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Giuseppe Carone

Nel documento Cronache Economiche. N.007-008, Anno 1975 (pagine 89-94)

In occasione delia Mostra tenutasi lo scorso a n n o a G e n o v a sui rilievi dei nuclei storici della Liguria, l'Istituto di r a p p r e s e n t a z i o n e architetto-nica della Facoltà di architettura dell'Università di G e n o v a ed il Centro studi dell'Unione regio-nale delle C a m e r e di c o m m e r c i o della Liguria p u b b l i c a r o n o , p e r i tipi della litografia Microlito di G e n o v a Sestri, u n catalogo con particolari quan-to interessanti contenuti. Un d o c u m e n t o dimostra-tivo degli studi e delle ricerche s u l l ' i m p o r t a n t e tema ed u n valido esempio della collaborazione cosi utile stabilitasi tra Università e C a m e r a di commercio.

La p u b b l i c a z i o n e p r e s e n t a v a , in m a n i e r a ido-nea, finalità e metodologia dell'iniziativa di stu-dio intrapresa con u n interesse meritevole di ogni più attenta considerazione. A f f r o n t a v a cioè, u n a r g o m e n t o che coinvolge vari m o m e n t i di vita e q u i n d i della storia di u n a regione, nella fattispe-cie, quella ligure; della sua e c o n o m i a e di u n aspetto essenziale della p r o g r a m m a z i o n e econo-m i c a : l'assetto e l'organizzazione del territorio.

Le finalità dell'iniziativa, p e r quelli che sono gli a p p o r t i alla ricerca, resa a p p u n t o più agevole dall'efficace c o l l a b o r a z i o n e p r o d o t t a s i f r a C e n t r o studi d e l l ' U n i o n e regionale delle C a m e r e di com-m e r c i o ed Università figurano c h i a r a com-m e n t e espo-ste nella p r e s e n t a z i o n e del catalogo e nella descri-zione delle tecniche e del p r o g r a m m a della ricerca.

L ' a t t e n z i o n e p o r t a t a con specifico interesse sui valori storici e di ambiente degli insediamenti umani della regione rappresenta un elevato conte-nuto culturale-, d i m o s t r a v a u n a indiscussa matu-rità civile, ed i n t r o d u c e v a un più a m p i o discorso che p a r t e n d o dalla c a t a l o g a z i o n e di forme e strut-ture che meritano di essere tramandate alle gene-razioni successive, in quanto testimonianze stori-che e di vita e costumi di quelle stori-che le hanno precedute, conduce alla riaffermazione di valori nella continuità passato-presente per una loro proiezione verso il futuro.

Chiese, castelli, ponti, antiche strade; ma più spesso strutture urbane complesse costituite da insiemi compatti di abitazioni, strade, archivolti, rappresentano in effetti un tutto armonico ed irri-petibile oggi difficilmente o raramente protetti nei documenti urbanistici e sono sottoposti al conti-nuo pericolo della contaminazione e deturpa-mento dei valori singoli e d'insieme.

Di qui il richiamo dei contenuti della ricerca alla impellente ed assoluta necessità della conser-vazione di tali valori a n c h e se opere urbane a struttura complessa quali i centri storici presen-tano, p r o p r i o , ai fini della conservazione, soluzioni difficili d i v e n e n d o , oltre tutto, impossibile (il che a v r e b b e effetti ancor più distruttivi) il pensare di svuotarli del proprio contenuto umano eli pre-senza e eli vita attiva.

Il C e n t r o studi d e l l ' U n i o n c a m e r e ligure ha a p p u n t o inteso a p p r o f o n d i r e , attraverso la fortu-nata congiunzione con i programmi dieleittici della Facoltà di architettura e con le altre iniziative collaterali, il discorso della rivitalizzazione dei centri storici.

fi r a p p o r t o di collaborazione ha a c c o m u n a t o ,

necessariamente, finalità didattiche e finalità ope-rative intese al concretarsi:

a) sul p i a n o didattico, come mezzo fonda-mentale eli conoscenza... a chiarimento elei pro-blemi teorici e tecnici di base... attraverso le occa-sioni fornite agli studenti dalla conoscenza e dai rilevamenti della architettura elei proprio paese; sicché s e m p r e ai fini della didattica si avrà l'ap-plicazione del disegno come mezzo eli indagine, attraverso la misurazione e la stesura elei vari elementi che costituiscono l'architettura; l'allena-mento dello studente, attraverso l'esercizio assi-duo ed impegnalo ad una tecnica che gli servirà per disegnare la sua architettura, il suo progetto...

b) sul p i a n o o p e r a t i v o è evidente che u n a cultura criticamente fondata sulla realtà viene a

costituire il fulcro attorno al quale si organizza, si sviluppa e si afferma tutta una serie di feno-meni, di attività, di eventi che la rendano viva ed operante, una realtà architettonica e ambientale, elemento dell'equilibrio ecologico, che oggi è tur-bato proprio perché è attaccato il patrimonio cul-turale che testimonia... la volontà di fare piuttosto che rimanere indifferenti, che è già un modo per essere coinvolti e colpevoli.

Avvertita, e quindi sollecitata, la necessità di un censimento del patrimonio culturale che risulti ben più allargato che n o n quello da vecchia d a t a proposto e che solo da n o n molto tempo, ha avuto ufficialmente inizio da parte del Ministero della pubblica istruzione.

Riguarda l'operazione di catalogazione del pa-trimonio artistico, come primo indispensabile passo sulla strada della salvaguardia; un impe-gno che l'apposito Ministero dei beni culturali ed ambientali con l'impegno che richiede e che è nei propositi di coloro che ne sono stati messi a capo vorrà p o r t a r e rigorosamente a termine.

Se un p r o b l e m a di p r o c e d u r e , di tempi e di spesa h a n n o rallentato u n a tale iniziativa n o n si calcola q u a n t o il d a n n o risulti già esasperato, in questo interessante q u a n t o vasto settore della do-cumentazione che involge aspetti rilevanti della economia del Paese p r o d u c e n d o effetti indotti di facile intuizione anche se di più difficile valuta-zione, in termini diretti.

Il discorso a p p u n t o riflette in m a n i e r a più lata l'interessante r a p p o r t o che si p o n e tra a r c h i t e t t u r a ed ambienti di cui p r o p r i o i centri storici r a p p r e -s e n t a n o u n capitolo di particolare rilievo. Il loro censimento e r i l e v a m e n t o e la catalogazione delle varie c o m p o n e n t i costituiscono u n mezzo neces-sario ai fini a n c h e degli interventi utili alla loro conservazione e sistemazione per u n a utilizza-zione sociale ed e c o n o m i c a oltre che culturale che, come innanzi indicato, è p a r t e essenziale p r o p r i o della economia del territorio.

Il rilievo, quindi, non rappresenta soltanto una serie di disegni e di fotografie che esprimono, in scala, la realtà architettonica analizzata nelle sue componenti spaziali e quindi conoscenza ar-chitettonica e ambientale; ma anche conoscenza storico-culturale e socio-economica.

Secondo q u a n t o indicato dallo stesso p r o f . De Fiore, direttore dell'Istituto di r a p p r e s e n t a z i o n e architettonica della Facoltà di a r c h i t e t t u r a della Università di G e n o v a , la metodologia seguita è

sostanzialmente la stessa sia per i centri antichi delle grandi città, sia per i nuclei storici delle campagne.

L'affrontare i temi opportunamente scelti dei centri storici minori consente una conoscenza che scende dal generale al particolare affinando con-temporaneamente le capacità e le possibilità e preparando gradualmente a temi più impegnativi e di scala più vasta, più difficili nella letteratura e nel rilevamento.

In questo q u a d r o che a b b i a m o indicato attra-verso i p u n t i essenziali colti dalle d u e p u n t u a l i q u a n t o interessanti presentazioni che introdu-cono la ricerca, emerge q u a n t o valida si sia dimo-strata e più possa risultare p r o d u t t i v a di risultati, di interesse e di indirizzo per altri ambienti la integrazione e la complementarietà dei due Isti-tuti, dalle diverse caratteristiche e finalità, l'uno promozionale e l'altro didattico-culturale. È pro-prio attraverso questo tipo di collaborazione che si possono determinare le condizioni migliori affinché lo studio e l'approfondimento critico ef-fettuati a livello Università abbiano un seguito operativo e costruttivo e si traducano in proposte e precise indicazioni ad organi ed operatori pub-blici e privati, onde consentire risultati nel senso desiderato.

Il C e n t r o studi d e l l ' U n i o n c a m e r e ligure n o n è n u o v o a ricerche cosi attivanti sul p i a n o delle idee e dei sistemi e metodi di lavoro combinati a n c h e in collaborazione con altri Enti.

Lo studio sui Centri storici dell'entroterra ligure, di cui le zone c a m p i o n e r i g u a r d a n o quelli di La Spezia, A l b e n g a , I m p e r i a e Ventimiglia, r a p p r e s e n t a n o u n complemento necessario ad al-tre due ricerche p u r e c o n d o t t e dal C e n t r o studi cioè « I porti turistici ed approdi in Liguria » e la « Proposta per la istituzione di un parco regio-nale del monte Beigua ».

Si tratta, nel complesso, della naturale defini-zione di un sistema di aree integrate in cui i nuclei storici funzionino quali supporti di percorsi verdi con sbocco a mare in corrispondenza di centri ed attrezzature di richiamo.

M a lo studio contiene a n c h e u n i m p e g n o q u a n t o mai a p p r e z z a b i l e e cioè il c o m p l e t a m e n t o del p r o g r a m m a di lavoro sui nuclei storici del-l ' e n t r o t e r r a del-ligure per questo a n n o 1975 che idel-l Consiglio d ' E u r o p a ha deciso di p r o c l a m a r e Anno europeo del patrimonio artistico che completa logicamente il discorso iniziato nel 1970 definito

dallo stesso Consiglio d'Europa come anno euro-peo per la conservazione e la difesa della natura.

Ma ancora u n a qualche nostra considerazione in aggiunta alla chiara impostazione da cui ab-biamo tratto notizie e spunti che possono condurre anche ad atteggiamenti a p p a r e n t e m e n t e polemici ma che h a n n o di mira l'utilizzazione di un mate-riale che ben merita ogni attenzione p r o p r i o ai fini operativi.

Alla d o c u m e n t a z i o n e a c c u r a t a m e n t e raccolta, a questo censimento a cui già da t e m p o lo stato avrebbe d o v u t o provvedere, si aggiunge l'attenta ed accurata visualizzazione attraverso le planime-trie delle immagini architettoniche, dei tessuti edilizi, dei profili stradali, dei prospetti, nelle sezioni e nelle stesse illustrazioni fotografiche che costituiscono un c o m p l e t a m e n t o dei vari m o m e n t i architettonici ed urbanistici.

In sintesi: quali i motivi di richiamo e di rife-r i m e n t o a questa rife-ricerife-rca ligurife-re, alla Mostrife-ra che ne è derivata ed ai contenuti della p u b b l i c a z i o n e ?

A nostro avviso:

— u n a iniziativa o l t r e m o d o valida a n c h e come esempio di collaborazione c o m b i n a t a su diversa s t r u t t u r a di Enti;

— un'iniziativa che se venisse seguita ed imitata con gli stessi criteri metodologici di ri-cerca e di studio in tutte le regioni italiane for-n i r e b b e u for-n c o for-n t r i b u t o utilissimo p e r d u e settori f o r t e m e n t e interessati ai p r o b l e m i d e l l ' a m b i e n t e , del territorio ed a quelli urbanistici nelle loro mol-teplici manifestazioni e c o n o m i c h e e sociali (*);

— il t u r i s m o ed il c o m m e r c i o , oltre a q u a n t ' a l t r o attiene a fatti e s t r u t t u r e e m a n i f e -stazioni di n a t u r a culturale, t r o v e r e b b e r o idonea collocazione.

Con u n a spesa r i p a r t i t a , p o s s i b i l m e n t e con il concorso dello Stato, d a t a l ' a m p i e z z a dell'impe-g n o sul p i a n o o p e r a t i v o e della ricerca che coin-volge i n d u b b i a m e n t e i p r o b l e m i di o r d i n e finan-ziario, si p o t r e b b e p e r v e n i r e , s e g u e n d o la meto-dologia indicata nei tre studi genovesi, ad un t u t t ' u n o per t u t t o il territorio nazionale; utile ai fini conoscitivi p e r l ' a v v i o o r g a n i c o di quel più vasto p r o b l e m a dalla o r g a n i z z a z i o n e del territo-rio, p a r t e essenziale, a sua volta, della program-m a z i o n e e c o n o program-m i c a .

M a per t o r n a r e a l l ' a s s u n t o di d u e dei settori che più d i r e t t a m e n t e si riflettono nello studio: t u r i s m o e c o m m e r c i o a p r o n o , p r o p r i o in termini

urbanistici, alla luce anche della varia non sem-pre chiara legislazione che interessa le due im-portanti componenti economiche, u n discorso sui vari m o m e n t i urbanistici e rappresentano fatti essenziali riferiti all'organizzazione dei servizi ed alle strutture ricettive ed operative.

È proprio in questo più vasto contesto che si inserisce lo studio condotto con serietà dal Centro studio delle Camere liguri e dalla Facoltà di archi-tettura che ha visti impegnati funzionari, docenti universitari, studenti.

È auspicabile, ripetiamo, che l'esempio costi-tuisca un modello cui altri a b b i a n o ad attingere idee e metodi a p p o r t a n d o v i ove mai se ne presen-tasse la necessità, perfezionamenti che non si risolvano a d a n n o di una u n i f o r m i t à nei rileva-menti di base e nella speranza che l'iniziativa trovi un meritato seguito.

Si tratta di u n contributo che si presenta come n u o v o nella sua impostazione tecnica e nella sua finalizzazione, m a ancora più valido se lo si con-sidera sui piani della collaborazione università-a m m i n i s t r università-a z i o n e p u b b l i c università-a .

C'è solo da a u g u r a r e per certa indifferenza, cosi diffusa in alcuni nostri ambienti di lavoro, per lo studio di alcuni f e n o m e n i a p p a r e n t e m e n t e secondari, che lo sforzo c o m p i u t o n o n si risolva in u n a p u r a esercitazione universitaria, anche se, a q u e s t ' u n i c o fine, iniziativa, tempi e spesa h a n n o già o t t e n u t o u n a significativa contropartita.

L ' i n d a g i n e sui centri storici o, meglio, la rico-gnizione ai fini di u n a loro utilizzazione anche allo scopo di n o n disperdere quei contenuti cul-turali di cui sono intessuti e che costituiscono t e s t i m o n i a n z a , attraverso il tempo, di usi, costu-mi, caratteri a m b i e n t a l i ed u m a n i , r i p r o p o n e at-traverso le c o m p o n e n t i economiche, cui p u r e innanzi a b b i a m o a c c e n n a t o , il tema altrettanto interessante del r a p p o r t o con il tempo libero come itinerari per un t u r i s m o i m p r o p r i a m e n t e definito ed i n d i v i d u a t o come « m i n o r e » o « dei centri m i n o r i ».

(*) N.d.R. Si ricorda che il Centro studi dell'Unione regionale delle Camere di commercio del Piemonte ha edito nel 1969 il volume «Beni culturali ambientali in Piemonte», curato dal Prof. Arch. Giampiero Vigliano. Tale opera, che anticipa oltreché per tempo anche per numerosi aspetti metodologici lo studio rea-lizzato in Liguria, ò articolata in due parti. La prima analizza i valori d'insieme del Piemonte, con una precisa individuazione delle aree naturali, di quelle umanizzate e dei beni ambientali urbanistici. La seconda, intitolata « contributi tipologici », appro-fondisce alcuni elementi singolari considerati nella prima parte, quali i borghi nuovi di fondazione mcdioevale, i ricetti, le vie e le piazze porticate.

Alla ricognizione e alla valorizzazione dei Cen-tri storici sono interessati pertanto, ed in m a n i e r a oltremodo diretta, come già accennato, sia il turismo che il commercio. L ' u n o e l'altro feno-meno con particolari caratterizzazioni verso la componente consumo, e come tale, espressione a contenuto culturale.

I Centri storici infatti, nella varia loro caratte-rizzazione attivano u n discorso varie volte tentato anche se n o n attentamente valutato p r o p r i o nei suoi contenuti culturali ed economici, su di u n a f o r m a specifica del turismo m o d e r n o che, p u r n o n trovando ancora u n a chiara determinazione, si configura con la mobilità impressa p r o p r i o al tu-rismo dalla motorizzazione civile, per molti altri fatti che lo caratterizzano come itinerante, di transito, di scorrimento e che trova la sua prin-cipale collocazione in alcune utilizzazioni p r o p r i o del tempo libero di breve periodo; fine giornata, fine settimana, con estensioni più ampie di con-tenuto sociale ed economico verso le f o r m e di maggior rilievo che t r o v a n o la loro definizione nel concetto di vacanza.

Alcune f o r m e di turismo, entro limiti definiti di tempo, di spazio e di m o v i m e n t o h a n n o assun-to la d e n o m i n a z i o n e di turismo m i n o r e ; il riferi-m e n t o (l'espressione) è diretto al r a g g i u n g i riferi-m e n t o di d e t e r m i n a t e mete o località. V i e n e anche, più c o m u n e m e n t e , d e n o m i n a t o turismo dei centri mi-nori, turismo delle località m i n o r i , t u r i s m o dei centri storici considerati c o m e zone ricettive di u n t u r i s m o attivo generato p r e v a l e n t e m e n t e da aree esterne e con l'espandersi di u n a d o m a n d a che presenta sue particolari caratteristiche.

U n a tale f o r m a di turismo r i p r o p o n e i n d u b b i a -m e n t e co-me e s t r e -m a -m e n t e valida la ricerca di cui a b b i a m o riferito quasi c o m e necessità il doverla ripetere, tentare p e r altre aree a n c h e per avere cognizione diretta della diversificazione tra aree a diverso c o n t e n u t o storico, u r b a n i s t i c o ed u m a n o , attraverso l'analisi, q u i n d i , la conoscenza appro-f o n d i t a delle varie c o m p o n e n t i , p e r v e n i r e inappro-fine alla valorizzazione dei vari siti.

II turismo a b b i a m o detto è d e c i s a m e n t e un f a t t o di c o n s u m o e come tale abbisogna di u n a serie di prestazioni che r i c a d o n o n e l l ' a m b i t o di compe-tenza delle attività commerciali e ad esse, p e r fatti di stretta i n t e r d i p e n d e n z a , si riconnette diretta-m e n t e .

Q u e s t e attività h a n n o r i f e r i m e n t o a prestazioni richieste d a l l ' e c o n o m i a del turismo. Esse assum o n o la più precisa anche se a assum p i a d e n o assum i n a

-zione e cataloga-zione di attività ricettive e consi-d e r a n o sia la ricettività consi-di base, p r o p r i a per il soggiorno, sia qoella complementare, alla prima più direttamente collegata e che, il più delle volte ha specifiche e definite destinazioni per il turismo, ed a quelle sussidiarie che integrano le precedenti assicurando completezza alle prestazioni ed alle attrezzature idonee alla ricettività stessa.

È qui che il commercio assume u n a sua f u n -zione di rilievo direttamente interdipendente con il f e n o m e n o turismo e si p o n e nei termini di of-ferta come elemento essenziale al soddisfacimento di un tipo di d o m a n d a che h a sue complesse caratterizzazioni, tanto più complesse in q u a n t o condizionate da vari fattori: mobilità; stagiona-lità; tempi limitati; tipicizzazione di alcuni con-sumi; valorizzazione di ambienti specifici e satu-razione di d o m a n d a .

Q u i si p o n e con maggiore insistenza il pro-blema della definizione di u n ' u r b a n i s t i c a com-merciale che, p r o p r i o nei Centri storici, va parti-colarmente curata ricalcando i caratteri ambien-tali e n o n s n a t u r a n d o l i . E va p u r e curato tutto q u a n t o attiene alle altre strutture urbanistiche c o n s e r v a n d o n e , come ed ove possibile, le f o r m e e r i n n o v a n d o n e gli schemi senza d e t u r p a r e quelli tradizionali m a ripetendoli come e meglio possi-bile, dove la conservazione, il restauro per infinite ragioni tra cui n o n c e r t a m e n t e u l t i m a la spesa, p r e s e n t a n o difficoltà n o n sempre sormontabili.

Si tratta, e v i d e n t e m e n t e , di u n p a t r i m o n i o caratterizzato proprio dal fatto di essere nascosto e psicologicamente allontanato per la fuga verso determinati poli, città e coste, di abitanti che concentrano in pochi chilometri quadrati la loro attività lasciando dietro di sé l'Italia forse più autentica, che tende a scomparire nelle architet-ture ma anche nell'ambiente, degradato proprio dalla mancanza di vita sociale ed economica... ed insieme all'architettura va cosi modificandosi pro-prio il paesaggio, la natura, disegnata dall'uomo allora ed oggi abbandonata dall'uomo al suo de-stino.

Ma meglio r i f e r i r e ancora con le stesse parole del p r o f . De Fiore alcune considerazioni essen-ziali volte a d i m o s t r a r e l ' a s s u n t o dell'iniziativa.

Soltanto affrontando il problema scottante di quelle aree riconosciute ormai come capisaldi irri-nunciabili della nostra coscienza ambientale ed ecologica ai fini culturali, ma anche, implicita-mente di difesa del suolo e di salute pubblica; considerando quindi il problema nella sua

tota-lità e non genericamente, vedendo ogni singolo elemento come facente parte di un tutto, fissan-done la realtà e stabilendo vincoli cautelativi e preventivi, bloccando ogni trasformazione indi-pendente dal contesto, soltanto cosi si potrà dap-prima conservare e poi pianificare l'intero terri-torio nell'interesse della collettività.

Il discorso aperto sui Centri storici o sui Nuclei storici q u a n d o il r i f e r i m e n t o si f a più diretto in termini di operatività ed utilizzo economico; nella fattispecie turismo e commercio, si allarga neces-sariamente ai p r o b l e m i del territorio ed investe più vasta area di interessi.

Q u a n t o alla metodologia è sostanzialmente la stessa per i Centri antichi delle grandi città, sia per i Nuclei storici delle campagne; specialmente

oggi quando l'intensità e la durata dei fenomeni d'urbanesimo e di spopolamento delle campagne provocano da un lato la concentrazione di ogni attività nei centri più importanti, l'assedio alle Città, la distruzione del verde; dall'altro l'abban-dono ed il degrado del territorio, con una serie di conseguenze, molte delle quali appaiono già irre-versibili, verso la distruzione non solo di una vita civile, ma di ogni progetto di vita civile. In questo quadro i problemi si intrecciano e si fondono, diventano uno solo, quello della pianificazione territoriale ed urbanistica e il censimento, la con-servazione e quindi la rivitalizzazione dei centri storici, maggiori o minori, diventano un unico impegno fondamentale proprio in quanto Centri urbani di un unico territorio.

La ferrovia che arranca

Nel documento Cronache Economiche. N.007-008, Anno 1975 (pagine 89-94)