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Il calcio storico fiorentino e lo scoppio del carro

2.3.1 Firenze e le escursioni sul territorio

2.6 Iniziative culturali dei luogh

2.6.4 Il calcio storico fiorentino e lo scoppio del carro

Il giorno dedicato al patrono San Giovanni Battista è stato per i fiorentini, fin dall’antichità, un giorno di festa, in cui venivano organizzate in onore del santo fiere, mostre, tornei, palii, cacce ad animali feroci, balli. Oggi di tutte le usanze che si svolgevano in passato è rimasto solo il famoso calcio storico fiorentino157, le cui partite si svolgono in Piazza Santa Croce. Il gioco della palla ha origini greche e romane, ma nel medioevo veniva praticato a Firenze quotidianamente da tutta la gioventù che nel tempo libero si riversava in strada con palloni fatti a mano, i cui gusci di panno contenevano stracci e piume. Dal gioco senza impegno praticato prima dai giovani e poi anche dai più adulti durante le pause dal lavoro, si passò alle prime partite organizzate, curate nella messa in scena. Un ruolo importante per la loro promozione fu quello della famiglia Medici, in particolare di Francesco I che fu uno dei più autorevoli sostenitori di questo sport158. I giocatori che prendevano parte alle partite appartenevano

alla classe dirigente, ed utilizzavano il gioco del calcio come forma di ostentazione sociale attraverso gli indumenti riccamente decorati e curati. Tale gioco era talmente diffuso che divenne soggetto di molti dipinti, poesie e stornelli fiorentini, dove erano numerosi gli elogi all’arte di tale diletto ed ai partecipanti illustri, quali membri di famiglie importanti fiorentine. Il regolamento originario risale al tardo Cinquecento, dove Giovanni de’ Bardi riassunse in 33 articoli tutte le norme principali, oggi parzialmente modificate. Le quattro squadre, che partecipano al torneo, rappresentano i quattro antichi rioni della città di Firenze, quali Santo Spirito, Santa Croce, Santa Maria Novella e San Giovanni. Queste vestono livree di colori diversi e sono composte da ventisette calcianti suddivisi tra portieri, terzini, mediani ed attaccanti. La porta è formata da uno steccato coperto di panno e sormontato da una rete, mentre la palla può

156 Informazioni reperite dal sito web: http://www.settembreprato.it/ 157 A. Cattabiani, Lunari. Dodici mesi di miti, …op.cit., pag. 214-215

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essere giocata sia con le mani che con i piedi. Durante il gioco è ammessa anche la lotta, ed ogni volta che la squadra fa passare la palla nello steccato, vince una “caccia” ossia un punto. Le fasi preliminari del torneo si svolgano nelle settimane antecedenti al giorno di San Giovanni, in cui invece viene disputata la finale tra le due squadre che hanno vinto le partite precedenti. Nell’arco della giornata viene effettuato un corteo storico che parte dal chiosco di Santa Maria Novella fino a Piazza Santa Croce. Alla sfilata ogni anno partecipano i trombettieri, i mazzieri, i bombardieri, i giocatori delle squadre e l’arbitro. Questi sono seguiti dagli araldi, musici e sbandieratori, insieme alla vitella che poi a fine partita verrà offerta ai vincitori. Prima della partita viene fatto in piazza Santa Croce uno spettacolo d’introduzione a suon di musica dei musicisti e al ritmo delle bandiere degli sbandieratori. Dopo la sfilata del Maestro del Campo, il cui ruolo è quello di controllare che siano rispettate le regole, dell’Araldo della Signoria e del suo Bandieraio, del capitano di Guardia del Contaldo e del Distretto e del Bandieraio di Firenze, la partita ha inizio. La festa finisce con i sempre attesi fuochi d’artificio che vengono sparati ogni anno da Piazzale Michelangelo. Il gioco di luci dei fuochi sopra la città e i monumenti sono un’esperienza unica che lascia senza fiato sia i fiorentini che i numerosi turisti che si riversano lungo l’Arno per ammirare tale spettacolo pirotecnico unico nel suo stile.

Figura 44: Calcio storico fiorentino e scoppio del carro. Immagini tratte dai siti web www.itinerarintoscana.it e www.stamptoscana.it

Oltre alla festa dedicata a San Giovanni, a Firenze è importante, per il modo particolare con cui i fiorentini festeggiano, la Pasqua e la Resurrezione. Ogni anno in piazza Duomo avviene il famoso scoppio del carro159, che è chiamato anche Brindellone. La cerimonia nasce ai tempi del capitano Pazzino de’ Pazzi che aveva partecipato alla crociata di Goffredo da Buglione portando a Firenze tre scaglie di pietra del Santo Sepolcro con cui ogni anno si provocava le scintille per accendere il fuoco, che poi veniva portato in

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processione per le vie della città fino davanti al Duomo. Il Brindellone, introdotto circa tre secoli fa, veniva trainato di fronte alla chiesa di Santa Maria del Fiore da quattro buoi e lo posizionavano davanti al Battistero di San Giovanni. Il Sabato Santo, nel momento in cui si cantava il gloria, veniva calata su una corda la “colombina”, ossia un piccolo razzo infuocato che accendeva i fuochi posti sul carro. Oggi la processione si apre nella mattinata, quando il barroccio, trainato da due buoi bianchi ornati di fiori, di finimenti rossi e con zoccoli e corna d’oro, viene posto a suon di musica in piazza Duomo. Nel frattempo si svolge una seconda processione per accompagnare il porta fuoco dalla chiesa dei Santi Apostoli al Duomo. Nel momento in cui l’Arcivescovo intona a mezzogiorno il Gloria, una bianca colomba impagliata, spinta da piccoli razzi, scende lungo il filo fino al carro per far scoppiare i fuochi di cui è riempito. Sulla cima invece è posizionata una girandola che nella sua accensione mostra i colori dei gonfaloni di Firenze, dell’arte della lana, dei Pazzi e dell’ONU. Il volo della colombina e lo scoppio del carro era ed è visto ancora oggi come un simbolo di buono o cattivo auspicio per i giorni che verranno e per il raccolto. Di interpretazione comune era che il carro simboleggiasse il Santo Sepolcro, i fuochi la Risurrezione e la colombina il Cristo risorto o anche la discesa sugli apostoli dello Spirito Santo. Questa cerimonia è attesa ogni anno da tutti i fiorentini che aspettano con trepidazione il canto intonato dall’Arcivescovo che da inizio alla discesa. Ma sicuramente è anche un evento diretto anche ai numerosi turisti che durante il periodo pasquale riempiono le strade della città e che curiosi si recono in piazza per osservare questa cerimonia assai particolare.

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Capitolo 3: Le potenzialità, i progetti ed i collegamenti della Piana