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Globalizzazione del mercato delle materie seconde

CAPITOLO 2: LA PRODUZIONE DEI RIFIUTI, LO SMALTIMENTO E IL RICICLO

2.5 Il sistema del riciclo

2.5.1 Globalizzazione del mercato delle materie seconde

Nonostante la crisi economica che ha colpito i paesi industrializzati, in Italia e negli altri paesi europei il sistema del riciclo ha retto: le quantità recuperate nelle raccolte urbane sono cresciute o sono diminuite meno della riduzione complessiva dei rifiuti e dei consumi121. I livelli di recupero dei materiali raggiunti in Italia e in Europa erano così alti che si era diffusa la preoccupazione che le potenzialità del riciclo avessero raggiunto il livello di saturazione; invece, grazie alla domanda del mercato internazionale è stata mantenuta elevata anche la capacità di assorbimento dei materiali di recupero. In tutti i settori industriali è cresciuto il tasso di riciclo nella produzione nazionale e, laddove le capacità di riciclo nazionali non erano

crescita del prodotto interno lordo e della quota nel commercio mondiale. Sono nati in seguito anche gli acronimi BRICS con l'aggiunta del Sudafrica e BRICST con l'aggiunta della Turchia.

121D. BIANCHI, “Il riciclo efficiente, L’industria italiana del riciclo tra globalizzazione e sfide della crisi”,

83 adeguate all’offerta di materie seconde, gli eccessi sono stati assorbiti dal mercato internazionale.

Le materie seconde hanno ormai un mercato globale. Materie plastiche, carta, rottami ferrosi, alluminio e rame sono materie seconde che hanno un mercato mondiale; legno, vetro, piombo sono materie seconde hanno un mercato di carattere continentale e poi gli inerti hanno mercati nazionali e subnazionali.

L’export mondiale delle materie seconde vale più di 90 miliardi di dollari; la geografia delle esportazioni e delle importazioni di materie seconde segnala un ruolo dominante della Cina come importatore di materie plastiche, della carta, dell’alluminio e del rame; principale importatore dei materiali ferrosi è invece la Turchia, e poi ci sono altre economie emergenti, come India e Indonesia, che si affacciano sul mercato delle materie seconde con volumi inferiori a quelli della Cina.

Stati Uniti ed economie avanzate europee dominano invece la geografia degli esportatori. Per molte economie avanzate l’esistenza di un forte mercato internazionale delle materie seconde è la condizione per il mantenimento di elevati livelli di raccolta e recupero dei rifiuti.

Se è vero che la domanda di materie seconde è in forte crescita, è anche vero che questa domanda sarà soddisfatta dai produttori stessi per due motivi: il primo è quello per cui in Cina, India, Brasile la crescita dell’economia non è più trainata dalla domanda dei consumatori americani ed europei ma dalla domanda interna, ne consegue che una quota crescente della produzione resterà all’interno e diventerà un rifiuto interno, disponibile al recupero e riciclo; il secondo è che i paesi emergenti stanno iniziando a dotarsi di sistemi di gestione dei rifiuti, dove il problema dei rifiuti è essenzialmente un problema igienico. Nel breve e medio periodo non sembra prevedibile un incremento della raccolta interna tale da coprire la domanda di materie seconde, sia nell’economia cinese che nelle altre economie emergenti, che stanno rafforzando la loro potenzialità manifatturiera. Comunque l’incremento dell’offerta domestica di questi paesi sostituisce sempre di più l’offerta estera di qualità più bassa.

Nel contesto dei paesi industrializzati, l’Italia rappresenta un caso particolare, in quanto privo di materie prime, che ha costruito un’industria manifatturiera basata in maniera significativa sull’impiego di intermedi o di rottami e materiali di recupero. L’industria siderurgica italiana è prevalentemente fondata sulla tecnologia dell’arco elettrico, alimentata da rottami. La produzione di alluminio è una produzione secondaria. L’industria delle materie plastiche è

84 diventata principalmente una industria di trasformazione. L’industria cartaria122

è priva di cicli integrati e di produzione di pasta di cellulosa. Nel 2010 l’Italia si presenta come uno dei pochi paesi importatori di materie seconde, con un limitato deficit di capacità di riciclo nei settori della plastica e della carta, ma con un consistente surplus nel siderurgico e metallurgico: complessivamente, il nostro paese importa più di quanto non esporti.

Il sistema del riciclo è una vera e propria filiera industriale: una filiera che inizia con la fase della raccolta, prosegue nelle operazioni di trattamento e valorizzazione e termina con la produzione manifatturiera o con la commercializzazione sui mercati internazionali. L’Italia ha un’importante filiera del riciclo, in quanto recupera 33 milioni di tonnellate di materie seconde, a livello assoluto in Europa, è il terzo paese con maggior quantitativi di recupero nazionale di rifiuti urbani e industriali.

Recupero dei rifiuti (esclusi inerti, agricoli e organici)

Tonnellate rifiuti Kg/ab

UE 265.670.000 534 Germania 51.870.519 631 Regno Unito 33.459.158 547 Italia 33.112.117 555 Francia 29.322669 458 Spagna 20.276.922 448

Figura 8. Fonte: Eurostat, Statistical Database (dicembre 2011)

In questo ultimo decennio l’industria della valorizzazione e della preparazione al riciclo si è sviluppata e qualificata anche dal punto di vista tecnologico. L’industria manifatturiera italiana ha applicato nuove tecnologie di impiego e valorizzazione delle materie seconde in

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L'industria cartaria è il settore manifatturiero composto dalle cartiere che si occupano della produzione della carta e del cartone quali semilavorati o supporti ad esempio per la stampa o per l'imballaggio. Si differenzia dall'industria della cellulosa e della pasta legno che, a monte, fornisce la materia prima necessaria alla lavorazione dell'industria cartaria. Si differenzia altresì dall'industria cartotecnica e dall'industria dell'imballaggio che sono settori manifatturieri a valle cioè che utilizzano i semilavorati delle cartiere. L'industria cartaria, pur essendo caratterizzata dall'uso di cellulosa o materiali cellulosici come materia prima, può suddividersi in diverse tipologie a seconda dell'uso finale del prodotto. Si possono distinguere le attività produttive per:

 carta igienico sanitaria

 carta e cartone per l'imballaggio

 carte grafiche (tipologia molto ampia che può suddividersi in sottogruppi di prodotto)

85 tutti i settori. L’Italia è uno dei paesi europei con la più consolidata base del riciclaggio, un sistema e una filiera industriale che si sono potenziate nonostante la crisi economica attuale. Il settore industriale del riciclo è un settore composito, con segmenti caratterizzati da una propria e specifica identità e con altri segmenti che invece si intersecano e soprappongono ad attività economiche consolidate. Consiste in una filiera123 complessa composta da tre elementi principali:

 I servizi di raccolta dei rifiuti;

 L’industria di valorizzazione dei rifiuti, composta dal settore classico della preparazione al riciclaggio e dai trattamenti di recupero tecnologico finalizzati alla trasformazione dei rifiuti in materie prime seconde, in prodotti di uso agronomico (compostaggio), in prodotti di uso energetico (combustibili derivati, syngas);

 L’industria di trasformazione delle materie seconde e di produzione di beni basati, in tutto o in parte, su materie seconde; quest’ultima componente è in alcuni casi un segmento dell’industria manifatturiera acquirente dei prodotti dell’industria di valorizzazione (come nel caso dell’industria cartaria eccetera), in pochi altri casi è una integrazione verticale della filiera del recupero dei rifiuti.

Anche questa parte dell’industria manifatturiera ha risentito della recessione economica, ma non quanto gli altri settori.