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Non è possibile sapere la quota di popolazione rappresentata; pare difficile che i nomi­ nativi riportati corrispondano a nuclei familiari, visto che qualche anno dopo con maggiore chia­

rezza si parla di 129 fuochi esistenti a Groppoli; nel Libro di Groppoli due dei quartieri citati hanno un nome diverso da quello indicato nel documento: il quartiere del Piano è chiamato Ser­ reta e quello di Montenegro è detto Cravile (ASCG-BS, Groppoli, Libro di Groppoli 1607-1637, parte II, cc. 141 e 151). Non ci si spiega il motivo per cui non sia stata adottata in questa occa­ sione la divisione in quartieri così come è delineata nello statuto del 1610, laddove il feudo viene suddiviso in sei quartieri, i nomi dei quali solo in parte corrispondono a quelli riportati nel Libro di Groppoli o nell’atto appena citato.

19 ASCG-BS, Groppoli, Filza 18 cit., Debito fatto dalla Comunità à favore del Sig. Marche­ se, 7 ottobre 1627, si riporta semplicemente che tale somma è data ad omnem simpliciter requisi- tionem et voluntatem ipsìus Ill.m i Marchionis Gio Francisci Brignole.

20 ASCG-BS, Groppoli, Libro di Groppoli 1607-1637, cc. 141, 151-153.

21 ASCG-BS, Groppoli, Filza 18 cit., Instrumento della Comunità de scudi 1732.4.7 d'ar­ gento à favore del Signor Marchese che corrispondono à viveri che il Marchese ha dato alla Comu­ nità tramite il suo agente Agostino Viano, 5 agosto 1631.

nico, 234 di castagne e 96 di fave). La segale (654 secchie) giunge dalla Spezia e per quanto riguarda il grano, su un totale di 522,5 secchie date ai groppole­ si nei due anni considerati, 143 (pari al 27,39 %) provengono genericam ente da Groppoli e di queste una parte modesta (37 secchie) è acquistata dal po­ destà da Giovanni di Lazzarino e Agostino Magagnino.

La crisi dunque si abbatte sui groppolesi, ma tra di loro qualcuno riesce ad avere un esubero di raccolto rispetto alle proprie necessità e tale privilegio rende: il prezzo del grano acquistato «d alla m arina» è di 27 giuli la secchia, quello del grano genericam ente proveniente da Groppoli è di 30 giuli e, infi­ ne, il grano avuto dai due groppolesi su citati costa 32 giuli la secchia. Una differenza del 5 % nel prezzo dello stesso bene, registrato nello stesso anno, che si può spiegare in parte con una diversa qualità della merce e in parte con la dramm atica domanda di alimenti, che perm ette una sia pur circoscritta speculazione in loco.

L’oscillazione del prezzo del grano in questi anni trova peraltro riscontro nelle registrazioni effettuate nel libro di Groppoli fino al 1637. Nei prim i do­ dici anni di rilevazione, dal 1607 al 1618, i prezzi del grano oscillano da un minimo di 9 giuli e mezzo a un massimo di 17 giuli la secchia : tali variazioni sono collegate ai diversi momenti in cui avviene la compravendita e probabil­ mente, come accennato, anche alla qualità della m erce scambiata. Dopo un triennio durante il quale c’è un ’assoluta mancanza di registrazioni, i prezzi hanno un ’im pennata e passano dai 17 giuli nel 1617 ai 28 giuli nel 1622 e 1623, cui seguono nel 1625 e 1626 valori di poco inferiori (26 giuli). Il silen­ zio nelle registrazioni contabili del feudo è rotto dalle indicazioni dei prezzi segnati nel 1630 e 1631, che rappresentano peraltro la punta massima fra quelli rilevati nel trentennio in esame: il grano ha un prezzo variabile fra 27 e 32 giuli la secchia. Rispetto al dato del 1618, nel corso di quattordici anni questo prodotto ha subito un incremento di più dell’80% . Se nel biennio dal 1632 al 1634 i prezzi presentano di nuovo ampiezza di oscillazione, attestan­ dosi peraltro sui valori alti e superiori a quelli precedenti lo scoppio della cri­ si (1618), nel 1635 e 1636, ultim i anni per i quali sia rimasta documentazione, i prezzi del grano a Groppoli tornano a salire e a elevare il punto massimo di oscillazione (giuli 27 la secchia) 22.

22 ASCG-BS, Groppoli, Libro di Groppoli 1607-1637, passim.

Il periodo per il quale sono noti i prezzi del grano praticati a G roppoli è breve e consente solo in parte di individuare una corrispondenza tra la salita dei prezzi e l ’aggravarsi della situazione debitoria della comunità. I dati rile­ vati trovano un certo riscontro per esempio con quelli riportati da G .L.Basini relativamente a M odena, per lo stesso periodo, e ci inducono a ipotizzare il proseguimento analogo negli anni successivi in questa zona di Lunigiana, vi­ sto che l ’altro termine considerato, quello cioè dell’indebitam ento della co­ munità nei confronti del feudatario, ha un andam ento in sintonia con quello dei prezzi del grano nel M odenese23. In particolare, proprio quando a M ode­ na si registrano gli altissimi prezzi dei grani nel 1648 e nel 1649, in un conte­ sto di crisi generalizzata, i groppolesi, come si vedrà tra breve, si dibattono negli ultim i tentativi di risoluzione di un debito crescente.

3. I d eb iti in d erra te e il loro rim b orso

Nel corso di pochi anni l ’indebitam ento della com unità si fa così elevato che i groppolesi cominciano a elaborare, e in parte a m ettere in pratica, delle misure per fronteggiare tale condizione. A ll’indom ani della stipulazione di un accordo con gli abitanti di Filattiera n ell’autunno del 1633, che segna la fine di una feroce e costosa discordia, la mancanza di disponibilità pecunia­ rie e la prevedibile im possibilità a m utare la situazione sulla base delle condi­ zioni della comunità fanno scaturire proposte per saldare la partita con il feudatario.

La gente di Groppoli programm a un modo per increm entare le entrate con il preciso obiettivo di rim borsare il Brignole S ale2"1. Il 21 maggio 1634 i consiglieri riferiscono agli abitanti riuniti nella sala del castello quanto hanno stabilito qualche giorno prim a con il marchese: di zappare del terreno della comunità, di trasformarlo cioè da terreno a prato in zona coltivata, e di affit­

23 G.L. BASINI, Lu om o e il pane cit., pp. 83-84 e Tavola II, Prezzi del frumento.

24 Non è una novità che la comunità fin dal secolo precedente almeno dia in affitto terre

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