pilate con varie note e dichiarazioni, II, dall'anno 1601 al 1800, s.l. 1863, rist. an. Bologna 1972, pp. 40-173 ; sulle difficoltà e i comportamenti della popolazione in zone poi non distanti da quella esaminata in periodo di crisi economica si veda G.L. BASINI, L’uomo e il pane. Risorse, consumi e
carenze alimentari della popolazione modenese nel Cinque e nel Seicento, Milano 1970, e anche M.A. Rom an i, Nella spirale di una crisi cit., e M. Cattini, I contadini di San Felice. Metamorfosi di
un mondo rurale nell’Emilia dell’età moderna, Torino 1984; sulla crisi del 1619-1622 cfr. R. ROMA NO, Tra X V I e X V II secolo. Una crisi economica: 1619-1622, in «Rivista Storica Italiana», LXXIV (1962), pp. 480-531 e dello stesso Encoré la Crise 1619-1622, in «Annales Economies Sociétés Ci-
vilisations», 1964, pp. 31-37; cfr. anche G. CORAZZOL, Livelli cit., p. 114 e sgg. sulle autorizzazioni per contrarre mutui concesse dal Senato a comunità venete dal 1627 al 1660; sulle conseguenze
Le dichiarazioni della condizione debitoria dei groppolesi si ripetono a intervalli sempre più ravvicinati e presentano una tipologia abbastanza varia. Più di frequente i procuratori della com unità si limitano a dichiarare la cifra erogata dal marchese e l ’interesse che questi percepisce, che si aggira intorno al 5-6% . Quando la popolazione si indebita per provvedersi di grano, m a an che di segale, miglio, panico, castagne, fave e riso l ’atto è particolareggiato e vengono riportate le m erci di volta in volta acquistate in tem p orib u s calam ito- sis e l ’importo relativo. A prescindere comunque dal motivo per cui viene contratto il debito, l ’atto segue l ’iter consueto. Nel 1623, per esempio, dich ia ratisi i procuratori della com unità in debito nei confronti di Gio Francesco per la somma di 1892.7 scudi d ’oro, è stabilito che fino alla com pleta riscos sione il debito in questione sarà annotato da Gio Francesco Brignole, nelle partite delle fiere di cambio {super cam b iis e t recam biis cu iu svis fo ri, p la te e e t m u n d ip a r tes ... usqu e ad in tegra m so lu tio n em d iete su m m e cu m in teressib u s) e che tale somma, per i quattro anni successivi, dovrà fruttare un interesse non eccedente il sei per cento14.
L’importo di 1892.7 scudi d ’oro di cui la comunità è debitrice nei con fronti del marchese corrisponde per il 65,22% al valore dei prodotti alim en tari procurati dal Brignole Sale a partire dal 1620. Più in particolare si tratta di 717.6.6 scudi per 325 sacchi di segale e 75 sacchi di fave, di 84 scudi per 14 sacchi di «arize», cioè riso, del peso di 33 cantari e 89 rotoli, di 170.2.6 scudi per 42 mine e tre quarti di segale, 3 mine di grano, 2 mine e mezza di orzo, infine di 93.12 scudi per generiche «vettovaglie». Questi valori sono comprensivi delle spese di trasporto poiché i prodotti elencati, tranne forse le «vettovaglie», provengono tutti da Genova o dalla Spezia a confermare che
della carestia e della fame sulla conflittualità sociale e sulle risposte della popolazione a pressioni e comportamenti esosi in condizioni di particolare disagio come quelle in esame, in una comunità rurale del Parmense cfr. M.T. Bo bb io n i, Conflittualità e amministrazione della giustizia in un feu
do padano tra la fin e del '500 e il primo trentennio del '600, in Persistenze feudali e autonomìe co- munitative in stati padani fra Cinque e Settecento, a cura di G. TOCCI, Bologna 1988, pp. 151-166.
14 ...dominus Io. Franciscus contentatur et vult quod per quattuor annos proxime venturos prò dieta partita seu illa parte que respective adhue tunc solvenda remaneret, damna, expense et in teresse de quibus supra etiam respective damno diete communitatis et hominum excedere nequeat sex prò singulo centenario in anno (ASCG-BS, Grappoli, Filza 18 cit., Atto notaio Francesco Baiardo, 4 ottobre 1623).
nella zona in questi anni si è abbattuta una crisi durissim a15. Non m anca fra l ’altro l ’addebito alla comunità della cifra non indifferente di 170 scudi per 30 sacchi di «arisa», che però non sono m ai arrivati a destinazione perché, spediti da Genova per ordine di Gio Francesco a nome degli uomini e della comunità di G roppoli, sono andati perduti: su p er cim ba p a tro n i F rancisci Ga- tu rn i p rò m itten d is S pediam e t d e in d e G roppulum , q u e cim ba na u fra gavit et a rise p e r d ite sunt, e t rem a n seru n t in p ro fu n d u m m a rislb.
La com unità tenta di organizzare al suo interno la restituzione degli im porti relativi ai viveri distribuiti nel 1621 e nel 1622 e cerca di fare tutto ciò mettendo in atto un meccanismo, al quale, almeno in teoria, parrebbe diffici le sfuggire. I groppolesi debitori vengono infatti divisi in cinque quartieri i cui com ponenti debbono eleggere sei persone, fra le quali ogni anno vanno estratte a sorte due, obbligate a riscuotere i tre quarti dell’importo dovuto. Per quanto concerne la quota restante n ell’atto si allude al compito già affida to in questo senso a Donino di Battaglia, che deve perciò portarlo a termine per suo conto. I due sorteggiati non possono rifiutarsi di svolgere questo in carico, a meno che non risultino essi stessi in debito. La pena prevista è sala ta: cento scudi da pagare per metà alla cam era m archionale e per m età alla comunità, m entre, se il lavoro è compiuto correttam ente e nel tempo dovuto, la retribuzione per ognuno degli eletti è di due ducatoni l ’anno. Il tempo pre visto per il recupero della somma, com presi gli interessi (i frutti dei censi) è di tre anni, calcolati a partire dal gennaio 1627. A chi non pagherà in contan ti gli esattori possono confiscare beni per un importo uguale alla somma do vuta, con la libertà di vendere « a chi gli piacerà ad ogni danno e spese, et in teresse del d e b ito re »17. Il tenore complessivo di questo documento è duro e intransigente: non si vogliono creare sm agliature e possibili pieghe fra le q ua li trovare una scappatoia. Nessuno si può esim ere dal fare la sua parte, né i debitori a loro volta sorteggiati quali esattori, né i groppolesi con delle pen
15 Nella raccolta degli atti notarili sono registrati proprio in questi anni contratti di prestiti