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Turismo alternativo alla scoperta dell’Appennino Pistoiese

Capitolo 2: Pratiche turistico-ricreative esistenti in loco

2.1 Città di Pistoia

2.1.1 Turismo alternativo alla scoperta dell’Appennino Pistoiese

La città di Pistoia è famosa sia per le emergenze storiche ed artistiche del suo centro storico, ma anche per la sua vicinanza all’Appennino che permette ai viaggiatori, durante tutto l’anno, di integrare la consueta pratica del turismo culturale, con modalità e motivazioni connesse al patrimonio naturale. In tal senso le montagne dell’Appennino Pistoiese sono meta consolidata durante la stagione estiva per moltissimi escursionisti ed appassionati di trekking, che spinti dalla voglia di camminare, percorrono i numerosi sentieri che tali rilievi montuosi offrono. Gli itinerari, che permettono di raggiungere a piedi borghi ed alti pascoli, sono quelli indicati e censiti dalla locale sezione del CAI93 (Club Alpino Italiano), con la classica segnalazione a bande rosse e bianche. Ogni anno la sezione di Maresca- Montagna Pistoiese si occupa della manutenzione della segnaletica e della viabilità dei percorsi94.

Gli itinerari che si possono intraprendere sono di diverse difficoltà, in base al dislivello intrapreso ed alle caratteristiche del percorso. In tutti i sentieri, il panorama è sicuramente di grande interesse. Gli escursionisti attraversano luoghi dove storia e natura si sono intrecciati per anni. Molti di questi sentieri sono stati utilizzati migliaia di anni fa come vie di comunicazione, nei quali passavano uomini a cavallo diretti ai baluardi presenti nel territorio o commercianti diretti verso la pianura Padana.

Questi panorami sono un gioiello per coloro che vogliono allontanarsi dallo smog e dalla vita frenetica della città. Un vero polmone all’aria aperta, tutelato da normative regionali e nazionali95.

93 Il Club Alpino Italiano è un’associazione costituita il 23 ottobre 1863, con l’obiettivo di promuovere

l’alpinismo in tutte le sue manifestazioni, la conoscenza delle montagne italiane e la difesa del loro ambiente. È suddivisa in raggruppamenti regionali che si occupano di organizzare iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, di gestire eventuali corsi di formazione indirizzati agli iscritti del club per una corretta e sicura frequentazione della montagna, e alla manutenzione dei sentieri, dei rifugi alpini e dei bivacchi ad alta quota. Ogni informazione relativa all’organizzazione e sugli eventuali eventi organizzati sul territorio sono reperibili dai siti web: http://www.cai.it/ e http://www.caipistoia.org/.

94 G. Dondini, S. Vergari, Natura sull’Appennino Pistoiese (Toscana settentrionale), Pisa, Felici Editore, 2009,

pag. 141-146

95 In particolare la Regione Toscana ha emanato la Legge Regionale n. 56 del6 Aprile 2000 “Norme per la

conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatiche” nella quale viene conferita una definizione dettagliata di biodiversità e dell’importanza nella sua tutela. Tale legge è disponibile nel sito web: http:// www.rete.toscana.it

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Gli itinerari attraversano boschetti di faggi, abeti bianchi e castagni, praterie aperte e crinali. Il paesaggio è molto variegato, permettendo così di entrare in contatto con forme di flora sempre differenti e nuove. Molti sono infatti i fiori ed i piccoli arbusti che coprono i massi di arenaria ed il suolo intorno ai sentieri, quali felci, orchidee, biancospino, etc. Sicuramente due tappe obbligatorie sono quelle al Lago Nero, nell’alta valle del Sestaione, vicino alla località sciistica dell’Abetone, e il Lago Scaffaiolo, nel Passo dello Strofinatoio, località Doganaccia. Questi due luoghi sono ideali per fare una piccola sosta durante il cammino.

Oltre alle bellezze naturali, è possibili conciliare una tranquilla passeggiata alla scoperta della Ferrovia Alto Pistoiese attiva tra il 1926 e il 1965, oggi ormai dismessa. Il tracciato, lungo circa 17 Km, collega le cittadine di Pracchia e Mammiano e si snoda lungo la valle del fiume Limestre. Tale tratto ferroviario fu costruito per motivi bellici durante la guerra mondiale a servizio della Società Metallurgica Italiana (SMI). Oggi il materiale rotabile è stato demolito, ma si presenta come un ottimo percorso accessibile a tutti, classico esempio di greenways96.

Lungo i tragitti sono presenti molti rifugi in cui gli escursionisti possono riposarsi e ristorarsi. Generalmente sono aperti per tutta la stagione primaverile ed estiva, spesso su richiesta durante l’inverno.

Questi sentieri sono accessibili anche durante la stagione invernale, ma non è da sottovalutare la loro difficoltà. Infatti è sempre richiesto un equipaggiamento adeguato, quali abbigliamento tecnico, piccozza e ramponi, in modo da poter affrontare ogni evenienza e problematica creatasi anche a causa delle basse temperature e dalla presenza di neve e ghiaccio97.

96 Il concetto di greenways si è sviluppato nel 1998, quando Tom Turner le definì come “un percorso

piacevole dal punto di vista ambientale”, racchiudendo in un’unica parola tutto ciò che è legato all’aspetto naturalistico, storico e paesaggistico, collegato a diverse tipologie di vie di comunicazione (strade, ferrovie, fiumi, etc.). Gli aspetti fondamentali che ogni greenway deve avere sono l’accessibilità del percorso a tutti coloro che ne vogliono usufruire, la sicurezza del luogo che esclude tutti i mezzi a motore, la multiutenza che permette l’utilizzo dell’itinerario attraverso differenti tipologie (ciclisti, pedoni, escursionisti a cavallo...), l’integrazione dei luoghi con l’ambiente naturale e il recupero di eventuali infrastrutture come sentieri, linee ferroviarie abbandonate, strade storiche, attraverso una loro manutenzione e la costruzione di eventuali luoghi di sosta, di ristoro, segnaletica. Queste speciali vie di comunicazione hanno un ruolo fondamentale nella comunità locale poiché permettono, oltre a promuovere forme di turismo alternativo, anche la valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico, storico, culturale e ambientale locale, grazie a percorsi ben strutturati e curati nel dettaglio. Informazioni reperite nel sito web:

http://www.greenwaysitalia.it/

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La principale attività economica che viene effettuata durante l’inverno è lo sci. Sopra la città di Pistoia, a meno di 40 minuti di macchina, si trova uno dei principali impianti della regione. Molti sono i turisti, amanti della neve, che si recano ogni anno nella cittadina Abetone e nei paesi limitrofi per dedicarsi pienamente allo sport.

Figura 25: mappa degli impianti sciistici del comprensorio dell'Abetone e della Val di Luce, immagine del sito web www.pistoia.turismo.toscana.it

Questa località comprende 50 chilometri di splendide piste da discesa di ogni grado di difficoltà servite da più di venti impianti di risalita, di cui la maggior parte sono dotati di sistemi di innevamento automatico per garantire condizioni ideali costanti. Le piste, aperte solo durante la stagione invernale, sono gestite dal consorzio Multipass98. Il comprensorio propone diversi itinerari che vanno dai pendii del Monte Gomito con le “Zeno”, in ricordo del campione olimpico Zeno Colò, originario di queste zone, ai boschi delle Regine e della Selletta. Inoltre conta anche i percorsi che si snodano nel paesaggio appenninico della Val di Luce, collegato al comprensorio dell’Abetone grazie agli impianti di risalita presenti sul Monte Gomito. I lavori per l’ideazione del comprensorio della Val di Luce furono interrotti durante la seconda guerra mondiale, ma successivamente ripresi fino alla creazione di hotel, ristoranti, negozi e servizi pubblici, che lo rendono indipendente dall’Abetone stesso. Le cittadine interessate sono dei veri centri turistici che attraggano moltissimi visitatori ed amanti dello sport, spesso

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anche per una piccola escursione giornaliera. In loco è possibile noleggiare nei numerosi negozi presenti nel fondo pista tutto il necessario per la discesa. Inoltre per coloro che non amano sciare ma che sono costretti ad accompagnare i propri cari, possono tranquillamente godersi il paesaggio nei diversi punti panoramici, raggiungibili con gli impianti di risalita, gustando prodotti tipici all’interno di ristoranti e rifugi. Durante la stagione estiva Abetone è attrezzato per effettuare sport quali camminate lungo i sentieri, che durante l’inverno sono coperti dalle ingenti nevi, escursioni in mountain bike, partite di tennis e calcetto, negli impianti appositamente montati.