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La Governance della rete

Nel documento Welfare aziendale e reti d'impresa (pagine 124-128)

4.1 La rete d’impresa Giano di Correggio (RE)

4.1.1 La Governance della rete

La letteratura sul tema ha evidenziato che le reti di welfare condividono alcune caratteristiche di base, fra queste la presenza di una cabina di regia.

Nel caso in esame, la cabina di comando, dalla quale prende nasce la rete, è ricoperta da Unindustria Reggio Emilia quale associazione di rappresentanza delle imprese del territorio reggiano.

Unindustria Reggio Emilia ha promosso e fornito gli strumenti necessari in materia di welfare tramite i seguenti modi:

a) mediante incontri informativi;

b) attraverso l’attivazione di uno sportello di consulenza per la gestione e l’organizzazione dei dispositivi di welfare;

c) facendo conoscere le esperienze delle realtà già attive in politiche di welfare sul territorio reggiano;

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d) organizzando incontri diretti con altri portatori di esperienze di reti d’impresa per il welfare aziendale, come il caso della rete Giunca di Varese, allo scopo di mostrare altre buone pratiche sul tema.

Unindustria si è in tal modo impegnata per l’individuazione delle aziende disponibili ad aderire al progetto di rete procurando gli strumenti utili per accostarsi al tema del welfare anche in realtà che in quella fase erano abbastanza distanti in quanto non possedevano adeguate competenze in merito.

La rete Giano è regolamentata da un contratto di rete stipulato tra le otto aziende che hanno aderito.

Nel contratto di rete sono individuati: - un referente della rete,

- un comitato esecutivo di gestione rispetto agli obiettivi strategici e al programma comune,

- un’assemblea delle imprese costituita dai rappresentanti legali di ciascuna di esse, che prevede la nomina di un’impresa rappresentativa della rete per quanto concerne il compimento degli atti necessari per il registro delle imprese e le comunicazioni da e verso la pubblica amministrazione.

Hub centrale di riferimento della rete è Unindustria, infatti, anche se non è un contraente, il contratto di rete attribuisce ad Unindustria il ruolo di referente della rete. Nella sua qualità di referente, Unindustria è responsabile di:

1) convocare, coordinare e presiedere gli incontri del comitato esecutivo di gestione, dell’assemblea delle imprese;

2) trasmettere quanto deliberato e discusso agli attori in causa;

3) trasmettere quanto discusso nell’ambito del comitato all’assemblea per sottoporlo al voto e alla sua decisione.

In tale ruolo, Unindustria si occupa inoltre di gestire le relazioni esterne alla rete, raccogliendo proposte che vengono dalla comunità e da soggetti erogatori di servizi. Le attività rivolte alla preparazione di piani e politiche di welfare aziendale sono di competenza del comitato di gestione, che è assunto quale organo comune della rete. Il comitato di gestione, è formato da un soggetto scelto all’interno di ciascuna azienda partecipante alla rete e dal referente di Unindustria.

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Gli incontri del comitato di gestione, sono rivolti alla discussione sullo stato dei lavori, alla verifica delle attività svolte, alla discussione delle proposte provenienti da ciascun partecipante e dal referente coordinatore nonché all’approvazione delle richieste di adesione alla rete da parte di nuove imprese.

Tali incontri, che possono avvenire anche on line, devono assicurare a tutti i partecipanti la possibilità di essere identificati e intervenire al dibattito sui temi in oggetto.

I membri del comitato non comunicano le relative proposte direttamente alle altre imprese, ma le assoggettano al referente per il dibattito negli incontri del comitato. Le decisioni in merito alle iniziative e ai dispositivi di welfare non sono prese secondo una logica top down ma in una logica bottom up.

Queste vengono fuori dalla partecipazione di tutte le imprese agli incontri del comitato. Le decisioni, in particolare, sono assunte dalla votazione della maggioranza dei presenti a agli incontri, ad eccezione di quorum specifici necessari per determinate tematiche stabilite nel contratto.

A ciascuna azienda è lasciato un certo livello di autonomia decisionale, questo consente a ciascuna di essa di adottare o meno una determinata misura, in considerazione anche delle specifiche necessità e delle caratteristiche dei propri dipendenti.

Oltre a quanto sopra detto, non ci sono ulteriori regole formalizzate nei rapporti tra i membri della rete: dalle interviste si può intendere come le aziende interagiscano tra loro e con la referente attraverso modalità per lo più informali nonché attraverso gli incontri di approfondimento sui lavori e sulle iniziative di welfare della rete a cui partecipano i delegati aziendali costituenti il comitato di gestione.

L’assemblea delle imprese è costituita invece da un rappresentante legale o da un delegato di ciascuna impresa.

L’assemblea, che può essere convocata su proposta del referente o di almeno due delle imprese aderenti, è validamente costituita in presenza della maggioranza dei presenti (2/3) ed è chiamata a pronunciarsi sulle modifiche al contratto di rete, sul programma comune, sulla possibilità di prorogare il contratto e sulle violazioni degli obblighi contrattuali.

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In particolare, secondo il contratto, gli obiettivi prefissati riguardano:

1) il potenziamento delle capacità di erogare piani e offerte di prestazioni e servizi di welfare per i dipendenti delle aziende partecipanti, tramite un’attività di programmazione coordinata ed elaborata in un’ottica di rete;

2) lo svolgimento di attività di analisi, progettazione e ricerca concernenti allo sviluppo di comportamenti sul tema del welfare aziendale e della formazione, come elementi capaci di avere effetti positivi sulla competitività, innovazione e qualità delle attività produttive;

3) la programmazione di politiche di welfare aziendale che, con lo sviluppo di economie di scala realizzabili tramite la rete, possano essere implementate a condizioni più favorevoli.

Dalle interviste emerge, in ogni caso, l’assenza di specifici obiettivi di breve periodo. Gli obiettivi si riferiscono genericamente allo sviluppo culturale del welfare aziendale, all’aumento del benessere dei dipendenti e alla realizzazione concreta di dispositivi e servizi di welfare.

Nel contratto stipulato dalle imprese sono indicate come modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi delle politiche di welfare attivate:

- la valutazione quantitativa e qualitativa;

- le attività realizzate dalle imprese in rete attraverso e con l’adesione alla rete. Molto significative sono le seguenti previsioni:

- analizzare l’impatto delle misure e delle attività sui dipendenti delle imprese, attraverso la possibilità di sottoporre loro questionari per conoscere il grado di soddisfazione;

- intraprendere iniziative volte ad analizzare gli impatti delle politiche attuate sul clima aziendale e in relazione alla produttività e all’efficienza delle aziende.

Il contratto di rete stipulato, infine, lascia molta libertà ai contraenti: ad ogni impresa aderente è data la possibilità di recedere dal contratto.

Le parti contraenti, che con la firma del contratto si impegnano a rispettare quanto deliberato, sono soggette ad esclusione dal contratto in caso di inadempimento.

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Nel documento Welfare aziendale e reti d'impresa (pagine 124-128)