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Linea di azione 6 - Rafforzare il sistema della proprietà intellettuale

Nel documento Piano strategico Introduzione (pagine 75-85)

5. Obiettivi strategici per il periodo 2016-2020

5.6 Linea di azione 6 - Rafforzare il sistema della proprietà intellettuale

Le attività e i progetti che compongono questa linea di azione sostengono principalmente il raggiungimento degli obiettivi strategici 2 e 3. Un sistema di PI solido deve essere in grado di fornire diritti di alta qualità che possano essere protetti in un ambiente internazionale.

Eccellenza del personale, buon governo, sistemi informatici e collaborazione in rete, basati su un solido approccio orientato agli utenti, sono presupposti essenziali per la creazione di un tale sistema. Questa linea di azione si propone di rafforzare ulteriormente il sistema mediante l’attuazione armonizzata della riforma giuridica; di realizzare ricerche basate su dati oggettivi in settori chiave della PI e di promuovere la cooperazione e la condivisione della conoscenza con e tra le autorità di contrasto. Essa si prefigge altresì di aiutare le imprese dell’UE, in particolare le PMI, a proteggere i loro diritti di proprietà intellettuale e di sensibilizzare i cittadini e i responsabili politici.

Creatività e innovazione sono oggi, più che mai, di fondamentale importanza per garantire, in futuro, posti di lavoro e la crescita economica in Europa.

Alla base di questi obiettivi vi sono l’ispirazione e le idee di creatori, disegnatori e inventori, che sono protette in quanto diritti di proprietà intellettuale. Tali diritti contribuiscono a garantire che la creatività sia adeguatamente ricompensata, e di conseguenza sono diventati valori indispensabili che aiutano a guidare lo sviluppo futuro, la ricerca e il progresso economico.

Un importante contributo a un sistema di diritti di proprietà intellettuale migliore in Europa è costituito dal pacchetto di riforme giuridiche sul marchio, approvato nel 2015. L’obiettivo della riforma giuridica è quello di migliorare l’accessibilità, la trasparenza e l’efficienza del sistema, armonizzando sempre più le norme procedurali e sostanziali. Al fine di raggiungere questo obiettivo, il pacchetto legislativo ha proposto disposizioni di modernizzazione mirate e ha fornito una chiara base giuridica per gli strumenti di cooperazione esistenti tra l’Ufficio e gli uffici nazionali e regionali di PI, per consentire un maggiore ravvicinamento delle prassi. Dopo l’adozione, il pacchetto legislativo dovrà essere attuato sia a livello di UE che a livello nazionale.

Poiché il valore dei diritti di proprietà intellettuale ha continuato a crescere, essi sono diventati sempre più attraenti per i trasgressori, che riconoscono che si possono realizzare cospicui profitti in modo rapido e a costi e rischi relativamente bassi appropriandosi indebitamente del lavoro di altri.

La violazione dei DPI riduce potenzialmente gli investimenti in innovazione e indebolisce la reputazione del marchio e la fiducia dei consumatori. In questo modo, ostacola la crescita economica in tutta l’UE, sottraendo entrate essenziali per le economie nazionali e risorse cruciali per le imprese legittime e, in ultima analisi, minaccia l’occupazione e anche la salute e la sicurezza dei cittadini. In un periodo in cui le economie cercano disperatamente opportunità di ripresa, l’applicazione effettiva dei diritti di proprietà intellettuale assume un’importanza ancora maggiore.

Sebbene l’Ufficio in sé non abbia responsabilità operative nel settore dell’applicazione dei diritti, nel 2012 il regolamento (UE) n. 386/2012 gli ha affidato l’Osservatorio europeo sulla violazione dei diritti di proprietà intellettuale. I principali compiti dell’Osservatorio, come indicato nel regolamento, sono

Pagina 77 di 109 fornire fatti e dati oggettivi affinché i responsabili politici li utilizzino per formulare politiche di PI;

formare le autorità di contrasto; creare strumenti e risorse per sostenere la lotta contro la violazione dei DPI; e condurre campagne di sensibilizzazione sulla PI e sugli effetti negativi della contraffazione e della pirateria.

Creando una rete veramente inclusiva di autorità pubbliche, istituzioni nazionali e internazionali, organizzazioni imprenditoriali, consumatori e altri ambiti della società civile, l’Ufficio è riuscito a riunire una vasta gamma di conoscenze, interessi ed esperienze partendo da un ampio spettro di parti interessate. Di conseguenza, è in grado di generare una maggiore comprensione che permetterà di prendere decisioni più informate in merito a strategie pratiche e attuabili.

Oltre ad adempiere il mandato dell’Osservatorio, l’Ufficio perseguirà lo scopo di rendere il sistema della proprietà intellettuale in Europa più accessibile alle aziende e, in particolare, alle PMI. A tal fine occorre comprendere quali sono le barriere, reali o percepite, che le aziende devono affrontare nel momento in cui cercano di proteggere la loro PI, e adottare le azioni necessarie per ridurre tali barriere. Anche molte delle attività e dei progetti inclusi nell’ambito delle altre linee di azione in questo piano strategico sostengono questo obiettivo. Ad esempio, migliorando la prevedibilità e di conseguenza aumentando la percentuale di domande senza problemi, l’Ufficio e i suoi partner nell’EUIPN renderanno il sistema più accessibile, in particolare per le piccole imprese che dispongono di risorse più esigue per affrontare eventuali irregolarità.

5.6.1 Obiettivo 6.1 - Contribuire all’attuazione armonizzata della riforma giuridica

Una volta adottato, il pacchetto legislativo dovrà essere attuato sia a livello di UE che a livello nazionale. La maggior parte delle modifiche introdotte dal regolamento entrerà in vigore (e dovrà pertanto essere attuata) 90 giorni dopo la pubblicazione del nuovo regolamento nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Le restanti modifiche, insieme al diritto derivato che dovrà essere redatto per sostituire l’attuale regolamento di esecuzione, entreranno in vigore 21 mesi dopo la pubblicazione dell’atto di base. Gli Stati membri dovranno adeguare la loro legislazione nazionale alla nuova direttiva sui marchi sotto molti aspetti entro un periodo di 36 mesi dalla data di pubblicazione.

L’obiettivo generale dell’Ufficio è un’attuazione rapida, efficace e armonizzata del nuovo pacchetto legislativo, a partire dal quarto trimestre del 2015 (pubblicazione della riforma), da completare entro la fine del 2018 (recepimento della direttiva a livello nazionale).

Il primo compito sarà l’attuazione in tutto l’Ufficio di tutte le modifiche apportate al regolamento, che entreranno in vigore 90 giorni dopo la pubblicazione, al fine di essere in piena ottemperanza al 23 marzo 2016, data di entrata in vigore. Tutti i dipartimenti dell’Ufficio interessati dal nuovo pacchetto legislativo parteciperanno attivamente all’attuazione, che comprenderà un’azione specifica sul cambiamento di nome e di identità istituzionale per un periodo transitorio di 12-18 mesi.

Lo stesso modello di attuazione interdipartimentale è adottabile nel caso di riforme giuridiche future (ad esempio nel settore dei DMC).

Successivamente, le Direttive dell’Ufficio dovranno essere modificate in linea con le nuove disposizioni di legge in due momenti diversi — prima in conseguenza delle modifiche entrate in vigore 90 giorni dopo la pubblicazione e poi a seguito delle modifiche entrate in vigore 21 mesi dopo la pubblicazione e le corrispondenti disposizioni di diritto derivato.

Pagina 78 di 109 Poiché molte delle disposizioni che saranno discusse nelle nuove parti delle Direttive dell’Ufficio sono le stesse della direttiva, è importante massimizzare il coinvolgimento nel processo di revisione sia degli uffici nazionali e regionali di PI (che dovranno affrontare lo stesso compito nel recepire tali disposizioni) che degli utenti. Ciò garantirà la più ampia accettazione possibile dell’approccio per determinare norme di esame pertinenti, che a loro volta contribuiranno a ridurre le disparità fra le diverse prassi in tutta l’UE. A tal fine, l’Ufficio avvierà un processo di consultazione aperta e inclusiva durante il periodo di vacatio legis, garantendo così di prendere in considerazione le opinioni di tutte le parti interessate durante la revisione.

Il terzo compito riguarda la preparazione del diritto derivato necessario per attuare il nuovo regolamento di base entro 21 mesi dalla pubblicazione. Questo processo offre l’opportunità non solo di modernizzare il quadro procedurale dell’Ufficio, ma anche di condurre un primo scambio di vedute con gli uffici nazionali e regionali di PI, che alla fine dovranno anch’essi emanare norme simili per dare effetto alle loro nuove leggi nazionali, in modo da snellire i processi e le procedure. L’Ufficio è disposto a offrire assistenza tecnica individuando opportunità di miglioramento e fornendo tutti i dati tecnici disponibili alle istituzioni dell’UE coinvolte nell’attuazione o negli atti delegati, qualora ne facciano richiesta. La tempistica sarà decisa dalle istituzioni dell’UE e in particolare dalla Commissione, ma è possibile calcolarla in modo da coprire il periodo tra l’inizio del primo trimestre del 2016 e la fine del secondo trimestre del 2017.

Per supportare questo processo, l’Ufficio si sforzerà di condividere le migliori prassi e di fornire assistenza tecnica agli Stati membri nella misura in cui gli viene richiesto durante la fase di recepimento della direttiva e la preparazione delle corrispondenti norme di attuazione.

In seguito alla richiesta, da parte di un certo numero di uffici, di ulteriori informazioni sulle implicazioni della nuova direttiva e sulle raccomandazioni sui modi migliori per sostenere il processo di recepimento, uno dei progetti europei di cooperazione proposto consiste nel condurre un’analisi di convergenza per esaminare le migliori prassi e proporre delle strategie per nuovi progetti di un gruppo di lavoro di uffici di proprietà intellettuale e rappresentanti degli utenti nel mese di settembre 2016.

Sempre rispettando le diverse competenze e responsabilità della Commissione europea e degli Stati membri, l'Ufficio valuterà l’utilità della produzione di materiali di riferimento e di soluzioni tecniche (tra cui testi legali modello e relazioni sulla prassi e / o linee guida) per consentire agli Stati membri di adottare le loro strategie di attuazione nel modo più convergente, nel rispetto del margine di discrezionalità data dal legislatore. Tali materiali di riferimento possono essere supportati, se del caso, con strumenti ausiliari e altre risorse (ad esempio soluzioni di servizi di software per implementare la nuova procedura amministrativa per la dichiarazione di nullità dei diritti nazionali) consentendo agli Stati membri di attuare la direttiva in tempo e in pieno rispetto delle disposizioni vigenti.

L’attuazione della riforma consentirà anche la creazione di un centro di mediazione. L’Ufficio valuterà la fattibilità della creazione di un tale centro per promuovere la risoluzione alternativa delle controversie per tutte le parti coinvolte nelle controversie pendenti dinanzi a una delle sue istanze decisionali.

Pagina 79 di 109 Portando a termine questo programma, l’Ufficio garantirà il rispetto ai mandati del pacchetto legislativo pur mantenendo la qualità del servizio e garantendo la piena trasparenza e una maggiore armonizzazione in tutta l’EUIPN. Un’estesa conoscenza e comprensione dei cambiamenti e delle relative implicazioni per le parti interessate dell’Ufficio, per il personale e il grande pubblico si otterranno grazie a campagne di sensibilizzazione mirate.

5.6.2 Obiettivo 6.2 - Fornire ricerca empirica su settori chiave della PI

La proprietà intellettuale è continuamente messa in discussione da molte persone che credono che la logica della proprietà intellettuale abbia raggiunto i suoi limiti e non soddisfi più le mutevoli esigenze della società. Sotto certi aspetti l’impulso a emanare leggi più rigide, trattati internazionali e misure di contrasto aggiuntive hanno corroborato quest’argomentazione e hanno suscitato una reazione negativa del pubblico. Di conseguenza, la PI ha bisogno di una nuova narrativa che la descriva e la illustri, non come fine a sé stessa ma come strumento che premia l’innovazione e la creatività e funge da mezzo di tutela dei consumatori in termini di qualità e altre caratteristiche, garantendo in tal modo benefici più ampi per la società.

L'Ufficio ha svolto importanti studi sull'impatto economico dei diritti di proprietà intellettuale per l'industria (con l'OEB) e sulla percezione dei cittadini. Ha inoltre pubblicato studi di settore che mostrano l'impatto della contraffazione e della pirateria all'interno dell'Unione europea, e, in collaborazione con l'OCSE, il suo impatto sul commercio internazionale. Altri studi pubblicati includono quelli sui modelli commerciali utilizzati nella violazione online dei DPI, sulle prassi di cooperazione volontaria nella lotta alla violazione, sulla PI nel campo dell’istruzione e una relazione sulla contraffazione nell’UE, pubblicata congiuntamente con l’Europol nel 2015.

Nel complesso, questi studi formano una «trilogia» di temi generali. Il primo tema è il contributo positivo dei diritti di PI per l’economia e la società; il secondo esamina la conoscenza e la percezione della PI dei DPI tra i cittadini; e il terzo tratta la portata e l’impatto delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.

Nei prossimi anni, l’Ufficio, tramite l’Osservatorio, continuerà ad ampliare la sua ricerca nell’ambito di questa trilogia. Lo studio del contributo della PI sulle industrie ad alta intensità di DPI si ripeterà ogni tre anni al fine di valutare l’evoluzione del ruolo della PI nell’economia dell’UE, e lo studio a livello di aziende sarà ripetuto e ampliato nel 2018 o 2019. Analogamente, lo studio sulla percezione della PI verrà anch’esso ripetuto a intervalli periodici per rilevare le tendenze nell’evoluzione degli atteggiamenti nei confronti dei diritti di PI tra la popolazione e per esaminare più da vicino gli atteggiamenti di giovani e bambini. Un sondaggio sulla scheda di valutazione per i giovani sarà condotto fra giovani di età compresa tra 15 e 24 anni, mentre la ricerca sarà rivolta anche a bambini più piccoli per valutare il loro posizionamento nei confronti della proprietà intellettuale.

Una delle conclusioni dello studio sul contributo della PI è che la maggioranza delle PMI non possiede diritti di PI, sebbene quelle che ne posseggono ottengano migliori risultati economici. Uno studio di follow-up, la scheda di valutazione sulle PMI (che sarà anch’essa ripetuta periodicamente), esaminerà le ragioni alla base del basso livello di utilizzo dei diritti di proprietà intellettuale fra le PMI, incentrandosi in particolare sugli ostacoli che queste ultime possono incontrare nel momento in cui cercano di proteggere la loro proprietà intellettuale.

Pagina 80 di 109 La terza componente di questa trilogia di studi, che tratta il problema delle violazioni, sarà anch’essa oggetto di sforzi significativi nei prossimi anni. Le violazioni della proprietà intellettuale avvengono attraverso una serie di modelli commerciali sostanzialmente diversi e in continuo sviluppo. Gli studi si concentreranno sul coinvolgimento di una serie di intermediari e facilitatori sia nel mondo fisico che in quello online. Attualmente, l’Osservatorio sta anche realizzando la mappatura di diversi settori industriali per identificare le catene di fornitura legali e illegali di prodotti e servizi, compreso il punto in cui la catena di fornitura legale viene violata dalla filiera illegale. Questi studi dimostreranno come avvengono le violazioni, esponendo i metodi utilizzati per portare al consumatore i prodotti e i servizi che violano la legge. L’obiettivo è quello di sviluppare una mappa completa e comprendere i modelli commerciali utilizzati, le diverse filiere e i ruoli degli intermediari e dei facilitatori.

Una seconda serie di studi legati alle violazioni continueranno a esaminare l’impatto economico della violazione, tenendo conto dei suoi costi sia per il settore privato che per quello pubblico. Un importante studio realizzato congiuntamente con l’OCSE, la cui pubblicazione è prevista per il 2016, quantificherà il volume degli scambi di merci contraffatte nell’UE e nel mondo. Parallelamente, l’Ufficio continuerà a svolgere studi settoriali sulla contraffazione e cercherà anche di estendere la metodologia alla pirateria dei contenuti digitali. Nel 2015 è stato avviato uno studio sulla violazione delle indicazioni geografiche che sarà completato nel 2016. In collaborazione con il Centro comune di ricerca della Commissione europea saranno quantificati l’entità della violazione e il suo impatto sulle industrie dei contenuti digitali, quali l’industria della musica, l’industria cinematografica o degli e-book. Nel complesso, questi studi forniranno un quadro il più completo possibile del costo economico delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale per l’economia dell’UE e la società.

Ulteriori studi sul funzionamento del sistema di PI e sul ruolo dei diritti di PI esamineranno il ruolo svolto dalle opere di dominio pubblico che servono come base per ulteriori creazioni e studi sull’importanza dei segreti commerciali per le imprese europee. Infine, l’Ufficio effettuerà uno studio di fattibilità per esaminare la possibilità di integrare le stime delle violazioni di diritti di proprietà intellettuale in misurazioni di conti nazionali, utilizzando come veicolo conti satelliti.

Affinché questi studi siano efficaci per condurre ricerche sostenute da prove e il conseguente utilizzo da parte dei politici e per le attività di sensibilizzazione del pubblico, è importante che essi siano imparziali e accurati. Questo obiettivo sarà raggiunto con la piena trasparenza per quanto riguarda la metodologia, e includendo, se del caso, revisioni o altri tipi di feedback formali a seconda della loro portata e dei tempi previsti.

5.6.3 Obiettivo 6.3 - Rafforzare la cooperazione e la condivisione della conoscenza con e tra le autorità preposte all’applicazione delle normative e al contrasto

I diritti della proprietà intellettuale hanno valore solo se possono essere applicati con efficacia.

Occorre, pertanto, potenziare le competenze delle persone coinvolte in attività di applicazione della PI, fra cui autorità doganali, forze di polizia, servizi in campo normativo, procuratori e magistrati.

Aumentare la conoscenza di strategie, approcci e tecniche delle migliori prassi è di vitale importanza per le parti interessate che operano nel campo delle attività di contrasto e per altri soggetti chiave.

L’Ufficio, attraverso l’Osservatorio, favorirà l’identificazione e l’adozione delle migliori prassi, coinvolgendo esperti per identificare buone prassi di contrasto e generare relazioni da sottoporre alla revisione paritetica a cura di esperti all’interno di gruppi di lavoro dell’Osservatorio, autorità di contrasto pertinenti e rappresentanti degli Stati membri in seno all’Osservatorio. Le relazioni e i

Pagina 81 di 109 risultati prodotti in collaborazione con i partner saranno quindi distribuiti agli Stati membri e alle autorità e alle istituzioni dell’UE, nonché alle parti interessate dell’Osservatorio al fine di scambiare informazioni su casi pertinenti ed esperienze, favorire opportunità di formazione e la condivisione di conoscenze e competenze nell’applicazione della PI, competenze e buone prassi, promuovere il dialogo con esperti pubblici e privati nell’applicazione dei diritti ed esplorare metodi o sistemi efficaci negli Stati membri dell’UE, volti a incoraggiare l’adozione delle misure più efficaci in tutta l’UE.

Al fine di dar seguito alle principali conclusioni delle relazioni sulle migliori prassi già realizzate, si collaborerà con le parti interessate pertinenti per prestare sostegno nella formulazione di programmi di cooperazione interagenzie per l’applicazione della PI negli Stati membri in cui tali programmi non sono ancora stati definiti e per rafforzare la cooperazione e il coordinamento tra l’Osservatorio e le reti nazionali interagenzie.

L’Ufficio continuerà a lavorare con l’Europol e altri organismi quali Eurojust per sviluppare e offrire eventi di creazione di conoscenza in settori specifici. Tali eventi registrano la presenza di ufficiali di polizia e funzionari doganali e vi possono assistere anche procuratori e magistrati. Al tempo stesso, proseguirà il modello su base regionale per lo svolgimento in tutta l’UE di seminari rivolti a magistrati locali, procuratori, autorità doganali e forze di polizia. I seminari coinvolgono parti interessate del settore privato e rispondono alle richieste di conoscenza di ogni specifica regione. La DG Fiscalità e unione doganale, il CEPOL ed Eurojust partecipano a questa iniziativa per mantenere i contatti con le autorità doganali, le forze di polizia e la magistratura nella regione interessata. Corsi specializzati e strumenti di e-learning facili da usare sono in fase di sviluppo in collaborazione con il CEPOL e l’Europol (per le autorità di polizia) e con la DG Fiscalità e unione doganale (per le autorità doganali) e affrontano temi specifici quali le tecniche investigative nei casi di violazione di DPI (per gli ufficiali di polizia), le piccole spedizioni (per le autorità doganali) e l’utilizzo di banche dati esistenti che possono contribuire all’applicazione dei DPI (per le forze di polizia e le autorità doganali).

Al fine di garantire che gli sforzi in questo ambito sfruttino al meglio il lavoro esistente attraverso il coordinamento e la collaborazione, e per evitare duplicazioni, nel 2014 è stato creato un gruppo di coordinamento per discutere priorità, tendenze e iniziative congiunte, formato da agenzie/organizzazioni quali la DG Fiscalità e unione doganale, l’OLAF, l’Europol, il CEPOL, Eurojust, l’OMPI, l’Interpol e l’OMD. Il gruppo si riunisce una volta l’anno per discutere, sviluppare e coordinare le attività in corso nell’ambito della creazione di conoscenza nell’applicazione dei DPI. In futuro, il gruppo potrebbe anche formare un gruppo di riflessione per individuare nuove esigenze formative e istituire programmi congiunti per soddisfare tali esigenze.

Al fine di contribuire a intensificare la lotta contro le violazioni dei DPI, l’Ufficio ha favorito la stretta collaborazione con le due autorità di contrasto dell’UE, Europol ed Eurojust. L’Europol e l’Ufficio hanno firmato un accordo di collaborazione e una convenzione di sovvenzione che consentirà all’Ufficio di contribuire con 500 000 EUR alle attività dell’Europol. In collaborazione con Eurojust si sta istituendo una rete di procuratori. Si prevede che entro il 2020, grazie alla loro collaborazione

Al fine di contribuire a intensificare la lotta contro le violazioni dei DPI, l’Ufficio ha favorito la stretta collaborazione con le due autorità di contrasto dell’UE, Europol ed Eurojust. L’Europol e l’Ufficio hanno firmato un accordo di collaborazione e una convenzione di sovvenzione che consentirà all’Ufficio di contribuire con 500 000 EUR alle attività dell’Europol. In collaborazione con Eurojust si sta istituendo una rete di procuratori. Si prevede che entro il 2020, grazie alla loro collaborazione

Nel documento Piano strategico Introduzione (pagine 75-85)