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Gli studi sulle nuove professioni in Italia

Fig 4 Employment impact of greening the economy

5.4 Gli studi sulle nuove professioni in Italia

Nel processo di riconversione verde lo spostamento dell’economia verso i settori low- carbon si riflette anche sulla composizione e sulle caratteristiche della forza lavoro. Dalla analisi qualitativa di alcune significative esperienze138 emergono indicazioni utili alla comprensione dei fabbisogni di competenze ed alla definizione di nuovi e più ap- propriati interventi formativi.

I casi studio infatti rilevano che, come in tutta l’economia verde, anche nel settore energetico il passaggio verso le energie pulite comporta un processo dinamico su vasta scala che vede la nascita di nuove professionalità (soprattutto verso la filiera delle rin- novabili), la trasformazione di alcune professioni esistenti mediante l’integrazione e aggiornamento delle competenze (ad essere interessato è soprattutto il settore resi- denziale legato all’efficientamento degli edifici) e la scomparsa di alcune tipologie lavo- rative legate a produzioni in progressiva dismissione (come la filiera estrattivo minera- ria).

Le previsioni numeriche prospettano un saldo positivo dell’occupazione dovuto in gran parte alla presenza della componente tecnologica innovativa che implica l’impiego di più forza lavoro lungo l’intera catena produttiva.

Come si è visto con lo studio di Kammen sulle tecnologie energetiche, gli impianti a fonti rinnovabili e gli impianti a fonti fossili, il settore delle rinnovabili presenta infatti maggiori potenzialità occupazionali, per unità di energia prodotta, in tutte le fasi del ciclo di vita dell’impianto, dalla costruzione e installazione alla fase di gestione139. Si tratta di una conferma teorica a supporto di quanto ci suggerisce l’osservazione di- retta della realtà italiana. L’innovazione e la ricerca rappresentano la principale desti- nazione degli occupati nei settori verdi in Italia dal momento che, secondo GreenItaly (2013)140, più della metà delle assunzioni dichiarate dalle aziende vengono indirizzate proprio verso le attività di ricerca e sviluppo.

In questa fase diventa dunque cruciale facilitare il passaggio verso il nuovo modello energetico e di consumo attraverso l’analisi e la definizione delle figure professionali più richieste.

È quanto si propone ISFOL141 con lo studio sui principali fabbisogni di competenze e co-

noscenze nel settore delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. La ricerca consente di ricostruire in maniera dettagliata l’identikit professionale di alcune figure partico- larmente significative quali:

138

OCSE (2011), Cedefop e ILO (2011).

139 A simili conclusioni perviene anche uno studio realizzato nel 2010 in Spagna, nella regione di Arago- na, interessata negli ultimi anni da una robusta crescita del solare e dell’eolico. Ogni MW generato da fonti rinnovabili produce occupazione dalle 2 alle 4 volte in più rispetto alle tecnologie tradizionali. Sastresa et al. (2010), “Local impact of renewables on employment: Assessment methodology and case

study”.

140

GreenItaly 2013, secondo rapporto, Symbola e Unioncamere.

141 Energie rinnovabili ed efficienza energetica : settori strategici per lo sviluppo sostenibile: implicazioni occupazionali e formative: sintesi della ricerca/ ISFOL ; Rita Ammassari ... [et al.]. - Roma : ISFOL, c2011

- esperto economico – finanziario di interventi in campo energetico ambientale - esperto di interventi energetici sostenibili a livello territoriale

- promotore consulente di materiali edili a basso impatto ambientale - esperto per la qualificazione energetico ambientale delle imprese edili - amministratore di condominio con competenze energetico ambientali.

La ricerca ha inoltre il pregio di collegare i diversi contesti, nazionale e locale, soprat- tutto con riferimento ai repertori delle competenze e dei profili predisposti a livello territoriale al fine di favorire gli interventi di formazione professionale e rispondere al- le crescenti necessità provenienti dai vari settori produttivi.

Analoghe indagini sui profili sono state condotte dall’Osservatorio Energia e Innovazio- ne dell’Ires142.

Con l’obiettivo di indagare la trasformazione dei saperi richiesti e delle competenze delle figure professionali coinvolte nella conversione del sistema energetico in favore della green economy143 l’analisi ha esaminato gli effetti del PAEE144 sui settori dell’edilizia, trasporti, industria e macchine per i settori produttivi.

Anche in questo caso le figure più interessate sono quelle medio alte, i professionisti dei settori tecnico scientifici, quali architetti, ingegneri, project manager, che hanno più direttamente recepito le principali innovazioni metodologiche tecniche ed operati- ve connesse al tema della sostenibilità.

La ricerca tuttavia sottolinea l’ampia portata del cambiamento , il carattere pervasivo degli interventi di efficienza energetica che oltre a introdurre nuove figure professiona- li, sono principalmente in grado di apportare la trasformazione di un gran numero di professioni esistenti, sia nelle alte che nelle basse qualifiche.

L’analisi delle ricadute occupazionali dei fabbisogni sul sistema professionali degli inge- gneri, è il cuore dello studio realizzato dal Centro Studi CNI145 . L’indagine ha classifica- to i profili emergenti nei nuovi comparti FER individuando 23 nuove professioni per gli ingegneri e ulteriori professionalità tecniche corrispondenti a 8 profili professionali per diplomati.

La banca dati Excelsior di Unioncamere146 rafforza la correlazione tra occupabilità e i settori legati all’energia e conferma la tenuta occupazionale di aree disciplinari tecni- che quali ingegneria e architettura. Anche in tempi di crisi, le imprese dei comparti

142

Istituto di Ricerche Economiche e Sociali.

143 Ruggiero, S.,( 2012), L’efficienza energetica in Italia: competenze e figure professionali emergenti per

la green economy, in Argomenti,n. 35, Milano, Franco Angeli, pp. 53-73.

144

Piano d’Azione Italiano per l’Efficienza Energetica 2011.

145 Ingegneri 2020: le nuove sfide professionali nelle energie rinnovabili, efficienza energetica, mobilità sostenibile, Centro Studi Consiglio Nazionale degli Ingegneri, 2011.

146

chimico-farmaceutico-petrolifero e le public utilities147 risultano economicamente tra le più attive e in grado di fornire posti di lavoro altamente qualificati148.

Un ampio discorso a parte meriterebbe il settore edilizio ed in particolare gli interventi per il recupero e la riqualificazione energetica degli edifici149.

Il Cresme150 prevede che gli incentivi introdotti dal 2007 riguardanti il rinnovo e la ma- nutenzione del patrimonio abitativo saranno strategici nel settore delle costruzioni an- che nei prossimi anni e costituiranno uno dei principali motori per il rilancio economico ed occupazionale.

A questo contribuisce inoltre, la futura applicazione della normativa europea che pre- vede la progettazione e la costruzione di edifici dalle alte prestazioni energetiche. Si calcola che gli investimenti attivati che hanno usufruito della detrazione, per l’anno 2012, sia di circa 3 miliardi relativi ad interventi di riqualificazione energetica che, in termini di stime occupazionali, corrisponde a circa 44.000 occupati diretti e 67.000 oc- cupati complessivi151.

Il crescente coinvolgimento del settore delle costruzioni per i prossimi anni dunque impone una analisi puntuale della filiera, con la previsione e la predisposizione di misu- re e investimenti necessari a formare ed aggiornare le figure e i profili professionali all’uso dei materiali e delle tecnologie più innovative.

147 Per una ulteriore conferma del ruolo svolto dai servizi pubblici locali, si vedano i dati di Federambien- te 2012, Occupazione e Costo del lavoro 2012, Federambiente.

148 I laureati assunti nel 2013 dalle imprese sono chiamati quasi nell’85% dei casi a svolgere una profes- sione di alto profilo: per il 34,5% una professione intellettuale, scientifica o di elevata specializzazione, e per il 48,6% una professione tecnica.

149

L’agevolazione per la riqualificazione energetica degli edifici introdotta per la prima volta con la legge finanziaria del 2007 (legge n. 296 del 2006), attuale Il D.L. n. 63 del 2013 (articolo 14) che prevede detra- zioni fiscali fino al 65 per cento.

150 Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto delle misure di incentivazione, Dossier a cura del Servizio Studi della Camera dei Deputati e del Cresme, novembre 2013.

151

Capitolo 6. L’approccio partecipativo per i nuovi impianti industriali

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