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La vite e il vino

Nel documento Volume Rapporto 1995 (.pdf 2.4mb) (pagine 194-200)

9. LE PRODUZIONI VEGETALI

9.2. La vite e il vino

Nel 1995 la superficie vitata ha subito una diminuzione di 2.646 et-tari (-4%) (tab. 9.5). I cali hanno interessato tutte le province risultan-do di particolare entità nel Reggiano (-7,9%), nel Modenese (-5,6%) e nel Ravennate (-4,4%). Così come è avvenuto nell’anno precedente il ricorso agli espianti è stato indotto dalle compensazioni concesse in base al regolamento Ce n. 1144/88, che con la campagna 1995/96 è giunto al suo ultimo anno di applicazione.

Il decorso stagionale ha creato problemi alle coltivazioni causando fin dall’inizio un ritardo vegetativo di una decina di giorni. A partire dal mese di giugno le ricorrenti piogge hanno comportato difficoltà nel controllo della peronospora. Nella fase di maturazione si sono poi ve-rificate infestazioni di muffa grigia che in alcune zone hanno costretto ad effettuare una raccolta precoce. Solo nei vigneti meno colpiti e per le uve più tardive si è potuto attendere il mese di ottobre per effettuare la vendemmia, ciò ha consentito di raggiungere migliori risultati quali-tativi in relazione ad una acidità equilibrata e ad un maggiore grado zuccherino. Le rese medie con 135 q/ha si sono collocate ad uno dei livelli più bassi degli ultimi anni. Alla vinificazione sono arrivati poco meno di 8 milioni di quintali di prodotto e con una resa uva/vino pari al 75,8% la produzione è scesa a circa 6 milioni di ettolitri (-15,8%). I cali più consistenti sono stati registrati dai vini a denominazione di o-rigine controllata (-20,7%), seguiti dai vini da tavola (-14,8%) e da quelli da tavola con indicazione geografica (-14%).

Anche a livello nazionale si è manifestata una tendenza riduttiva e secondo i dati provvisori diramati dall’ISTAT, la produzione di vino sarebbe scesa a 56,8 milioni di ettolitri (-4,1%). Da parte sua il Comi-tato per la gestione vino dell’Unione Europea ha diramato a fine anno il bilancio previsionale relativo alla campagna 1995/96, da cui è emer-so che nella UE a 15 la produzione è calata a 149,4 milioni di ettolitri (-1,1%). In particolare la diminuzione è stata determinata dalle minori disponibilità di vini da tavola scesi a 80,332 milioni di ettolitri (-4,5%). Al termine della campagna le scorte dovrebbero scendere a cir-ca 96 milioni di ettolitri e il grado di autoapprovvigionamento al 106%. Sulla base di quanto sopra la Commissione non ha ancora preso decisioni in materia di distillazione obbligatoria. Peraltro la

distilla-Tab. 9.5 - Superfici e produzioni della vite per uva da vino in Emilia-Romagna

Province Superficie totale (ha)

Produzione totale (100 kg)

Uva vinificata (100 kg)

Vino prodotto (hl) Var. % 1995/94

1994 1995 1994 1995 1994 1995 1994 1995 sup. prod. vino Piacenza 6.741 6.731 587.490 470.790 575.220 470.000 390.320 319.600 -0,1 -19,9 -18,1 Parma 1.494 1.435 198.155 166.572 198.155 166.119 138.709 130.400 -3,9 -15,9 -6,0 Reggio Emilia 8.885 8.181 1.686.704 1.395.155 1.686.704 1.395.155 1.349.363 1.116.124 -7,9 -17,3 -17,3

Modena 9.627 9.085 1.459.450 1.337.885 1.453.950 1.292.000 1.163.160 1.033.600 -5,6 -8,3 -11,1 Bologna 9.612 9.234 1.197.870 977.815 1.197.870 973.000 834.400 727.300 -3,9 -18,4 -12,8 Ferrara 1.370 1.306 181.250 158.775 174.270 150.864 121.989 105.605 -4,7 -12,4 -13,4 Ravenna 17.200 16.450 2.813.500 2.385.000 2.813.500 2.385.000 2.250.800 1.779.050 -4,4 -15,2 -21,0 Forlì 11.315 11.176 1.366.544 1.155.671 1.346.544 1.155.651 942580 843.625 -1,2 -15,4 -10,5 Totale 66.244 63.598 9.490.963 8.047.663 9.446.213 7.987.789 7.191.321 6.055.304 -4,0 -15,2 -15,8

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura.

zione preventiva dei vini da tavola, autorizzata dalla Commissione col regolamento n. 2402/95 del 12 ottobre, è stata effettuata solo in parte:

in Italia sono stati sottoscritti contratti per circa 800 mila ettolitri, pari al 21% di quelli autorizzati.

Nell’attuale situazione di mercato le crescenti richieste di vino pro-venienti dall’estero non rendono vantaggiose per i nostri prodotti le di-stillazioni. Nella campagna 1994/95 l’export è salito a 19,5 milioni di ettolitri (+29,5%), cui è corrisposto un introito di 3.222 miliardi di lire (+32,6%). In particolare sono aumentate le esportazioni dei vini sfusi, cresciute del 47,2% in quantità e del 99,1% in valore. Le maggiori ri-chieste sono pervenute dai paesi dell’Unione Europea (+44,8%) e in particolare da Francia, Germania e Spagna. Le spedizioni dell’Emilia-Romagna hanno fatto registrare nei primi nove mesi del 1995 un in-cremento del 17,3% in quantità e del 37,1% in valore.

Il mutamento dello scenario produttivo che ha interessato la vitivi-nicoltura comunitaria negli ultimi anni è stato determinato da diversi fattori, alcuni di carattere strutturale, come la riduzione delle superfici (-8,3% dal 1990 al 1993), altri di natura congiunturale, come la siccità che ha colpito ripetutamente la Spagna. I suddetti fenomeni hanno por-tato ad una sospensione del processo di riforma della OCM, sulla qua-le nel corso del 1995 è proseguita la discussione, ma non sono state prese decisioni conclusive. All’inizio del 1996 la presidenza di turno italiana ha rilanciato la necessità di addivenire ad un accordo e la pro-posta è stata accolta nelle sedi competenti.

Il ridursi degli stock di vino e le previsioni di una vendemmia non abbondante hanno portato ad un consistente rialzo delle quotazioni. Le cantine hanno acquistato le uve sulla base di prezzi generalmente su-periori alle 50 mila lire/quintale, con incrementi rispetto all’anno pre-cedente oscillanti dal 54% per le produzioni meno pregiate di pianura al 69% per le uve destinate alla produzione di vini a denominazione di origine (tab. 9.6). I vini da tavola hanno proseguito il positivo trend avviato fin dalla passata vendemmia. Il mercato dei rossi e dei bianchi comuni ha registrato solo una leggera flessione nei mesi di aprile e maggio quando la domanda degli imbottigliatori è stata più modesta.

Successivamente, durante la stagione estiva, le previsioni relative al nuovo raccolto hanno spinto gli utilizzatori ad incrementare le loro ri-chieste e i prezzi sono risaliti costantemente. In ottobre e novembre le

quotazioni hanno poi subito aumenti oscillanti tra le 2.000 li-re/ettogrado dei bianchi e dei rossi comuni e le 3.000 lili-re/ettogrado del lambrusco. A dicembre i prezzi si sono portati anche al disopra delle 10.000 lire/ettogrado e su base annua i vini da tavola hanno fatto regi-strare incrementi compresi tra il 38,5% e il 50%. Per le principali tipo-logie a denominazione di origine controllata gli incrementi più accen-Tab. 9.6 - Prezzi alla produzione dei vini e delle uve rilevati sulle principali piazze regionali

Produzioni Medie annue Var. % Mensili Mensili Var.%

1994 1995 95/94 max min annua nel 95 nel 95 media

95/86

Uva bianca di pianura

(provincia di Ravenna) (£/kg) 340 525 54,4 - - n.d.

Uva con nome di vitigno e denom.geografica

(provincia di Bologna) (£/kg) 427 722 69,1 - - 8,8 Vino bianco tipo A1 grezzo gr. 10/11

(provincia di Ravenna) (£/ettogrado) 5.525 7.653 38,5 9.583 6.900 n.d.

(dic.) (mag.) Vino rosso tipo R1 grezzo gr. 10/11

(provincia di Ravenna) (£/ettogrado) 5.264 7.432 41,2 9.583 6.500 n.d.

(dic.) (mag.) Vino lambrusco

(provincia di Modena) (£/ettogrado) 5.757 8.630 49,9 11.500 6.200 8,5 (nov.-dic.) (gen.) Vino lambrusco di Sorbara doc

(provincia di Modena) (£/ettogrado) 8.250 9.250 12,1 9.250 9.250 6,0 Vino lambrusco Salamino di S.Croce doc

(provincia di Modena) (£/ettogrado) 6.302 8.489 34,7 8.750 8.140 7,2 (lug.) (gen.) Vino lambrusco Grasparossa di Castelvetro doc

(provincia di Modena) (£/ettogrado) 7.470 8.989 20,3 9.250 8.750 6,5 (lug.) (gen.) Vino Sangiovese doc

(provincia di Forlì) (£ /litro) 949 1.204 26,9 1.550 1.088 3,4 (dic.) (gen.-giu.) Vino Trebbiano doc

(provincia di Forlì) (£ /litro) 868 1.143 31,7 1.350 1.088 4,0 (dic.) (gen.-giu.)

Fonte: Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna.

tuati sono stati presentati dal trebbiano (+31,7%) e dal lambrusco Sa-lamino di S. Croce (+34,7%).

9.3. I cereali

Nella campagna agraria 1994/95 le semine a cereali hanno registra-to un incremenregistra-to complessivo dello 0,8% portandosi a poco più di 378 mila ettari (tab. 9.7). La produzione cerealicola regionale nel suo com-plesso ha presentato un calo del 2,6%, aggirandosi su un quantitativo di 22,5 milioni di quintali. A livello nazionale, secondo le stime dell’Associazione Nazionale Cerealisti, la produzione complessiva (ri-so esclu(ri-so) si sarebbe invece incrementata del 6,5% portandosi a 18,6 milioni di tonnellate.

Per il secondo anno consecutivo va segnalato il forte calo registrato dal frumento duro i cui areali sono scesi del 36,8%. L’abbandono delle superfici a grano duro è stato causato soprattutto dalla discesa dei prezzi alla produzione ai livelli di quelli del grano tenero, in seguito al-la progressiva entrata a regime delal-la nuova politica comunitaria.

L’attuale regolamentazione favorisce infatti la coltivazione del grano duro nelle regioni del centro-sud, dove sono ammessi aiuti supplemen-tari al reddito nella misura di 297 ECU/ha. Nelle semine autunnali gli agricoltori hanno preferito altre colture come il frumento tenero e l’orzo, le cui superfici si sono incrementate rispettivamente del 5,6% e dell’8,6%. Tra le specie a ciclo primaverile-estivo il mais si è distribui-to su quasi 64 mila ettari (+11,5%), mentre il sorgo dopo cinque anni di continua crescita ha interrotto il suo trend espansivo riducendosi su 17,6 mila ettari (-7,7%). E’ inoltre proseguito l’incremento delle su-perfici a riso che hanno raggiunto i 9.900 ettari (+13,9%).

Sul livello produttivo e sulle caratteristiche qualitative dei cereali autunno-vernini hanno influito negativamente le avverse condizioni climatiche nell’ultima fase del ciclo produttivo. Le conseguenze sono state particolarmente dannose per il frumento duro, le cui rese sono diminuite del 20,9% e il cui raccolto, peraltro di scarsa qualità, è risul-tato dimezzato. Per il frumento tenero la contrazione delle produzioni è stata del 3,6%, mentre l’orzo ha riportato un incremento del 5,8%

poiché la trebbiatura di buona parte della produzione è avvenuta prima

Tab. 9.7 - Superfici e produzioni dei cereali in Emilia-Romagna

Produzioni Superficie (ha) Rese (100 kg/ha) Produzione (100 kg) Var. % 1995/94

1994 1995 1994 1995 1994 1995 Sup. Rese Prod.

Frumento tenero 211.700 223.600 56,7 51,7 12.001.400 11.564.416 5,6 -8,8 -3,6 Frumento duro 48.350 30.570 56,2 44,4 2.715.030 1.357.473 -36,8 -20,9 -50,0

Orzo 29.650 32.200 51,9 50,6 1.539.359 1.628.267 8,6 -2,6 5,8 Mais da granella 57.350 63.920 86,4 95,7 4.956.816 6.119.575 11,5 10,8 23,5

Sorgo da granella 19.080 17.620 75,1 75,0 1.433.673 1.320.670 -7,7 -0,2 -7,9

Avena 450 540 30,6 31,5 13.770 17.010 20,0 2,9 23,5 Riso 8.707 9.916 56,1 54,6 488.701 541.717 13,9 -2,7 10,8 Totale 375.287 378.366 .. .. 23.148.749 22.549.128 0,8 .. -2,6

Fonte: Regione Emilia-Romagna - Assessorato Agricoltura

delle piogge di fine giugno. Tra i cereali a raccolta estiva va segnalato il deciso incremento delle produzioni di mais (+23,5%), le cui rese u-nitarie hanno toccato il livello più alto degli ultimi anni.

Il 1995 si è chiuso con un consistente incremento delle quotazioni.

Su base annua gli aumenti più rilevanti sono stati quelli registrati dal granoturco (+28,6%) e dal grano duro (+22,9%), seguiti dal sorgo (+17,5%), dal grano tenero (+11,4%) e dall’orzo (+10,4%) (tab. 9.8).

La campagna di commercializzazione 1995/96 dei frumenti si è a-perta facendo registrare consistenti rialzi. Le prime contrattazioni sono state portate a termine con prezzi superiori a quelli dell’analogo perio-do del 1994 rispettivamente del 23,2% per il frumento tenero e del 35,4% per il frumento duro. Nei mesi successivi i prezzi del tenero si sono mantenuti sui livelli di apertura, mentre per il grano duro nei me-si autunnali me-si è avuta una ulteriore rivalutazione, determinata soprat-tutto dalle scarse disponibilità di prodotto. Infatti in seguito ai minori Tab. 9.8 - Prezzi all'ingrosso dei cereali di produzione nazionale rilevati sulla piazza di Bologna ( lire/100 kg)

Medie annue Var. % Mensili Mensili Var. %

Nazionale prod. nord (a) 32.204 39.577 22,9 43.000 (ott.)

39.550 (giu.)

-0,4

Granoturco

Nazionale comune (b) 30.495 39.217 28,6 37.675 (nov.)

35.425 (set.)

2,4

Orzo

Nazionale kg/hl 65/67 (b) 31.939 35.262 10,4 35.750 (dic.) 34.800

Nel documento Volume Rapporto 1995 (.pdf 2.4mb) (pagine 194-200)