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ASCG-BS, Groppoli, Filza 18 cit., Convegno tra il Signor Marchese e la Comunità di Groppoli, 17 giugno 1607

Questa intesa costituisce un punto di partenza per la costruzione dei rapporti fra il feudatario e la comunità, cui Gio Francesco dà u n ’im pronta in ­ dubbiam ente peculiare. Nel giro di questi mesi il clima è mutato. Forse rive­ latasi im praticabile la strada dell’autonomia, la comunità e gli uom ini di G roppoli, da un lato, vogliono «continuare nella fedeltà e devotione che a ’ buoni suditi si conviene verso detto Ill.mo Signor Gio Francesco» e dall’altra parte si vuole «usare della benignità, affettione et clemenza verso detti suoi su d d iti»6. L’anno successivo, come si è visto, proprio Gio Francesco redigerà il nuovo statuto.

Nella prima metà del Seicento la comunità vive in uno stato di disagio economico quasi perm anente dovuto al frequente bisogno di procurarsi all’e­ sterno le derrate alim entari necessarie per la sopravvivenza e anche ad analo­ ga inadeguatezza per fronteggiare la devastazione del territorio operato dagli agenti atmosferici e dalla violenza delle acque, che asportano proprio alcune fra le zone più fertili del feudo.

Non molto tempo dopo l ’accordo stipulato fra le due parti, il 6 novem­ bre 1611, la comunità vende per 250 ducatoni a Gio Francesco proprio le terre al Ginestredo tanto contese7. Nei decenni successivi il processo di inde­ bitam ento dei singoli e della collettività non ha soste. In concomitanza con un andamento dei prezzi del grano fortemente irregolare, caratterizzato da im pennate e picchi congiunturali, e con un diffuso disagio n ell’approvvigio­ namento di beni alim entari, i prestiti fatti dal feudatario in natura e in m one­ ta divengono cospicui. Se l ’importo del debito della comunità nei confronti di Anton Giulio ammonta nel 1617 e nel 1618 a una cifra contenuta, a partire

6 Ibidem.

1 I due consoli Martinus q, Andree e Baptista q. Dominici olim Marci, otto consiglieri e cen- tootto uomini della comunità in platea publica ante ecclesiam parrochialem sanctorum Laurentii et D onini vendono Ioanni Francisco Brignole, patritio genuensi, patri, tuttorì et legitimo administra- tori Antonii lu lii Brignole Sale eius filii, marchionis dicti loci Groppuli... omnes illas terras prativas,

campivas et arboratas diete communitatis et universitatis, positas in territorio et iurisdictione Grop- 6 puli, loco ubi dicitur al Ginestredo; la vendita potrebbe essere a saldo di un debito contratto dal­

la comunità per un importo inferiore a quello del valore del prato in questione e per tale motivo il 20 novembre successivo Gio Francesco corrisponde la somma di 72 ducatoni a saldo del paga­ mento (ASCG-BS, Groppoli, Instrumenti di Francesco Boiardo da 3 gennaio 1611 a 23 ottobre 1613, atto 6 novembre 1611, cc. 186v.-193, e atto 20 novembre 1611, cc. 205-206 r.; cfr. an­ che Libro di Groppoli 1607-1637, c. 80, in cui viene registrata una spesa di lire 1266. 13. 4 di Genova.

ì II

dalla primavera del 1620 questa inizia a crescere in termini tali che i groppo­ lesi non riescono più a fronteggiarla. Il 24 settembre 1620, infatti, la comu­ nità versa a Gio Francesco poco più di 1909 lire di Groppoli a saldo di un pagamento anticipato dal marchese anche per la comunità a Bartolomeo Bianco «m astro... architetto ...per sua mercede, e spese di viaggio di dua vol­ te venuto a Groppoli a levare la p ianta» appunto nel 1617 e nel 1618, e per denaro pagato dallo stesso a nome della comunità a Firenze. Nello stesso giorno di settembre, presente il nobile genovese in Lunigiana, i consoli, che nel marzo 1619 hanno già stipulato un censo di 1100 scudi d’argento, ne con­ traggono un altro per 200 scudi d’argento, am bedue al 5 % 8. In questi con­ tratti è stabilito che la comunità tragga il reddito da due zone prative lungo il M agra, in una zona fertile posta fra il M angiola e la Geriola. In am bedue compaiono clausole che danno al Brignole Sale ampia libertà d ’azione: poi­ ché è previsto che in caso di mancato pagamento il creditore possa affittare i beni e anche eserciti un vero atto di possesso delle terre, liberandole anche da chi le occupa senza perm esso9. Sono contratti stipulati in un momento di gra­ ve disagio per la popolazione, che ricorre ai prestiti in denaro o in natura, sia

8 Nel giro di pochi mesi si indebita per circa 10000 lire di Groppoli (1 scudo d’argento = 7.16.8 lire di Groppoli); ASCG-BS, Groppoli, Instrumenti di Francesco Baiardo da 18 gennaio 1620 in 1621 20 agosto, atto 24 settembre 1620, c. 312 e sgg.; Gio Francesco dichiara di ricevere dalla comunità lire 1909 e soldi dieci da 3 giulii moneta corrente di Groppoli; nell’atto stesso vie­ ne precisato che la somma corrisponde a quanto il nobile genovese ha dato nel 1617 e nel 1618 e a quanto ha pagato lo stesso a Firenze a nome della comunità. Fra i pagamenti avvenuti c’è dun­ que quello per l ’architetto lombardo che per due volte si è recato a Groppoli per rilevare la pian­ ta del feudo con buona probabilità in relazione a contrasti di confine e a valutazione dei danni ap­ portati dalle piene del Magra. In quegli anni vengono infatti registrati danni gravissimi causati da una inondazione. Per i contratti di censo stipulati nel 1620 cfr. ASCG-BS, Groppoli, Filza 18 cit.,

ìnstrumento per censo d’annui scudi d’argento 55 con la Comunità di Groppoli, 16 marzo 1620 e lu ­ stramenti di Francesco Baiardo da 18 gennaio 1620 cit., atto 24 settembre 1620, cc. 302 » 3 1 1 v.

9 L’interesse del marchese è fortemente tutelato e i contratti sono corredati da garanzie; i procuratori, infatti, ad ulteriorem cautellam,..cesserunt et cedunt dicto lll.m o Domino Jo.Francisco presenti et acceptanti..,jus dieta bona locandi et affittandi e, sempre in caso di mancato pagamen­ to, al creditore viene data la possibilità di realem et actualem possessionem dictorum bonorum ap- prehendere et apprehendi facere, et rettinere et quosvis occupatores expelere nulla judicis licentia aut decreto obtentis\ Ibidem, cc. 308 r. e 309 v. ; una identica formula viene peraltro applicata nel contratto di censo stipulato il 18 gennaio 1622 fra i procuratori della comunità di Mulazzo e Mo­ rello Malaspina, figlio del marchese Francesco Antonio, che riceve un frutto di 10 doppie d’oro stampa di Genova, per un censo di 125 doppie (un po’ meno dell’8% ); ASCG-BS, Groppoli, In- strumenti di Francesco Baiardo da 21 agosto 1621 a 18 dicembre 1623, cc. 833 r.-842 v.

come comunità sia individualm ente. Proprio a partire dal 1620, infatti, si re­ gistra un incremento dei contratti fra privati, in prevalenza però fra groppole­ si e il feudatario, in cui questi dà viveri e sementi, anche in quantità modesta, dei quali non si dichiara per iscritto il prezzo, con l ’impegno che se l ’importo non verrà pagato il primo di agosto successivo, i pubblici estim atori o i con­ sueti probi viri individueranno il pezzo di terra, indicato n ell’atto stesso, pari all’importo dei beni consegnati p retto qu o fu e r it iecla ra tu m . I contratti di questo genere sono stipulati nei prim i mesi dell’anno, al momento della sem i­ na e quando la mancanza di cibo si fa particolarm ente acuta; chi chiede vive­ ri e sementi in prestito si propone di effettuare il rimborso n ell’agosto succes­ sivo, cioè a raccolto avvenuto, nella speranza quindi di riuscire a superare il d isagio I0.

La popolazione di Groppoli in questi anni si accinge ad affrontare gravi difficoltà: le carestie e le crisi di sussistenza che per tutta la prim a metà del XVII secolo si sono abbattute sull’Europa non risparmiano certo questo bor­ go di Lunigiana. Per esso sono confermate le considerazioni più volte espresse relativamente alla precarietà e vulnerabilità delle società preindustriali. Scarsi raccolti, avversità climatiche, passaggio di truppe rompono, in term ini dram ­ m atici e in tempi brevi, precari equilibri economici e di sussistenza, in assenza di formazione di scorte, se non quelle lim itate alle necessità della semina, che comportano il ricorso a prestiti presso chi ha maggiori disponibilità .

La comunità contrae debiti a vario titolo, per tutta la popolazione o per aiutare i più deboli; gli anni critici risultano essere il 1620, 1622, 1629, 1630 e il 1642. Fatto che non entra in contraddizione né con l ’andamento del prezzo del grano a G roppoli e a Genova, né con quello delle im portazioni di grano da parte della Repubblica di Genova, il cui ammontare, proprio negli anni ci­ tati, segna un incremento significativo, sintomo di un probabile disagio negli

10 Ad esempio il 6 aprile 1621 Isabetta figlia del q.Pasquino riceve due secchie di panico e

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