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Settembre 8-10, 1997, Modern Art: Who Cares?, Foundation for the Conservation of Modern Art, Amsterdam

14 febbraio 2005, Preservation and/or Documentation, conferenza al Netherland Media Art Institute Amsterdam

3.1. iii Media Matters

Come già anticipato nel precedente capitolo, il progetto Media Matters della TATE di Londra è una piattaforma on line dove è pubblicata tutta la modulistica per la registrazione dati, per il prestito e in generale per l’acquisizione delle opere d’arte tecnologiche da parte del museo. Il progetto di condivisione standardizzata tra musei è stato condotto, da parte del museo inglese, dalla conservatrice Pip Laurenson, che nell’ottica della riunione dei dati continua a promuovere iniziative legate alla conservazione della New Media Art.

All’interno del progetto Media Matters sono stati sviluppati diversi modelli di registrazione dati: un diagramma del processo, una scheda per il budget da impiegare, una Scheda di contratto di prestito, un modello di Facilities Report, e il Condition Report. Quest’ultimo è diversificato per tipologia di opera e di supporti utilizzati, ovvero per le installazioni complesse, per i film, per le videocassette, per i formati digitali. Questi modelli costituiscono la base per ricevere, mantenere e conservare un’opera di New Media Art, qualunque sia il suo formato, all’interno del museo.8 Sul sito on line del progetto Media Matters si trovano le linee guida per la redazione di diverse tipologie di voci, quali: budget, contratto di prestito, Facilities Report, documentazione dell’installazione, condition report. Il principale obiettivo è quello di estendere l’elenco delle voci per la registrazione dei dati dei modelli tradizionali anche alle opere che utilizzano supporti non tradizionali. La scheda italiana OAC (modello 3.00 del Ministero dei beni e Attività Culturali) ad esempio raccoglie in un’unica sezione le diverse tipologie di supporto o di tecnica, mentre le schede redatte nel progetto inglese presentano per ogni supporto un modello specifico: ad esempio i modelli del Condition Report sono suddivisi per specificità di supporto (DVD, CD, apparecchiature, film, Hard Disc Drive, videocassette) e per tipologia di linguaggio. Il Condition Report deve essere compilato e allegato al contratto di prestito che il prestatore fornisce unitamente all’opera. Secondo le indicazioni date dai modelli di registrazione dati per le opere di New Media Art, nel caso di opere video, la TATE prevede che vengano conservate tre copie diverse: una copia master d’archivio (“Archival Master for Media

8 Tutti i documenti prodotti dal progetto Media Matters sono scaricabili dal sito e costituiscono un contributo

sulle modalità di ricezione e gestione (“how-to”) di grande utilità per tutte quelle istituzioni che si occupano di New Media Art.

Works”) che è la copia che il museo acquisisce dalla copia master dell’artista, nel suo formato originario o in altro formato; la Copia di conservazione (“Preservation Copies for Media Works”) che dà al museo il diritto, in caso di necessità, di riprodurre delle copie e di riversare l’opera in nuovi formati per garantirne la conservazione; infine la Copia per mostra (“Exhibition Copies for Media Works”) con cui l’artista o il proprietario dell’opera trasferisce al Museo il diritto di avere una copia per le mostre, ma anche il diritto di duplicare l’opera in caso di prestito. Per quanto riguarda il procedimento di acquisizione delle opere di New Media Art, la TATE segue le indicazioni di un diagramma diviso in tre differenti fasi, disponibile sul sito. La struttura circolare dimostra che la fase di acquisizione non rispetta necessariamente un ordine lineare e che le fasi di preacquisizione, registrazione e post-acquisizione possono anche sovrapporsi. Le fasi così descritte nei diagrammi mostrano comunque un ordine cronologico, così da chiarire la specificità di ogni singolo momento.

Le tre fasi di preacquisizione, registrazione e post-acquisizione, Media Matters, TATE di Londra 3.1.iv DOCAM-Documentation and Conservation of the Media Arts Heritage

Tra i progetti più importanti il DOCAM - Documentation and Conservation of the Media Arts Heritage è un progetto quinquennale (2005-2009) promosso dalle due istituzioni canadesi Daniel Langlois Foundation for Art, Science and Technology e Social Sciences and Humanities Research Council of Canada (SSHRC). DOCAM nasce come un progetto interdisciplinare che ha come scopo lo studio e la ricerca dei metodi di conservazione e documentazione della New Media Art. A questo progetto partecipano circa venti istituzioni e musei internazionali, oltre le partnership con la rivista scientifica Leonardo e il V_2 Insitute for the Unstable Media di Rotterdam. All’interno del progetto collaborano oltre a più di venti esperti e studiosi, borsisti e ricercatori specializzati nello studio della conservazione e del restauro del contemporaneo, nella catalogazione, come in altri campi legati al mantenimento e alla documentazione dell’arte a base tecnologica. Annualmente il DOCAM organizza un summit nel quale si dibatte e si presenta lo stato aggiornato delle ricerche dei partecipanti. Ad oggi DOCAM rappresenta uno dei progetti più importanti per lo sviluppo del dibattito internazionale, e nel suo statuto tende alla realizzazione di cinque

obiettivi specifici. Il primo è quello di condurre ricerche interdisciplinari nel campo delle scienza, della pratica e della teoria allo scopo di affrontare i problemi della conservazione e del restauro delle opere realizzate con componenti elettronici, visuali, performativi, ambientali. Il secondo obiettivo è quello di promuovere la trasmissione della conoscenza e di diffondere questo tipo di studi alle generazioni accademiche più giovani di studenti, ricercatori, dottorandi. Il terzo punto prevede la creazione di nuovi strumenti pratici per documentare e correttamente definire le opere realizzate con parti tecnologiche, e per formulare una lista di “best practice” di intervento. Il quarto obiettivo mira a contribuire alla formazione dei conservatori, dei restauratori e di coloro che quotidianamente nei musei si occupano di gestire il patrimonio artistico della New Media Art. Il quinto e ultimo obiettivo è quello di arrivare ad avere risultati concreti e tangibili, soprattutto attraverso la creazione di un network nel quale questi stessi risultati possono essere confrontati e condivisi. Il DOCAM è costituito da sei comitati di ricerca che sviluppano queste cinque aree di ricerca, attraverso una serie di incontri annuali dove vengono presentati i report delle attività svolte.

3.2 Due esempi sulla documentazione. Il punto di vista del museo e il punto di