche, l’innovazione opera- tiva e gestionale orientata ai fruitori del servizio, l’individuazione di obietti- vi volti verso nuove prospettive.

tali criteri vanno tracciati e segui- ti secondo alcune linee di riferimento, come ad esempio: responsabilità, con-

trollo dei processi, progettazione. infat- ti, un sistema scolastico di qualità ri- chiede in primo luogo la definizione del- le responsabilità e la pianificazione ed erogazione controllata dei processi for- mativi, quindi, in ordine logico, il pri- mo processo da considerare è quello di “ricerca di mercato”, per poi procedere all’elaborazione del pof e del ptof e dei documenti programmatici connes- si, secondo paradigmi di qualità, cioè efficienza, efficacia, economicità, ela- sticità, eccellenza, etica. L’efficienza è il prodotto della massimizzazione del rapporto tra risorse e risultati. infat- ti l’adeguato e corretto utilizzo delle ri- sorse è necessario per il raggiungimen- to degli obiettivi prestabiliti ovvero dei risultati. L’efficacia è il prodotto della riduzione della distanza tra obiettivi e risultati. infatti gli obiettivi sono risul-

tati attesi che devono coincidere con i ri- sultati ottenuti. L’efficienza è maggior- mente legata alla funzionalità delle ri- sorse materiali, mentre l’efficacia all’a- zione professionale. questi paradigmi, però, sono insidiati da: globalizzazione, competizione, complessità, cambiamen- to, innovazione, sostenibilità.

L’espressione che rende in pieno l’a- zione per tendere alla qualità è “empo-

werment: costrutto complesso che indi-

ca l’insieme di conoscenze, competenze, modalità relazionali, che permette ad individui e a gruppi di porsi obiettivi, di elaborare strategie, per raggiunger-

li, utilizzando risorse esistenti” (a. put- ton, empowerment e scuola, carrocci, 1999). dopo aver evidenziato i bisogni formativi del territorio bisogna tradurli in istanze educative e trovare risposte adeguate per favorire il “pieno svilup- po della persona umana” (art. 3 della costituzione).

Organizzazione della risposta

a seconda delle capacità di indirizzo e di gestione presenti in una istituzione scolastica si arricchisce l’offerta forma- tiva e migliora la qualità del servizio. La capacità di indirizzo e di gestione si esprime attraverso interventi per l’affi- namento della didattica, per la funzio- nalità organizzativa, per la facilitazione delle relazioni, per la motivazione e per la qualificazione del personale. Si trat- ta di pervenire all’ottimizzazione del si-

stema finalizzato ad un’azione efficace che si esprima nel modo di fare scuola, nel modo di essere a scuola, nel grado

di coinvolgimento, nel grado di convin-

cimento e di persistenza.

di conseguenza la linea operativa va tracciata in base alla articolazione pre- cisa di tutti gli aspetti organizzativi, di tutte le implicazioni delle attività, per pervenire all’individuazione di aspetti gestionali finalizzati sia alla formazio- ne che al funzionamento della comuni- tà scolastica, tenendo conto di una serie di aspetti preliminari e considerando le

opportunità e/o le esigenze negli ambiti, che possiamo definire strutturali, della

domanda e dell’offerta, della progetta-

zione, dell’organizzazione, del controllo e dell’autovalutazione.

nell’ambito della domanda e dell’of-

ferta i preliminari si esplicitano: a) nel-

la raccolta sistematica e nell’analisi dei dati del contesto socio-economico terri- toriale; b) nella periodica indagine sul- le domande delle famiglie; c) nell’ana- lisi di altre offerte formative presenti nel territorio; d) nella rilevazione an- nuale delle risorse strutturali e stru- mentali dell’istituto; e) nella ricogni- zione sistematica delle strutture e dei servizi disponibili nel territorio per la collaborazione; f) nella ricognizione del- le disponibilità dei genitori per un loro coinvolgimento nelle attività della scuo- la; g) nell’aggiornamento dei curriculi professionali del personale; h) nell’ap- profondita analisi dei risultati prodotti dall’istituto in termini di successo for- mativo e occupazionale; i) nella defini- zione di criteri e procedure per selezio- nare i bisogni formativi in riferimento alla tipologia ed alle scelte dell’istituto.

Le opportunità e/o le esigenze

nell’ambito della domanda e dell’offer-

ta si esplicitano: a) nel coinvolgimento attivo delle famiglie e degli studenti, del personale, delle istituzioni del ter- ritorio, del mondo del lavoro, del siste- ma formativo successivo; b) nell’indica- zione delle priorità dell’istituto; c) nella descrizione dei profili formativi in usci- ta (competenze da possedere al temine dei corsi); d) nella presentazione dell’of- ferta formativa.

nell’ambito della progettazione i pre-

liminari si esplicitano. a) nella defini- zione dei criteri per delineare il curri- colo o i piani di studio, l’ampliamento dell’offerta formativa, la flessibilità e la scelta delle discipline e delle attivi- tà di competenza dell’istituto; b) nell’in- dicazione di funzioni, tempi e modalità di intervento degli organi collegiali per la progettazione didattica, per la defi- nizione di vincoli programmatici per i

singoli docenti, per la descrizione, nel- la programmazione di classe, di conte- nuti, obiettivi, attività, tempi e risorse; c) nella descrizione, nella programma- zione individuale, dei risultati attesi e dei comportamenti osservabili; d) nel- la deliberazione collegiale di strumenti comuni di verifica e di scale di misura- zione condivise per la valutazione degli apprendimenti.

Le opportunità e/o le esigenze

nell’ambito della progettazione vanno individuate grazie a modalità di rile- vazione tempestiva delle carenze di ac- quisizione di competenze, a modalità di realizzazione di interventi di sostegno, di recupero, di orientamento ed educa- zione alla scelta e a modalità di moni- toraggio e valutazione dei corsi attivati, delle metodologie scelte, degli strumen- ti adottati, in riferimento agli obiettivi previsti. con la diffusione della cultura della progettualità si riesce a costruire partecipazione e consenso al processo di trasformazione nella scuola in soggetti che operano all’interno della scuola ed in soggetti esterni che con la scuola in- teragiscono in varie forme. “Le ragioni

della progettualità nella scuola stanno nella possibilità concreta di strutturare un percorso che va da una molteplicità di contributi alla omogeneità costrutti- va, dalla diversità delle situazioni e del- le risorse alla comparabilità degli esiti”

(g. villarossa, Autonomia e scuola, co- senza, L. pellegrini editore 1999)

nell’ambito dell’organizzazione, in- tesa come l’insieme delle risorse uma- ne e materiali presenti nell’istituzione, combinata secondo uno schema preciso di rapporti ed interrelazioni in funzio- ne del raggiungimento di un fine, i pre-

liminari si esplicitano attraverso l’at- tivazione di una procedura che faccia

comprendere e condividere la politica educativa dell’istituzione a tutto il per- sonale, che formalizzi anche attraver- so la pubblicazione dell’organigramma d’istituto, l’offerta dei servizi attivati dall’istituto e le loro interconnessioni. L’organizzazione prevede la formale at- tribuzione di responsabilità e compiti a collaboratori, coordinatori, funzioni strumentali, attraverso la definizione di un piano per lo sviluppo delle com- petenze del personale della scuola, in relazione agli obiettivi strategici dell’i- stituto. ulteriori preliminari esigono sia il raccordo tra i responsabili di ser- vizi per il monitoraggio delle attività e la rilevazione dei risultati ottenuti, sia le modalità di comunicazione interna a studenti e genitori.

Le opportunità e/o le esigenze

nell’ambito dell’organizzazione posso- no esplicitarsi attraverso: a) la sotto- scrizione di accordi di rete e/o conven- zioni con enti locali, imprese, agenzie, associazioni operanti nel territorio, per stabilire procedure di utilizzo di risorse rese disponibili da partner esterni; b) la pianificazione dell’utilizzo del personale ausiliario per la copertura dei servizi; c) la pianificazione dell’impiego del perso- nale tecnico nei reparti/laboratori; d) la definizione di un piano di manutenzione e aggiornamento dei laboratori e delle aule speciali; e) l’organizzazione dell’o- rario dei servizi di sportello in funzio- ne dell’analisi dei bisogni degli utenti; f) la pianificazione di riunioni periodi- che di coordinamento fra i responsabi- li dei servizi amministrativi e didatti- ci; g) la valutazione della disponibilità dei genitori a collaborare per migliora- re i servizi offerti dall’istituto.

nell’ambito del controllo, che si espleta attraverso una continua verifica

delle funzioni affidate, con l’intento di intervenire per risolvere, ripianificare, reimpostare, i preliminari si definisco- no: a) nell’impostare una procedura di documentazione delle modalità di rea- lizzazione dei progetti; b) nello stabilire momenti periodici di analisi del grado di realizzazione delle attività progettate; c) nel prevedere riunioni per la revisio- ne o la rimodulazione della programma- zione; d) nell’impostare una procedura per la rilevazione e la elaborazione sta- tistica dei risultati scolastici, articola- ti per corsi, classi e materie; e) nel for- malizzare una procedura condivisa con gli studenti per il controllo dell’attua- zione del contratto formativo; f) nel de- finire una sistematica verifica dei tempi di attuazione di servizi e attività; g) nel prevedere modalità di azioni correttive per far fronte a disfunzioni nei servizi erogati; h) nel determinare l’azione del responsabile della sicurezza circa l’in- formazione agli studenti, al personale, alle famiglie.

Le opportunità e/o le esigenze

nell’ambito del controllo possono espli- citarsi: a) nello stabilire la procedura per il controllo dell’applicazione dei cri- teri di valutazione; b)nel realizzare con- trolli sistematici per verificare l’attua- zione della programmazione didattica; c) nel definire le modalità di controllo dell’applicazione dei criteri di valutazio- ne da parte dei docenti; d) nel definire strumenti condivisi di osservazione dei comportamenti degli studenti (griglie, liste di controllo, …); e) nel determinare un sistema di rilevazione dei risultati degli interventi di recupero e di soste- gno; f) nel definire la modalità di realiz- zazione di ulteriori interventi in caso di risultati insufficienti del recupero e del sostegno; g) nell’effettuare il controllo

del grado di efficienza dell’utilizzo delle strutture attraverso la rilevazione dei punti di forza e di debolezza dei servizi e delle attività.

L’ambito dell’autovalutazione è sta- to particolarmente evidenziato a parti- re dall’a. s. 2014 - 15 (dpr n. 80/2013

Regolamento sul Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione), quando tutte le istituzio- ni scolastiche sono state chiamate ad effettuare l’analisi e la verifica del pro- prio servizio attraverso la redazione del rav (Rapporto di Autovalutazione) con- tenente gli obiettivi di miglioramento individuati in base alle priorità strate- giche di ciascun istituto e del Sistema di istruzione e formazione. hanno an- che preso il via le visite alle scuole dei

nuclei di valutazione esterna con il coin- volgimento alcune di istituzioni scola- stiche, che hanno già avviato i piani di

miglioramento, grazie anche al suppor- to da parte dell’indire e di altri soggetti pubblici o privati (università, enti di ri- cerca, associazioni professionali e cultu- rali). L’invalsi è chiamato a curare con attenzione la restituzione dei risultati delle rilevazioni degli apprendimenti alle singole scuole, in modo che i risul- tati stessi possano costituire la base per l’avvio dei processi di autovalutazione e di miglioramento per tutte le istitu- zioni scolastiche.

L’autovalutazione è finalizzata al miglioramento della qualità dell’offer- ta formativa e degli apprendimenti ed è particolarmente indirizzata: a) alla riduzione della dispersione scolastica e dell’ insuccesso scolastico; b) alla ridu- zione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimen- to degli studenti; c) al rafforzamento delle competenze di base degli studenti

rispetto alla situazione di partenza; d) alla valorizzazione degli esiti a distan- za degli studenti, con attenzione all’u- niversità e al lavoro (direttiva n.11 del 18 settembre 2014, Priorità strategiche

del Sistema Nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/15,2015/16 e 2016/17).

L’autovalutazione va effettuata an- che attraverso il modello caf (common assessment framework) che offre all’i- stituzione scolastica l’opportunità per conoscere meglio se stessa, in quanto aiuta a cogliere le specifiche caratteri- stiche della scuola; serve da strumento

per i dirigenti scolastici che desiderino migliorare le performance della propria scuola; funge da “ponte” di collegamen- to tra vari modelli utilizzati nel quality management; consente l’introduzione di studi di benchmarking tra le scuole. una scuola gestita con sistema qua-

lità si caratterizza essenzialmente come una realtà in continua ricerca, tesa al perseguimento delle finalità proprie del sistema formativo e al conseguimento degli obiettivi specifici che ha prefissa- to nell’ambito della propria autonomia culturale, didattica, progettuale e or- ganizzativa.

Nel documento FGM: un problema da porre (pagine 47-53)