CAPITOLO 3: LE AZIENDE DEI SERVIZI AMBIENTALI
3.2 Le attività delle ASA nella gestione dei rifiuti
Il sistema integrato della gestione dei rifiuti si caratterizza di attività terziarie e manifatturiere, soprattutto per quanto riguarda la raccolta che può essere differenziata o indifferenziata. Le scelte che devono essere adottate dalle ASA che consentono di aumentare le prestazioni dell’attività, migliorando anche l’igiene e la sicurezza del servizio, riguardano l’introduzione
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La diversificazione è la crescita basata su nuovi mercati e nuovi prodotti per cui un’impresa che opera in più settori è, quindi, un'impresa diversificata si ha un’impresa che adotta una strategia di diversificazione delle sue attività produttive quando, senza abbandonare le vecchie linee di prodotto, inizia la produzione di nuovi prodotti, incluse produzioni intermedie, che sono sufficientemente differenti dalle produzioni precedenti e che implicano, quindi, qualche differenza rilevante nei programmi di produzione o di distribuzione.
98 di nuovi veicoli, contenitori ed impianti. Per cui le variabili dei contenitori, dei veicoli e degli impianti sono quelle che influiscono principalmente sul tipo di servizio erogato139. La scelta del contenitore dipende sia dal tipo di veicolo utilizzato che dal tipo di ambiente da servire, ma anche le diverse tipologie di contenitori per rifiuti, come i sacchi o i bidoni, condizionano la progettazione della raccolta e di trattamento del rifiuto140.
Nell’ambito della raccolta indifferenziata, cioè un sistema di raccolta per apporto volontario, la scelta dei contenitori ricade su due tipologie: la campana e il cassonetto; contenitori che dovrebbero essere svuotati quando raggiungono il 75% della loro capienza e quindi si ha la necessità di programmare il servizio valutando i volumi, la dislocazione dei contenitori, tempi, frequenze eccetera.
Nel caso della raccolta differenziata, che può essere porta a porta o ad apporto volontario, il fattore chiave è la qualità. Ossia i ricavi generati dalla vendita delle materie recuperate sono incerti, in parte per effetto dell’andamento dei mercati delle materie prime, ma soprattutto per la richiesta di standard qualitativi più elevati da parte dell’industria di trasformazione; a tal fine sono previste codifiche merceologiche con stretti limiti di tolleranza, che consentono alla filiera del riciclo l’utilizzo di materiali con caratteristiche prossime a quelle della materia sostituita, ma limitano la commercializzazione dei materiali recuperati a danno delle ASA. La raccolta dei rifiuti è strettamente connessa alla fase di selezione, dove gli stessi vengono distinti per categorie merceologiche omogenee. Nella fase della selezione il personale ha un ruolo fondamentale, il quale ha il compito di svolgere un’attività prevalentemente di tipo manuale. Nel tempo sono stati impiegati sempre più impianti con differenti gradi di automazione, impiego che è correlato dal grado di difficoltà nel reperimento del personale per l’attività manuale di selezione, dalla quantità di materiali da selezionare, dalla maggiore affidabilità delle macchine e dai mezzi finanziari della società. L’utilizzo degli impianti di selezione automatica dei rifiuti ha lo scopo di:
Recuperare la frazione organica grezza da avviare al compostaggio;
Recuperare la frazione ad elevato potere calorifico da avviare alla produzione di un combustibile alternativo;
Recuperare materiale ferroso grezzo da avviare alla riutilizzazione; Recuperare materiale plastico da avviare alla rigenerazione;
Recupero altri materiali;
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A. MARELLI, opera citata, pag 65 e seguenti.
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Un esempio è il servizio di raccolta in un piccolo centro storico, con sacchi di misura standard, contenitori stradali di piccole dimensioni facilmente trasportabili, e veicoli per la raccolta piccoli e versatili.
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Eliminazione dei rifiuti ingombranti;
Alla drastica riduzione del volume di rifiuti da avviare in discarica.
Di estrema importanza è la localizzazione141 dell’impianto, dove la struttura deve disporre degli spazi sufficienti per lo stoccaggio dei materiali sia a monte che a valle della selezione, in modo da ridurre i disagi alla popolazione che vive vicino all’insediamento produttivo; inoltre per accrescere la produttività per addetto è necessario garantire l’ergonomia del posto di lavoro, l’igiene e la salubrità rendendo la cornice lavorativa gradevole e funzionale.
L’importanza della fase di raccolta e selezione nel ciclo della gestione dei rifiuti spiega perché vengono fatti notevoli investimenti per aumentare lo standard qualitativo del materiale recuperato, ma tale aspetto generare effetti positivi anche per la collettività: minori cost i e tasse di gestione del servizio per l’ente appaltatore, minori volumi nelle discariche, aumentando i rifiuti selezionati cresce l’esperienza dagli utilizzatori consolidando routine favorevoli alla selezione dei materiali, migliore gestione dei volumi quindi minori costi di trasporto e migliore resa e qualità dei materiali prime seconde recuperate rispetto alla selezione e trattamento della raccolta indifferenziata.
La logistica142 comprende tutte quelle attività che consentono la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei flussi delle materie e di informazioni, attività che assumono sempre maggiore importanza a seguito dei vincoli normativi che sono imposti al servizio. La gestione della logistica segue il flusso dei rifiuti lungo i diversi nodi che vanno dal cittadino che conferisce il rifiuto allo smaltimento definitivo delle materie, con lo scopo di ridurre i costi di logistica creando vantaggi per i cittadini e per gli utilizzatori delle materie recuperate.
La logistica nell’ambito della gestione dei rifiuti deve monitorare tre flussi143
: il flusso dei materiali (intesi come rifiuti o materiali recuperati), il flusso di informazioni e il flusso delle risorse finanziarie.
Per quanto concerne il flusso dei rifiuti e dei materiali recuperati la logistica ha il compito di garantire un servizio rapido, preciso, regolare nella raccolta, affidabile nei confronti dei nodi alimentati dal flusso di materiali, efficiente affinché vengano minimizzate le risorse impiegate e sfruttare al meglio la capacità produttiva degli impianti. Non a caso le nuove tecnologie
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F. PODDIGHE, “La localizzazione. Aspetti e riflessi economico-aziendali”, Pacini Editore, Pisa, 1990.
142La logistica è la gestione e l’organizzazione del movimento di beni e di servizi. Secondo l’Associazione
italiana di logistica (AILOG), essa è "l'insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell’azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita”. Si può dire che la logistica è la scienza di trasportare i prodotti da un luogo all'altro nei tempi previsti, in modo efficiente e al minor costo possibile, e comprende la gestione dei processi di scambio dei relativi dati e delle relative informazioni.
143J.J. COYLE, E.J. BARDI, C.J. LANGLEY, “The management of business logistic: a supply chain
100 introdotte nella logistica sono volte ad armonizzare i tempi di attraversamento più che ridurre i tempi di esecuzione delle singole fasi di lavorazione.
Il flusso delle informazioni ha un ruolo di rilievo ai fini della pianificazione, sviluppo e controllo della rete e dei nodi logistici in modo da garantire una gestione efficace. Infine una compressione globale del ciclo dei rifiuti può creare le condizioni per migliorare i tempi di ritorno monetario degli impieghi e il posizionamento verso forme di guadagno più redditizie. I nodi della gestione dei rifiuti sono: la movimentazione per la raccolta del materiale dagli utenti; movimentazione all’interno degli impianti di stoccaggio, deposito e trattamento; trasporto dei materiali trattati verso l’utilizzatore finale e/o in discarica. Per migliorare la logistica sono state introdotte stazioni intermedie, ossia delle isole di recupero che sono aree aperte al pubblico attrezzate per ogni tipo merceologico di rifiuto in modo differenziato; queste stazioni che consentono la raccolta senza la contaminazione sono a vantaggio sia degli utenti conferenti sia per le attività produttive svolte dalle ASA, ma è necessaria la comunicazione per avere un efficace sistema logistico integrato, ovvero il coordinamento delle azioni svolte dai diversi soggetti coinvolti.
Si parla di riutilizzo quando è possibile effettuare un uso plurimo dell’imballaggio mentre il riciclaggio è l’attività che permette un impiego delle materie previo un trattamento fisico- chimico. Il riciclaggio può essere distinto:
riciclo interno, cioè che si realizza presso gli insediamenti produttivi (esempio: azienda che produce vetro e che impiega le lastre danneggiate nelle nuove produzioni), dove il materiale rientra nel ciclo produttivo che lo ha generato;
il riciclo aperto si ha ogni volta che il materiale è sottoposto ad un trattamento che gli consente di rientrare in un processo produttivo diverso da quello che lo ha generato. L’attività di riciclaggio rappresenta un comparto produttivo a sé dove però si hanno problematiche di rilievo che ostacolo lo sviluppo di questo business.
L’industria del riciclo non è omogenea sotto il profilo merceologico e delle tecnologie impiegate, con una alta differenziazione delle imprese che vi operano, anche se comunque in tutti i casi sono utilizzate materie prime seconde provenienti dall’industria del riciclaggio. Attualmente i potenziali flussi di rifiuti che possono essere riciclati sono superiori rispetto alla capacità di trattamento degli impianti di riciclaggio, per cui è necessario un equilibrio tra sistemi di intercettazione dei materiali recuperabili e recuperati, trasporto e capacità delle strutture di valorizzazione e trasformazione.
Poi vi è il fattore qualità che limita l’accesso nel mercato delle materie prime seconde che devono avere caratteristiche affini alle materie prime, e ciò dipende anche dalla progettazione
101 del prodotto che poi è diventato rifiuto: un prodotto disegnato prevedendo il suo smaltimento tiene conto della possibilità di recuperare i materiali.