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Gruppo IV (dativo della terza persona + accusativo invariabile) All’altezza dei volgari autografi è diffuso in fiorentino il tipo gliele (dati-

10 Sequenze di pronomi aton

10.3 Gruppo IV (dativo della terza persona + accusativo invariabile) All’altezza dei volgari autografi è diffuso in fiorentino il tipo gliele (dati-

vo + accusativo invariabile). Le combinazioni originarie li li (accusativo + dativo maschile), e le le (accusativo + dativo femminile), confluiscono già alla fine del sec. XIII in gliele (accusativo + dativo invariabile). Con l’affermarsi dell’ordine dativo + accusativo e ne + accusativo per le combinazioni III e IV (i tipi me lo e

ne lo) gliele viene percepito in maniera analoga, come una sequenza di dativo e

accusativo di forma invariabile; la nuova percezione della sequenza rende possi- bile lo sviluppo di forme ad accusativo varabile, che si diffondono a partire dal XIV secolo, ma con una certa frequenza solo nel secolo successivo14.

Per quanto riguarda i volgari autografi, il testo del Decameron edito da Branca presenta un’occorrenza in cui questa sequenza di pronomi si presenta con accusativo declinato:

«lietamente glielo impié» (Branca 1976, p. 411; ms. lietamente glielo

im/pie, 74a 32/33).

L’occorrenza è però dubbia; la forma glielo del manoscritto sembra ripassata, e potrebbe essere frutto di intervento successivo.

Sono invece certe una serie di occorrenze con accusativo apocopato. Tre di queste (con l’accusativo in funzione di maschile singolare) si trovano in versi, in contesti in cui l’apocope può rispondere ad esigenze di metro. Si tratta di 2 occorrenze in Tes e di una in una ballata in Dec:

«né come piace conosce niente, / se ad Amor non gliel fate mostrare» (Li- mentani 1964, p. 377; ms. se ad amor non glielfate mostrare, 48r 34); «verso Ligurgo che gliel difendea» (Limentani 1964, p. 521; ms. verso

ligurgho cheglel difendea, 93r 39);

«che gliel dimostri e faccile sentire / alquanto del tuo foco» (Branca 1976, p. 400; ms. chegliel dimostri / (et)faccile sentire, 72d 35/36).

La maggior parte delle occorrenze di gliel si trova in prosa. Si trova gliel con l’accusativo in funzione di maschile singolare in Rub (2 occorrenze) e in Dec (4 occ., di cui 2 incerte):

« gliel solve» (Guerri 1918, p. 259; ms. glielsolve 4 15);

«poi, dicendogliel san Bernardo» (Guerri 1918, p. 270; ms. poi

dicendogliel sanbernardo 348 36);

«liberamente gliel concedette» (Branca 1976, p. 145; ms. liberamente

glielconcedette, 26b 19);

14

Cfr. Castellani 1952, pp. 88-89. Castellani segnala una prima attestazione della sequenza con accusativo variabile in un testo del trecentesco Agnolo Torini (in Hijmans-Tromp 1957, p. 197; cfr. Stussi, p. 210, n. 55).

«sopra la sua fé gliel promise» (Branca 1976, p. 215; ms. sopra / lasua fe

gliel promise, 39a 30/31, parzialmente ripassato da mano posteriore);

«va rendigliel tosto» (Branca 1976, p. 513; ms. va rendigliel tosto, 83b 45); «gliel fece bere» (Branca 1976, p. 698; ms. gliel / fecebere, 107c 27/28, ma

el, fuori dallo specchio di scrittura, pare giunta posteriore);

con accusativo in funzione di maschile plurale, in TrC (1 occ.):

«Li quali con ammirazion leggendo [...] gli portò ad un nostro cittadino [...] e gliel mostrò» (Ricci 1969, pp. 147-147; ms. etglielmostro, 10r 2); e con accusativo in funzione di femminile singolare, in Dec (1 occ.):

«il pregaron che moglie prendesse [...] offerendosi di trovargliel» (Branca 1976, p. 703; ms. offerendosi ditrovargliel, 108b 31).

I dati relativi alle forme apocopate gliel sono riassunti in Tabella

10.3.IV.

Tabella 10.3.IV - Occorrenze di gliel

accusativo masch. sing. accusativo masch. plur. accusativo femm. sing.

procl. encl. tot procl. encl. tot procl. encl. tot

Tes 2 - 2 - - - -

Rub 1 1 2 - - - -

TrC - - - 1 - 1 - - -

Dec 4 1 5 - - - - 1 1

Forme apocopate come quelle individuate nei volgari autografi non sem- brano diffuse nei testi fiorentini coevi. Nei testi del Corpus F si individua una sola occorrenza di gliel (che però potrebbe corrispondere a una sequenza accusa- tivo + dativo) in Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 p. 68: «ravrebbe per questa via la segnoria che dell’uomo e de la femina è usato d’avere, e neuno mai gliel trarrebbe di mano». È però necessario notare che il Corpus F è costituito principalmente da testi pratici, mentre l’uso di apocope risponde spesso a sensibi- lità ritmiche e stilistiche.

10.4 Gruppo V (tipo gli si) e gruppo VI (tipo gli mi)

Per le sequenze di pronomi del gruppo V e del gruppo VI l’ordine dativo + accusativo (i tipi gli si, gli mi) è l’ordine consueto fino alla seconda metà del XIV secolo; in seguito compaiono a Firenze i tipi si gli (se gli) e me gli (accusativo +

dativo), forse per influsso delle sequenze di pronomi dei gruppi III (tipi lo mi, me

lo) e VII (tipi lo ne, ne lo), forse per influsso dei dialetti vicini15.

I volgari autografi presentano una situazione che ben rispecchia la norma fiorentina, con la presenza quasi esclusiva di sequenze di ordine dativo + accusa- tivo. Nel corpus dei volgari autografi il gruppo V ha 75 occorrenze, 51 in enclisi e 24 in proclisi. I dati relativi a questo tipo di sequenza sono presentati in Tabella

10.4.V.

Tabella 10.4.V - Sequenze pronomi atoni (gruppo V)

proclisi enclisi tot

Tes - 7 7 TeC 2 1 3 TrT - 1 1 Arg - 1 1 Rub 1 - 1 TrC - 1 1 Dec 21 40 61 tot 24 51 75

Delle occorrenze elencate in Tabella 10.4.V solo una presenta l’ordine con inversione accusativo + dativo, in Arg:

«Virgilio, apparitogli, se gli offerse per duca» (Guerri 1918, p. 259; ms.

segli offerse, 3v 25).

Si tratta di un’attestazione poco significativa, perché l’inversione può dipendere dal desiderio di evitare la ripetizione -gli gli.

Le combinazione di pronomi del tipo VI è praticamente scomparsa nell’ita- liano moderno. Si tratta di una costruzione molto rara, mai attestata nella prosa del Duecento e poco frequente in quella del XIV secolo16. Nel corpus dei volgari autografi se ne hanno quattro occorrenze, tutte nella prosa del Decameron, due in proclisi e due in enclisi:

«gli ci raccomanderemo» (Branca 1976, p. 37; ms. glici raccomanderemo, 7c 15);

«le ti raccomanderò» (Branca 1976, p. 345; ms. le / ti raccomandero 63a 22/23);

«raccomandalemi» (Branca 1976, p. 540; ms. raccoman/dalemi, 88b 19/20);

«accostaleti» (Branca 1976, p. 610; ms. accostaleti, 100c 53).

15

Cfr. Castellani 1952, pp. 93-94, p. 98 e p. 103. 16

10.5 Gruppo IX

Le sequenze di pronomi atoni del tipo IX si presentano sia in combina- zioni con l’accusativo iniziale (seguito da dativo o forme avverbiali) che in com- binazioni con dativo (o forme avverbiali) in posizione iniziale. I dati sono rac- colti nella Tabella 10.5.IX.

Tabella 10.5.IX - Sequenze pronomi atoni (gruppo IX)

acc. iniziale dat. iniziale tot dat. iniziale %

procl encl. tot procl. encl. tot procl. encl. tot procl. encl. tot

Tes 1 - 1 2 - 2 3 - 3 66,67% - 66,67%

Dec 14 3 17 18 4 22 32 7 39 56,25% 57,14% 56,41%

In effetti, per queste sequenze l’ordine sembra influenzato dalla forma dei pronomi più che dalla loro funzione. I pronomi si trovano in combinazioni che rispettano la seguente sequenza:

1) mi; 2) vi; 3) ti; 4) ci.

Occorrono infatti le sequenze mi v(i), mi t(i), mi c(i), vi t(i), vi ci, ti ci e, in encli- si, -mivi, -miti, -viti17.

Già Lombard aveva studiato l’ordine delle sequenze di pronomi del gruppo IX partendo dalla forma e non dalla funzione, ma dai suoi esempi aveva individuato un comportamento meno rigido di quello che si ha nei volgari auto- grafi18. L’ordine con cui i pronomi atoni si trovano in sequenza nei volgari auto- grafi è lo stesso con cui si trovano in sequenza in italiano19; il fenomeno si pre- senta quindi secondo una modalità ormai moderna.

17 L’unica eccezione a questa norma sembra costituita da un’occorrenza in Tes (similemente te

mi vuol levare, 117v 11), dove il primo pronome è però tonico: «Il gran Teseo m’avea serbato Acate, / col quale io giovinetta mi crescea: / bello era e fresco nella nova etate, / e nelli primi amori assai piacea / a me; ma la innata crudeltate / c’ha contra al nostro sangue Citerea, / mel tolse, già al maritar vicina, / ben che io fossi ancora assai fantina. / Questa, non sazia del primo operare / contra di me, già te veggendo mio, / similemente te mi vuol levare» (Limentani 1964, pp. 588-589).

18

Cfr. Lombard 1934, p. 60: «mi précède ti, ci e vi. Lorsque deux de ces trois derniers se combi- nent entre eux, l’ordre n’est pas tout à fait stable, en partie a cause de la raretè de certains groupements, mais en principe, vi semble se mettre de préférence devant les deux autres, et ti devant ci».

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