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Gli ortofrutticoli

Nel documento Volume Rapporto 1995 (.pdf 2.4mb) (pagine 184-194)

9. LE PRODUZIONI VEGETALI

9.1. Gli ortofrutticoli

Frutta. Nel corso dell’anno è proseguito in sede comunitaria il di-battito sulle proposte di riforma delle OCM riguardanti gli ortofrutticoli freschi e trasformati, ma la definizione dei nuovi regolamenti è stata rimandata al 1996. In sintesi i punti salienti delle proposte avanzate riguardano il ruolo centrale delle “nuove”

associazioni dei produttori, la compartecipazione finanziaria dei produttori stessi alle azioni programmate, le modifiche al regime degli scambi coi paesi terzi rese necessarie dagli accordi GATT e la possibilità di creare organizzazioni interprofessionali.

La superficie occupata dalle principali colture frutticole ha registra-to un calo del 2,1%, portandosi a circa 97 mila ettari (tab. 9.1). Il melo si è confermata come la specie in più marcata contrazione avendo ac-cusato una diminuzione di oltre 1.800 ettari (-15,8%). Ulteriori cali sono stati registrati dalle nettarine (-4,1%), dal pesco (-2,5%) e dall’actinidia (-13,8%). Tra le specie in espansione si sono confermate il pero (+3,9%), l’albicocco (+7%) e il susino (+1,1%). L’andamento meteorologico avverso ha causato una sensibile riduzione delle rese unitarie delle drupacee, che sommata alla diminuzione delle superfici in produzione ha portato ad una riduzione complessiva del raccolto del 15,3%. L’andamento dei prezzi alla produzione è risultato nel com-plesso favorevole e le quotazioni sono state generalmente più alte ri-spetto all’anno precedente. La qualità della merce tuttavia non è risul-tata sempre idonea alle esigenze della commercializzazione, costrin-gendo gli operatori ad effettuare accurate selezioni. In particolare la scarsa tenuta del prodotto ha portato ad una riduzione delle esporta-zioni del 27,4%, determinata soprattutto dal calo delle drupacee (tab.

9.2).

Alla marcata contrazione del raccolto di pesche (-30,2%) e di net-tarine (-40,8%) hanno contribuito particolarmente le brinate tardive verificatesi nel periodo della fioritura e le piogge di fine giugno che hanno provocato una cascola tardiva dei frutti. Secondo i rilievi effet-tuati dal COO1 di Ferrara i gruppi varietali che hanno accusato i cali più vistosi sono stati quelli delle produzioni a media maturazione e

1. Centro Operativo Ortofrutticolo.

Tab. 9.1 - Superfici e produzioni delle principali colture arboree da frutta fresca in Emilia-Romagna

1994 1995 Variazioni % 1995/94 Coltivazioni Superficie (ha) Produz. Superficie (ha) Produz. sup. sup. prod.

raccolta raccolta totale in prod. raccolta

totale in prod. (100 kg) totale in prod. (100 kg)

Melo 11.733 10.689 2.572.054 9.882 8.903 2.335.332 -15,8 -16,7 -9,2 Pero 30.715 25.988 5.836.133 31.926 26.580 6.307.984 3,9 2,3 8,1

Pesco 20.988 18.643 3.666.011 20.472 18.385 2.558.922 -2,5 -1,4 -30,2 Nettarine 17.728 15.391 3.138.317 17.008 14.770 1.857.266 -4,1 -4,0 -40,8 Susino 4.875 4.186 610.464 4.928 4.222 389.122 1,1 0,9 -36,3 Albicocco 4.620 3.502 423.726 4.945 3.700 236.929 7,0 5,7 -44,1 Ciliegio 3.056 2.738 148.410 3.030 2.710 151.342 -0,9 -1,0 2,0 Actinidia 4.381 4.156 869.179 3.775 3.551 734.961 -13,8 -14,6 -15,4

Loto 1.342 1.257 182.081 1.353 1.268 214.708 0,8 0,9 17,9 Totale 99.438 86.550 17.446.375 97.319 84.089 14.786.566 -2,1 -2,8 -15,2 Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.

quelli delle produzioni tardive. Inoltre la qualità delle drupe è risultata ulteriormente compromessa da alcune precipitazioni grandinigene e dalla elevata piovosità del mese di agosto che ha causato l’insorgenza di diffusi attacchi di monilia. La vita media del prodotto ha subito una notevole contrazione. Solo in luglio in condizioni meteorologiche normali, con una ridotta disponibilità dell’offerta nazionale e con una scarsa concorrenza della merce estera, le produzioni regionali hanno trovato un agevole collocamento. I prezzi per le pesche gialle si sono aggirati intorno alle 900 lire/kg e per le nettarine intorno alle 1.200 li-re/kg, risultando superiori a quelli dello scorso anno rispettivamente del 42% e dell’84%. A partire dalla seconda metà di agosto il decadi-mento qualitativo della merce ha causato un rapido calo della doman-da. Sul mercato interno l’abbassamento delle temperature ha depresso i consumi e sul mercato estero la “self-life” del prodotto, specie delle nettarine, non è stata sufficiente a coprire i tempi di commercializza-zione. Ne è derivata una caduta dei prezzi che nel caso delle pesche Tab. 9.2 - Esportazioni emiliano-romagnole di prodotti ortofrutticoli freschi (100 kg)

Prodotti 1991 1992 1993 1994 1995 Var. %

1995/94

Actinidia 709.425 1.005.414 1.158.160 1.005.120 1.021.472 1,6 Albicocche 104.694 167.529 85.570 149.742 88.482 -40,9 Ciliegie 7.463 18.739 5.477 2.955 7.903 167,4 Loti 22.552 47.096 54.143 27.136 30.303 11,7 Mele 214.304 224.172 294.088 184.205 208.824 13,4 Pere 619.292 879.877 1.090.430 943.422 859.079 -8,9 Pesche 1.229.832 1.364.147 1.000.120 1.486.317 1.052.987 -29,2 Nettarine 2.081.106 2.601.294 1.956.572 3.063.802 1.685.834 -45,0 Susine 243.013 129.933 143.564 297.275 105.919 -64,4 Altra frutta 533.351 574.069 519.696 561.528 547.047 -2,6 Totale frutta 5.765.032 7.012.270 6.307.820 7.721.502 5.607.850 -27,4 Agrumi 10.047 9.401 30.337 63.584 54.476 -14,3 Ortaggi 515.864 485.007 493.065 573.236 534.964 -6,7 Totale 6.290.943 7.506.678 6.831.222 8.358.322 6.197.290 -26

Fonte: ICE Bologna.

sono scesi intorno alle 650 lire/kg e per le nettarine a 800 lire/kg (tab.

9.3). Allo scopo di ridurre l’offerta comunitaria di pesche e nettarine, a fine anno il Consiglio della UE ha emanato il reg. Ce 2505/95 che ha concesso un regime di premi per l’estirpazione dei pescheti.

Le drupacee minori hanno fatto registrare nell’insieme un calo pro-duttivo del 34,3%. L’albicocco è stata la specie che ha registrato le diminuzioni più marcate (-44,1%). Il maltempo oltre a causare un de-cadimento produttivo, nella seconda quindicina di giugno ha provoca-to anche spaccature e marciumi ai frutti. A fronte della ridotta offerta le quotazioni sono risultate nettamente più alte di quelle dello scorso anno (+130%). La merce disponibile è stata assorbita in buona parte dal mercato interno, dove la richiesta è stata molto attiva anche da par-te dell’industria di trasformazione, che per salvaguardare i propri pro-grammi di produzione, ha acquistato merce a prezzi elevati. Anche per le susine il calo produttivo è stato molto marcato (-36,3%) e le rese medie sono risultate inferiori ai 100 quintali/ettaro. In avvio della campagna di commercializzazione si è registrata una temporanea con-correnza da parte della produzione spagnola, ma superato il primo pe-riodo non si sono avute difficoltà di collocamento e per la merce ben selezionata i prezzi spuntati sono stati circa doppi rispetto a quelli dell’anno precedente. La produzione di ciliegie non si è discostata molto dai valori medio-bassi del raccolto del 1994. Le piogge ripetute-si nell’ultima fase del periodo di maturazione hanno causato una ele-vata deperibilità del prodotto, costringendo ad un attento lavoro di se-lezione. I prezzi nella prima fase della vendita sono risultati più alti di quelli dell’anno precedente, successivamente però in relazione alla ca-duta di qualità della merce, le quotazioni spuntate non sono state suffi-cienti a compensare i maggiori scarti.

Per le pomacee non vi sono stati problemi di allegagione e le rese degli impianti sono risultate in aumento. Le ricorrenti piogge hanno comunque causato problemi nel controllo della ticchiolatura e le gran-dinate estive, che hanno colpito fasce di territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Ravenna, hanno provocato notevoli danni.

Come previsto il regime di premi per l’estirpazione dei meleti introdotto col reg. Ce n. 2264/94 ha portato ad una ulteriore riduzione delle super-fici (-15,8%). L’incremento delle rese unitarie ha consentito di contenere il calo del raccolto intorno al 9%. E’ continuato peraltro

Tab. 9.3 - Prezzi di alcuni prodotti ortofrutticoli rilevati in Emilia-Romagna (lire/kg)

Prodotti 1994 1995 Var. %

95/94 Mensili massimi

nel 95 Mensili minimi nel

95 Var. % annua media 95/86 Prezzi alla produzione

Pesche gialle (a) 465 830 78,5 980 (giugno) 650 (settembre) 9,0 Nettarine (a) 625 1.125 80,0 1.325 (giugno) 800 (settembre) 11,6 Susine (a) 650 1.325 103,8 1.525 (agosto) 1.200 (settembre) n.d.

Albicocche (a) 875 2.020 130,9 2.110 (giugno) 1.925 (luglio) n.d.

Kiwi 80 + (a) 950 825 -13,2 - - n.d.

Loti (a) 850 550 -35,3 - - n.d.

Meloni Supermarket 956 867 -9,3 1.110(luglio I sett.) 400 (luglio I sett.) n.d.

Cocomeri Crimson 547 250 -54,3 325 (luglio I sett.) 175 (luglio III sett.) n.d.

Prezzi franco magazzino Prezzi medi 95

produzione 94

Prezzi medi 95 produzione 95

Mele Goledn Delicious Cal.70+ (b) 577 672 16,5 620 (gen.apr.) 725 (sett.dic.) 6,6 Pere Abate Fetel cal.60+(b) 1.151 1.294 12,4 1.256 (gen.mar.) 1.313 (sett.dic.) 4,5

Pere Conference cal.60+(b) 995 835 -16,1 835 (gen.mag.) - 7,9

Cipolle Dorata cal.40-60(c) 412 603 46,4 928 (gen.apr.) 338 (ago.dic.) 13,2 Patate cal.40-75(c) 679 679 0,0 1.375 (gen.apr.) 573 (ago.dic.) 18,7

Fragole (d) 5.550 3.688 -33,5 - - n.d.

(a) Merce di 1^ qualità, franco azienda.

(b) Merce alla rinfusa in casse.

(c) Merce confezionata in sacchi da 10 kg - Borsa cipolle e Borsa patate.

(d) Merce confezionata in cestini da 500 gr.

l’incremento di offerta delle mele estive del gruppo “Gala” che sono andate sostituendo le “Ozark Gold”. Tra le mele autunno-invernali si è registrato un anno di carica per le “Red Delicious” e un calo delle

“Golden Delicious”. I prezzi alla produzione delle mele estive sono ri-sultati più alti di quelli del 1994 di circa il 20%. Le quotazioni più in-teressanti sono state quelle fatte registrare dalle “Gala” di pezzatura più elevata, che sono state scambiate con valori intorno alle 800 li-re/kg. Anche per le varietà frigoconservate i prezzi franco magazzino sono aumentati portandosi su livelli soddisfacenti sia per le “Golden Delicious”, sia per le “Red Delicious”. In seguito all’offerta limitata e alle richieste provenienti dall’industria di trasformazione si è avuto anche un netto miglioramento delle quotazioni delle “Imperatore”.

L’offerta regionale di pere è risultata in crescita sia per l’incremento delle rese unitarie (+8,8%), sia per l’aumento delle su-perfici in produzione (+2,3%). I maggiori raccolti sono derivati soprat-tutto dalle varietà estive, mentre l’offerta delle autunnali, con esclu-sione della “Kaiser”, è leggermente diminuita. Nella commercializza-zione delle “William”, dopo un normale avvio della campagna, si è avuto un rallentamento della domanda e la quota di prodotto destinata al consumo fresco è stata collocata a prezzi via via più bassi, scesi an-che al disotto delle quotazioni spuntate dalle partite contrattate dall’industria di trasformazione. Anche per le pere “Abate” dopo un fa-vorevole inizio di campagna, vi è stato un rallentamento della domanda e a fine anno le quotazioni si sono riportate sugli stessi livelli del 1994.

Analogo andamento mercantile hanno presentato le “Decana”, i cui prezzi sono stati soddisfacenti solo per il prodotto di qualità elevata.

Per l’actinidia le rese unitarie sono risultate nella norma, ma per effetto degli espianti il raccolto ha subito un calo del 15,4%. I prezzi alla produzione sono stati inferiori a quelli del 1994 di circa 100 li-re/kg (-13,2%). Anche la campagna di commercializzazione del pro-dotto immagazzinato si è aperta sulla base di quotazioni in calo a cau-sa della concorrenza esercitata dal kiwi neozelandese. Come di con-sueto per avere un quadro esatto dell’andamento commerciale si do-vranno attendere i primi mesi del 1996, quando la concorrenza estera avrà esaurito le proprie scorte.

Il raccolto dei kaki è risultato più abbondante di quello dello scor-so anno di circa il 18%, anche se la pezzatura è stata inferiore. La

campagna di commercializzazione è stata contrassegnata da fasi alter-ne, ma rispetto alle elevate quotazioni dell’anno precedente si sono avute flessioni dei prezzi di circa 300 lire al kg.

Ortaggi. In base a dati ancora provvisori la superficie complessiva, dopo anni di continui cali, si sarebbe incrementata di circa l’8% in piena aria e dell’1,7% in coltura protetta. Le superfici a pomodoro, che da sole occupano quasi il 40% dell’ettarato complessivo, sono aumentate del 12,9% (tab. 9.4). A causa delle minori rese la produzio-ne è aumentata del 2,5%. La raccolta del prodotto da industria è stata fortemente ostacolata dalla piovosità estiva, che in certi periodi ha im-pedito l’accesso delle macchine agli appezzamenti. Inoltre sulle varietà tardive le temperature inferiori alla norma hanno rallentato la biosinte-si degli zuccheri, causando un abbassamento dell’indice rifrattometri-co e un aumento della percentuale di scarto. Come rifrattometri-conseguenza si è avuto un calo della resa di trasformazione di circa il 10% e non tutte le industrie sono riuscite a raggiungere la quota di produzione program-mata. La zona più colpita è risultata essere il Ferrarese dove è venuto a mancare oltre un terzo del raccolto. Le aziende sono dovute ricorrere anche ad acquisti di prodotto da altre zone e i maggiori costi sostenuti nell’approvvigionamento della materia prima si sono trasferiti sui pro-dotti finiti. I quantitativi trasformati sono stati inferiori alle attese an-che al di fuori del territorio regionale, per cui nel prosieguo della cam-pagna commerciale sono previste ulteriori lievitazioni dei loro prezzi.

Per quanto riguarda le patate il buon esito della scorsa campagna ha portato ad un incremento delle superfici coltivate del 5,6%. Le rese sono aumentate e il raccolto si è collocato oltre i 2,2 milioni di quintali (+21,5%). Indicativamente i prezzi alla produzione si sono posizionati sulle 300 lire/kg (-25%) e per la merce calibrata e confezionata le ven-dite si sono avviate sulla base di circa 550 lire al kg (-11%). Nei mesi autunnali e invernali le quotazioni hanno registrato modeste rivaluta-zioni arrivando a spuntare 620 lire/kg a fine anno. Tali quotarivaluta-zioni, pur non raggiungendo i livelli record dello scorso anno, sono da ritenersi soddisfacenti e passibili di ulteriori miglioramenti in considerazione del non eccessivo livello quantitativo presentato dalle giacenze a fine

‘95.

Le cipolle hanno fatto registrare un incremento delle superfici del

Tab. 9.4 - Superfici e produzioni di ortaggi e legumi freschi in Emilia-Romagna

1994 1995 Var. % 1995/94 Coltivazioni Superfici (ha) Produz. racc. (100 kg) Superfici (ha) Produz. racc. (100 kg) colt. piena aria

in piena in serra in piena in serra in piena in serra in piena in serra sup. prod.

aria aria aria aria

Patata comune 6.490 - 1.826.631 - 6.851 - 2.219.635 - 5,6 21,5 Patata primaticcia 80 - 23.240 - 40 - 12.000 - -50,0 -48,4 Fagiolo e fagiolino 2.899 20,6 217.001 3.084 2.596 20,8 199.166 3.735 -10,5 -8,2 Fava per legume fresco 28 - 1.170 - 26 - 1.105 - -7,1 -5,6 Pisello fresco 3.225 3,8 241.988 1.014 4.020 4,4 285.177 1.290 24,7 17,8 Aglio 615 - 57.960 - 538 - 46.780 - -12,5 -19,3

Asparago 1.107 14,2 52.499 1.130 1.083 13,7 49.473 1.090 -2,2 -5,8 Bietola 241 34,3 93.113 15.255 .. 32,4 .. 14.570 .. ..

Carciofo 159 - 8.043 - 143 - 7.105 - -10,1 -11,7

Cardo 81 - 25.570 - .. - .. - .. ..

Carota 768 4,9 380.450 1.940 .. 4,8 .. 1.920 .. ..

Cavolfiore 261 - 82.283 - .. - .. - .. ..

Cavolo capuccio 81 - 25.300 - .. - .. - .. ..

Cavolo verza 84 - 28.256 - .. - .. - .. ..

Cetriolo da mensa 47 71,5 14.070 55.119 48 72,5 15.693 56.010 2,1 11,5 Cetriolo da sottaceti 230 - 37.829 - 230 - 43.700 - 0,0 15,5 Cipolla 3.310 - 1.238.535 - 3.656 - 1.254.122 - 10,5 1,3 Cocomero 3.330 9,0 1.227.600 3.150 3.183 10,9 1.111.174 3.757 -4,4 -9,5 Finocchio (a) 378 - 100.119 - 372 - 98.400 - -1,6 -1,7

Tab. 9.4 – Continua

1994 1995 Var. % 1995/94 Coltivazioni Superfici (ha) Produz. racc. (100 kg) Superfici (ha) Produz. racc. (100 kg) colt. piena aria

in piena in serra in piena in serra in piena in serra in piena in serra sup. prod.

aria aria aria aria

Indivia 360 38,9 81.083 12.705 .. 41,6 .. 13.395 .. ..

Lattuga (a) 1.137 120,1 288.890 43.942 1.140 127,8 298.850 47.135 0,3 3,4 Melanzana 107 55,5 52.220 34.066 98 53,9 49.250 33.760 -8,4 -5,7 Melone 2.090 194,6 503.816 56.826 2.372 204,1 621.926 57.940 13,5 23,4 Peperone 177 29,7 48.228 18.601 172 32,9 48.480 17.788 -2,8 0,5 Pomodoro 20.528 100,5 9.267.878 83.143 23.177 78,1 9.499.747 59.905 12,9 2,5 Porro 15 - 6.750 - 14 - 6.040 - -6,7 -10,5

Prezzemolo 49 4,0 10.241 1.600 48 3,5 10.080 1.370 -2,0 -1,6 Radicchio 900 7,4 168.894 2.135 .. 6,0 .. 1.780 .. ..

Ravanello 63 21,5 16.695 12.375 65 22,7 17.550 13.045 3,2 5,1 Sedano 263 18,6 147.470 12.480 .. 13,0 .. 8.230 .. ..

Spinacio 594 - 82.986 - .. - .. - .. ..

Zucche e zucchine 679 53,3 143.871 33.595 767 52,0 162.270 24.139 13,0 12,8

Altre in serra 17,2 2.730 39,1 14.480

Totale 51.703 1.035 16.842.491 452.701 51.962 1.053 16.347.767 420.384 .. ..

(a) Dati provvisori.

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.

10,5%. L’andamento meteorologico ha condizionato lo sviluppo vege-tativo causando un decremento delle rese e un marcato decadimento qualitativo per diffuse epidemie di botrite e peronospora. Il prodotto ha lamentato anche una scarsa tenuta che ha determinato elevate per-centuali di scarto. I prezzi spuntati, pur differenziandosi tra loro a se-conda delle varietà considerate, sono risultati inferiori a quelli dello scorso anno e non sono stati sufficienti a coprire i maggiori costi di la-vorazione.

Anche per le fragole l’annata è stata condizionata dalle avverse condizioni climatiche, che hanno causato un decremento delle rese so-prattutto nelle produzioni di pieno campo il cui raccolto è calato del 15,1%. Il tutto è stato aggravato dall’insorgenza di marciumi e dal ri-dotto sapore dei frutti. L’avverso andamento climatico ha inoltre con-dizionato i consumi, che contraendosi, hanno concorso al cattivo esito della campagna di commercializzazione, conclusa con una diminuzio-ne dei prezzi del 33,5%.

Per i buoni risultati ottenuti nella scorsa campagna la coltivazione dei meloni ha registrato un incremento delle superfici del 13,5% in piena aria e del 4,9% in serra. Le basse temperature di fine giugno hanno causato un certo ritardo nel normale procedere del ciclo vegeta-tivo, riducendo la scalarità di maturazione e concentrando il raccolto nella seconda quindicina di luglio. Tale fenomeno ha comportato un accorciamento della campagna di commercializzazione, con conse-guenze negative sui prezzi che, da una base di partenza di circa 1.000 lire/kg, sono poi scesi bruscamente a 400 lire/kg.

Il cocomero, che è stato coltivato su un’area di poco inferiore a quella dell’anno precedente, ha registrato un calo produttivo del 9,5%.

Anche in questo caso sono state le condizioni meteorologiche a deter-minare l’andamento della campagna di commercializzazione. Dopo un avvio che si può considerare nella norma i prezzi sono andati progres-sivamente calando fino a raggiungere il loro minimo nella terza setti-mana di luglio. In agosto si è ristabilito un certo equilibrio tra doman-da e offerta, interrotto nella secondoman-da quindicina doman-dal calo delle tempera-ture e dal tempo piovoso che hanno progressivamente azzerato la ri-chiesta. Si è così registrato il mancato raccolto della produzione tardi-va e la campagna si è chiusa con prezzi più che dimezzati.

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