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Globalizzazione e cooperazione

Nel documento Piano strategico Introduzione (pagine 31-34)

3. Il panorama della PI: tendenze della tutela dei diritti di proprietà intellettuale

3.2 Globalizzazione e cooperazione

L’aumento dei depositi illustrato sopra e la crescente tendenza delle aziende di tutte le dimensioni a svolgere le proprie attività commerciali in diversi paesi richiedono la collaborazione dei rispettivi sistemi di PI.

Paesi come la Cina, l’India e il Brasile stanno investendo massicciamente nella ricerca e nella tecnologia per far salire le loro industrie nella catena del valore e irrompere (prepotentemente) nell’economia mondiale (come hanno già fatto nei decenni precedenti paesi quali la Corea del Sud e il Giappone). Ciò mette a dura prova la competitività delle imprese dell’UE, ma ogni minaccia rappresenta al tempo stesso un’opportunità. Lo sviluppo di questi paesi comporterà l’apertura di nuovi mercati per molte imprese europee, per le quali sarà necessario accedere alla registrazione dei diritti della proprietà intellettuale in questi nuovi mercati, oltre che poter contare su procedure eque ed efficaci per far valere i propri diritti. Ciò significa che la cooperazione multilaterale tra gli uffici di PI, volta a incrementare la convergenza e l’interoperabilità fra i sistemi della proprietà intellettuale delle principali economie a livello mondiale, sarà sempre più cruciale.

Una delle collaborazioni più efficaci fra gli uffici di PI del mondo comporta la fornitura agli utenti di informazioni facilmente accessibili sui diritti di proprietà intellettuale esistenti. Tali strumenti agevolano la ricerca di diritti di PI esistenti ai potenziali richiedenti, che possono così evitare conflitti successivi con i titolari di diritti preesistenti. L’Ufficio e i suoi partner di cooperazione sono stati al centro di questi sviluppi con la creazione delle banche dati TMclass, TMview e DesignView. Altri uffici della proprietà intellettuale, nonché organizzazioni internazionali di PI quali l’EPO o l’OMPI, lavorano anch’essi in questo senso. L’effetto combinato è quello di rendere il sistema di PI più accessibile a tutti i potenziali utenti, e in particolare alle PMI, per le quali le efficienze che ne conseguono rappresentano risparmi reali sui costi di acquisizione e mantenimento dei diritti di proprietà intellettuale. Poiché le aziende dell’UE guardano ai mercati emergenti per la loro crescita futura, è di vitale importanza che l’Ufficio, pur concentrandosi sempre sulle proprie competenze principali, faciliti l’applicazione della loro proprietà intellettuale in quei mercati, sostenendo gli sforzi compiuti per rafforzare la tutela dei DPI al di fuori dell’UE. Le attività svolte dall’Ufficio nell’ambito dei progetti finanziati dall’UE e dei gruppi TM5/ID5 sono un contributo essenziale per l’economia europea basata sulla conoscenza. Mantenendo gli utenti al centro di queste attività, l’Ufficio e i suoi partner garantiscono che i progetti che svolgono insieme creino valore per i titolari di diritti di PI. Per questo motivo è necessario un forte coinvolgimento degli utenti in questi progetti e attività, in particolare nelle sedi multilaterali, come il TM5 e l’ID5.

Pagina 33 di 109 3.3 Iniziative dell’UE

Una delle principali sfide per l’UE consiste nel gestire l’impatto del costante spostamento del peso economico verso i paesi emergenti e in via di sviluppo.

All’interno dell’UE, per i marchi, i disegni e i modelli è stato raggiunto un certo grado di armonizzazione attraverso misure quali la direttiva 2008/95/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 ottobre 2008, sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri in materia di marchi d’impresa e il regolamento (CE) n. 40/94 del 20 dicembre 1993, sul marchio dell’Unione europea. Tuttavia, la rapidità, la coerenza, la semplicità e l’accessibilità dei procedimenti di registrazione, così come il livello di convergenza sulle modalità di gestione di tali procedure da parte degli uffici, sono stati lungi dall’essere perfetti. Ritardi, complessità e inutili differenze di prassi tra i vari sistemi di registrazione dei marchi, disegni e modelli in Europa possono trasformarsi in ostacoli all’innovazione e alla creatività, oltre a minare la realizzazione della strategia “Europa 2020”.

Questo rischio è particolarmente elevato per le piccole e medie imprese (PMI) che non dispongono di molte risorse da destinare alla tutela della proprietà intellettuale e all’applicazione dei loro diritti di PI. Uno studio dell’OCSE4 ha dimostrato che i costi della regolamentazione per dipendente possono essere cinque volte superiori per le piccole imprese in confronto alle aziende di maggiori dimensioni.

Le PMI rappresentano un grande potenziale per la crescita economica in Europa. Pertanto, per consentire alle PMI europee di innovare si avvertiva un bisogno urgente di migliorare le condizioni di base, riducendo ulteriormente gli oneri amministrativi, creando strumenti elettronici affidabili e di facile utilizzo al fine di semplificare, velocizzare e migliorare l’accessibilità ai servizi offerti dagli uffici di PI, nonché facendo convergere il più possibile le prassi e le procedure fra i vari uffici.

Nell’Unione europea, il legislatore ha risposto a questi cambiamenti con una serie di proposte concepite per rafforzare e modernizzare il sistema di PI europeo. Si prevede che il brevetto unitario entri in vigore nel corso dei prossimi anni. Nel 2014 la Commissione europea ha proposto una nuova direttiva per armonizzare alcuni aspetti della legislazione sul segreto commerciale fra gli Stati membri. Più di recente, sempre la Commissione, come affermato nella strategia per il mercato interno, ha pubblicato proposte su un mercato unico digitale in tutta l’UE e sta valutando la creazione di nuovi diritti di proprietà intellettuale, come ad esempio le indicazioni geografiche non agricole.

La riforma del sistema del marchio dell’Unione europea è stata proposta dalla Commissione nel 2013 ed è stata approvata dal Parlamento, dal Consiglio e dalla Commissione nel dicembre 2015.

Essa avrà conseguenze sia operative sia finanziarie sull’Ufficio. La riforma rafforza la necessità che l’Ufficio operi in modo efficiente e ponga maggiore enfasi sulla cooperazione con gli Stati membri, compresa l’attribuzione di una percentuale delle proprie entrate a queste attività e un’ulteriore armonizzazione del sistema del marchio all’interno dell’UE.

4 Businesses’ Views on Red Tape: Administrative and Regulatory Burdens on Small and Medium-Sized Enterprises [Il punto di vista delle imprese sulla burocrazia: gli oneri amministrativi e normativi sulle piccole e medie imprese] (OCSE 2001).

Pagina 34 di 109 3.4 Protezione dei DPI

Mentre le economie del mondo sono sempre più interconnesse, nuove tecnologie stanno avendo un profondo impatto sul modo in cui la proprietà intellettuale viene sviluppata e sfruttata. Molte nuove tecnologie incidono sulla PI, in particolare il progresso di Internet, che ha innescato un’ondata di cambiamento. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, occorre rammentare che il rapido aumento della larghezza di banda, la nascita del commercio elettronico e lo sviluppo di social network generali e specializzati hanno favorito la partecipazione all’economia globale di PMI e imprese ubicate in zone distanti dai centri economici e finanziari. Nel contempo, questi stessi fattori, insieme alla complessità dell’applicazione dei diritti online, hanno amplificato la gravità e le conseguenze della contraffazione e della pirateria.

Analogamente, l’avvento della stampa 3D a basso costo, la cui crescente disponibilità fa a meno della necessità di investire in attrezzature, significa che la produzione diventerà più «democratica» in quanto qualsiasi impresa in fase di avviamento con un progetto nuovo sarà in grado di produrre facilmente dei prototipi e di avviare una produzione su piccola scala per sondare il mercato. Al tempo stesso, questa tecnologia ha ovviamente anche un impatto negativo; con la stampa 3D, infatti, specialmente in combinazione con la scansione 3D, sarà più facile produrre merci contraffatte. Nuovi metodi di commercializzazione, canali di distribuzione e sistemi di pagamento renderanno più facile consegnare ai consumatori merci sia contraffatte che legali.

Un’altra tecnologia che ha un impatto sulla PI è il networking collaborativo («peer-to-peer») che, se da una parte rende più comoda e affidabile la condivisione di dati legittimi, dall’altra consente una diffusa violazione del copyright.

Alla luce di questi e altri sviluppi appare sempre più importante sviluppare strumenti efficaci per aiutare a proteggere la proprietà intellettuale, fra cui marchi, disegni e modelli; se un diritto di PI non può essere adeguatamente difeso e applicato, infatti, è improbabile che arrechi vantaggi economici al suo titolare o alla società nel suo complesso.

La contraffazione e la pirateria sottraggono fatturato alle imprese legittime ed entrate allo Stato, scoraggiano gli investimenti e l’innovazione e spesso violano le leggi in materia di occupazione, salute e sicurezza. In un periodo in cui le economie cercano opportunità di ripresa, la lotta per l’applicazione effettiva dei diritti di PI assume sempre maggiore importanza. Un diritto di PI non arrecherà vantaggi economici al suo titolare o alla società a meno che non sia applicato e protetto adeguatamente.

I contraffattori utilizzano canali di distribuzione sempre più sofisticati che si estendono a livello mondiale. Siti web che offrono merci usurpative, fra cui farmaci e altri prodotti contraffatti che possono comportare rischi per la salute e la sicurezza, generano ogni anno miliardi di euro in termini di vendite.

Pagina 35 di 109 La natura e la dimensione del problema richiedono un approccio coordinato orientato verso misure di contrasto a livello regionale, nazionale e internazionale. Riconoscendo la minaccia rappresentata dalla contraffazione e dalla pirateria e la necessità, basata su solidi dati oggettivi, di un’azione coordinata, nel 2012 l’Osservatorio è stato affidato all’Ufficio insieme con i tre obiettivi principali stabiliti dal regolamento (UE) n. 386/2012:

1. fornire fatti e dati oggettivi affinché i responsabili politici li utilizzino per formulare politiche di PI efficaci;

2. creare strumenti e risorse per intensificare la lotta contro la violazione della PI;

3. portare avanti azioni di sensibilizzazione sulla PI e sugli effetti negativi della contraffazione e della pirateria.

Nel 2014 l’Osservatorio è «entrato a regime» a tutti gli effetti, beneficiando di tutte le capacità e risorse dell’Ufficio. Il suo lavoro di promozione di una maggiore conoscenza del sistema di PI e di assistenza basata su dati oggettivi ai responsabili politici si è avvalso di una serie di studi che formano una trilogia. Il primo elemento di tale trilogia è costituito ad esempio dallo studio sul contributo della PI, che fornisce una valutazione oggettiva dell’importanza della PI per l’economia dell’UE. Il secondo esamina le opinioni dei cittadini, soprattutto i giovani, attraverso gli studi sulla percezione della PI e ricerche di follow-up. Infine, il terzo è costituito da studi che quantificano il danno economico arrecato dalle violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Nel complesso, i risultati di questi studi aiuteranno a orientare il lavoro futuro di sensibilizzazione della società in generale, e dei suoi componenti più giovani in particolare, sull’importanza dei diritti di proprietà intellettuale e sulla necessità di rispettarli.

Tramite l’Osservatorio, l’Ufficio produce altresì strumenti per le autorità di contrasto (ad esempio la banca dati anticontraffazione) e lavora per approfondire la conoscenza di tutti gli attori della PI. Il pubblico di riferimento, pertanto, include anche il personale degli uffici di PI, autorità doganali, forze di polizia, magistrati, utenti ed esponenti del mondo accademico. Per svolgere tale mandato si rende necessario un ulteriore ampliamento della rete dell’Osservatorio e dovrà essere ulteriormente intensificata la collaborazione tra l’Ufficio e le sue parti interessate, tanto pubbliche quanto private.

Nel documento Piano strategico Introduzione (pagine 31-34)